Militello val di Catania, il borgo siciliano da scoprire - Borghi di Sicilia, luoghi imperdibili

Borghi di Sicilia

Benvenuti su "Borghi di Sicilia, luoghi imperdibili", il sito dedicato al turismo in Sicilia. Qui troverete una guida completa ai borghi della regione, autentici tesori ricchi di storia, tradizioni, arte e
architettura. Scoprite il patrimonio culturale siciliano attraverso le nostre descrizioni dettagliate, foto suggestive e consigli utili per pianificare la vostra visita. Non perdete l'opportunità di esplorare questi luoghi unici che vi regaleranno emozioni indimenticabili.
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Militello val di Catania, il borgo siciliano da scoprire

Militello Val di Catania il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche

Militello Val di Catania il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche, da villaggio fortificato, a centro abitato, il gruppo delle abitazioni del popolo, contrapposto al castrum, dimora del signore, si sono sviluppati e negli ultimi anni, sono località indicate come mete alternative alle grandi città d’arte.
Si potevano anche indicare i sobborghi delle città sviluppatisi fuori delle mura, un abitato nato intorno a un castello o a una chiesa, senza che sia necessaria la presenza di mura o fortificazioni.
Il termine è usato anche come punto di sosta importante per strade percorse da pellegrini, commercianti, l'elemento che li caratterizza come borghi è la loro presenza nel territorio con carattere di continuità nei millenni, è per questo che hanno un loro fascino, camminare tra i vicoli di un borgo significa ripercorrere i passi di uomini e donne, che si sono succeduti nei secoli passati.
Curiosità
Sorge a 413 metri sul livello del mare
Festa del Patroni SS. Salvatore 18 agosto e Santa Maria della Stella 8 settembre

Comuni confinanti:
Francofonte, Lentini, Mineo, Palagonia, Scordia, Vizzini

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Militello Val di Catania il territorio, cosa vedere, consigli informazioni

Militello visse il suo momento di massimo splendore a cavallo tra il XVI e il XVII secolo sotto il regno del Principe Don Francesco Branciforte, che si adoperò per abbellire la città con chiese e palazzi di pregio. Il disastroso terremoto del 1693 distrusse però tante opere d'arte. La ricostruzione successiva, tuttavia, portò alla realizzazione di gioielli di grandissimo valore, come la chiesa di San Nicolò - SS. Salvatore del 1721 e la chiesa della Madonna della Stella del 1722 e molti palazzi nobiliari che hanno permesso a Militello di ottenere il riconoscimento UNESCO.

Sulla via Matrice, su con scalinata in pietra lavica sorge La Chiesa Madre, dedicata a San Nicolò e Santissimo Salvatore, ricostruita dopo il terremoto del 1693, presenta una bella cupola del XX secolo ed all'interno stucchi e pregevoli dipinti settecenteschi ed un crocifisso ligneo barocco. Lateralmente sorge il Museo di San Nicolò.
In Piazza Municipio sorge la Chiesa di San Benedetto, realizzata nel 1623 dall'architetto catanese Valeriano De Franchis. All'interno è custodito un bel coro ligneo con scene del Santo, annesso alla Chiesa, il Monastero Benedettino, oggi sede del Comune, opera completata nel 1649.
L'Oratorio di Santa Maria della Catena, con soffitto a cassettoni e stucchi barocchi dorati del tardo seicento.

Il corredo di palazzi come Palazzo Baldanza, settecentesco unicum la cui superficie occupa un intero isolato mostrando balconi dall’estetica ricercata, Palazzo Iatrini, dimora gentilizia del 1717 che sfoggia anch’essa un balcone scenografico, una corte con cisterna.

Intagli barocchi identificano Palazzo Liggieri che si estende per un lato di Piazza Vittorio Emanuele II, poi dirimpetto alla Chiesa di Santa Maria della Stella s’erge Palazzo Majorana della Nicchiara, Palazzo Niceforo, il cui gioiello è rappresentato dal ricco portale a telamoni. L’elegante finestra in stile manierista di Palazzo Oliva non passa inosservato, Palazzo Guttadauro di Reburdone né gli accenni neoclassici di Palazzo Rejna dell’Aere del Conte,.Palazzo Tineo per i suoi intagli barocchi.

La Chiesa Matrice di San Nicolò e del Santissimo Salvatore, conseguenza architettonica della distruzione della vecchia Chiesa Madre dopo il terremoto del 1693. Eretta nel 1721, ospita le attività cultuali dal 1740 disponendo di una pianta basilicale a croce latina e a tre navate pilastrate e non colonnate.

La Chiesa di Santa Maria della Stella, riconoscibile per la massiccia torre campanaria leggermente staccata dal corpo di fabbrica principale. La facciata, disegnata da Giuseppe Ferrara da Palazzolo Acreide, si dispone un novero di ben dodici altari.
Chiesa ed ex Abbazia di San Benedetto vanno a comporre il Monastero di San Benedetto di fattura seicentesca. Molto più vecchia (XI secolo) la normanna Chiesa di Santa Maria La Vetere.

Un marcato gusto tardo barocco investe le opere racchiuse nella Chiesa del Santissimo Sacramento, in prevalenza statue. Nel 1503 venne edificata la Chiesa di Sant’Antonio di Padova.
Sembra essere coeva la Chiesa del Santissimo Crocifisso al Calvario, collocata in posizione elevata rispetto all’abitato per esplicitare il rimando devozionale al Golgota.

La Chiesa della Madonna della Catena in un tripudio di nicchie, statue, motivi scultorei determinati da angeli, putti e sante che definiscono un pantheon femminile di raffigurazioni artistiche.

Lo stile rococò si intravede nella Chiesa degli Angeli Custodi, intitolata ai protagonisti di due affreschi irruenti che raffigurano gli Arcangeli Michele e Raffaele. Il pavimento in maiolica calatina custodito nell’ex Monastero benedettino di San Giovanni Battista è qualcosa che non si può dimenticare.
La Chiesa di San Domenico è stata da tempo convertita in Auditorium Comunale, mentre entro l’ambiente conventuale convivono la Biblioteca comunale, l’Archivio Storico, la Pinacoteca e il Museo Civico. Della Chiesa dei Frati Cappuccini si segnala la visione del paliotto in cuoio dorato e dipinto raffigurante Santa Maria degli Angeli e sei Santi, opera del 1612 attribuita a Filippo Paladini.

Nelle campagne circostanti trovano posto la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la Chiesa della Santa Croce con l’affresco che ritrae il Trionfo della Santa Croce e la Chiesa del Santissimo Crocifisso in cui è custodita l’usurata immagine del Crocifisso tra gli apostoli Pietro e Paolo. La rupestre Chiesa dello Spirito Santo si contraddistingue per il suo essere stata creata scavando la roccia, il che le infonde anche un ingente valore archeologico. Del cinquecentesco Conventazzu rimangono solo alcuni resti.

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