Comitini: Il Borgo dello Zolfo di Pirandello e del Re Fantasma
Pubblicato in Città Paesi Borghi · Domenica 28 Set 2025 · 3:30
Tags: Comitini, Borgo, dello, Zolfo, Pirandello, Re, Fantasma, agrigentino, storie, realtà, mineraria, letteratura, leggende, Sicilia
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Comitini: Il Borgo dello Zolfo, di Pirandello e del Re Fantasma
Da lontano, Comitini appare come un semplice gruppo di case, una presenza discreta tra le colline dell'agrigentino.
Ma non farti ingannare: questo piccolo borgo è un vero scrigno di storie che intrecciano la cruda realtà mineraria, la letteratura di Luigi Pirandello e una delle leggende più misteriose della Sicilia.
Le ragioni per visitarlo sono molteplici. Una su tutte? La potente connessione con il premio Nobel.
Pirandello e l'Epoca d'Oro dello Zolfo
Comitini non fu solo uno sfondo per Pirandello: fu un luogo di vita e di ispirazione. Lo scrittore trascorse qui parte della sua giovinezza e ambientò alcune delle sue novelle più celebri e toccanti.
Nelle miniere, che un tempo appartenevano alla sua famiglia, prese forma la dura realtà quotidiana dei cavatori, magistralmente raccontata in capolavori come "Ciaula scopre la luna" e "Il fumo". Un viaggio a Comitini è anche un percorso letterario sulle tracce del grande autore.
L'El Dorado Siciliano
Nel corso dell'Ottocento, Comitini era considerato l'"El Dorado dello zolfo" in Sicilia. Ben 70 miniere davano lavoro a circa diecimila cavatori, trasformando il paese in un cruciale snodo industriale per l'intera regione.
Oltre lo zolfo, Comitini fu teatro di un evento storico di rilievo: il 3 luglio 1859, sulla rocca di Petra di Calathansuderj, un gruppo di patrioti antiborbonici issò per la prima volta nell’agrigentino la bandiera tricolore italiana. Un gesto simbolico, alimentato dalla vittoria franco-piemontese sugli austriaci, che segnò l'inizio di una nuova coscienza nazionale di cui Comitini fu fiero protagonista.
Le Origini e Il Cuore del Borgo
Comitini fu ufficialmente fondato il 23 giugno 1627 dal barone Gaspare Bellacera. Dopo aver ottenuto il jus populandi (il diritto di popolare), ampliò l'agglomerato rurale con la costruzione di un maestoso Palazzo Baronale e della Chiesa Madre.
La Chiesa fu consacrata a San Giacomo Maggiore Apostolo, oggi patrono del paese. Curiosità storica: il Barone Bellacera seguiva le funzioni religiose da una passerella sopraelevata chiamata littrinu, che collegava la sua residenza alla chiesa, permettendogli di assistere alla messa senza "mescolarsi al popolo".
Ancora oggi, Comitini vive in un'atmosfera sospesa e quasi mitica. Il cuore pulsante della vita locale è la piazza principale, su cui si affacciano:
Il Palazzo Comunale.
La Chiesa dell’Immacolata.
La residenza dei baroni Vella, un pregevole esempio di architettura neoclassica risalente alla prima metà dell’Ottocento.
Il Palazzo Bellacera: Zolfo, Storia e Fantasmi
Vero fiore all’occhiello del borgo è l'imponente Palazzo Bellacera, che ingloba un'antica torre normanna. Oggi è un polo culturale imperdibile che ospita:
Una ricca biblioteca.
L'Antiquarium, che racconta 7.000 anni di storia locale, con reperti come ceramiche e una macina neolitica del IV secolo a.C.
Il Museo delle Miniere, con campioni di zolfo, attrezzi originali e fotografie che testimoniano l'estenuante vita dei minatori.
La Leggenda del Fantasma di Federico II d'Aragona
Ma è tra le antiche mura del Palazzo Bellacera che aleggia la leggenda più inquietante di Comitini: quella del fantasma di Federico II d'Aragona.
Secondo un antico racconto del 1577, l'anima in pena del re apparve in una visione, rivelando di essere stata condannata a vagare nel palazzo per 270 anni. Il re, spirato nel 1337, era prigioniero di una "non-vita" spettrale.
La leggenda narra che un viandante, visitando il palazzo abbandonato, si imbatté nell'uomo dall'aspetto regale. Il fantasma gli rivelò la sua identità e lo incaricò di far celebrare due messe per espiare i suoi peccati e porre fine alla sua condanna.
Il viandante eseguì fedelmente il compito. Nonostante ciò, si racconta che ancora oggi, nelle sale che affacciano su Piazza Umberto I, lo spirito di Federico d'Aragona continui a vagare. Una storia affascinante che a Comitini si tramanda con un misto di scetticismo e antica reverenza.
Se ami la storia, la letteratura e i misteri che sfidano i secoli, Comitini ti aspetta. Sei pronto a camminare tra le vie che hanno ispirato Pirandello e dove un re fantasma non trova pace?
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