Castello Incantato, meglio parco dai mille volti

Diciamo subito che non vi è nessun castello, è un parco o giardino, meglio un labirinto di volti più di tremila

Filippo Bentivegna è colui che ha creato questo parco giardino denominandolo Castello Incantato.

Filippo Bentivegna, nasce nel 1888 e muore nel 1967. Di famiglia di pescatori, visto il periodo decide di tentare miglior fortuna e segue il mito dell’America nel proprio immaginario, un trauma lo sconvolge, perde il suo equilibrio, si ripiega su se stesso, ritorna nella sua terra, dove realizza un mondo tridimensione nel quale si rifugia. In quel terreno che non gli è servito per coltivare, li Filippu di li testi, creava sculture, teste, volti disegnati nelle pietre, a migliaia, per cinquant'anni.

Filippo perde ogni contatto con la realtà e, dopo aver acquistato un terreno fuori dal paese, inizia a scolpire la roccia, tracciando sulla pietra volti e forme antropomorfe, con cui dialoga, sono i suoi unici amici, vive, da solo, a stretto contatto con la natura, trascorre il proprio tempo a scolpire. Non conosce l’arte, non si pone il problema del primitivismo, e così le forme arcaiche delle sue teste lo rendono conosciuto senza volerlo.

Le sue sculture sono tutte diverse e raffigurano personaggi famosi e non a cui dava anche un nome e che, nel suo immaginario, rappresentavano i sudditi del suo regno che lui stesso aveva creato e di cui era signore. Amava infatti farsi chiamare della gente “Sua eccellenza”.

Nel parco si può giocare a perdersi e cercare una via d’uscita, seguire i sentieri per vedere dove conducono. E così che si raggiungono una serie di grotticelle, visitabili, nelle quali l’artista scavava la roccia per estrarre la materia prima delle sue opere.

Al centro del parco, sorge la casetta dove viveva il Bentivegna. Le pareti sono decorate da disegni raffiguranti grattacieli che ricordano proprio il suo soggiorno in America.

Altre teste del Bentivegna sono adesso esposte al Museo dell'Art Brut di Losanna

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