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Il Tabacco di Sicilia: un viaggio nella storia

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Il Tabacco di Sicilia: un viaggio nella storia

Il blog di clicksicilia, curiosità per turisti
Pubblicato in Cultura e Società · Mercoledì 23 Lug 2025 · Tempo di lettura 6:15
Tags: tabaccoSiciliastoriacultureMediterraneoanticheciviltàidentitàscambiinnovazioniviaggio

Il Tabacco di Sicilia: Un Viaggio Tra Storia, Tradizione e Rinascita Agricola


La Sicilia, terra di antiche civiltà e crocevia di culture nel cuore del Mediterraneo, non è solo un'isola ricca di storia, ma anche un luogo dove la sua millenaria identità si è plasmata attraverso scambi e innovazioni. È in questo scenario vibrante che si inserisce un capitolo affascinante e spesso dimenticato: quello del tabacco, che qui ha trovato radici profonde, raccontando una storia di commerci, economia e sorprendente resilienza agricola.

Un'Antica Radice: L'Arrivo del Tabacco nell'Isola e l'Impronta delle Civiltà

Fu agli inizi del Seicento che il tabacco sbarcò in Sicilia, approdando dalle rotte del Nuovo Mondo. In quel periodo, l'isola era già da secoli un crogiolo di influenze, avendo assorbito il meglio delle civiltà che l'avevano dominata. Greci, Romani, Arabi e Normanni avevano lasciato un'eredità di conoscenze agricole, sistemi di irrigazione e una propensione agli scambi commerciali che resero la Sicilia un terreno fertile non solo per la terra, ma anche per l'accoglienza di nuove colture e tecniche.

Grazie al suo clima favorevole e alla sua posizione strategica, la Sicilia divenne rapidamente un polo nevralgico per la lavorazione e la produzione del tabacco. Presto sorsero importanti manifatture in città chiave come Catania, Comiso, Messina, Milazzo e Palermo. Queste non si limitavano a trasformare il prodotto importato, ma gestivano anche le prime e sempre più estese coltivazioni locali, sfruttando un sapere agricolo che affondava le radici nelle tradizioni ereditate dalle diverse dominazioni.

Il XVIII secolo vide la nascita di varietà autoctone uniche, frutto di un'agricoltura sapiente che seppe adattare la pianta al terreno e al clima siciliano. Tra queste spiccò lo Spagnuolo di Comiso, particolarmente apprezzato per la produzione di tabacco da fiuto, testimoniando la specializzazione e la qualità raggiunta. Verso la fine dell'Ottocento, la sperimentazione si spinse oltre, introducendo varietà orientali come Erzegovina, Porsutcian e Samsun, che arricchirono ulteriormente la diversità della produzione siciliana, confermando l'isola come un punto di riferimento nel settore.

Tra Regni e Monopoli: Le Vicissitudini del Tabacco Siciliano

La storia del tabacco in Sicilia è indissolubilmente legata alle vicende economiche e politiche che hanno segnato l'isola attraverso i secoli. Nel 1829, una grave crisi finanziaria colpì il Regno delle Due Sicilie, di cui la Sicilia faceva parte. Per ordine regio, l'intera produzione di tabacco siciliano fu sequestrata e inviata al porto franco di Messina. L'obiettivo era ambizioso: ricavare risorse preziose per saldare i debiti del Regno e ridurre i dazi su beni essenziali come la carne. Questa manovra, sebbene necessaria, assestò un duro colpo alla tabacchicoltura isolana, già provata dal monopolio di Stato che ostacolava anche l'importazione di tabacco estero, causando una significativa diminuzione dei consumi.

Con la nascita del Regno d'Italia, la gestione dei monopoli passò sotto il controllo piemontese. La politica agricola del nuovo Regno privilegiò le coltivazioni di tabacco nelle regioni settentrionali, portando alla quasi totale scomparsa della produzione in Sicilia, ridotta a pochi, isolati tentativi. Un'epoca d'oro, iniziata con l'introduzione della coltura nel 1600 e sviluppatasi attraverso i secoli, sembrava essersi conclusa per sempre.

La Rinascita Moderna: Il Ritorno del Tabacco Siciliano

Contro ogni previsione, la tradizione del tabacco in Sicilia ha ritrovato nuova linfa. Nel 2016, nelle verdi campagne di Cerda (PA), un gruppo di imprenditori agricoli ha dato vita a un progetto visionario, mosso da passione e un profondo desiderio di recupero culturale. Hanno impiantato moderne coltivazioni: sei ettari dedicati alla varietà Burley e altri due ettari al Kentucky, destinato principalmente alla produzione di pregiati sigari.
La prima annata si è rivelata un successo, con una produzione di circa 30 tonnellate di tabacco grezzo. Questo traguardo ha segnato il ritorno ufficiale di una tradizione agricola che, per secoli, ha intrecciato la sua storia con quella dell'isola, dimostrando la resilienza e l'innovazione dell'agricoltura siciliana.
Coltivare Tabacco in Sicilia Oggi: Cosa C'è da Sapere (È Legale!)
Molti si chiedono se la coltivazione del tabacco in Sicilia sia legale. La risposta è sì, lo è! Dal D.L. 30 novembre 1970, n. 870, la coltivazione del tabacco non è più soggetta a monopolio statale e non richiede autorizzazione per la semina. Tuttavia, esistono limiti e restrizioni precise per garantire la legalità e la trasparenza:

Cosa è permesso:
Coltivare tabacco per uso personale.
Fino a circa 1000 foglie (equivalenti a una trentina di piante in media) non è richiesta alcuna comunicazione alle autorità.
Trasportare, fumare o donare (senza scopo di lucro) il tabacco prodotto, anche all'estero (sebbene possano esserci controlli doganali specifici).
L'Arte della Coltivazione Artigianale del Tabacco
La coltivazione del tabacco, specialmente a livello artigianale, è un'attività che richiede dedizione e conoscenza:
I semi sono minuscoli e la loro germinazione richiede pazienza e cura.
Le piante necessitano di circa quattro mesi di cure costanti per raggiungere la piena maturazione.

Dopo la raccolta, inizia la fase cruciale dell'essiccazione, che avviene in ambienti ventilati e asciutti, seguita dalla fermentazione, processo che affina aromi e caratteristiche.

Infine, le foglie vengono pulite manualmente, eliminando le parti non utilizzabili, in un lavoro meticoloso che valorizza ogni singola foglia.

Scoprire il Tabacco Siciliano: Tra Cultura, Tradizione e Sostenibilità

Oggi, il tabacco siciliano rappresenta una nicchia agricola piccola ma significativa, un vero simbolo di resilienza culturale e del desiderio di recuperare tradizioni dimenticate. Esplorare la sua storia, iniziata secoli fa e riaffiorata nelle campagne di Cerda, offre un'opportunità unica per comprendere il profondo legame tra il territorio, le sue colture e l'autentica identità dell'isola.

Curiosità per i viaggiatori

Alcune aziende agricole lungimiranti stanno aprendo le loro porte al pubblico. Organizzano visite guidate attraverso le piantagioni, laboratori didattici che spiegano il processo di coltivazione e lavorazione, e persino degustazioni olfattive delle foglie di tabacco essiccate. È un modo originale e coinvolgente per immergersi nella Sicilia più vera, scoprendo la sua storia agricola e la sua ricca cultura materiale, lontano dai percorsi turistici più battuti.

Federico Marino: il ritorno del tabacco in Sicilia

Da oltre 23 anni, Federico Marino, master blender e specialista del tabacco, dedica la sua vita al mondo del sigaro. Dopo studi internazionali, tra cui un corso completo a Santo Domingo, e l’incontro con il leggendario Don Alejandro Robaina, Federico ha maturato un’esperienza globale nei campi di coltivazione di tutto il mondo.
Nel 2014 ha riportato in Sicilia la coltivazione del tabacco dopo oltre 150 anni, dedicandosi inizialmente a Burley e Kentucky, per poi specializzarsi in quest’ultimo, ideale per la produzione di sigari.
Dalla sua passione è nato il Nicita, , The Crowun, L’Unkind, sigaro italo-nicaraguense realizzato in collaborazione con Victor Calvo, che unisce la qualità del tabacco siciliano alla tradizione del Centro America.
Nel 2023, ha inaugurato un magazzino fiscale dedicato, offrendo ai clienti l’accesso diretto alle sue creazioni, simbolo di un’antica tradizione agricola tornata a vivere.  https://www.visiontobaccoworld.com/



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