Naro turismo, guida turistica del Comune
Naro turismo, guida turistica del Comune, con le proprie peculiarità, costituisce una delle tappe del viaggio.
Alcuni Comuni godono di uno scenario naturalistico, altri sono sulla costa, troviamo borghi, poco sconosciuti, altri sono paesi da visitare e scoprire lontano dal traffico delle grandi città, chi fa parte del patrimonio Unesco, chi si distingue per l'arte, l'architettura, la cultura, chi per lo slow food, scopriamoli.
Naro è una destinazione di grande impatto, definita da Federico II di Svevia come la "Fulgentissima" perché, baciata dal sole, sembra risplendere per il colore caldo della sua pietra. Naro è un borgo collinare, a circa 600 metri sul livello del mare, e si distingue per la sua ricchissima architettura, un mix affascinante di stili che vanno dal Medioevo al Barocco.
Naro: La "Fulgentissima" Tra Medioevo e Barocco
Naro si erge su un colle che domina la fertile Valle del Paradiso e offre un panorama spettacolare sulle campagne circostanti e sui bacini artificiali, come il Lago San Giovanni. La sua storia millenaria è visibile in ogni angolo, rendendola una delle città d'arte più interessanti dell'agrigentino.
Il patrimonio architettonico di Naro si divide tra l'imponenza medievale e l'eleganza barocca.
1. Il Periodo Medievale: Il Castello e il Duomo
Castello dei Chiaramonte: Dichiarato monumento nazionale, il castello è l'edificio di maggiore rilievo. Sorge sulla sommità del colle (si crede su un preesistente fortino arabo) e domina l'abitato con le sue mura possenti, le torri cilindriche e quadrangolari. Fu la dimora di illustri feudatari e, secondo la storia, qui Federico II d'Aragona scrisse 21 capitoli del buon governo del Regno di Sicilia. Al suo interno è ospitata anche la mostra permanente "Il genio di Leonardo".
Antico Duomo Normanno (Maria Santissima Assunta degli Angeli): Voluto da Ruggiero d'Altavilla nel 1089, fu edificato su una moschea preesistente. Sebbene danneggiato da una frana, resta un simbolo del periodo normanno, con la sua architettura austera in pietra arenaria.
Chiesa di Santa Caterina: Edificata nel 1366 da Matteo Chiaramonte, sorge anch'essa sulle rovine di un'antica moschea e presenta affreschi trecenteschi attribuiti a Cecco da Naro (che lavorò anche allo Steri di Palermo).
2. Il Barocco Narese: La "Città delle Chiese"
Durante il Rinascimento e il dominio spagnolo, Naro conobbe un grande impulso artistico, arricchendosi di chiese e palazzi in stile Barocco, che le hanno valso il soprannome di "Città del Barocco Agrigentino".
Via Dante Alighieri (Via dei Monasteri): La via principale, un tempo cuore della vita religiosa, ospitava cinque chiese e cinque monasteri/conventi, ed è il luogo ideale per ammirare il Barocco locale.
Complesso Gesuitico: Include la Chiesa Madre (del 1619) e l'adiacente Collegio dei Gesuiti, con un bellissimo portale d'ingresso in stile barocco.
Chiese Barocche: Numerose chiese come quella di San Francesco (edificata nel X secolo e poi rinnovata in Barocco) e il Santuario di San Calogero mostrano la maestria degli artisti locali nell'intagliare la tenera calcarenite, arricchendo i prospetti di fregi e le mensole dei balconi con le tipiche maschere grottesche.
Santuario di San Calogero: Meta di pellegrinaggio, permette l'accesso alla piccola grotta che, secondo la tradizione, ospitò il Santo eremita.
Musei: Oltre al Castello, è possibile visitare il Museo della Grafica presso Palazzo Malfitano e il Museo all'Aperto in via Vanelle, con opere di artisti contemporanei.
Produzioni Vinicole: Naro si distingue per le sue aziende vinicole che producono vini di alta qualità, come il Nero d'Avola e il Merlot, sfruttando l'altitudine e l'esposizione favorevole dei vigneti.
Dolci Tipici: Tra le specialità dolciarie locali si segnalano i Granbrimus e i Pasticciotti
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Duomo normanno, Naro
Il Duomo Normanno è un ex luogo di culto cattolico, ora sconsacrato, esso è monumento nazionale ed è chiuso al culto dal 1867. Esso venne edificato nel 1089 ad opera di Ruggero D'Altavilla al di sopra di una preesistente moschea araba poco dopo la conquista normanna di Naro avvenuta nel 1086 e venne dedicato a Maria Santissima Assunta dagli Angeli. Venne elevato a Chiesa Madre, ad opera di Gualtiero Offmill Arcivescovo di Palermo, nel 1174, anno in cui venne abbandonato il rito ortodosso nella Chiesa di San Nicolò di Bari. Nel 1266 (la seconda domenica di maggio) venne consacrato alla Vergine Annunziata. Il portale d'ingresso è di epoca chiaramontana e presenta un caratteristico arco a sesto acuto poggiato sopra un gruppo di quattordici colonnine, riccamente modulato ed ornato da zig-zag e palmette.
L'interno fu totalmente rinnovato in età barocca e mantiene pochi resti della originaria ornamentazione in stile corinzio, che però può essere rinvenuta nel cornicione, nelle colonne e nei capitelli.
La chiesa subì nel corso dei secoli diversi rimaneggiamenti e aggiunte, particolarmente significative sono:
l'aggiunta nel 1565 della cappella maggiore, dedicata alla Madonna della Catena, un tempo patrona della città, e nella quale si trovava una statua opera del Gagini adesso conservata nella Chiesa Madre
La chiesa del Santissimo Salvatore, conosciuta anche come A Batìa, Naro
La facciata attuale si presenta a duplice ordine con la parte inferiore ricca di intagli tufacei di gusto spagnolesco, con due nicchie nelle quali si trovano le statue di San Benedetto da Norcia sulla sinistra e di Santa Scolastica sulla destra.
L'interno si presenta ad unica navata e vi sono conservati due sarcofagi, uno di porfido nero che racchiude i resti di Giuseppe Lucchesi, marchese di Delia e un altro, di marmo bianco, che racchiude i resti del figlio Assuero. All'interno vi si trova altresì il corpo di san Torpedo, molto venerato dai devoti di san Calogero.
L'altare maggiore, del 1795, è in legno e fu intagliato e lavorato da Giosuè Durando e Nicolò Bagnasco. Si possono anche apprezzare una Madonna del Rosario del 1498; una Madonna di Trapani del secolo XVI, posta sopra l'altare maggiore, le settecentesche statue di San Benedetto e Sant'Eligio, un Crocifisso, anch'esso settecentesco e un dipinto della Natività
Il Santuario di San Calogero, Naro
Il santuario venne edificato nel 1599 al di sopra della "grotta" di San Calogero, dove la tradizione vuole che il Santo nero abbia dimorato per una parte della sua vita. La facciata, più volte ripresa, ha aspetto barocco.
Dal santuario, scendendo delle scale, è possibile accedere alla cosiddetta grotta di San Calogero, una cappella all'interno della quale è conservata, sopra l'altare principale, la statua del Santo nero realizzata da F. Frazzatta nel 1556, e completata dopo la sua morte dalla figlia.
All'interno della cappella è sepolto il corpo della venerabile Suor Serafina Pulcella Lucchesi, nobile narese alla quale il Santo apparve in sogno durante la pestilenza che nel '600 colpì la città per annunciarle che per sua grazia la peste sarebbe presso cessata.
Il Castello Chiaramontano di Naro è un fortilizio la cui configurazione attuale può essere fatta risalire all'epoca medioevale ad opera principale della famiglia Chiaramonte. Fu dimora del re Federico III d'Aragona che proprio dal castello di Naro emanò i 21 capitoli del regno, riguardanti il buon governo delle terre e città del Regno di Trinacria
La Chiesa di Santa Caterina, con la cripta, le statue e gli affreschi medievali, in parte ancora visibili,
la benedettina Chiesa del Santissimo Salvatore con la ricca facciata barocca di gusto spagnolesco. Culmine del barocco narese è la Chiesa di San Francesco, affrescata dall’artista Domenico Provenzani,
Le tre Mostre permanenti che esaltano la caratura culturale di Naro
Mostra"Il genio di Leonardo" Mostra permanente all'interno del Castello Chiaramonte. " Il genio di Leonardo da Vinci", un connubio di scienza e arte di eccezionale valore. Nella splendida cornice medievale sono esposte le macchine funzionanti e le avveniristiche invenzioni di Leonardo, lo scienziato, vissuto nel XV secolo.
I modelli delle macchine , rappresentano fedelmente i disegni di Leonardo e sono realizzate a grandezza naturale o in scala, in legno,metallo e stoffa . La copia del disegno e le tavole descrittive plurilingue consentono ai visitatori di azionare le macchine e osservarne il funzionamento. Una occasione inclusiva di conoscenza, arte, cultura, per vivere momenti di autentiche emozioni. Info: 0922 95300
Museo degli Abiti Mostra permanente all'interno del Castello Chiaramonte, offre l’opportunità di ammirare sedici abiti d’epoca, una divisa militare della prima guerra mondiale e un discreto numero di accessori femminili.
Museo della Grafica Mostra permanente C/o Palazzo Malfitano Via Piave.
L’interno del quattrocentesco palazzo Malfitano ospita la Mostra permanente della Grafica : uno spazio culturale di significativa valenza. Sono esposti litografie, acqueforti,acquetinte,serigrafie di importanti artisti contemporanei e collezionisti.Una opportunità turistica per la città di Naro e una occasione di conoscenza e di crescita culturale per i visitatori.
La biblioteca feliciana a Naro
La biblioteca comunale, sita nei locali dell'ex convento dei frati francescani (l'attuale municipio), custodisce pregevoli opere; le più antiche provengono dalle biblioteche dei conventi, ormai soppressi, che esistevano a Naro. Numerose opere furono comprate a Roma e Parigi, nel 1711, dai Padri Francescani che ottennero - con atto del 26 giugno 1705 - dalla nobile Felice Milazzo una donazione di 600 opere da destinare all'incremento della libreria conventuale, da qui il nome di biblioteca feliciana. In atto la biblioteca custodisce 56 manoscritti, 23 incunaboli, 460 cinquecentine, 3.800 libri editi tra il 600 e l'800 e circa 11.000 volumi del secolo XX.
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