Sicilia Mediterranea il tour, cosa vedere, cosa fare - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

Se vuoi visitare la Sicilia e non sai da dove iniziare. Siamo qui per aiutarti. Scopri le migliori destinazioni in Sicilia e pianifica il tuo viaggio.
Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.  
Con i nostri itinerari e le nostre raccomandazioni locali, potrai vivere un'esperienza autentica e indimenticabile in questa meravigliosa isola mediterranea.



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Sicilia Mediterranea il tour

Quando parliamo di Sicilia Mediteranea, ad elencare cosa fare e vedere ci si perde, che sia mare o montagne, borghi a renderla speciale, è indubbiamente, quel mix tra paesaggio, tradizione, storia ed arte, ognuno con le proprie peculiarità.

Percorreremo la costa mediterranea, da capo Lilibeo a capo Passero, viene definita Sicilia mediterranea quella parte del territorio siciliano che si affaccia sulla costa sud-est della Sicilia. Essa è costituita dalla città metropolitana di Agrigento e dal libero consorzio comunale di Caltanissetta e dal libero consorzio di Ragusa.

Tra i tanti Paesi ne vengono citati alcuni, nulla vieta di visitarne altri, solo modesti suggerimenti, tra di essi alcuni spiccano per la loro storia secolare, chi per i monumenti, chi per l'enogastronomia.
Alcune di queste località sono visitabili con una gita giornaliera, altri richiedono un weekend, qualcuno qualche giorno, turisti, curiosi o avventurieri, tra stradine, natura incontaminata e sapori autentici, troverete ciò che cercate.

Nel viaggio, ognuno gode di una propria caratteristica che lo rende unico, parchi naturali, riserve,  cantine vinicole ed itinerari enologici, i borghi antichi, mare spiagge e fondali da esplorare, ancora feste e venti e sagre per scoprire una terra con le proprie tradizioni gastronomiche.

Ovviamente in base al tempo e alle disponibilità esistono diversi itinerari da poter seguire, per meglio visitare i Comuni rivolgersi alle proloco, alle guide turistiche.

Con il viaggio si coglie le bellezza dell’isola, se la vostra è una vacanza itinerante, scegliete le tappe i pernottamenti, gli agriturismi, seguite i nostri suggerimenti di visita o effettuare il percorso liberamente, sarà il vostro ritmo ed il vostro istinto da viaggiatore a consigliarvi al meglio.

Confina ad ovest con la provincia di Trapani, a nord con la provincia di Palermo, ad est con la provincia di Caltanissetta, Agrigento e Ragusa, a sud si affacciava sul Canale di Sicilia.

Ci troviamo nella Strada Statale 115, il suo percorso si svolge da: Trapani, Marsala, Mazara, Castelvetrano, Agrigento, Modica Siracusa

Si estende, da est a ovest, dal mare di Licata alle spiagge di Menfi, in prossimità delle rovine greche di Selinunte; da nord a sud si estendeva dalla catena montuosa dei Sicani al canale di Sicilia; di fronte all'arcipelago delle Pelagie (Lampedusa, Linosa e Lampione)
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Agrigento e la Sicilia Mediterranea

Agrigento capoluogo del Libero consorzio Comunale omonimo, 230 m s.l.m.
patrono San Gerlando Giorno festivo 25 febbraio,
Posta al centro della costa meridionale della Sicilia, Agrigento è posta sulla collina dove sorgeva l'antica Girgenti, mentre la Valle dei Templi si trova poco più a sud
È nota come Città dei templi per la sua distesa di templi dorici dell'antica città greca posti nella cosiddetta valle dei Templi, inserita, nel 1997, tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO,

il centro storico di Agrigento è individuabile sulla sommità occidentale della collina dell'antica Girgenti. Risalente all'età medioevale del XI e XV, conserva ancora oggi vari edifici medioevali (chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari).

La Cattedrale di San Gerlando si trova nel centro storico di Agrigento, in cima ad una scalinata, sita sul ciglio di una rupe.
Fu edificata nel XII secolo e, nel corso dei secoli, venne rimaneggiata e ristrutturata. La cattedrale è stata tra le prime fondate in Sicilia subito dopo l’avvento del Cristianesimo. L’edificazione del duomo venne affidata al Vescovo di Agrigento, Gerlando Besançon.
La facciata barocca, sormontata da un timpano spiovente e sottolineata da paraste sporgenti e il campanile quattrocentesco a base quadrata costituiscono gli elementi essenziali della parte occidentale esterna. In basso, nella parte a meridione, troviamo i due ordini di monofore cieche in stile plateresco.
L'interno, in stile normanno, presenta una pianta a croce latina ed è a tre navate, con sette alte colonne barocche ottagonali e arcate ogivali che culminano in un elegante transetto con copertura a capriate dipinte del Cinquecento e decorate con diverse figure di Santi agrigentini e con motivi ornamentali floreali.
Le opere custodite al suo interno sono numerose, di notevole pregio sono: la Tela dell’Immacolata; la Tela del Martirio di Sant’Erasmo; l’Urna di San Felice Martire; la Cappella di San Bartolomeo; la Scultura del Compianto; la Tela della Madonna del Rosario e anime purganti.

Il Santuario dell'Addolorata di Agrigento, noto anche come chiesa di Maria Santissima Dei Sette Dolori, è uno dei luoghi di culto cattolici mariani più importanti di Agrigento ed è sede di una delle confraternite più antiche della città, la confraternita di Maria Santissima Dei Sette Dolori.
Fu edificata nel XVII secolo da maestranze siciliane inglobando una preesistente edicola sacra. La chiesa si trova a picco su una parete di roccia calcarea, a ridosso di porta Garibaldi, gli spazi delle cripte sono adibiti a museo. La sobria facciata si contrappone al ricco interno in stile barocco. Lungo le pareti sono presenti pregevoli stucchi del Serpotta.

La Chiesa di Santo Spirito di Agrigento si trova sul lato sinistro dell’omonimo Monastero, fondati dalla famiglia Chiaramonte nel 1299. La chiesa e l’annesso monastero furono costruiti nel XIII secolo dalla nobile famiglia dei Chiaramonte, all'interno del complesso monumentale, sono presenti due stemmi della
famiglia Chiaramonte, uno dipinto nella catena di una capriata della chiesa ed un rilievo dello stesso stemma si trova nel concio di
chiave di un’arcata del dormitorio del monastero. La chiesa presenta una pianta rettangolare e l’attuale facciata conserva ancora due elementi originari: il rosone e il portale
medievale.

La Chiesa di San Giuseppe di Agrigento, situata in fondo alla Via Atenea, presenta un prospetto in stile barocco arricchito da un doppio ordine di scalini e due torri campanarie.
L'interno è a unica navata. Il soffitto è stato dipinto da Raffaele Gurrieri con scene della vita di San Giuseppe.

La Chiesa di San Lorenzo ad Agrigento, nota anche come Chiesa del Purgatorio, è situata in piazza Purgatorio, lungo la via Atenea. Lo splendido monumento colpisce per la sua fastosità, per l'abbondanza e il fasto delle decorazioni, per gli stucchi, gli ori e le pitture.
Fu edificata nella seconda metà del 700 per volere dei ricchi borghesi del quartiere che, influenzati dalle espressioni dello stile barocco del momento, la vollero particolarmente sfarzosa.

La Chiesa di San Nicola di Agrigento, sita fuori dall’abitato nelle immediate vicinanze del Museo Archeologico, lo stesso che si ritrova nella Valle dei Templi.
La chiesa rappresenta uno dei maggiori esempi di architettura cistercense tardo-romanica della Sicilia. L’edificio, costruito in
epoca normanna, fu ampliato nel 1219 dai frati cistercensi di Santa Maria di Adriano. Il convento, invece, fu fondato nel 1426 dal
beato Matteo Cimarra, che introdusse in città il movimento dell’Osservanza francescana. Di notevole pregio è il Sarcofago di Fedra contenuto nella terza cappella. Il sarcofago, opera marmorea di inestimabile valore e splendida espressione della scultura romana in Sicilia, rappresenta quattro episodi del mito di Fedra e Ippolito.
L’edificio e i resti del complesso abbaziale fanno parte del museo Archeologico di Agrigento

La Chiesa di Santa Maria dei Greci di Agrigento è l’antica cattedrale di rito greco-bizantino della città.
La chiesa è stata costruita nel 1200 sui resti di un antico tempio dorico, da alcuni studiosi identificato con il tempio di Atena Lindia e Zeus Atabyrios di cui parla Polibio, del quale sono ancora visibili le tracce del basamento. La chiesa fu anche cattedrale di rito greco-ortodosso, e per questo è ancora oggi chiamata “Chiesa dei Greci”. Divenne poi cattedrale cattolica, prima che lo divenisse la
Chiesa di San Gerlando.

La Valle dei Templi è un parco archeologico della Sicilia caratterizzato dall'eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico. Corrisponde all'antica Akragas, monumentale nucleo originario della città di Agrigento.  https://www.parcovalledeitempli.it/

Il Giardino della Kolymbethra è un raro gioiello archeologico e agricolo, un luogo straordinario che racchiude i colori, i sapori e i profumi della terra di Sicilia e racconta, con i suoi reperti e i suoi ipogei, scavati 2500 anni fa, la storia dell’antica Akragas.  https://fondoambiente.it/luoghi/giardino-della-kolymbethra

Il Parco letterario Luigi Pirandello che si sta realizzando in Agrigento, in omaggio ad uno dei più grandi Autori della Letteratura del novecento  https://www.parcoluigipirandello.it/

importante l'appuntamento annuale la Sagra del Mandorlo in Fiore, che si svolge all'inizio di febbraio  https://www.facebook.com/sagradelmandorlo/

Sciacca, e la Siciia mediterranea

Sciacca comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 60 m s.m., patrono Madonna del Soccorso 2 febbraio e 15 agosto.

Nota anche per la ceramica, Sciacca ha raggiunto livelli di assoluta eminenza, in Sicilia, nell'arte della maiolica, fra il XVI ed il XVIII secolo.
La città di Sciacca fa parte del Circuito dei Borghi Marinari, consorzio impegnato nella promozione e protezione del mare, della cultura e delle tradizioni ad esso legate.
Il Corallo di Sciacca. Corallo siciliano raccolto intensivamente dal 1875 fino al primo ventennio del '900 di colore Rosa salmone.

Del castello dei Luna, ristrutturato nel sec. XVI e in gran parte demolito nel 1881, restano le mura esterne e una torre cilindrica.
Lo “Steripinto” è un singolare palazzo di stile gotico-catalano costruito all'inizio del sec. XVI.
Il duomo Maria Santissima del Soccorso, fu ricostruito nel 1656; dell'originaria struttura normanna conserva l'esterno delle tre absidi (sec. XII). La chiesa di San Nicolò la Latina risale al sec. XII e ha l'interno a croce latina, con tracce di affreschi bizantineggianti.
Cappella di San Giorgio dei Genovesi a Sciacca, l'antica cappella di San Giorgio dei Genovesi fu costruita nel 1520 dai numerosi mercanti genovesi residenti a Sciacca
La chiesa di Santa Margherita, rinnovata nel Cinquecento e oggi chiusa al culto, presenta un pregevole portale gotico-rinascimentale, opera di Francesco Laurana e Pietro de Bonitate.
La chiesa di San Michele, in Piazza Noceto, fu fondata da Guglielmo Peralta nel 1371. Fu ricostruita nel XVII secolo. Presenta un portale con architrave e un portale gotico. L'interno è a tre navate con colonne ed archi al centro. La chiesa conserva anche un crocifisso quattrocentesco, due acquasantiere del XVI secolo, una scultura di Domenico Gagini[31], un polittico cinquecentesco e una statua seicentesca in legno di San Michele. In una teca sono poste le due sacre Spine del martirio di Cristo, donate da Eleonora d'Aragona, figlia di Giovanni di Sicilia, e dal marito Guglielmo Peralta, che le aveva ricevute dai D'Angiò. Le due spine furono ritenute autentiche dal vescovo di Agrigento, in occasione dell'inaugurazione della chiesa e parte del Monastero di Maria Santissima dell'Itria.
Lo stabilimento termale, costruito in stile liberty fra il 1928 e il 1938, venne successivamente ampliato.

Palazzo San Giacomo, Piazza Inveges, Palazzo Steripinto

Il cammino “Sulle Orme di San Bernardo”, progetto elaborato dall’associazione “Comitato Animosa Civitas” di Corleone ha visto l’adesione del Comune di Sciacca e di altri nove comuni che hanno creduto nell’iniziativa. Il progetto– abbraccia i luoghi in cui visse San Bernardo, il suo peregrinare verso i conventi attraverso antichi tracciati viari, regie trazzere e sentieri. https://www.sulleormedisanbernardo.it/

La settimana di Carnevale, la sfilata di numerosi e coloratissimi carri allegorici.
Poco distante da Sciacca si trova il cosiddetto “Castello incantato”, un uliveto in cui Filippo Bentivegna, artista contadino, ha scolpito nella viva roccia o nella corteccia degli alberi un centinaio di volti.

Azzurro Food a Sciacca, ad agosto, cooking show, Talk Show e Degustazioni gratuite. La Cucina al centro del Mediterraneo,  festival dedicato agli amanti della buona cucina. E’ un evento unico nel suo genere che celebra il pesce azzurro, https://www.azzurrofood.it/

Sulla vetta del monte San Calogero, si gode un eccezionale panorama sia verso l'interno sia verso il mare, è il santuario omonimo, che custodisce una statua marmorea San Calogero di Giacomo Gagini

Ducizza, il Festival dei Dolci Tipici Siciliani a settembre, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Michele.
Il festival ‘Ducizza’ punta sulla valorizzazione di una delle eccellenze quali la pasticceria locale, ai dolci tipici, varie attività di intrattenimento, con spettacoli di musica e cabaret, https://www.facebook.com/Ducizza

Caltabellotta, Sicilia Mediterranea

Caltabellotta è un comune della città metropolitana di Agrigento,
Chiesa matrice di Maria Santissima Assunta realizzata dai Normanni nell'XI secolo, è caratterizzata da un portale gotico e presenta all'interno opere dei Gagini e dei loro allievi;
chiesa di Sant'Agostino: all'interno conserva una Deposizione in cotto di A. Ferraro (1512);
chiesa di San Lorenzo: ricordata per il suo portale gotico e per la cappella.
Chiesa della Pietà sorge in una splendida posizione panoramica nella parte alta del centro storico, incastonata tra le rocce del Monte Kratas.
Il Convento di San Pellegrino, sorge su un’originaria fondazione normanna edificata sui resti di un fortilizio arabo nel sito in cui la leggenda colloca la vicenda del trionfo del santo vescovo sul drago divoratore. La chiesetta presenta uno splendido portale in stile barocco. Percorrendo un atrio che si trova a sinistra della chiesa si accede a due profonde grotte legate al culto del mitico San Pellegrino, vescovo di Triocala, probabilmente sua originaria dimora.

Sagra della Pasta con le sarde a Caltabellotta, tradizione caltabellese in occasione dei festeggiamenti in onore di San Giuseppe. Il santo viene onorato con una tradizionale processione che si snoda lungo le principali vie del paese e attraverso la degustazione di tavolate e pietanze tipiche.
Durante la manifestazione si potranno degustare le tradizionali pietanze esposte sull'Altare.  https://www.facebook.com/people/Festa-di-San-Giuseppe/100070114429243/

Santuario di Montevergine
Situato ad oriente appena fuori l’abitato di S. Anna, che si adagia su di uno sperone di roccia ai piedi del Kratas a circa 340 mt. sul livello del mare, poco distante dal fiume Verdura.
Fu edificata da Francesco Alliata, principe di Villafranca, che nel 1624 fece costruire un villaggio, cui diede il nome di Sant’Anna. Il suo territorio é intriso di leggende e di storia che s’intrecciano inevitabilmente con quelle della vicina Caltabellotta.
La chiesa è ad una sola navata con tre altari per lato poco profondi; notevoli e tutti da scoprire gli affreschi che sono venuti alla luce durante l’ultimo restauro. Al suo interno sono conservati alcuni capitelli ritrovati nella zona, pare appartenenti alla non più esistente chiesa di S. Giorgio, da cui sembra sia stato tratto anche il portale ogivale decorato
Montevergine, composto dalla chiesa e dall’eremo annesso, è ubicato a ridosso della zona archeologica di Troccoli, deformazione del toponimo originario Trokalis
L’Eremo, affiancato per intero sul lato destro della chiesa, è distribuito su due elevazioni: a piano terra, sono locali non molto ampi, adibiti per i lavori dei frati, nel piano superiore sono dislocate le celle e il piccolo campanile. Il tutto è inserito in un contesto paesaggistico straordinario. Il complesso è arricchito, inoltre, da una fontana di forma circolare alimentata costantemente da una sorgente, che porta refrigerio a visitatori e passanti.
L’Eremo di Montevergine per la comunità santannese è un luogo molto importante e riveste un grande valore religioso è qui che si trova un crocifisso ligneo quattrocentesco .
Tale crocifisso, situato sull’altare maggiore, secondo la tradizione pare sia stato dipinto sulle tavole del letto di S. Brigida e sia stato portato dall’Africa dai seguaci di Sant’Agostino.
Vuole la tradizione che a Ruggero durante il combattimento sia apparso sopra un cavallo bianco S. Giorgio, ornato di una splendida veste, intervenne in aiuto al condottiero normanno. In memoria della vittoria ottenuta, il conte elesse suo protettore S. Giorgio e ornò il suo scudo con l’immagine del santo e in seguito fece costruire la chiesa di S. Giorgio di Trokalis (Troccoli).

Dedalo Festival a Caltabellotta. Rassegna e seminari per musica e arte invisibile per la valorizzazione e la promozione del territorio.   https://www.facebook.com/dedalofestival/

Gela, Sicilia Mediterranea

Gèla comune del libero consorzio comunale di Caltanissetta, 46 m s.m., patrono Maria Santissima dell'Alemanna 8 settembre,
La chiesa madre di Gela o chiesa di Santa Maria Assunta, derivata dalla primitiva chiesa di Santa Maria de' Platea, è un esempio di neoclassico.
La chiesa di San Francesco d'Assisi è una chiesa di Gela consacrata a San Francesco d'Assisi, confinante con il civico Palazzo di Città, ad unica navata sorge sui resti di un'altra risalente al 1499, poi riedificata nel 1659 in stile tardo-barocco siciliano, un tempo annesso al convento dei frati minori conventuali.
Un aspetto caratteristico dell'assetto urbanistico ed architettonico della vecchia Gela fu l'ampia diffusione dello stile liberty o "floreale", protagonista nella progettazione dei più importanti palazzi signorili della città. A Gela viene ricordato l'architetto Giuseppe Di Bartolo Morselli, Alcuni palazzi sono: Palazzo Nocera, Palazzo Rosso, Palazzo Tedeschi – Russello, Palazzo Castiglia – Maida, Palazzo Mattina, Palazzo Ciaramella – De Maria, solo alcuni dei tanti palazzi da vedere

Caratteristiche, il 19 marzo, sono le cosiddette “Cene” di San Giuseppe: in molte case vengono imbandite delle mense con enormi quantità di pietanze, cui vengono invitate tre persone, per lo più bambini indigenti, che rappresentano la Sacra Famiglia. Durante la festa patronale si svolge una partecipata processione per le vie del paese.

Nei dintorni, sul monte Disueri, si trova la più importante necropoli sicula dopo quella di Pantalica, con circa duemila tombe rupestri scavate nella roccia,

Palio dell’Alemanna a Gela, la manifestazione si svolge nell’ambito dei festeggiamenti dedicati alla Patrona Maria Santissima d’Alemanna, che si svolge a settembre, Una parata di centinaia di figuranti per dare vita ad un itinerario medioevale in cui la storia rivivrà attraverso i costumi e gli strumenti del tempo.  https://www.facebook.com/PalioAlemannaGela/

Licata, Sicilia Mediterranea

Licata comune in provincia di Agrigento, 8 m s.m., patrono Sant’ Angelo 5 maggio
Il palazzo del Municipio, su progetto di Ernesto Basile nel 1935, è un edificio in stile liberty,
i palazzi Serrovira e Caro Dominici, mentre i palazzi Frangipane e Bosio sono settecenteschi,
la chiesa madre di Santa Maria La Nova, a tre navate, custodisce varie opere d'arte, fra cui un crocifisso ligneo cinquecentesco e una pala fiamminga secentesca,
la chiesa di San Domenico conserva alcune tele del Seicento di Filippo Paladino,
il complesso della chiesa e del convento del Carmine, è impreziosito all'interno con dieci medaglioni raffiguranti storie tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento,

Il Santuario di Sant'Angelo è ubicato nella onononima piazza del centro storico di Licata, l'impianto basilicale a croce latina ripartito in tre navate per mezzo di colonne in pietra di Billiemi. Sotto la seconda e quinta arcata di ciascuna navata laterale sono custoditi i cerei o torce ( 'ntorci) con annesso chiostro.  

A poca distanza, su un'altura, si trovano i resti del castel sant'Angelo, nell'ex convento della Badia è allestito il Museo Archeologico, che occupa parte del piano terra e il chiostro.
Il 5 maggio si celebra la Festa di Sant'Angelo, durante la quale l'urna d'argento con le reliquie del santo viene portata di corsa in processione, seguita da quattro ceri, offerti dalle associazioni dei mestieri, disposti su alte torri di legno.

Il parco delle ville Liberty. Licata è ricca di ville e palazzi che campeggiano nelle sommità collinari. La ricca borghesia all’inizio del XX secolo commissionava, ad architetti e professionisti di grido, quelle che dovevano le loro abitazioni principali in paese e le residenze estive in collina,   http://www.prolocolicata.it/

Butera, Sicilia Mediterranea

comune del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, 402 m.s.m., patrono San Rocco 15 e 16 agosto

Il castello feudale (di origine araba, ma più volte rimaneggiato) conserva un torrione rettangolare con bifore in stile catalano e parte della cinta muraria.
Il Palazzo Comunale ha un bel portale ad arco del sec. XV.
La chiesa madre (sec. XVIII), dedicata a San Tommaso, è a croce latina con cupola e ad unica navata, e la copertura della navata e del transetto è costituita da volte a botte, custodisce una tela di Filippo Paladino (Madonna degli angeli).

Nella frazione di Falconara, a picco sul mare, è un maestoso castello (sec. XIV), trasformato nel sec. XIX in residenza signorile. Il nucleo originario è costituito da una torre quadrata, detta “della Falconara”, destinata un tempo all'allevamento dei falconi.

Il Santuario di San Rocco fu edificato  presumibilmente nel XVI secolo per volontà dell'allora principe di Butera e del popolo nello stesso tessuto urbano in cui oggi  esiste, anche se di proporzioni più piccole dell'attuale, e con il tempo è stato ampliato

Il 15 agosto si svolge il rito del “Sirpintazzu”: il fantoccio di un serpente in cartapesta si aggira tra la folla, danzando e spalancando la bocca per raccogliere le offerte dei fedeli.

La leggenda di Cocalo Si dice che Cocalo, venuto in Sicilia, nel 1300 a.C. re dei Sicani, avesse abitato ed avesse posto la sua reggia ad Omphake. Presso Cocalo arrivò Dedalo, fuggito da Creta per liberarsi da Minosse, perché voleva ucciderlo per la morte del Minotauro. (Il Minotauro era nato da Pasifae, moglie di Minosse, attraverso un accoppiamento con un toro, personaggio dal corpo umano e testa taurina). Poiché Minosse venne a cercarlo in Sicilia e chiese a Cocalo la consegna di Dedalo, Cocalo si rifiutò e così venne attaccato assieme a Dedalo da Minosse.

Butera a Tavola" a ottobre 2023 la rassegna eno-gastronomica dei prodotti tipici del territorio, tra i protagonisti ci sarà anche sua maestà la pasta con il miele. https://www.facebook.com/prolocobutera

Mazzarino, Sicilia Mediterranea

Mazzarino comune del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, 553 m s.m., patrono Maria Santissima del Mazzaro terza domenica di settembre,
chiesa madre, dedicata a Santa Maria della Neve (sec. XVIII) e preceduta da una scenografica scalinata d'architettura barocca, chiese barocche dell'Immacolata e di San Domenico.
La chiesa e il complesso dei Carmelitani custodiscono le tombe (sec. XV-XVI) della famiglia Branciforte, mentre la quattrocentesca chiesa di Santa Maria del Gesù ospita il sepolcro marmoreo di Carlo Maria Carafa Branciforte.
Maria SS. delle Lacrime ha avuto origine da un fatto accaduto alla vista di tutti nel 1638, fu eretta la chiesa attuale avente forma circolare, a tre navate, del diametro della cupola di San Pietro a Roma.
Basilica Maria SS. del Mazzaro eretta intorno al 1100 da Manfredi, distrutta dal terremoto del 1693 e ricostruita dal 1760. Il tempio a tre navate con pareti decorate in stile barocco siciliano su progetto di Bonaiuto da Siracusa. Al proprio interno si trova un quadro ligneo raffigurante la Madonna col Bambino sulle ginocchia ed accanto le vergini siciliane Sant’Agata e Santa Lucia
Nella parte orientale dell'abitato sorge il santuario di Maria Santissima del Mazzaro che, edificato tra i sec. XVIII e XIX su un precedente luogo di culto

Opp Festival' - Energie U18 Mazzarino,  per tre giorni, un susseguirsi incalzante di attività, ospiti prestigiosi, artisti e creativi nazionali ed internazionali,  https://www.facebook.com/oppfestival/

Palma di Montechiaro, Sicilia Mediterranea

Palma di Montechiaro comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento (27 km), 162 m s.m., patrono Madonna del Rosario 8 settembre, venne fondata nel 1637 da Carlo Tomasi di Lampedusa.
La chiesa madre di Santa Maria del Rosario, costruita nella seconda metà del Seicento, ha un'ampia facciata a due ordini chiusa fra due campanili gemelli e custodisce il sepolcro dell'astronomo Giovanni Battista Odierna, che contribuì allo studio dell'assetto urbanistico della città.
Il monastero benedettino, con facciata neoclassica, Costruito negli anni 1653-1659 inglobando anche il primo palazzo ducale, qui si ritirarono alcuni membri della famiglia Tomasi, tra cui la moglie e le figlie di Giulio Tomasi, tra cui Isabella, nota col nome di Suor Maria Crocefissa della Concezione, ovvero la Beata Corbèra di cui parla lo scrittore nel Gattopardo:
Palazzo Ducale conserva una pregevole serie di soffitti lignei.

Su una rupe a dominio del mare sorge il castello di Montechiaro, dalla planimetria irregolare e sviluppato intorno a un torrione merlato di forma quadrata.
Il castello rimase di proprietà della famiglia dei Tomasi di Lampedusa fino al 1957, quando morì Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957), autore del Gattopardo,

Sagra della Seppia a Marina di Palma di Montechiaro, la seppia pescata nel mare di Palma di Montechiaro è la protagonista della sagra promossa dal Club Nautico,  https://www.facebook.com/people/Club-nautico-marina-di-palma/100069584326504/
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