Partanna, il borgo siciliano da scoprire - Borghi di Sicilia, luoghi imperdibili

Borghi di Sicilia

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Partanna, il borgo siciliano da scoprire

Partanna, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche

Partanna, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche, da villaggio fortificato, a centro abitato, il gruppo delle abitazioni del popolo, contrapposto al castrum, dimora del signore, si sono sviluppati e negli ultimi anni, sono località indicate come mete alternative alle grandi città d’arte.
Si potevano anche indicare i sobborghi delle città sviluppatisi fuori delle mura, un abitato nato intorno a un castello o a una chiesa, senza che sia necessaria la presenza di mura o fortificazioni.
Il termine è usato anche come punto di sosta importante per strade percorse da pellegrini, commercianti, l'elemento che li caratterizza come borghi è la loro presenza nel territorio con carattere di continuità nei millenni, è per questo che hanno un loro fascino, camminare tra i vicoli di un borgo significa ripercorrere i passi di uomini e donne, che si sono succeduti nei secoli passati.
Partanna comune del Libero consorzio Comunale di Trapani, 414 m s.m., patrono San Vito 15 giugno
L'antico castello di origine normanna dei Graffeo conserva lo stemma della famiglia scolpito da Francesco Laurana. La torre che lo affiancava divenne poi il campanile della chiesa madre di Santa Maria della Catena, di fondazione secentesca, molto danneggiata dal sisma e restaurata, al cui interno sono diversi quadri barocchi, un coro ligneo intagliato (1668-80) e un monumentale organo disegnato alla fine del Seicento da Paolo Amato. Al sec. XVIII appartiene, invece, il campanile della chiesa di San Francesco, unico elemento del convento dell'Ordine dei Frati Minori Francescani.
il Chiostro di San Benedetto del XVII sec.

Sagra della Cipolla rossa di Partanna a luglio, un mix di sapori, arte e tradizioni, la manifestazione punta i riflettori sulla Cipolla rossa di Partanna

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Partanna è una cittadina della Sicilia Occidentale, il Centro abitato si erge su una collina a circa 414 m s.l.m. Il paesaggio è prevalentemente collinare, coltivato a vigneto ed uliveto. In alcune zone esistono lunghi e caratteristici canaloni detti Valloni.

Il territorio di Partanna è stato abitato sin da tempi remoti, lo dimostrano gli scavi archeologici effettuati in contrada Stretto, oggi Parco Archeologico, a pochi chilometri dal centro abitato, sulla strada provinciale, Partanna-Salaparuta.

A partire dagli anni 80 sono state rivenute tombe e grotticelle, tombe a camera e numerose ceramiche risalenti al periodo del Neolitico, questo materiale oggi è esposto presso il Museo archeologico del Castello Grifeo. Partanna in epoche successive fu abitata dai Greci e dai Romani, il primo nucleo urbano della città si costituì nell’Alto medioevo sotto la dominazione araba, nella zona dove, oggi sorge la Fontana settecentesca.

In questo scenario si inserisce la stirpe dei Grifeo che con Auripione Grifeo avendo debellato gli Arabi nel Val di Noto, acquista potere ed importanza. Infatti un suo discendente, Giovanni I Grifeo venne in Sicilia, nell’ XI sec., al seguito dei Normanni, ed il figlio Giovanni II Grifeo fu investito della baronia di Partanna ad opera di re Ruggero II, nel 1139. Da questa data comincia lo sviluppo della città sulla collina dove sorge l’attuale castello di epoca trecentesca.

Attorno al castello vennero costruiti, in un primo tempo, gli edifici religiosi più importanti: Santa Maria di Gesù (non più esistente), il Purgatorio ( rudere), San Leonardo ( visibile in parte) e l’attuale Chiesa Madre, voluta dai Grifeo nel 1548, consacrata nel 1625, duomo della città, edificata a partire dal XV secolo e completata nei secoli successivi in stile neoclassico e barocco siciliano, con organo ligneo con in cima lo stemma Grifeo,  ideato da Paolo Amato, noto “ingingero della città di Palermo”, è stato definito uno dei più belli della provincia di Trapani.
Lungo la via Vittorio Emanuele, angolo via Libertà, sorgeva la Chiesa di San Francesco d’Assisi ( oggi rudere) con annesso convento, fondata nel 1384. Lungo questa direttrice, più a nord, sorgeva la Chiesa di San Nicolò con il convento degli Agostani voluto da Mario III Grifeo nel 1646. Lungo la via Palermo, nel XVII sec. Sorsero il grande monastero delle Benedettine, voluto da Elisabetta Grifeo-Ventimiglia ed il convento delle Carmelo con annessa Chiesa fondato da Benedetto Maria Calandra.

Nel XVII secolo Partanna fu elevata a dignità di principato ed ebbe un nuovo impulso l’edilizia urbana; il corso principale, infatti, che nel XVII sec. Era la via Vespri, dove sono visibili il palazzo Emanuele, Renda, la chiesa della Addolorata e quella di San Francesco di Paola, si sposta nel XVIII sec. In quello attuale, la via Vittorio Emanuele II. Lungo questo asse viario sorgono i nuovi palazzi signorili Pisciotta-Calandra, Todaro-Molinari, Rodi-Napoli, Palermo-Patera. Sempre in questo periodo furono erette altre nuove chiese, alcune delle quali già preesistenti, furono ingrandite ed abbellite: San Giuseppe, San Rocco, San Carlo, Sant’Antonio Abate, Gesù e Maria. La città con il suo notevole patrimonio storico è ricca di opere d’arte appartenenti a Fra Felice da Sambuca, Faciponti, M.Carreca, Laurana, Paolo Amato, P.Novelli etc. Partanna dal XVI al XVIII sec.
Partecipò ai moti risorgimentali, oggi il vecchio centro, danneggiato dal sisma del 1968 ha perso parte delle sue caratteristiche urbanistiche, soprattutto i cortili, di memoria araba, ed è stato affiancato dal nuovo centro. La contrada Montagna, dove sorge il moderno santuario della Madonna della Libera ed il nuovo Teatro, è zona di villeggiatura.
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