Caltagirone turismo, guida turistica del Comune
Caltagirone turismo, guida turistica del Comune, con le proprie peculiarità, costituisce una delle tappe del viaggio.Organizzare un tour, passeggiare tra le vie del Comune, offre l’opportunità di ammirare edifici storici e caratteristici monumenti.
Prima di organizzare un viaggio nel territorio, è meglio sapere cosa vedere, cosa fare nella località, perche alcuni Comuni godono di uno scenario naturalistico, altri sono sulla costa, troviamo borghi, poco sconosciuti, altri sono paesi da visitare e scoprire lontano dal traffico delle grandi città, chi fa parte del patrimonio Unesco, chi si distingue per l'arte, l'architettura, la cultura, chi per lo slow food, scopriamoli.
è situata nella Sicilia centrale, al centro del territorio Calatino, è famosa per la produzione della ceramica
Le colline che ne costituiscono il territorio urbano furono abitate sin dal IV millennio a.C.
Durante la conquista normanna vi si insediò un gruppo di guerrieri che parteciparono alla presa della Rocca di ludica, occupata dai saraceni, ottenendo vastissimi feudi come ricompensa. Tra il Cinquecento e il Seicento la citta registro il massimo sviluppo cdilizio, civile e religioso; nel 1606 l`architetto palermitano Giuseppe Giacalone regolarizzò con un gruppo di scale intervallate da spiazzi la caratteristica scalinata che portava al castello e che ancora oggi, ridotta in un'unica rampa e ricoperta da una fitta decorazione in mattonelle di ceramica, costituisce il marchio scenografico della città.
L”Ottocento si propose, per Caltagirone, come un secolo di grandi innovazioni, con la realizzazione di numerosi edifici in stile liberty e deco, che si avvalsero delle straordinarie capacità creative degli arti giani della terracotta.
Città della ceramica, grazie all'abbondanza di argilla della zona . Dai modelli locali si passa a quelli di influsso greco ed alla lavorazione al tornio, introdotta dai Cretesi, fino all'arrivo degli Arabi (IX sec.) che introducono motivi orientali e la tecnica dell'invetriatura. Con la dominazione spagnola si modificano i gusti e le committenze. La decorazione è monocromatica (blu, bruna) a motivi floreali. Oltre alla produzione di vasellame, a Caltagirone si progettano anche rivestimenti per ornare cupole, facciate di chiese, palazzi e pavimenti. Grandi artisti sono attivi tra il Cinquecento ed il Settecento.
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Santuario di Maria SS. del Ponte, sito nella parte basa della città, custodisce la Beata Vergine che sostiene il Bambino, nella sinistra, e un ponte nella mano destra; la tradizione vuole che a dipingere la tavola sia stata una pia donna miracolata alla quale fu dato il privilegio di vede riflessa sulle acque del fiume sottostante il ponte, l”immagine di Maria con il manto azzurro cosparso di stelle e il capo copeno da un velo bianco.
Santuario Santa Maria del Ponte
Calendario: festa solenne il 15 agosto, anniversario dell’apparizione e anche il giorno dell’Ascensione in ricordo dell’apparizione della Stella, con Quarantore.
Note: Nel santuario è conservato un reliquiario in legno, dove si riconoscono le reliquie di vari santi, fra cui un frammento della Croce di Cristo.
Il 15 agosto 1572, alla fonte del rione Ponte, una bambina sordomuta, attingendo acqua, vide riflessa la Vergine con in braccio il Bambino Gesù. La notizia si sparse per l’intero paese, ma l’immagine della Madonna era visibile soltanto a chi era in grazia di Dio. Un pittore ritrasse la Vergine (il dipinto è conservato nel santuario) e un anno dopo il quadro si trovava sul luogo dell’apparizione. Alla fine del XVI secolo si avverò un altro straordinario evento: la domenica dopo il giorno dell’Ascensione si udirono le campane suonare spontaneamente e nella fonte, ormai divenuta celebre, si vide una Stella luminosa con sei candele intorno.
Dal 1777 Maria Santissima del Ponte è patrona della città e nel 1942 il santuario fu eretto a parrocchia. Nella metà degli anni Sessanta del Novecento fu costruita la nuova chiesa parrocchiale, dove fu posta l’immagine della Vergine e nel 1987 divenne santuario mariano diocesano. L’anno successivo l’immagine di Maria Santissima fu incoronata da monsignor Vittorio Mondello, vescovo di Caltagirone. L’antica fonte dell’apparizione è oggi inglobata all’interno del santuario, in una cappelletta marmorea, a cui i pellegrini attingono l’acqua miracolosa. Nel nuovo tempio troviamo anche due bassorilievi all’ingresso, mosaici, una via Crucis in terracotta, una vetrata istoriata che rappresenta l’apparizione, una statua della Pietà e del Sacro Cuore, abside in ceramica e presepio in terracotta.
Alla sommità della celebre, scala di Santa Maria del Monte, si trova l`omonima chiesa fondata nel XII secolo e interamente ricostruita dopo il terremoto del 1693 su progetto di Francesco Battaglia.
L`edificio sacro e legato al culto della Madonna di Conailomini (cana, eikon : immagine e domini : signore, Immagine del Signore) pittura su tavola del XIII secolo. La scala ellittica in pietra che conduce alla torre campanaria, dalla quale si gode un panorama mozzafiato, ha alle pareti edicole votive in maiolica che riproducono le diverse immagini con le quali e venerata la Madonna a Caltagirone.
Chiesa di San Giacomo patrono della città , al suo interno opere del Gagini ed un arco di Gagini nella Cappella del Sacramento
La Basilica di San Giacomo è legata alla data del 25 luglio del 1090, quando Ruggero I di Sicilia, il conte Ruggero il normanno, sconfisse i saraceni in battaglia ed entrò a Caltagirone da trionfatore. In ricordo della vittoria volle erigere un tempio a San Giacomo apostolo, al quale affidò la protezione della città.
Il tempio di San Giacomo presenta un’elegante facciata barocca con porta in bronzo realizzata secondo lo stile dell’arte contemporanea. Alla fine dell’Ottocento la chiesa venne arricchita da un campanile ornato da quattro statue che raffigurano gli evangelisti. All’interno della basilica sono custodite importanti opere d’arte e l’Arca delle Reliquie del Patrono S. Giacomo. Quest’ultima, chiamata comunemente Cassa argentea è l’opera di argenteria più grandiosa dell’intera città e fu eseguita da Nibilio Gagini, dal figlio Antonello e altri maestri argentieri. L’Annunciazione, opera marmorea di Giandomenico Gagini; Il Cuore di Maria, scultura lignea intagliata dai fratelli Vaccaro. La devozione calatina al Santo patrono si esprime da secoli nei giorni del 24, 25 luglio e 1 agosto, in particolare con la tradizionale Scala illuminata.
Chiesa di San Giuliano sull'altare un crocifisso ligneo
Edificata in epoca normanna, la chiesa fu gravemente danneggiata durante i terremoti del 1542 e del 1693, solo nel 1816, anno d’istituzione della Diocesi di Caltagirone, il ricostruito tempio di San Giuliano divenne cattedrale.
In stile liberty floreale, il prospetto principale è oggi dominato dalla splendida e imponente cupola, rivestita di recente con la ceramica locale, e dalla torre campanaria con i suoi 48 metri di altezza.
L’interno della chiesa è a tre navate
Santuario Maria Santissima di Conadomini
La Madonna di Conadomini è un’immagine sacra raffigurante la Vergine Maria giunta a Caltagirone nel 1225 grazie alla famiglia Campochiaro trovatasi in esilio da Lucca perchè schierata con la parte guelfa. La Madonna nell’icona viene raffigurata seduta con in braccio il Bambino ed avvolta in un mantello trapuntato di stelle. L’immagine veniva di solito esposta al centro del polittico detto “cona” ogni qualvolta delle gravi calamità affliggevano la popolazione della zona.
Nel 1644 la Madonna di Conadomini venne proclamata compatrona di Caltagirone dal Senato. La Vergine viene infatti festeggiata verso la fine di Maggio, occasione in cui la si ringrazia per i benefici concessi in campo agricolo.
Santuario Santa Maria di Gesù
Annessa al convento dei Frati Minori Osservanti, la chiesa di Santa Maria di Gesù venne edificata agli inizi del XVI secolo, come attesta la data riportata sullo splendido portale ogivale che si trova alla sinistra dell’attuale ingresso, e fu parzialmente danneggiata dal terremoto del 1693.
Chiesa di S.Bonaventura
Tradizionale è il rito che viene celebrato nella , a calata da tila, allorché giunti alla XII stazione, viene abbassata lentamente la tela che copre la mistica e dolorante immagine del Crocifisso scolpita da Frà Umile da Petralia
Chiesa di San Giorgio
Venne costruita per volontà dei genovesi, giunti a Caltagirone intorno all’anno Mille, decisi a celebrare la vittoria contro i saraceni erigendo un tempio per il loro Santo protettore.
La chiesa aveva architettura bizantina, con un atrio scomparso poiché raso al suolo dal terremoto del 1693, al sisma resistette il campanile che completava una delle torri erette per difendere la parte Est della città. Proprio a partire dalle aree che resistettero al terremoto, l’edificio fu ricostruito e decorato con stucchi e affreschi sulla volta.
All’interno del tempio è conservato, in una custodia in marmo, un quadro di inestimabile valore: il Mistero della Trinità, dipinto fiammingo attribuito a Roger van der Weyden.
Chiesa del SS. Salvatore. Quest’ultima, ricostruita dopo il terremoto del 1693, è legata alla presenza delle suore Benedettine a Caltagirone. L’edificio è a pianta centrale e ornato da pregevoli stucchi, mentre al suo interno custodisce importanti dipinti e statue, in particolare la splendida Madonna del Monserrato. La chiesa ha acquistato maggiore lustro a partire dal 1962, quando al suo interno fu realizzato il Mausoleo che ospita le spoglie di don Luigi Sturzo.
Da allora il sacro edificio, dove Sturzo celebrò la sua prima messa, è meta continua di visitatori e fedeli
Chiesa del SS Salvatore, si trova la Chiesa di San Domenico, attualmente adibita ad auditorium musicale, è stata eretta nell’Ottocento ed è caratterizzata da due campanili gemelli che affiancano il timpano di coronamento.
Chiesa del Gesù ed ex Collegio dei Gesuiti
Edificata nella seconda metà del Cinquecento. Nonostante i danni subiti a causa dei disastrosi terremoti del 1693 e del 1908 e dei danneggiamenti della seconda Guerra mondiale, cui sono seguiti i necessari restauri, ha mantenuto la facciata con il monumentale portale. Nell’ordine inferiore, il grande portale, delimitato da due coppie d’esili colonne su alti basamenti, è incorniciato da otto statue di santi entro nicchie. Nell’ordine superiore, ai lati della grande finestra, sono poste le statue di San Giuseppe, della Madonna con Bambino e, alle due estremità, dei Santi Pietro e Paolo. L’interno della chiesa, ricco di opere d’arte, presenta altari con sontuose colonne tortili e tele dipinte da noti artisti calatini. Tra le pregevoli cappelle laterali si segnalano, in particolare, quella della Pietà e quella dedicata ad Ignazio di Loyola, fondatore dell’ordine dei Gesuiti, particolarmente elaborata e riccamente ornata. Nella vicina via degli Studi si erge il Collegio dei Gesuiti: particolarmente
degni di nota i due portali attraverso cui s’accede ai due cortili un tempo non divisi. Si tramanda che il Collegio abbia avuto fra i suoi discepoli anche Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro.
Chiesa di San Francesco d’Assisi, meglio conosciuta come chiesa dell’Immacolata, contraddistinta dalla facciata barocca del XVIII secolo.
Il complesso monumentale dei frati minori è stato per molti anni Seminario diocesano per poi diventare Sede vescovile.
Chiesa di San Giuseppe, sorge ai piedi della Scala di Santa Maria del Monte sorge la Chiesa di San Giuseppe, costruita nel XVIII sec. su progetto di Rosario Gagliardi. La chiesa presenta una caratteristica pianta centrica, non comune nell’architettura siciliana, con l’alternanza di cinque lati retti con cinque lati curvi, dove si aprono le cappelle laterali e il presbiterio. Il prospetto presenta due piccoli campanili che lo sorreggono.
Corte capitaniale
In origine sede del Capitano di Giustizia, considerato uno dei più importanti palazzi pubblici rinascimentali oggi esistenti in Sicilia. La sua costruzione iniziò nel 1601 con Antonuzzo Gagini e venne continuata dal figlio Giandomenico prima e dal nipote Francesco alcuni anni più tardi.
Oggi l’edificio è di proprietà comunale ed è utilizzato per mostre a tema che si alternano durante l’anno e per esposizioni della Galleria fotografica Luigi Ghirri.
Complesso monumentale dei frati minori Convenutali
A Piazza San Francesco d’Assisi è possibile visitare il complesso monastico dei frati minori Conventuali al quale si accede attraverso uno splendido chiostro.
Nonostante l’edificio sia stato colpito prima dal rovinoso terremoto del 1693 e poi dai bombardamenti del 1943, conserva ancora tracce del suo antico passato.
L’ex convento ospita anche la Biblioteca Pio XI, gli Uffici diocesani e l’antica Cappella del seminario, realizzata in stile neogotico e splendidamente affrescata.
Il Monte delle prestanze, conosciuto anche come Monte di pietà, fu costruito su progetto dell’architetto Natale Bonaiuto nell’attuale piazza Umberto I, sui resti dell’abbattuta chiesa di Santa Caterina vergine e martire.
Oggi sono moltissime le istituzioni culturali cittadine: il Museo Regionalc della Ccramica, i Musei Civici (nei locali dell`antico carcere borbonico), il complesso dei Padri Cappuccini, la Galleria d`Arte contemporanea, l`Istituto Statale d°Arte per la ceramica, il Museo della fotografia.
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