Distillati liquori passiti, tipici siciliani
Distillati, liquori, passiti da sorseggiare in Sicilia
Distillati, liquori, passiti da sorseggiare in Sicilia, immergetevi nel meraviglioso mondo dei più rinomati liquori tipici siciliani realizzati con le loro ricette tradizionali.
Scoprirete i segreti di produzione di queste prelibatezze, apprezzate in tutto il mondo per il loro sapore unico e la loro alta qualità.
Siete pronti a deliziare il vostro palato con i sapori autentici della Sicilia?
Non perdete l'opportunità di conoscere questi tesori liquidi che rappresentano l'anima di questa splendida isola mediterranea.
Quando viaggiare vuol dire visitare le cantine le distillerie per un esperienza unica, un turismo tra la ricchezza dei sapori dei profumi.
Tutto questo per parlare di turismo in distilleria, per raccontare come la grappa, come altri distillati sia per cultura, quanto per le scelte degli imprenditori, come hanno promosso la cultura della distillazione, offrono la possibilità a curiosi, appassionati e viaggiatori di entrare in distilleria e toccare con mano le realtà produttive artigianali.
Il turismo in distilleria, può rivelarsi un modo efficace per proporre e promuovere un territorio, si po' scoprire un territorio attraverso le sue distillerie o scoprire una distilleria perché affascinati da un territorio.
Accogliere i visitatori, aprire le porte, mostrare gli alambicchi e far capire che cos’è la grappa per andare oltre gli stereotipi, i luoghi comuni e le frasi fatte, per vivere un’esperienza con la quale arricchirsi. Un viaggio che si rivolge a chiunque, dall'appassionato all'artigiano al neofita.
Un tassello per i turisti che non cercano solo mare spiaggia e sole, non solo la visita con degustazione presso la cantina del vino, si vuole attenzionare un nuovo panorama nel mondo dell’enoturistico.
La grappa porta con sé valori quali tradizione, salvaguardia degli ambienti. Organizzare delle giornate quali Grapperie Aperte è il modo migliore di diffondere la cultura dell’assaggio della grappa.
I distillatori hanno il piacere di potere ospitare nelle aziende i visitatori e trascorrere qualche ora spiegando il proprio lavoro, tra alambicchi, calderoni, caldaie, al fine di tutelare e promuovere i prodotti agroalimentari e quelli vitivinicoli, strumenti e mezzi che possono comportare la fidelizzazione del cliente, perchè le distillerie siciliane hanno spesso carattere più famigliare o comunque hanno dimensioni di piccole imprese, per competere sul mercato interno e mondiale dei distillati.
Sarebbe auspicabile realizzare una via per far conoscere il distillato di vinacce nel mondo attraverso due linee guida:
una è il suo utilizzo da parte dei bar tender di fama, elevare gli standard qualitativi dei prodotti,
un altra è promuovere visite nelle distillerie per promuovere la cultura del distillato.
Si possono visitare città borghi per bere un distillato prodotte localmente, visitare la distilleria in funzione, bere e cenare in un ristorante, che si contraddistinguono per qualità e la varietà dei vini e distillati, affinare gli abbinamenti cibo-vino, seguire un corso di degustazione o produzione del distillato, comprare souvenir presso la distilleria.
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Amari e Bitter
Gli amari e i bitter sono liquori e sono caratterizzati dall’uso di erbe e spezie per aromatizzare la base alcolica. La loro origine è medicinale e venivano prodotti in origine da speziali e farmacisti.
Gli amari si ottengono dalla macerazione e/o infusione di erbe, spezie con l’eventuale aggiunta di aromi o zucchero. Il gusto principale dovrebbe essere quindi l’amaro, tuttavia in molti casi la presenza di zucchero è molto abbondante.
I bitter sono un elemento fondamentale nella storia della miscelazione, sono delle soluzioni di alcol con radici, cortecce, spezie, semi ed altri ingredienti erbacei o vegetali. Il contenuto zuccherino tendenzialmente è molto basso o più spesso, nullo.
Secondo il Regolamento Europeo è una bevanda spiritosa, di gusto amaro o bitter, deve soddisfare i requisiti, avere un gusto prevalentemente amaro e avere una gradazione alcolica minima del 15% Vol.
Rum
Il rum è un distillato ottenuto esclusivamente dalla distillazione di un prodotto ottenuto dalla fermentazione alcolica di derivati dalla canna da zucchero.
I derivati della canna da zucchero ammessi sono le melasse o gli sciroppi provenienti dalla fabbricazione dello zucchero di canna, oppure direttamente il succo della canna da zucchero.
Il rum ottenuto dal succo di canna è spesso indicato come Rum Agricolo.
Gin
Il gin è una bevanda alcolica caratterizzata dal ginepro. I gin possono essere prodotti per distillazione oppure ottenuto per infusione o macerazione di materie di origine vegetale, le botaniche, in alcol di origine agricola, non è possibile dolcificarlo o aromatizzarlo.
Grappa
La grappa è il distillato italiano e si distingue dalla maggior parte degli altri distillati perché ottenuta dalla distillazione di materia solida, la vinaccia, il residuo della vinificazione
La distillazione artigianale avviene tipicamente con alambicchi discontinui di rame a vapore o a bagno maria, anche se esistono grappe prodotte, ad esempio, con colonne o alambicchi sottovuoto. Nella grappa è ammessa l’aggiunta di zucchero per un massimo di 20 grammi/litro
La grappa ha ottenuto l’indicazione geografica (GI) dalla EU nel 2008 e assieme alla denominazione generica che indica un distillato di vinaccia italiana prodotto in Italia sono state riconosciute anche le indicazioni geografiche per la Grappa lombarda, piemontese, friulana, trentina, veneta, di Sicilia.
Liquori
La categoria dei liquori include tutte le bevande alcoliche ottenute da infusione e/o macerazione in alcol di origine agricola di erbe, spezie e frutta.
Il contenuto di zucchero dei liquori, può arrivare fino a 100 grammi/litro.
La varietà dei prodotti è piuttosto ampia e fanno parte di questa categoria, ad esempio, il genepì, la genziana, il nocino e il limoncello.
Whisky
L’acquavite di cereali è la bevanda ottenuta esclusivamente dalla distillazione di un mosto fermentato di cereali. Il whisky è una acquavite di cereali che soddisfa alcune particolari condizioni.
Il whisky, nella sua regolamentazione europea, deve necessariamente essere prodotto distillando un fermentato 100% di cereali o pseudocereali (sono ammessi ad esempio anche il grano saraceno, l’amaranto e la quinoa), maltati e non maltati. L’acquavite di cereali per potersi chiamare whisky deve essere distillata a meno di 94.8% e maturare per almeno tre anni in fusti di legno.
Nel whisky non è possibile aggiungere edulcoranti mentre le acquaviti di cereali possono contenere fino a un massimo di 10g/litro. L’aggiunta di caramello come colorante, purché non alteri l’aroma e il sapore della bevanda, è ammesso.
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