Il calendario rituale delle celebrazioni
Il calendario rituale, in generale, in Sicilia non è legato direttamente al ciclo naturale, ma mediato dal ritmo delle attività lavorative dell’uomo. Non a caso in esso s’individuano non già quattro stagioni, ma tre fasi principali segnate da tre momenti di passaggio: ottobre – novembre (periodo della semina), marzo – aprile (la completa germinazione della pianta), giugno (la mietitura).
Lo scopo e il proposito di questi riti consistono nello stabilire e mantenere il controllo sul corretto svolgersi dei cicli naturali e produttivi, garantire la stabilità del giusto ordine nel mondo circostante. Così per esempio, i riti del periodo autunnale-invernale rivelano specialmente il loro carattere ctonio, associato alla presenza dei morti (rappresentati in particolare dalle maschere, dai poveri o dai bambini). Contrariamente all’opinione diffusa della graduale scomparsa dei culti e festività agrarie nel mondo moderno, Buttitta segnala che essi (in gran parte di origine anteriore all’epoca cristiana e legati alla venerazione dei defunti antenati-protettori) si sono conservati in Sicilia molto meglio di quanto si usi pensare.