Vai ai contenuti

Dalla lava al miele, la storia della ginestra - Viaggio tra i sapori siciliani

Salta menù
Salta menù
Salta menù
cerca

Dalla Lava al Miele: L'Incredibile Storia della Ginestra dell'Etna


La Ginestra dell'Etna: Il Fiore d'Oro che Dà Vita al Vulcano
Tra i paesaggi neri e brulli dell'Etna, dove la lava disegna confini imperscrutabili, emerge una pianta che non si arrende: la Ginestra dell'Etna (Genista aetnensis). Questa straordinaria specie arbustiva non è solo un fiore, ma una vera icona botanica della Sicilia orientale, un simbolo vivente di adattamento e resilienza. Ogni primavera e all'inizio dell'estate, le sue abbondanti fioriture tingono le pendici del vulcano di un giallo intenso e inebriante, trasformando l'arido paesaggio in un tappeto dorato.
La Vittoria del Fiore sulla Lava

La Ginestra dell’Etna è una pioniera instancabile. È tra le pochissime specie capaci di prosperare su terreni lavici recenti, dove quasi nessuna altra forma di vita vegetale riesce a mettere radici. Il suo profondo apparato radicale le permette di colonizzare suoli aridi e poveri, contribuendo attivamente alla formazione del terreno e facilitando, con la sua presenza, l'insediamento di altre specie vegetali. È un esempio lampante di come la natura si riappropri degli spazi, anche quelli che sembrano più inospitali, trasformando l'ostilità in nuova vita.
Un Profumo Divino e Tesori Nascosti

Quando la ginestra fiorisce, i suoi rami si coprono di migliaia di piccoli fiori dorati, che sprigionano un profumo intenso e dolciastro, tanto da valerle il soprannome di "profumo degli Dei" sull'Etna. Questi fiori non attirano solo api e altri insetti impollinatori; in passato, le popolazioni locali ne facevano un uso sapiente. I contadini etnei, infatti, ne raccoglievano i fiori essiccati per profumare gli ambienti domestici e preparare infusi leggeri, talvolta impiegati come rimedi naturali per disturbi digestivi.

Ancora oggi, la raccolta di questi fiori è un'attività faticosa ma sentita, portata avanti da poche persone che, specialmente in primavera, esplorano le aree pedemontane alla ricerca di questi preziosi doni della natura. Non è raro, infatti, incontrare questi "raccoglitori" mentre setacciano ogni angolo di un territorio che, quando ricoperto di ginestra in fiore, sembra avvolto in un delicato e vivace tappeto giallo.
Dal Campo al Focolare: Gli Usi Tradizionali della Ginestra

La Ginestra dell’Etna non era apprezzata solo per la sua bellezza o il suo profumo. I suoi rami flessibili venivano ingegnosamente impiegati dai contadini per realizzare scope rustiche, pratici legacci per le vigne e persino per intrecciare cesti. Ma l’uso più affascinante e sorprendente riguardava la sua fibra: in tempi di scarsità, dal fusto legnoso si ricavava una fibra vegetale simile alla canapa, utilizzata per tessere grezze tele contadine. Un processo laborioso, certo, ma di inestimabile valore per la sopravvivenza e l'autonomia delle comunità rurali etnee.
Un Simbolo di Forza nella Poesia e nella Leggenda

La Ginestra dell’Etna ha saputo ispirare anche la letteratura. Sebbene si riferisca alla ginestra del Vesuvio, la celebre poesia "La Ginestra" di Giacomo Leopardi, composta durante il suo soggiorno a Napoli, riflette profondamente sul rapporto tra l’uomo e la natura. In essa, la ginestra diventa un potente simbolo della fragilità umana di fronte alla potenza soverchiante della natura, ma al tempo stesso della dignità e della forza con cui l'uomo affronta il proprio destino. È un inno alla resilienza, una qualità che la ginestra etnea incarna alla perfezione, rifiutandosi di soccombere alla durezza dell'ambiente.

A questa pianta è legata anche una suggestiva leggenda: si narra la storia di una ninfa innamorata del sole. Poiché il suo amore non era ricambiato, gli dei, mossi dalla sua disperazione e dalla sua bellezza, la trasformarono in una pianta dai petali d’oro. Così, la ninfa avrebbe potuto guardare per sempre il suo amato sole, tramutando il dolore di un amore impossibile in un'eterna e splendente bellezza.
Un Miele di Carattere: La Ginestra e l'Apicoltura Etnea

La Ginestra è una pianta mellifera di grande importanza per gli apicoltori dell'Etna. Sebbene un miele monoflora di ginestra puro non sia sempre facile da produrre, questa fioritura contribuisce in modo significativo alla formazione dei pregiati mieli millefiori prodotti nelle zone collinari e montane del vulcano.

Il miele influenzato dalla ginestra, quando riconoscibile, si distingue per un gusto delicato e floreale, con sfumature che possono variare leggermente a seconda della specifica varietà di ginestra e delle altre fioriture presenti. Generalmente, si presenta con un colore ambrato e una tendenza alla cristallizzazione.
Un Beneficio Mutuo: Api, Ginestra ed Ecosistema Vulcanico

L'importanza della Ginestra dell'Etna per le api e per l'intero ecosistema vulcanico è cruciale. Essendo una specie pioniera, è tra le prime a colonizzare i terreni lavici nudi e aridi dopo un'eruzione, giocando un ruolo fondamentale nella ricolonizzazione vegetale del vulcano. Per le api, questo si traduce in una fonte di nettare e polline disponibile anche in ambienti ostili dove altre fioriture potrebbero scarseggiare.

In particolare, la ginestra fornisce alle api una notevole quantità di polline, essenziale per la nutrizione della covata e lo sviluppo vigoroso della colonia. Si crea così un rapporto simbiotico perfetto: le api aiutano la ginestra a riprodursi attraverso l'impollinazione, e la ginestra sostiene le api fornendo loro risorse vitali, contribuendo alla ricchezza della biodiversità etnea.

Gli apicoltori che operano alle pendici dell'Etna, in particolare nella "Città del Miele" Zafferana Etnea, beneficiano enormemente di questa fioritura. Molti di loro praticano l'apicoltura nomade, spostando le arnie in base alle fioriture per massimizzare la produzione. Durante il periodo di fioritura della ginestra, le zone interessate diventano un vero paradiso per le api e, di conseguenza, per la produzione di miele di qualità.

La Ginestra dell'Etna è molto più di un semplice fiore: è un simbolo di vita, resilienza e un pilastro per l'ecosistema del vulcano, capace di donare bellezza, profumo e nutrimento in uno dei paesaggi più unici al mondo.
Gli apicoltori dell'Etna sono un gruppo di professionisti e appassionati che operano principalmente nel comune di Zafferana Etnea, situato sul versante orientale del vulcano. Questa zona è riconosciuta come una delle principali aree di produzione di miele in Sicilia, con circa 700 apicoltori che contribuiscono al 15% della produzione nazionale di miele.

Tra le principali realtà apistiche dell'Etna, spicca la Società Cooperativa Agricola Apicoltori Etnei, fondata nel 1976 a Zafferana Etnea. Questa cooperativa unisce oltre 50 soci e si distingue per l'adozione di moderne tecniche di smielatura e confezionamento, garantendo un prodotto di alta qualità. Le varietà di miele prodotte includono fiori d'arancio, eucalipto, sulla, millefiori e timo.

Un altro esempio significativo è Etna Honey, un'azienda a conduzione familiare che da quattro generazioni produce miele di alta qualità. Etna Honey offre anche esperienze didattiche, come visite guidate e l'opportunità di "adottare un alveare", per sensibilizzare il pubblico sull'importanza delle api e della biodiversità.
Non sono presenti ancora recensioni.
Voto:
Numero di voti:0
Voto:
Numero di voti:0
Voto:
Numero di voti:0
Voto:
Numero di voti:0
Voto:
Numero di voti:0
Torna ai contenuti
Icona dell'applicazione
Viaggio tra i sapori siciliani Installa questa applicazione sulla tua schermata principale per un'esperienza migliore
Tocca Pulsante di installazione su iOS poi "Aggiungi alla tua schermata"