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Pachino turismo, guida turistica del Comune - Città, Comuni e Paesi di Sicilia

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Pachino turismo, guida turistica del Comune

Pachino, è posta a 65 metri sul livello del mare, è situata nell'estremo sud est della Sicilia. Il nome Pachino deriverebbe dal fenicio "Pachum" che significa "Guardia". Ma secondo altri deriverebbe dal greco "Paxus" che significa "Fertile", o da "Paxus Oinos" che significa "Terra abbondante di vino".
Gli Arabi diedero il nome alla frazione di Marzamemi, nella quale costruirono la tonnara, rimasta funzionante fino agli anni '50; introdussero la coltivazione degli agrumi, bonificarono le campagne, completarono l'acquedotto della Torre Xibini, costruirono le saline e i pozzi Senia per l'irrigazione dei campi.

I reperti archeologici
Pare che il "Promontorium Pachyni" fu abitato sin dalle prime epoche preistoriche, l'uomo passò a vivere nelle grotte di Calafarina e successivamente, nei periodi del ferro, del rame e del bronzo, fino all'arrivo dei Siculi, le abitazioni rupestri si spostarono nella vicina zona denominata "Cugni di Calafarina".
La storia dell'attuale Pachino ha inizio quando nel 1734 gli Starrabba di Piazza Armerina, proprietari dei feudi Scibini e Bimmisca decisero di risiedere sul territorio.

Pachino , le spiagge del territorio di Pachino modellano la costa per un totale di 8 chilometri. Le più conosciute sono quelle di Lido, Cavettone e Morghella sulla costa ionica (a partire da Marzamemi verso sud), mentre sulla costa mediterranea ci sono quella di Cuffara (conosciuta anche come Carratois), Costa dell'Ambra, in zona Contrada Concerie, Scarpitta, Chiappa e Raneddi (Granelli), fino al porto Ulisse.

Marzamemi è il borgo marinaro di Pachino. Il suo nome deriva dall’arabo Marsa-al-hamem, che significa "rada delle tortore", ultima frontiera dell’isola, punta estrema della Sicilia, punta estrema della Sicilia. In principio fu un villaggio arabo il centro di Marzamemi, le opere storico-architettoniche, tra cui le Saline, la Tonnara e le prime "casuzze arabe" risalgono a questo insediamento arabo. L'attuale Marzamemi risale ufficialmente al 1752 quando furono costruite dal Principe di Villadorata, il Palazzo, la loggia, la nuova tonnara e la chiesetta.
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Il nome potrebbe derivare dal fenicio Pachum ("Guardia") o dal greco Paxus Oinos "Terra abbondante di vino". La fondazione dell'attuale centro abitato risale al 1760 ad opera del principe Gaetano Starrabba.

Piazza Vittorio Emanuele e Chiesa Madre: La piazza principale del centro storico, fulcro della vita cittadina, dove si erge la Chiesa del Santissimo Crocifisso, edificata nel 1790.

La chiesa madre, dedicata al Santissimo Crocifisso, risale al 1790; a un'unica navata, è una delle più tipiche espressioni del cosiddetto “barocco povero”, che caratterizza l'architettura dell'abitato.

Torre Xibini (o Scibini): Un'antica torre di avvistamento, le cui origini risalgono a prima della fondazione della città, un tempo utilizzata per la difesa contro i pirati.

Palazzo Tasca: Un pregevole esempio di architettura ottocentesca con un suggestivo cortile pavimentato in pietra calcarea.
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