Corleone cantine vinicole, l'enoturismo il territorio - Il vino le cantine vinicole, l'enoturismo in Sicilia

Cantine vinicole in Sicilia

Se siete appassionati del vino, allora sapete che il vino non è solo un prodotto, ma una vera e propria esperienza. E se siete anche amanti del turismo enologico, non potete perdervi l'enoturismo in Sicilia. Questa splendida regione italiana è famosa per le sue cantine vinicole, dove potrete scoprire i segreti della produzione del vino e assaggiare i pregiati nettari siciliani. Passeggiate tra le vigne, ammirate i paesaggi mozzafiato e deliziate il palato con i vini locali. L'enoturismo in Sicilia vi regalerà momenti indimenticabili e vi farà innamorare ancora di più del vino.



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Corleone cantine vinicole, l'enoturismo il territorio

Corleone cantine vinicole, l'enoturismo il territorio

Corleone le cantine vinicole, l'enoturismo, i produttori, i territori, una guida alle cantine presenti nel Comune, un punto di riferimento per conoscere il Vino Siciliano.
I produttori promuovono il mondo del vino, protagonisti dei sapori racconteranno la tradizione vinicola il territorio la cultura vitivinicola, offrono la possibilità di passeggiare nel bel mezzo dei propri vigneti, per la promozione delle attività legate al turismo del vino.
Alcune cantine propongono pacchetti, che includono non solo degustazioni di vini, ma anche di olio e formaggi.
Che la degustazione abbia inizio, per scoprire le fasi della lavorazione, coltivazione, vinificazione, imbottigliamento, invecchiamento dei vini.
Le informazioni sulle singole cantine, è legata prevalentemente al territorio, sono integrati riferimenti ai luoghi.
Curiosità
Corleóne comune della Città metropolitana di Palermo, 542 m s.m.,
patrono San Leoluca 1° marzo,

Chiesa Madre la facciata della chiesa dell addolorata di corleone la prima pietra della chiesa fu posata nel Trecento e il progetto fu ultimato nel XVIII secolo, vanta degli splendidi affreschi (aggiunti a partire dal 1700) all'interno della cupola realizzati da Carmelo Salpietro e Giuseppe Genzardi, le tele di Fra Felice da Sambuca, una scultura in marmo che raffigura la Madonna del Soccorso di scuola gaginiana e un'opera di Valsi ossia un coro ligneo risalente al XVI.

La chiesa è dedicata a San Martino e rispecchia lo stile tipicamente musulmano soprattutto nella struttura esterna; all'interno della sagrestia è custodito un imponente crocifisso in legno nero di origine bizantina del XIV secolo,

Monastro del Santissimo Salvatore di Corleone è un santuario di origini medievali, riedificato nel XVIII secolo per volontà di un cavaliere di cui si conosce solo il nome: “Salvatore”.
Il monastero, che fu dimora di suore carmelitane e benedettine, organizza le sue fabbriche intorno ad un chiostro classicheggiante con una fontana ottagonale al centro.

Chiesa di San Domenico di Corleone, ubicata nei pressi della zona soprana, rappresenta una delle maggiori emergenze urbanistiche ed architettoniche della città.
Fu edificata nel 1554 per volere dei padri Domenicani, accanto al convento preesistente. La struttura fu completata nel 1638 per volontà di Alessandro Scarlata dell’ordine dei domenicani. Per tale ragione i membri della stessa famiglia vennero seppelliti in due sarcofagi ai lati dell’altare maggiore.

Santuario di Tagliavia svetta sul dorso della Rocca di Bavaria, a ridosso del bosco di Ficuzza e delle Gole del Drago.
L’edificazione dell’edificio sacro avvenne a seguito di un evento accaduto nella seconda metà del Settecento. A quell’epoca il feudo venne dato in affitto per uso pastorizia ai fratelli Lo Jacono.
Si racconta che un giorno, i figli di questi pastori, giocando tra le pietre scorgono un masso, che a differenza degli altri era ben squadrato, sopra il quale era ritratta una sacra immagine rappresentante
l’immagine della Vergine del Rosario. La scoperta si rivelò un evento prodigioso perché nel punto esatto dove avvenne il ritrovamento dell’icona, sgorgò una sorgente con acque dal potere miracoloso, benefiche sia per gli uomini che per gli armenti. Per custodire e diffondere il culto alla Vergine del Rosario di Tagliavia, i primi eremiti costruiscono una piccola cappella, oggi riconvertita in sacrestia, e i primitivi locali dell’eremo.

La Chiesa San Michele Arcangelo a Corleone è un piccolo edificio di culto che sorge ai piedi della rocca soprana. Anticamente, in
posizione adiacente alla chiesa, sorgeva la porta medievale di ingresso al paese: la porta di San Michele

nel bosco della Ficuzza è la palazzina di caccia di Ferdinando III di Borbone,

le Gole del drago, Cascata delle Due rocche due cascate naturali,

Castello sottano è oggi l'eremo dei Francescani, fu edificato anticamente dagli arabi, assieme a quello soprano, tra il X e il XIII secolo, questo castello, fino alla metà del XX secolo, fu adibito a carcere, mentre a partire dall'anno 1974 venne convertito nel convento dei Frati Minori Rinnovati, oggi un importante punto di riferimento per la città, oasi silenziosa per il ritiro in preghiera.

Monastero del Ss. Salvatore, si tratta di un santuario dalle origini medievali, fu inizialmente la dimora di suore carmelitane e benedettine, all'interno si possono ammirare l'affresco di Filippo Randazzo risalente al 1735, il monocolo di Nicosia, che raffigura il trionfo di San Benedetto al cospetto della Santissima trinità tra i Santi Carmelitani e Benedettini. Vi è poi un chiostro dallo stile classicheggiante con una fontana ottagonale al centro.

Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia e del Movimento Antimafia,
Museo Civico

Istituito nel 1991, questo museo è intitolato al pittore corleonese appartenente al movimento Futurista Pippo Rizzo,

Borgo Schirò

Carnevale Corleonese, con i suoi carri e minicarri, gruppi in maschera e sfilate di cavalieri per le vie della città. "U Riavulicchiu”, maschera che balla, saltella, tintinna, fugge e ritorna, solo o a branchi, è il padrone del carnevale corleonese. Carnevale inaspettatamente risorto, e con grande clamore, negli anni ’90.
Il diavolo è rosso, proprio come nelle favole, vestito di rosso e nero, con le corna, la coda, la frusta e centinaia di sonagli “ciancianeddi". La sua figura è collegata agli ancestrali timori da sempre nutriti dai contadini per le “cattive annate” (in cui il “diavolo” mette la coda

Siccagno Fest" a Corleone a settembre. Manifestazione nata in collaborazione con la Consulta dell'Agricoltura, dedicata al prodotto di punta del territorio,  https://www.facebook.com/siccagnofest
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