Gli "Archi di Pasqua", detti anche "Archi di Pane" a San Biagio Platani

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Gli "Archi di Pasqua", detti anche "Archi di Pane" a San Biagio Platani

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Pubblicato in Feste sagre festività · Giovedì 23 Mar 2023
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Gli "Archi di Pasqua", detti anche "Archi di Pane" a San Biagio Platani

Gli "Archi di Pasqua", detti anche "Archi di Pane" a San Biagio Platani, una tradizione che affonda le sue radici nella seconda metà del XVII secolo e che ha reso noto questo piccolo borgo.
Sono le confraternite sanbiagesi dei "Madunnara" e dei "Signurara", che danno vita alla realizzazione di queste imponenti architetture effimere.
Gli "Archi" di San Biagio Platani rappresentano una tradizione unica nel suo genere, perché vengono costruiti con prodotti naturali, dai salici intrecciati con le canne ai mosaici di legumi e cereali.
Ma il tripudio si ha con porte, fontane, volte e cupole decorate a mosaico, il tutto fatto di pane, oltre a fonti battesimali, quadri religiosi, fiori, nidi di uccello e persino alberi. Il tutto è frutto della maestria e degli abitanti del paese.
La festa degli Archi di Pane o Archi di Pasqua risalente alla seconda metà del 1700, in principio, in occasione delle festività pasquali, venia realizzato un solo arco centrale chiamato arco di trionfo. Rappresenta il trionfo di Cristo sulla morte, quest’arco veniva realizzato il venerdì santo con un intreccio di canne e salici, e ricoperto con rami di rosmarino. La notte tra il sabato e la domenica di Pasqua, invece veniva decorato con le cuddure, ciambelle di pane, offerte dai benestanti del luogo. Ed è sotto gli Archi centrali che la Domenica di Pasqua avviene l’Incontro tra Gesù Risorto e Maria.
In origine l’arco era uno solo, con il passare del tempo divenne un vero e proprio rito che ha coinvolto tutto il paese. La rappresentazione è quella che rappresenta la facciata con l’entrata d’una chiesa, il viale la navata e l'arco, opposto all'entrata, l'abside della chiesa stessa.
E’ nel 1970, che inizia una sana competizione, fra due confraternite ancora tutt’ oggi esistenti, i Madunnara (i devoti della Madonna) e Signurara (i devoti del Signore). Gli archi iniziarono ad aumentare, al punto che oggi ricoprono tutto il corso principale del paese, dando vita ad una vera ed unica struttura architettonica, con un proprio fascino.
Inizialmente gli Archi di Pane venivano esposti, in occasione delle feste pasquali, per accogliere i signori feudatari.
Con l’esposizione di questi lavori artistici semplici, i contadini, oltre a volere rappresentare, dal punto di vista religioso, la vittoria di Cristo sulla morte, volevano augurarsi, un futuro più prospero.
Oggi ogni confraternita si dedica ad un lato della struttura, con materiale proveniente dalla natura, come i legumi, i cerali, i datteri, la pasta e il pane fatto in pasta di sale.
Ogni mosaico rappresenta prevalentemente figure religiose, ma lungo il percorso si possono trovare anche altre decorazioni come i fiori.
E’ un lavoro che inizia prima della festività e vede coinvolto una buona parte del paese, per essere svelato la mattina di Pasqua.
Ma è la sera, quando si è circondati dalle luci notturne, che si dà vita ad uno scenario che resterà impresso nella memoria del visitatore per lungo tempo.
Il giorno di Pasqua in questa magnifica cornice, il Cristo Risorto incontra sua Madre, la gratificazione dei Maestri “arcari” è data dalla critica positiva dei visitatori e da quelli che ogni anno ritornano ad ammirare questo raro spettacolo.

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