Agrigento turismo, guida turistica del Comune - Città, Comuni e Paesi di Sicilia

Città e Comuni in Sicilia

Benvenuti su "Città, Comuni e Paesi di Sicilia", la guida turistica per scoprire le meraviglie dell'isola più affascinante del Mediterraneo. Da monumenti storici a panorami mozzafiato, da parchi archeologici a teatri greco-romani, lo stile barocco e tanto altro ancora: qui troverai tutto ciò che rende la Sicilia unica. Preparati a immergerti nella sua storia millenaria, ad assaporare la sua cucina deliziosa e a perderti tra le stradine pittoresche dei suoi comuni. Scopri con noi le bellezze nascoste e lasciati incantare dalla magia di questa terra ricca di tradizioni e cultura.
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Agrigento turismo, guida turistica del Comune

Agrigento turismo, guida turistica del Comune

Agrigento turismo, guida turistica del Comune, con le proprie peculiarità, costituisce una delle tappe del viaggio.
Organizzare un tour, passeggiare tra le vie del Comune, offre l’opportunità di ammirare edifici storici e caratteristici monumenti.
Prima di organizzare un viaggio nel territorio, è meglio sapere cosa vedere, cosa fare nella località, perche alcuni Comuni godono di uno scenario naturalistico, altri sono sulla costa, troviamo borghi, poco sconosciuti, altri sono paesi da visitare e scoprire lontano dal traffico delle grandi città, chi fa parte del patrimonio Unesco, chi si distingue per l'arte, l'architettura, la cultura, chi per lo slow food, scopriamoli.

Il Comune, è posta sulle pendici meridionali di un'altura che si eleva a m. 326 s. m.,  essa cambiò il vecchio nome di Girgenti con quello di Agrigento, dall'antica città greco-romana che ivi sorgeva. è nota come Città dei templi per la sua distesa di templi dorici dell'antica città greca posti nella cosiddetta valle dei Templi, inserita, nel 1997, tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO. Il centro storico di Agrigento è individuabile sulla sommità occidentale della collina dell'antica Girgenti. Risalente all'età medioevale del IX e XV, conserva ancora oggi vari edifici medioevali (chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari).
Ma ciò che attrae i visitatori da ogni parte del mondo, e che ha suscitato l'ammirazione piena d'entusiasmo del Goethe, in pagine tra le più note del Viaggio in Italia, sono i resti della città antica e i suoi templi.
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Santuario della Beata Vergine Immacolata

Il tempio ha due torri campanarie e sul prospetto una statua in marmo bianco del santo di Assisi. Il santuario è stato fondato dai frati francescani nel 1295 e con gli aiuti economici della ricca famiglia dei Chiaramonti nel 1307 venne costruita un’altra chiesa. Il santuario fu restaurato e ristrutturato nel 1789 da monsignor Giovan Battista Peruzzo, sepolto, per suo volere, nella stessa chiesa.
Sull’altare centrale è collocata una tribuna di marmo con colonne (voluta da monsignor Michele Sclafani), contenente la Madonna della Catena, opera di Antonello Gagini (XV secolo). La statua dell’Immacolata risale al XVII secolo. Da segnalare anche un crocefisso ligneo del Settecento e i tondi di Domenico Provenzani e in particolare le cappelle risalenti al Duecento.
La Chiesa - Basilica - Santuario, sono tre termini che indicano  l’edificio sacro cattolico, ma che allo stesso tempo si differenziano e caratterizzano la peculiarità dell’edificio medesimo.
Il primo indica una costruzione consacrata, dedicata all’esercizio pubblico di atti di culto religioso.
Il secondo indica il tempio cristiano a sviluppo longitudinale, diviso in navate, terminante con una o più absidi, e solitamente intersecato da un transetto che gli conferisce forma di croce greca o latina; basilica è anche detta la chiesa di notevole importanza per dignità ecclesiastica, la quale è anche stata dotata di privilegi liturgici. Santuario indica, infine, un luogo diventato centro di particolare devozione e di forte culto popolare.
Il concetto di Santuario, per noi cattolici, è molto legato alla Madonna.
Le Cripte dell'Addolorata Le Cripte sottostanti il Santuario, in origine antiche cisterne greche, oggi sono adibite a piccolo museo della Confraternita stessa. La prima Cripta e' la piu' conosciuta, perche' serviva come fondaco ad un maniscalco, l'ultimo rimasto ad Agrigento, Mastru No'. A lui si deve il colore nero di carbone che riveste il tufo. La seconda e' la piu' grande misura 9 m x 12 m, circolare, le pareti sono state rinforzate dopo la frana da 9 rampanti di ferro, alta 5 m, presenta tracce dell'antico intonaco. La terza fatta scavare dalla nascente congregazione 1590, vi si accede dalla seconda superando un dislivello di 3,50 m, attraverso una scala. Qui si puo' notare un sedile in muratura, un altare e il luogo di essiccamento dei cadaveri. In merito non ci sono notizie certe sul rito funebre dei Confrati e le relative operazioni di sepoltura dei corpi.

La Cattedrale di San Gerlando

è una preziosa testimonianza di espressioni artistiche arabo- normanno è lo stile originario che oggi si riconosce nel transetto e nella torre dell'orologio che si eleva sopra la cappella di san Bartolomeo... Gotico- chiaramontano è quello che si ammira nella prima parte della chiesa con le sue colonne a base ottogonale che sorreggono gli archi a sesto acuto; rinascimentale è il motivo architettonico che si mostra nella facciata e nel campanile che la fiancheggia magnificamente; barocca la decorazione del presbiterio e la sezione centrale della chiesa. La costruzione durò sei anni (1096-1102). L'edificio a pianta a croce latina, ha una lunghezza di circa 100 metri ed una larghezza di metri 40. La costruzione inizialmente fu dedicata alla Vergine Maria Assunta e successivamente consacrata a San Gerlando dal Vescovo Bertaldo de Labro.
Lungo la navata sinistra si susseguono sepolcri di arcivescovi e notabili appartenenti ai secoli che vanno dal XV al XVII.
Nell'urna di vetro, vicino alla porta meridionale si trova il corpo imbalsamato di San Felice Martire. La tradizione popolare riconosceva nella figura umana un cavaliere di Carlo Magno, Brandimarte, paladino del re. Morto nel duello dei "tri contro tri" a Lampedusa..

La Chiesa di Santo Spirito

     
Legata al nome di Marchisia Prefoglio che l'ha voluta nel 1299.
La facciata è costituita da un grandioso portale gotico, a sesto acuto, sormontato da un rosone risalente al tempo della fondazione. Il piano superiore con il complesso delle torrette a tre campane parla il linguaggio architettonico del tardo seicento.
La navata, senza abside, secondo il canone barocco, vivacemente mossa dalla fantasia. La navata è interrotta dall'Arco Trionfale, con decorazione in stucco raffigurante la Gloria della SS.Trinità.
Al di sopra dell'ingresso vi è la Cantoria, sorretta da quattro colonne.
Le pareti laterali della navata, gradevolmente ornate dagli stucchi del famoso maestro scultore Serpotta, mostrano scene dell'infanzia di Gesù Cristo. Ad iniziare da sinistra abbiamo: la Natività, l' Adorazione; a destra: la Fuga in Egitto e la presentazione al tempio.Sulla parete di sinistra, dentro una nicchia, subito dopo l'ingresso, ammiriamo la statua in marmo della Madonna del fonte con Bambino, di scuola gaginesca.
Nel Cappellone sono rappresentate la Gloria con Padre Eterno e lo Spirito Santo e, più in basso, San Bernardo e San Benedetto.

Monastero di Santo Spirito

Solenne e splendido documento dell'arte chiaramontana, realizzato per volonta della nobildonna Marchisia Prefoglio,  intorno al 1299. Agli agrigentini il monumento è più noto col nome di Badia Grande.
L'ingresso al monastero immette in un grande chiostro. Di fronte all'ingresso, sul prospetto Ovest, è l'Aula Capitolare con accesso attraverso un grandioso portale fiancheggiato da due splendide bifore caratterizzate da un triplice ordine di colonnine centrali e collaterali, unite tra loro da numorose risorse decorative. Il soffitto dell'Aula è dominato da una serie di arconi trasversali.
Nel lato Nord è la Cappella del Monastero, eretta da Costanza II Chiramonte intorno al 1350.
All'estrema destra è il portale di ingresso al refettorio a pianta rettangolare. Il solaio piano che fa da pavimento al vano dormitorio con portale di accesso decorato con motivi di ghiera poggiati sulle colonnine, ubicato al centro della facciata principale, è sorretto da cinque arconi ad ogiva.

Chiesa del Purgatorio o di San Lorenzo

Splendido monumento del barocco, eretto nella seconda metà del 700. La facciata è a due ordini coronati da timpano, elegantemente scandita verticalmente da una serie di pilastri, presenta un'alternanza di elementi funzionali e decorativi di notevole effetto scenografico.
L'interno, ricco stucchi, gli ori, le pitture, rivela con immediatezza che siamo di fronte a una chiesa a "sala di predicazione" . Il perimetro interno è concluso dagli stucchi decorativi del Serpotta (1656- 1732). Sono otto statue che rappresentano le virtù: l'Amore, la Semplicità, la Carità, la Prudenza, la Giustizia, la Religione, la Fortezza, la Mansuetudine.
La cupola è decorata da un immenso e vorticoso affresco di Michele Narbone. Il Presbiterio, al centro, mostra le Anime del Purgatorio. La navata genera quattro cappelle nelle quali si ammirano la Deposizione e il Crocefisso.

Chiesa di San Pietro

L'edificio religioso è stato eretto nel settecento sul luogo di una preesistente parrocchia. La facciata è spartita in due ordini sovrapposti coronati da una loggetta campanaria.
Nel primo ordine, scandito da due lesene concluse da capitelli dorici, è compreso un bel portale ligneo affiancato da quattro colonne con capitelli dorici e con frontone troncato che al centro presenta lo stemma papale con la tiara e le chiavi.
L'interno, a navata unica, presenta alle pareti, affreschi di Giuseppe Cristadoro, palermitano (1711- 1808) raffiguranti la Sacra Famiglia e il bellissimo affresco della volta a botte (1785).

Chiesa di San Francesco o Immacolata

la chiesa fu voluta da Federico Chiaramonte II, terzogenito di Marchisia Prefoglio e Signore di Racalmuto, Siculiana e Favara. Nel 1313, Costanza Chiaramonte legò, per suo conto come dote alla cappella di famiglia sita nella chiesa, cinque botti di vino l'anno. Nel sacro edificio trovarono sepoltura gli antichi signori di Agrigento.
Eretta nella forma attuale nel 1788, secondo la tradizione barocca, la Chiesa si offre alla vista come una quinta scenografica, presentando la facciata, racchiusa tra due campanili, divisa in tre ordini sovrapposti, secondo noti schemi compositivi romani già proposti ad Agrigento nel prospetto della Chiesa di San Francesco da Paola.
L'interno è realizzato in unica navata con sei altari laterali di uguale grandezza. Fu gravemente danneggiato dalla incursione aerea del 12 luglio 1943. Era dominato dalla volta superbamente affrescata da Domenico Provenzani di palama di Montechiaro (1736- 1791), maestro della tecnica e del colore. Da ammirare la Madonna della Catena di scuola gaginesca. Altro tesoro artistico è il Crocefisso ligneo del '700 di Vittorio Cardinale.
Parco Letterario Luigi Pirandello

Ass. Culturale il cerchio
via Ugo La Malfa n°1
92100 Agrigento
tel 0922 402862
fax 0922 554037
parcoletterariocaos@libero.it

"…sia l'urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti, dove nacqui." Queste le ultime volontà di Luigi Pirandello (1867-1936), che riposa oggi vicino alla sua casa natale e a quello che lui chiamava "mare africano". La casa, sita in contrada Caos, nel territorio di Agrigento, oggi è stata trasformata in museo e costituisce il cuore pulsante del Parco intitolato all'illustre autore, Nobel per la letteratura nel 1934. La memoria e il Parco si estendono fino al molo di Girgenti, oggi Porto Empedocle

Il Mito
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