resuttano autostrada a19 - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

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A19 Uscita RESUTTANO

RESUTTANO, VALLELUNGA PRATAMENO, MARIANOPOLI, MUSSOMELI, SUTERA, CAMPOFRANCO, MILENA

AREE PROTETTE
Sito archeologico di Monte Castellazzo;
Riserva Naturale Integrata del lago Sfondato;
Borgo Polizzello;
Riserva Naturale Integrata di Monte Conca:
Grotta dell’Inghiottitoio;
Grotta della Risorgenza;
Villaggio Masaniello.

Uscendo dalla A19 allo svincolo Resuttano, dopo due chilometri in direzione della SS121 si attraversa il comune di Resuttano (600 m), borgo agrigolo fondato nel XVII secolo.
Dopo circa 6 chilometri si devia a destra sulla SS121 in direzione di Vallelunga Pratameno (472 m) che si raggiunge dopo circa 20 chilometri.
Vallelunga, un antico fondaco sulla regia trazzera che dal Val di Noto conduceva a Palermo, cominciò ad espandersi tra il '500 e il '600 secondo l'attuale impianto urbano. La maglia viaria rettangolare è interrotta dalla piazza sulla quale si affaccia la barocca chiesa Madre, dedicata alla Madonna di Loreto, patrona del paese, caratterizzata da due massicce torri cuspidate e da un ampio portale centrale. A destra della Matrice, l'oratorio del Signore e, a sinistra, la chiesa della Madonna del Rosario, entrambe del Settecento e oggi chiuse al culto.

Lasciata Vallelunga e tornando indietro lungo la SS121 si procede verso Marianopoli che dista circa 18 chilometri.
Marianopoli, fondato verso la metà del XVIII secolo, ha impianto ortogonale con lotti rettangolari. Al centro si apre la piazza Garibaldi su cui si affaccia la settecentesca Matrice dedicata a Maria SS. Addolorata.
Sulla stessa piazza, il Palazzo Comunale ospita il Museo Archeologico che insieme al Museo Etnografico custodisce la memoria del passato di Marianopoli. Sulla sommità di monte Castellazzo, a NE di Marianopoli, sono visibili i resti di una città fortificata del VI secolo a.C. e sulle pareti rocciose e sui pendii del monte trovano posto le necropoli della città. Oggi riaffiora tesca un ricchissimo patrimonio di vasi, monete, statuine e suppellettili che fanno supporre la presenza di una grande zona archeologica articolata nelle alture Mimiani, Polizzello, Recattivo e Castel Bilici.

A pochi chilometri da Marianopoli, uscendo dall'abitato in direzione di San Cataldo, è possibile raggiungere la Riserva Naturale Integrata del Lago Sfondato. Piccolo specchio d'acqua di origine carsica, formatosi a seguito di un crollo nel 1907, alimentato da sorgenti sublacustri perenni, con livello sempre costante. Oltre che la tipica fascia di cannetto lacustre, è notevole la presenza diffusa di orchidee. Il lago, inserito nel contesto naturalistico di monte Mimiani, è dominato da una parete a picco in cui è possibile vedere le stratificazioni di gesso. Tornando indietro verso Marianopoli, superato l'abitato, dopo circa 7 chilometri, si devia a sinistra e si raggiunge il bivio Quattro Finaite.
Da lì dopo circa 3 chilometri è possibile visitare Borgo Polizzello, con un Caratteristico abbeveratoio.

Si prosegue per Mussomeli, l'abitato risale al XIV secolo, quando Manfredi III di Chiaramonte fece costruire il castello sulla rocca appena fuori città. Oggi la cittadina mantiene parte dell'impianto medievale al quale si è aggiunta l'espansione edilizia del XX secolo.
All'interno del quartiere di Terravecchia si erge la chiesa Madre il cui impianto originario risale al XIV secolo. Nella piazza Grande, oggi piazza Umberto, si trovano il tardo settecentesco palazzo del barone Mistretta e la chiesa di San Francesco del '500. Il Collegio di Maria, il palazzo Trabia e il complesso dei Minori Osservanti con la chiesa del Monte costituiscono un insieme di grande interesse. Poco distante si trova la fontana barocca del Nettuno. Marginale all'abitato, il complesso dei Padri Domenicani la cui chiesa presenta affreschi del XVIII secolo.

CASTELLO MANFREDONICO
(Castrum Manfride)
All'inizio del Trecento risalgono le prime strutture, sulle quali gli architetti di Manfredi Chiaramonte costruirono il grande fortilizio, completato nel secolo successivo dai Castellar con l'aggiunta della sala dei baroni e degli ambienti adiacenti.
Fu abbandonato fino al XX secolo, quando iniziarono i lavori di restauro. All'interno si distingue una doppia cinta muraria. Un primo portale sormontato da un arco acuto introduce alle scuderie. Raggiunta la seconda cinta muraria si accede all'interno attraverso un'ulteriore portale. Intorno alla corte, si affacciano la cappella e gli ambienti residenziali del castello.

Da Mussomeli percorrendo la SP20, dopo circa 15 km., si giunge a Sutera .
Il centro attornia il monte San Paolino alla cui sommità sorge il santuario medievale dedicato ai Santi Paolino e Onofrio, dove si conservano due importanti reliquiari d'argento, quello tardogotico di San Paolino e quello barocco di Sant' Onofrio. In cima al monte si trovano inoltre il convento dei Padri Filippini del XVIII secolo e la cella campanaria ricostruita nel secolo scorso.
Le tracce più antiche del paese, di matrice araba, sono visibili nei quartieri Rabato e Rabatello. Proprio in quella zona, sulle rovine di una preesistente moschea venne costruita alla fine del Trecento la chiesa Madre dedicata alla Beata Vergine Assunta. Nel Rabato si erge anche la chiesa del Carmine. Nel quartiere Rabatello invece si trovano la chiesa di San Giovanni con stucchi di scuola serpottiana, e la quattrocentesca chiesa di Sant' Agata con l'adiacente monastero di Santa Maria delle Grazie. Di origine normanna il quartiere Giardinello con il caratteristico rione "Archi".

Da Sutera, prima di immettersi sulla SS189 per raggiungere Milena, è possibile recarsi a Campofranco , piccolo centro agricolo edificato nel XVI secolo. Raggiunta la SS189, dopo 3,5 km, si esce al bivio per Milena; imboccando un sentiero sulla sinistra si raggiunge la Riserva Naturale di Monte Conca, massiccio calcareo-gessoso caratterizzato dalla presenza di due grotte, l'Inghiottitoio e la Risorgenza, attraversate da un torrente sotterraneo.

Tornati sulla strada, si procede in direzione di Milena che si raggiunge dopo circa 7 chilometri.
Milena è articolato in quattordici piccolissimi villaggi, le cosiddette "robbe", sparsi nel territorio intorno alla masseria di Milocca, nucleo originario del centro, che costituiscono un particolarissimo insediamento. Proprio a Milocca si trova l'ottocentesca chiesa Madre e nel villaggio San Martino i resti della fattoria monastero della fine del 1300. Lasciato il paese e tornando indietro, in direzione della SS189 si può raggiungere con una breve deviazione a sinistra il villaggio Masaniello dove, all'interno di un borgo perfettamente conservato, ha sede la chiesa di Sant'Isidoro e un Museo Contadino, sito in una tipica casa milocchese in pietra di gesso.
Ci si immette dunque sulla SS189 Palermo-Agrigento dove si conclude l'itinerario.

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