Le viti autoctone siciliane - Il vino le cantine vinicole, l'enoturismo in Sicilia

Cantine vinicole in Sicilia

Se siete appassionati del vino, allora sapete che il vino non è solo un prodotto, ma una vera e propria esperienza. E se siete anche amanti del turismo enologico, non potete perdervi l'enoturismo in Sicilia. Questa splendida regione italiana è famosa per le sue cantine vinicole, dove potrete scoprire i segreti della produzione del vino e assaggiare i pregiati nettari siciliani. Passeggiate tra le vigne, ammirate i paesaggi mozzafiato e deliziate il palato con i vini locali. L'enoturismo in Sicilia vi regalerà momenti indimenticabili e vi farà innamorare ancora di più del vino.



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Le viti autoctone siciliane

Le viti autoctone siciliane

Le viti autoctone siciliane, secondo la Classificazione del patrimonio viticolo siciliano, effettuata dai Servizi allo sviluppo dell’Assessorato agricoltura e foreste della Regione Siciliana, nell’ambito del progetto multidisciplinare “Valorizzazione dei vitigni autoctoni siciliani”, sono suddivisi in tre categorie, in funzione della diffusione e dell’interesse che rivestono in Regione.

Ma quale è il significato di vitigno autoctono, se non una particolare varietà di vite utilizzata per la produzione di vino, coltivato e diffuso nella stessa zona storica di origine del vitigno stesso.
In altre parole, stiamo parlando di un vitigno non trapiantato da altre aree.
Ogni vitigno autoctono presenta una sua caratteristica e distintiva forma e colore del grappolo, del chicco e delle foglie; tutti questi elementi regalano al vino prodotto caratteristiche organolettiche ben definite.
Questo concetto ha a che fare con il mondo dell’agricoltura e fa riferimento, nello specifico al fatto che ogni coltura agraria si esprime in funzione dell’idoneità dell’ambiente che la ospita. L’insieme di tutti questi elementi caratterizzanti un territorio, definiscono la vocazionalità. Dunque la vocazionalità di un determinato territorio rispetto a uno specifico vitigno si esprimerà al meglio con alcuni suoi caratteri e peculiarità. Il vitigno autoctono incarna questo principio.

Quando si parla di vitigno autoctono, si fa riferimento non al vitigno propriamente originario di quel territorio, ma a quel vitigno che ne diventa parte integrante a seguito di una lunga, permanenza in loco.  Questa lunga permanenza ha permesso di definire alcuni vitigni come autoctoni e di considerandoli antichi quanto il territorio stesso.

I vitigni autoctoni vengono definiti anche indigeni, proprio in virtù di questo principio e un vino derivante da un vitigno autoctono a volte viene anche definito vino autoctono.

Il concetto di autoctono è radicalmente opposto a quello di alloctono.
Un vitigno si definisce alloctono quando è diffuso in territori diversi da quello di origine, conservando le sue caratteristiche peculiari.

Vitigni autoctoni di interesse regionale

Catarratto, Frappato, Grecanico, Grillo, Inzolia o Ansonica, Nerello mascalese, Nero d’Avola,.

Vitigni autoctoni di interesse locale

Albanello, Alicante o Grénache, Carricante, Corinto, Damaschino, Malvasia di Lipari, Minnella bianca, Moscato bianco, Moscato d’Alessandria o Zibibbo, Nerello cappuccio, Nocera, Perricone.

I vitigni autoctoni siciliani di Luigi Savarino
I sette vitigni autoctoni di interesse regionale:
I dodici vitigni autoctoni di interesse locale:
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