Il fungo di carrubo, il principe della cucina iblea

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Il fungo di carrubo, il principe della cucina iblea

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Pubblicato in Street Food, Vino, Birra, Dolci · Lunedì 08 Mar 2021
Tags: fungodicarrubocucinaibleaSiciliatartufomicologia

Il fungo di carrubo, il principe della cucina iblea

Sin da epoca antica la provincia di Ragusa è la più vocata alla coltivazione del carrubo, dona frutti ricchi di proprietà, dallo stesso si ricava una farina adatta a preparare ricette dai sapori iblei, siccome i semi erano ritenuti particolarmente uniformi come dimensione e peso, dal loro nome arabo "karat" è stato derivato il nome dell'unità di misura carato in uso per le pietre preziose
Il fungo dell’albero di carrubo, è una specialità tutta ragusana. In questo territorio ricco di alberi di carrubo centenari, si può trovare questo fungo.
A maturazione assume un colore rosalatteo con venature giallognole. Questo fungo è difficile da trovare in commercio, se lo si trova al commercio ha prezzi elevati.
Il nome scientifico di questo fungo è «laetiporus sulphureus». Cresce anche su altri alberi a grande fusto ma solo quello che cresce sul tronco del carrubo e del mandorlo è commestibile.
Il fungo cresce su tutte le parti dell’albero dalle radici e fino ai rami alti. Per assaporare a pieno il suo gusto deve essere raccolto tenero ma non per questo si devono raccogliere funghi piccolissimi: bisogna lasciarli crescere almeno due giorni.
Per quanto riguarda il suo ciclo di vita, esordisce a fine agosto e, secondo gli esperti, si può trovare fino a novembre inoltrato.
Se nei pressi dell’albero di carrubo cresce un albero d’ulivo, non bisogna raccogliere il fungo. La vicinanza dell’apparato radicale dell’ulivo a quello del carrubo, ne contamina in qualche modo la linfa ed il fungo di carrubo presenta una certa tossicità.
Il nome in dialetto siciliano è “funcia ra carrua” la funcia è un’espressione che si fa sporgendo le labbra e, da qui, si è arrivati alla sua interpretazione. Quando si parla di funghi, vi ricordiamo l’importanza di affidarsi agli esperti. Non lanciarsi alla scoperta o all’assaggio di questi prodotti, se non si è ferrati sull’argomento.
In cucina la «morte sua», è in umido con cipolla ed estratto concentrato di pomodoro, oppure a spezzatino con aglio, olio, prezzemolo e filetti di pomodoro fresco, ma c’è anche un ristoratore che lo serve con la pizza alla funcia di carrubo.



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