Mongiuffi Melia turismo, guida turistica del Comune
Mongiuffi Melia è un affascinante comune sparso, situato a 375 metri s.l.m., il decimo per altitudine nel comprensorio dei Monti Peloritani. È composto da due borghi distinti, Mongiuffi e Melia, collegati da un ponte che sovrasta il fiume Ghiòdaro, da cui prende il nome la valle circostante.
La Valle del Ghiòdaro: La Valle dei Santuari Mariani La valle, definita dallo scrittore francese Roger Peyrefitte come "Le vallon le plus joli du monde," è un tesoro culturale e naturalistico. Il fiume Ghiòdaro, il cui nome greco significa "dono della terra", ha dato vita a un paesaggio lussureggiante, ricco di platani orientali, vigneti e uliveti secolari.
La valle è celebre per essere la "Valle dei Santuari Mariani" e costituisce un importante luogo di spiritualità, accogliendo tre santuari dedicati alla Santissima Vergine, che richiamano pellegrini da tutta la provincia:
Santuario della Madonna della Catena (a Mongiuffi): Le sue origini risalgono all'inizio del XV secolo. Pur essendo stato ricostruito tra gli anni Quaranta e Sessanta del secolo scorso, rimane una meta suggestiva, immersa in un'oasi di pace e spiritualità. La festa si celebra a settembre, con il celebre pellegrinaggio notturno (spesso scalzi) che rinnova la devozione alla Vergine.
Santuario di Santa Maria della Libera (a Melia): Sorge sopra l'abitato di Melia. La sua costruzione è iniziata all'inizio del '900 e completata solo a fine secolo.
Santuario della Madonna dell'Aiuto (nel vicino comune di Roccafiorita).
Melia, che si ritiene prenda il nome dalla ninfa Melia, discendente di Afrodite, conserva la Chiesa San Nicolò di Bari del 1690, con una preziosa acquasantiera e fonte battesimale realizzate in pietra rossa di Taormina, recanti lo stemma della famiglia Corvaja, un tempo proprietaria del marchesato e della baronia di Mongiuffi Melia.
Mongiuffi ospita la Chiesa San Leonardo (XVI secolo), al cui interno si trova un antico altare in pietra di Taormina (XVII secolo) e un bassorilievo in marmo bianco di San Leonardo. Di particolare interesse è anche la presenza di una parte dell'antico soffitto in travi di legno intarsiate.
Cantina Museo di Giovanni Curcuruto: Una "cantina museo" con una ricca raccolta di oggetti etnoantropologici e reperti che raccontano la storia del luogo. Le visite guidate sono possibili su appuntamento.
Antico Frantoio Oleario (a Mongiuffi): Un frantoio storico dove si può ammirare la tradizionale tecnica di estrazione dell'olio d'oliva con l'ausilio di animali.
Palazzo Corvaja: Testimonianza del Marchesato e della Baronia posseduti dalla famiglia Corvaja tra il '600 e il '700.
Orrido del Fiume Ghiodaro: Lungo la valle si possono ammirare svariate cascate e laghetti naturali, tra cui le Gole di Postoleone, che assomigliano all'Orecchio di Dionisio. Qui si trovano anche i resti di un Acquedotto Romano del 200 a.C., che un tempo serviva Taormina, di cui è visibile un ponte ad arco singolo.
Monte Kalfa: Sopra l'abitato, a circa 1000 metri di altezza, si trova un altro santuario mariano e una terrazza panoramica che offre una vista incredibile sulla costa ionica orientale della Sicilia e sulla Calabria.
San Martino – Odori e Sapori della Valle del Ghiodaro a Mongiuffi Melia, novembre, https://www.facebook.com/sanmartinomongiuffimelia/
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Chiesa parrocchiale Santa Maria del Monte Carmelo, il Centro abitato di Mongiuffi è tutto raccolto attorno alla Chiesa parrocchiale di Santa Maria del Monte Carmelo al cui interno, oltre alla miracolosa statua della Madonna della Catena, è custodita la maestosa statua in marmo della Madonna della Vena, opera della scuola del Gagini, collocata sull' altare maggiore della chiesa.
Originariamente il mantello della statua era azzurro e con bordi dorati,col passare degli anni la mano dell'uomo ha cancellato il colore originale del manto,facendolo apparire tutto bianco. Una leggenda vuole che la statua trasportata da una nave mercantile che andò alla deriva nei pressi di Letojanni, fosse stata raccolta da alcuni contadini di Mongiuffi ,che provarono a trasportarla attraverso il fiume Ghiodaro nel paese di Mongiuffi. A causa del peso la statua fu deposta momentaneamente su di una roccia in contrada Virviri.
Il popolo di Mongiuffi dopo inutili tentativi di trasportare la statua della Vergine, decise di pregare promettendole di dedicarle ogni Sabato di Quaresima se fosse riuscito a trasportarla fino in paese. Cosi volle che la statua si fece leggera e dalla pietra su cui era posta nell'atto di alzare la statua sgorgò una sorgiva che prese poi il nome di Fontana della Vergine delle Grazie "ARAZIA" in contrada Virviri. Ancora oggi è possibile visitare questa sorgiva ove si possono notare sulla pietra alle spalle della fontana, una scritta scolpita "1717 M.W.".
Chiesa San Nicolò di Bari, centro abitato di Melia, fu costruita intorno al 1690 e all'interno di essa si trovano: la preziosa acquasantiera, il fonte battesimale realizzati in pietra rossa di Taormina con lo stemma dei Corvaja, il monumento funebre della Marchesina Caterina Virginia Corvaja morta nel 1760 e l'altare della Madonna del Carmelo del 1736 in pietra locale con un bassorilievo raffigurante la Madonna. Del bellissimo altare maggiore rimane solo il rosone, di autore ignoto, raffigurante l'ultima cena.
Chiese di San Leonardo, nel centro abitato di Mongiuffi vi e la presenza di due chiese dedicate a San Leonardo una situata accanto al cimitero comunale del XVI secolo ,l'altra di costruzione più recente (intorno agli anni 30 del novecento) , situata nella piazza di San Leonardo, parte alta del paese, ove viene custodita la statua processionale con la vara barocca.
L'antica chiesetta di San Leonardo del XVI secolo presenta al suo interno un antico altare del secolo XVII gemello dell'altare di San Giuseppe di Melia costruito in pietra di taormina "similmarmo pietra locale", che conserva al centro un bassorilievo di San Leonardo in marmo bianco. La chiesetta, prima della costruzione del cimitero comunale, veniva utilizzata come fossa comune per i confratelli dell'associazione; ne viene certezza la presenza di lapidi funerarie all'interno della cappella. Di particolare interesse e la presenza di una parte dell'antico soffitto fatto di travi di legno intarsiate. Proseguendo per poche centinaia di metri da questa chiesetta si trova la casa dove nel 1830, il marchese Francesco Rao Corvaja fece firmare la pace agli abitanti dei due centri.
Per saperne di piu' visitate il sito ufficiale : www.sanleonardomongiuffi.it
Adiacente al palazzo Corvaja si trova la Chiesa gentilizia dei Marchesi del sec. XVI, dedicata a San Sebastiano, patrono di Melia, dove fa bella mostra l'altare di San Giuseppe del 1644 che il marchese Giuseppe Barrile fece fare in onore della madre.
Santuario Madonna della Catena, cenni storici fanno risalire il Santuario della Madonna della Catena agli inizi del XV secolo. Un certo Messinese, Matteo Lo Po’ devoto alla Vergine Santa fece costruire di fronte ai ruderi dell’acquedotto greco romano una chiesetta dove prima preesisteva un’edicola della suddetta. Le due piccole campane armoniose, ora trafugate, fuse con ricca lega d’argento, come si desumeva dal loro suono, erano del 1587, quando ormai la devozione della Madonna della Catena si era consolidata ed affluivano pellegrini penitenti per incontrare il volto di Maria. Essendo ormai troppo fatiscente, l’antico Santuario venne sostituito tra gli anni quaranta e sessanta del secolo scorso da uno nuovo dalla particolare forma esagonale e divenuto nel corso degli anni meta di pellegrini provenienti da tutta la Sicilia.
Madonna della Libera, situato sul colle Mongilone un’ edicola dedicata alla Vergine oggi Santuario dedicato alla Madonna della Libera. Un certo Francesco Paolo Ardile, abitante di Letojanni, mentre si recava in un suo podere non soltanto aveva sgridato i braccianti, da lui condotti a giornata, che aveva trovato ivi inginocchiati a pregare, ma aveva pesantemente ingiuriato la Santa Vergine. Da li in avanti fu colpito da un attacco apoplettico e graziato dalla vergine si prodigo nelle comunità vicine per ampliare l’edicola della Santa Vergine. Nel 1894 fu commissionata una Statua della Santa Vergine Maria accolta a Melia con grande devozione. Nel 1906 furono iniziati i lavori per la costruzione del Santuario che si protrassero fino al 1913 ove fu aperto al pubblico. I Lavori per la costruzione furono sospesi nel 1928 per poi riprendere nel 1950. Negli anni che vanno dall' 87 al 99 sotto l’occhio vigile del Sac. Giuseppe Di Bella continuarono le opere di costruzione del Santuario fino alla sua ultimazione nel 1999 ove vennero fra l’altro poste due porte di bronzo, raffiguranti una la storia del santuario, l’altra San Pio da Pietrelcina in atto di pregare la Vergine Santa.
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