Strada del vino a Pantelleria
La Strada dei Vini dell’Isola di Pantelleria è il luogo ideale per chi desidera vivere un viaggio sensoriale nel cuore di una terra selvaggia e affascinante. Qui, tra paesaggi mozzafiato, panorami vulcanici e vitigni unici al mondo, potrai esplorare cantine storiche, incontrare produttori appassionati e scoprire una cultura vitivinicola che affonda le sue radici in tradizioni antichissime.
Non solo vino, quindi, ma una vera immersione in un mondo fatto di storia, natura, fatica e sapienza, che renderà la tua visita indimenticabile e ricca di emozioni.
Un patrimonio vitivinicolo raro e prezioso
A Pantelleria le poche cantine produttrici e imbottigliatrici ancora attive lavorano con dedizione assoluta per valorizzare il celebre Passito di Pantelleria, un nettare apprezzato a livello internazionale, la cui qualità continua a crescere anno dopo anno.
Questa costante ricerca dell’eccellenza ha dato vita a un progetto fondamentale per l’isola: l’Itinerario della Strada della Vite ad Alberello, un circuito di circa 37 chilometri che attraversa l’intero territorio pantesco.
Lungo il percorso, turisti e appassionati possono conoscere da vicino la complessità del paesaggio produttivo dell’isola, scoprendone gli elementi chiave: il particolare rapporto tra suolo vulcanico, clima, esposizioni dei vigneti, le tecniche di coltivazione e le pratiche agronomiche che rendono questo vino così unico.
La vite ad alberello: un’arte agricola divenuta patrimonio UNESCO
La coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria è una pratica agricola tradizionale antichissima, tanto preziosa da essere riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
La tecnica prevede diversi passaggi fondamentali:
Il terreno viene lavorato e modellato in piccole conche per proteggere la pianta dal vento e creare un microclima ideale.
La vite di Zibibbo (Moscato d’Alessandria) viene allevata in forma di alberello: il fusto principale è potato per ottenere sei rami disposti radialmente, creando un cespuglio compatto.
La conca viene costantemente rimodellata per garantire la corretta crescita della pianta.
La vendemmia, rigorosamente manuale, ha inizio tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto, e rappresenta un momento rituale che coinvolge intere famiglie e comunità.
La denominazione “Pantelleria” DOC è riservata ai vini che rispettano rigorosamente le condizioni e i requisiti del disciplinare, a garanzia dell’autenticità e della qualità di una produzione tanto rara quanto preziosa.
Un itinerario tra aziende, sapori e tradizioni
Il percorso enoturistico dell’isola comprende circa 20 aziende agricole e vitivinicole, ognuna con la propria storia, la propria interpretazione della vite ad alberello e le proprie specialità da raccontare.
Visitare queste realtà significa vivere un viaggio fatto di:
degustazioni guidate, spesso all’ombra dei tipici giardini panteschi o affacciate su panorami spettacolari;
racconti di vita, di fatica e di passione tramandati da generazioni;
scoperte enogastronomiche che includono non solo il Passito, ma anche vini secchi, prodotti tipici e tradizioni culinarie dell’isola.
Pantelleria è un luogo dove il tempo sembra scorrere più lentamente, dove ogni vigneto racconta la storia di una famiglia, e ogni calice racchiude l’essenza di un territorio aspro, generoso e unico al mondo.
La denominazione Pantelleria DOC comprende i vini Moscato prodotti nella zona vinicola più meridionale d’Italia, l’Isola di Pantelleria, città metropolitana di Trapani.
Il Moscato di Pantelleria ha guadagnato il suo posto nel mercato del vino quando il Moscato di Pantelleria e il Passito di Pantelleria hanno ottenuto la DOC.
I vini sono prodotti con l’uva Moscato d’Alessandria, simile al Moscato bianco.
Si pensa che il Moscato di Alessandria sia originario del delta del Nilo, vicino alla città egiziana di Alessandria. In Sicilia è chiamato Zibibbo, che significa “uva passa” in arabo. Un altro sinonimo dell’uva è “Moscato Romano”, così detto perchè sua distribuzione nel Mediterraneo avvenne per prima da parte dei Romani.
La diffusione al nord avvenne principalmente nel medioevo grazie ai Veneziani, che con i loro commerci con le isole del Mediterraneo lo importarono in tutto il nord Europa.
La coltivazione del vitigno si diffuse velocemente grazie al volere delle classi agiate, nonostante il viticoltore fosse spesso recalcitrante alla sua coltivazione, per la difficoltà di ottenere il vino passito.
Nell’isola le eruzioni vulcaniche sono ormai cessate, ma vi si riscontrano manifestazioni post-vulcaniche come le favare, getti di vapore acqueo intorno ai 100 °C, e le mofete, esalazioni di anidride carbonica. L’isola manca di sorgenti di acqua potabile e la popolazione utilizza acqua di cisterna.
Gli abitanti vivono in tre centri, Pantelleria, Khamma e Scauri, e in numerose tipiche case i dammusi.
I principali prodotti commerciali sono uva da tavola (zibibbo) e capperi. Sono notevoli inoltre il moscato di Pantelleria, che si ottiene dall’uva passita, e le lenticchie.
In età moderna diventò luogo di relegazione
In epoca moderna, Pantelleria divenne anche luogo di relegazione e di confino. Qui venivano mandati coloro che il potere riteneva “scomodi”: balordi, mafiosi, ma soprattutto oppositori politici.
I territori prescelti per il confino erano spesso piccoli paesi dell’entroterra, difficili da raggiungere, oppure isole lontane dove l’isolamento era naturale. Tra queste, Pantelleria svolse un ruolo significativo: prima ancora dell’epoca fascista aveva ospitato malviventi, anarchici e comunisti, e durante il regime divenne uno dei luoghi di confino politico più noti.
Oggi, però, l’isola ha completamente trasformato quella pagina della sua storia. Pantelleria è una meravigliosa meta da visitare, un luogo capace di sorprendere chiunque vi approdi.
Si divide armoniosamente tra mare cristallino, paesaggi naturali mozzafiato, siti archeologici millenari, architetture rurali uniche come i dammusi e una serie di chiese e luoghi di culto ricchi di fascino.
Un'isola che, pur conservando e raccontando il suo passato, si presenta oggi come un tesoro da scoprire, dove ogni angolo parla di natura, cultura e autenticità.
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Ogni cosa può essere compresa solo se si conosce la storia.
Il vino e la viticoltura hanno una storia dei tempi che sono stati tramandati, abbiamo la figura del viticoltore e dell’enologo che ne hanno ereditato lo spirito.
Quando la vendemmia, in quale periodo, perché ricercare un vitigno anzichè un altro, quale caratteristica, quale territorio ha una forte vocazione vinicola per la produzione di alcune eccellenze tipiche del territorio, un elenco non esaustivo delle principali Cantine Vinicole nella zona, tour enogastronomici alla scoperta dei territori di produzione, dei metodi di vinificazione, dell'affinamento in botte, la degustazione di vini e prodotti tipici locali.
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Appunti di viaggio, l'accoglienza, dove mangiare, lasciate un suggerimento
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Pantelleria info turistiche
L'isola raggiunge un'altitudine di 836 m sul livello del mare con la Montagna Grande.
Pantelleria si caratterizza per la singolarità del suo paesaggio, nel quale agli elementi naturali si aggiungono i manufatti creati dall'uomo: muri a secco, con la funzione di spietrare il fondo, contenere il terreno, delimitare la proprietà fondiaria e proteggere dal vento i Giardini panteschi, costruzioni quasi sempre cilindriche in muratura di pietra lavica a secco con la duplice funzione di proteggere gli agrumi dal vento e di controllare gli effetti micro-climatici, i dammusi sono fabbricati rurali con spessi muri a secco, cubici, con tetti bianchi a cupola ed aperture ad arco a tutto sesto.
Numerose le chiesette, quasi sempre costruite con il medesimo aspetto dei caratteristici dammusi locali. Le principali opere d'arte di arredo mobile si trovano nel Santuario della Margana, dove è possibile ammirare un pregevole crocifisso ligneo di scuola siciliana e una icona di aspetto bizantino, ma più volte ridipinta, raffigurante la Vergine che allatta il Bambino.
Il Lago Specchio di Venere: bacino di origine vulcanica dai colori incredibili ed alimentato in parte da sorgenti termali che sgorgano dalle rive sabbiose, possibilità d’ effettuare attività sportive, in primavera e in autunno il lago diventa osservatorio naturale della passa di numerose varietà d’uccelli.
Le soste balneari lungo la costa: Karuscia, Campobello, Kattibuali, la riparata cala Cinque Denti, il Laghetto delle Ondine,le sorgenti termali della Cala Gadir e poi, cala Tramontana, il Faraglione e cala Levante.
Un cenno a parte l'Arco dell’ Elefante, che è il monumento naturale dell’isola. Si continua con cala Rotonda, la Balata dei Turchi, dove è ubicata l’antichissima cava di ossidiana, Nicà, dove le sorgenti termali arrivano quasi a 100 gradi e ancora, Scauri, l’antico approdo romano e la grotta termale di Sateria. Suvaki, Punta Fram, dove le colate laviche hanno plasmato fantastiche sculture naturali, Mursia e cala del Bue Marino.
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