Mazara del Vallo guida turistica del Comune - Città, Comuni e Paesi di Sicilia

Città e Comuni in Sicilia

Benvenuti su "Città, Comuni e Paesi di Sicilia", la guida turistica per scoprire le meraviglie dell'isola più affascinante del Mediterraneo. Da monumenti storici a panorami mozzafiato, da parchi archeologici a teatri greco-romani, lo stile barocco e tanto altro ancora: qui troverai tutto ciò che rende la Sicilia unica. Preparati a immergerti nella sua storia millenaria, ad assaporare la sua cucina deliziosa e a perderti tra le stradine pittoresche dei suoi comuni. Scopri con noi le bellezze nascoste e lasciati incantare dalla magia di questa terra ricca di tradizioni e cultura.
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Mazara del Vallo guida turistica del Comune

Mazara del Vallo turismo, guida turistica del Comune

Mazara del Vallo turismo, guida turistica del Comune, con le proprie peculiarità, costituisce una delle tappe del viaggio.
Alcuni Comuni godono di uno scenario naturalistico, altri sono sulla costa, troviamo borghi, poco sconosciuti, altri sono paesi da visitare e scoprire lontano dal traffico delle grandi città, chi fa parte del patrimonio Unesco, chi si distingue per l'arte, l'architettura, la cultura, chi per lo slow food, scopriamoli.
Mazara del Vallo è affacciato sul Mar Mediterraneo, alla foce del fiume Màzaro, il vecchio centro storico, un tempo racchiuso dentro le mura normanne, include numerose chiese monumentali, alcune risalenti all'XI secolo. Presenta i tratti tipici dei quartieri a impianto urbanistico islamico tipico delle medine
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Santuario Maria Ss. Del Paradiso
Il culto in onore di Maria SS.del Paradiso, praticato a Mazara sin dall'inizio del XVIII secolo, ricevette un impulso nel 1797 per opera dei padri Liquorini, che furono invitati a tenere un corso di esercizi spirituali di due mesi dal vescovo del tempo: Mons. Orazio De La Torre, palermitano di origine, che resse la diocesi di Mazara sino al 1816. Nel corso degli esercizi, i partecipanti venivano istruiti sul perdono, sulla grazia e sulla gloria futura, nella Cappella del Paradiso della Casa Santa, dove troneggiava l'immagine dell'immacolata, opera del cavaliere Sebastiano Conca (1680-1764).
Fu proprio il 3 Novembre del 1797, verso le ore 21, che la Beata Vergine, mesta d'aspetto e dolente, si degnò volgere i suoi occhi misericordiosi verso gli astanti. Ripetutosi varie volte il prodigio durante la notte ed il giorno seguente, fu disposta la traslazione della sacra immagine alla Cattedrale. Cosa che fu fatta con grande solennità e con grandissima partecipazione di popolo. Durante la veglia notturna ed il giorno seguente, il prodigio lasciò esterrefatti i presenti, perché la Beata Vergine a volte abbassava gli occhi, a volte li innalzava, qualche volta li girava a destra o a sinistra e li fissava sugli astanti, altre volte li chiudeva e li riapriva. prodigio si ripeté nel collegio di S. Carlo e nei monasteri di S. Caterina, di S. Veneranda e di S. Michele. Qui il prodigio ebbe dell'inimmaginabile; si potè infatti constatarlo per ben 24 ore di seguito. Dal 10 dicembre 1797 a tutto il mese di giugno dell'anno seguente, fu celebrato, per ordine del Vescovo, il processo di questo mirabile prodigio, a prova della sua veridicità.Il Vescovo, che ebbe pure lui il privilegio di osservare il prodigio,supplicò il Capitolo Vaticano di coronare l'immagine della Madonnasecondo il legato di Alessandro Sforza. Il Capitolo Vaticano, il 10aprile 1803, decretò l'incoronazione, che ebbe luogo a Mazara Il movimento degli occhi della Sacra immagine, si è rinnovato e ripetuto il 20 ottobre 1807 testimone Don Giuseppe Maria Tomasi ,dei principi di Lampedusa Nel santuario si ripetè nel 1810, ancora il 21 gennaio 1811, il 5 marzo 1866 ed altre volte. L'ultimo, in ordine di tempo, è stato osservato nel 1981 in Cattedrale.
La Madonna del Paradiso è patrona della Diocesi e compatrona della Città di Mazara del Vallo.La chiesa dedicata alla Madonna del Paradiso, deve la sua esistenza alla pietà e alla munificenza del vescovo Orazio De La Torre.
Concluso il processo canonico, Egli si adoperò perchè in Mazara sorgesse un decoroso tempio al posto dell'angusta Casa Santa. Dal 1515 sorgeva nelle vicinanze la chiesetta dedicata alla Vergine del Rosario e il conventino, per un secolo gestiti a vario titolo dai Padri Domenicani. Dopo una breve reggenza dei Padri Carmelitani, la chiesa fu chiusa e il conventino divenne sede della Inquisizione della diocesi. A questa chiesa indirizzò la sua attenzione il vescovo, che non risparmiando fatiche, spese, ed anche con il concorso del popolo, trasformò, aggiungendovi l'abside, quattro sfondi laterali con relativi altari. L'architetto Cenci di Palermo, il plastificatore Curto di Castelvetrano e il pittore Francesco Cutrona hanno lasciato nella chiesa opere del loro ingegno e della loro fede.
La chiesa è ad un'unica navata: nell'alto dell'abside sopra l'altare venne incastonato il prezioso quadro in una cornice marmorea sorretta da due angeli. Nell'abside sono collocati quattro quadri (Annunciazione, incoronazione, primo prodigio e quello della cattedrale), opere che il Gianbecchina ha realizzato per il santuario negli anni cinquanta del secolo scorso. Negli altari laterali sono esposti alla venerazione tre quadri del 1700: S. Vito, S. Sebastiano, Madonna del Rosario. La volta maestosa e le pareti sono dipinte a grandi affreschi allegorici. Il frontone alto e semplice richiamano linee settecentesche. Il Campanile, costruito a fianco della chiesa a pianta quadrata, è di stile barocco. Sovrasta la cella campanaria una torretta ottagonale con piastrelle Lachiesa fuconsacrata ed aperta al pubblico il 06.11.1808. Fu proclamata Santuario il 9.7.1978 da sua Ecc. Mons. Costantino Trapani. La chiesa non è meta solo dei fedeli e devoti della Madonna, ma anche di numerosi pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.Tra i tanti personaggi illustri che hanno sostato in preghiera ai piedi della Madonna nel santuario, perchè non vada perduta memoria ricordiamo la regina Maria Carolina e il principe Leopoldo nei giorni 9 e 13 giugno 1813.Festività liturgica il 4 novembre; festività cittadina la 2 domenica di luglio

LA BASILICA CATTEDRALE
Le vicende architettoniche della Cattedrale danno una prima idea della complessità della storia di Mazara. La sua tradizione di città vescovile si svela nelle cupole, nei campanili, la Cattedrale, che può essere considerata un esempio tra i più interessanti dell’architettura normanna, edificata nel 1093 dal Conte Ruggero d’Altavilla, per voto fatto durante la decisiva battaglia del 1072 contro i Saraceni. Un altorilievo marmoreo del 1584 sul portale principale del tempio rappresenta il Conte Ruggero vincitore, “amurusu di Cristu e di la fidi”, che a cavallo atterra un musulmano.
Dalla costruzione normanna sopravvivono soltanto le mura del transetto e l’abside. Verso la fine sel secolo XVII la chiesa, in realtà, viene quasi radicalmente trasformata, da ripetuti restauri, in una stupenda cattedrale barocca a pianta basilicale, a croce latina. La facciata principale è affiancata da un imponente campanile del XVII secolo detto : “Lu campanaru di lu Sarvatureddu”.
Interno della Basilica Cattedrale
L’interno è diviso in tre navate da alte colonne doriche ed è ricco di preziose opere d’arte, tra cui la “Croce” lignea dipinta, opera di un anonimo Maestro siciliano del XIII secolo, raffigurante da un lato l’immagine del Cristo, dall’altro l’Agnello Mistico al centro e alle estremità dei bracci i simboli dei quattro Evangelisti e il grandioso gruppo marmoreo della “trasfigurazione “ che raffigura Gesù, nella sua divinità, sul monte Tabor, accompagnato dai profeti Mosè ed Elia, e dai discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, opera di Antonello e Antonio Gagini del 1535.

Chiesa del Purgatorio

Piazza Immacolata la Chiesa del Purgatorio, ad una sola navata, edificata alla fine del sec. XVIII Copertura a botte, facciata barocca, portale con archi-volto a tutto sesto, edicola con frontone munita di stemma. Anche se il prospetto rivela in molti punti il deterioramento dell’intonaco, la chiesa col suo svettante campanile a vela, i suoi pilastri, i suoi capitelli ionici, i suoi cornicioni i suoi fregi, è un piccolo gioiello d’arte e d’armonia. È uno dei segni tangibili di un’epoca che fu ricca di cultura e di opere, di studi, di commerci e di uomini illustri.

Chiesa della Madonna del Paradiso

Convento e Chiesa della Madonna del Paradiso sorsero nel 1515. Il portale della facciata è architravato con una tonda finestra soprastante. Il campanile è à pianta quadrata, in stile barocco, con un alto zoccolo da cui emerge, nel primo ripiano, uno stemma. Svetta su tutto la cella campana coi suoi agili archi a tutto sesto. Quasi tre secoli dopo la sua nascita, il progetto della chiesa è stato ripreso ed ingrandito. Il tempio accoglie un dipinto raffigurante la Madonna di Sebastiano Conca, al quale una lunga tradizione attribuisce interventi miracolosi.
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