Da San Vito lo Capo a Custonaci, località balneare - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

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Da San Vito lo Capo a Custonaci itinerario costiero

Da San Vito lo Capo a Custonaci itinerario costiero, l’itinerario costiero si dipana da San Vito lo Capo Monte Monaco visitando la riserva dello zingaro, a Custonaci attraverso il Monte Cofano e la baia del Cornino.
Un itinerario un percorso adatto al trekking, nel bel mezzo della natura, tra torri tonnare ed un mare che ha pochi eguali, non mancano degli scorci di straordinaria bellezza, le spiagge come il percorso sono considerati tra i migliori d'Italia.

San Vito lo Capo lo si può utilizzare come punto di partenza per scoprire i dintorni, si può prenotare una gita in barca per meglio vedere la costa, occorre solo ricordarsi che è unico l'accessoche vi conduce a San Vito Lo Capo e collega il villaggio marinaro ai suoi due piccoli borghi, si può decidere anche Castelluzzo come base logistica per visitare le bellezze artistiche e le aree naturalistiche dei dintorni.

A San Vito oltre che il mare sarebbe interessante non perdersi gli appuntamenti quali: il Cous Cous Fest, il Festival internazionale dell'integrazione culturale, oltre al San Vito Outdoor evento dedicato agli appassionati dello sport all'aria aperta. Climbing, Mountain bike, Kite Surf, Sup, Slacke Line, ed altro ancora, San Vito Lo Capo è uno dei più grandi comprensori d'arrampicata del sud Italia, o assistere al festival internazionale degli aquiloni.
Le grandi pareti di monte Monaco e di monte Cofano hanno attratto negli ultimi anni numerosi scalatori in cerca d'avventura.

Giunti a San Vito, simbolo indiscusso di San Vito Lo Capo, è sicuramente il monumento più interessante del paese è il Santuario di San Vito si affaccia sull' omonima piazza del centro storico. La leggenda narra che attorno alla prima cappella dedicata al santo martire sia stata, nei secoli successivi , costruita la chiesa - fortezza per proteggerla dagli attacchi dei pirati barbareschi e per ospitare in sicurezza tutti quei fedeli giunti da lontano.
Per curiosità occorre sapere che nel territorio tra San Vito Lo Capo e Trapani ve ne sono più di dieci. Queste non servivano solo ad avvistare l'arrivo dei nemici ma venivano utilizzate anche come mezzo di comunicazione lungo la fascia costiera del Regno di Sicilia.
La prima spiaggia che si incontra entrando dal lato Nord è la più grande della Riserva dello Zingaro ed anche la più frequentata, in estate.
Se invece, desiderate camminare o preferite una caletta meno affollata e godervi i gli angoli nascosti della costa, basta  proseguire per raggiungere le altre calette: Cala Torre dell'Uzzo , Cala Marinella, Cala Beretta, Cala della Disa, Cala del Varo, raggiungibile mare, e Cala della Capreria, vicinissima a Scopello.
Nel suo territorio troviamo il Borgo Cusenza, un piccolo gruppo di case abbandonate nei primi anni '50 e oggi sapientemente recuperato dalla Riserva. La sua particolarità consiste nell’essere stato un Baglio molto isolato, trovandosi a circa 400 m slm, ed è ricordato come una comunità totalmente autosufficiente dove, fino alla fine del 1800 vivevano in maniera autonoma 14 famiglie.
A ridosso della costa, si trovano le testimonianze della vita di ottomila anni fa, nella Grotta dell'Uzzo , al cui interno sono visibili ancora oggi i resti di una civiltà contadina molto più recente, che merita di essere ricordata.
Lungo i sentieri ci si può riposare o addirittura pernottare nei Rifugi, chiedendo anticipatamente il permesso alla Riserva. Imperativo categorico è: non sporcare, non inquinare, rispettare mare, terra e cielo.

All'interno dell'area della Riserva orientata dello Zingaro si trovano ben 5 piccoli Musei:
il Museo Naturalistico, il primo venendo dall’ingresso Sud, dove sono stati collocati dei pannelli sul tema "Etnobotanica dello Zingaro, il Museo della Manna, il Museo dell'Intreccio, il Museo della Civiltà Contadina, il Museo delle Attività Marinare.
La Riserva di Monte Cofano si trova vicino San Vito Lo Capo ed offre interessanti attrazioni.
Il mare, di un blu intenso, fa da contorno al promontorio e alle sue infinite guglie di natura calcarea. Monte Cofano è un sipario naturale, tra il golfo di Castelluzzo, ad est, e il golfo di Bonagia, ad ovest.
A pochi chilometri, arroccato sul costone roccioso, si trova Custonaci con il suo bellissimo Santuario dedicato alla Madonna, le sue forme gotiche, il suo altare in stile barocco e il suo pavimento policromo donando forti emozioni ai visitatori.

La Riserva di Cofano ha due ingressi: lato est e lato ovest; un sentiero costiero li unisce.
Ci vogliono circa due ore per farlo a piedi, ma è possibile percorrerlo anche in mountain bike.
Partendo da San Vito Lo Capo, in quindici minuti d’auto si raggiunge l’ingresso est, dall’ingresso si riesce a percepire il fascino del piccolo agglomerato della Tonnara di Cofano, ai piedi della montagna.
Tra le abitazioni spicca la Torre di Tono, unica in Sicilia, con la sua forma quadrata a pareti concave, eretta nel 1500 a difesa della tonnara e dell’antico borgo marinaro.
Continuando a camminare lungo il sentiero che gira attorno al monte si incontra la piccola cappella del SS. Crocifisso. Proprio alle sue spalle, sulla parete rocciosa, attraverso una scalinata si giunge alla Grotta del Crocifisso. Una piccola cavità a 60 metri sul livello del mare larga 6 metri e profonda 23.
Dopo pochi minuti di marcia si arriva alla Torre di San Giovanni che, a differenza di quella di Tono, faceva parte del sistema di fortificazioni volute dal regno borbonico a difesa delle coste siciliane.
Proseguendo fino all’ingresso ovest le pareti rocciose si fanno ripide e superata Punta del Saraceno, scendono a picco sul mare, creando piccole calette.
Si può anche decidere di raggiungere la costa ovest seguendo le indicazioni per il sentiero Scaletta, un antico sentiero che i pastori, percorrevano per raggiungere le località vicine. Superata la sella si prosegue sul sentiero della forestale fino a Piano Alastre dove si trova si trova una pozza.
La Grotta Mangiapane.
Si tratta di un antico insediamento preistorico abitato fin dal paleolitico.  La famiglia Mangiapane lo trasformò in un piccolo villaggio e ci visse per 150 anni,  vivendo di agricoltura e pastorizia.
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