Monterosso Almo Turismo
Monterosso Almo è una tappa affascinante e fuori dai circuiti turistici più affollati, ideale per chi desidera scoprire un angolo autentico e ricco di storia nel cuore dei Monti Iblei. Con le sue peculiarità storiche, architettoniche e naturalistiche, questo borgo offre un'esperienza indimenticabile. Monterosso Almo è il Comune più alto della provincia di Ragusa, situato a 691 metri sul livello del mare, e si distingue per la sua posizione panoramica e l'ambiente incontaminato. Comune del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, 691 m s.m., patrono: san Giovanni Battista prima domenica di settembre.
Il territorio di Monterosso Almo è un vero e proprio eden verde, caratterizzato da estesi boschi e aree naturalistiche di grande interesse.
Nell'area di Calaforno si trova il cosiddetto Ipogeo Preistorico. Questo complesso archeologico ha rivelato ben 35 piccole camere che originariamente erano probabilmente adibite a sepolcreti.
Storia, Arte e Architettura
Le origini del borgo risalgono al periodo in cui era noto come Monte Ioalmo, denominazione probabilmente assegnata in epoca normanna. Nel 1168, il paese fu donato alla Chiesa di Siracusa da Goffredo, figlio del Conte Ruggero di Ragusa. Successivamente, prima del grande sisma, il feudo fu riacquistato dagli eredi dei Cabrera.
La Distruzione e la Rinascita, il terremoto del 1693 distrusse gran parte della città, ma, miracolosamente, alcune strutture scampate alla furia del sisma continuano a raccontare la sua storia: una cappella della Chiesa della Madonna delle Grazie e alcuni tempietti nelle contrade di Mulino Vecchio e Santa Venera. Le vie del quartiere della Cava conservano ancora oggi il loro aspetto originario, con la presenza di alcuni archi che risalgono al periodo medievale.
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La chiesa Matrice sotto il titolo dell'Assunzione, prima era dedicata a S.Nicolò. Risale intorno all'anno 1000 e viene menzionata in un diploma del 1168 a favore del Vescovo Riccardo da Siracusa da cui dipendeva anche Monterosso Almo fino all'erezione della Diocesi di Ragusa avvenuta nel 1950. La Chiesa è in stile neogotico con riferimenti romanici. Nel terremoto del 1693, in cui tutta la Sicilia orientale compresa la Val di Noto fu rasa al suolo, la Matrice rimase illesa tranne la navata destra che in parte crollò. La Chiesa Matrice è anche la prima Parrocchia eretta della Diocesi di Ragusa "AB IMMEMORABILIS".
Un'acquasantiera raffigurante il leone e l'ariete del XI secolo con colonnina del V°secolo monumento Nazionale.
Un crocifisso del1400 in unico pezzo do pioppo
La Chiesa di S.Antonio Abate, ora Santuario Diocesano dell'Addolorata, antica e ricca di echi storici, urbanisticamente al centro del primo nucleo dell'attuale paese, ricostruito più a monte rispetto all'antico abitato dopo il terremoto del 1693. L'attuale Santuario dell'Addolorata, risale nelle sue fondamenta ad un periodo anteriore al XIII secolo e custodiva il Simulacro di S.Mauro Abate, Patrono del "villaggio", fu restaurato e in parte riedificato sia per assumere le funzioni dell'antica e ormai distrutta dal terremoto Chiesa di S. Antonio sia soprattutto per custodire il Venerato Simulacro della Madonna Addolorata che era rimasto illeso nonostante il tremendo cataclisma. L'8 dicembre 1988 la Chiesa di S. Antonio veniva elevata a Santuario Diocesano dell'Addolorata da S.E. Mons. Angelo Rizzo in occasione dell'Anno Mariano indetto dal S.Padre. Il Santuario è stato dichiarato Movimento Nazionale per gli antichi tesori artistici che racchiude. Sull'altare centrale, fatto con marmi pregiati(onice, alabastro, ecc.)è stata ricavata la nicchia che custodisce il fercolo e il Simulacro dell'ADDOLORATA, il fercolo fu ultimato nel 1782 e restaurato nella forma attuale nel 1826, dopo che era stato danneggiato da un incendio nel 1825 il gruppo della pietà risale al XIV° secolo nella sua forma originaria, che nel tempo ha tuttavia subito qualche ritocco soprattutto nel manto e nei colori.
La Chiesa di S.Antonio Abate
Chiesa di San Giovanni Battista
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