Sicilia Orientale il tour, cosa vedere, cosa fare - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

Se vuoi visitare la Sicilia e non sai da dove iniziare. Siamo qui per aiutarti. Scopri le migliori destinazioni in Sicilia e pianifica il tuo viaggio.
Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.  
Con i nostri itinerari e le nostre raccomandazioni locali, potrai vivere un'esperienza autentica e indimenticabile in questa meravigliosa isola mediterranea.



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Sicilia Orientale o costa Ionica

Quando parliamo di Sicilia Orientale, ad elencare cosa fare e vedere ci si perde, che sia mare o montagne, borghi a renderla speciale, è indubbiamente, quel mix tra paesaggio, tradizione, storia ed arte, ognuno con le proprie peculiarità.

La Sicilia orientale è quella parte del territorio siciliano che si affaccia sulla costa ionica, ed è costituita dalle , dalla e dal

Tra i tanti Paesi ne vengono citati alcuni, nulla vieta di visitarne altri, solo suggerimenti, tra di essi alcuni spiccano per la loro storia secolare, chi per i monumenti, chi per la cucina.
Alcune di queste località sono visitabili con una gita giornaliera, altri richiedono un weekend, qualcuno qualche giorno, turisti, curiosi o avventurieri, tra stradine, natura incontaminata e sapori autentici, troverete ciò che cercate.

Nel viaggio, ognuno gode di una propria caratterisitca che lo rende unico, parchi naturali, riserve,  cantine vinicole ed itinerari enologici, i borghi antichi, mare spiagge e fondali da esplorare, ancora feste e venti e sagre per scoprire una terra con le proprie tradizioni gastronomiche.

Ovviamente in base al tempo e alle disponibilità esistono diversi itinerari da poter seguire, per meglio visitare i Comuni rivolgersi alle proloco, alle guide turistiche.

Con il viaggio si coglie le bellezza dell’isola, se la vostra è una vacanza itinerante, scegliete le tappe i pernottamenti, gli agriturismi, seguite i nostri suggerimenti di visita o effettuare il percorso liberamente, sarà il vostro ritmo ed il vostro istinto da viaggiatore a consigliarvi al meglio.
Avete scelto di visitare la Sicilia Orientale, solo cenni, tra cantine vinicole, castelli, dolci, paesi arroccati, tanto splendido mare, da non perdere troviamo:

Isole Eolie o sette sorelle, Sicilia Orientale o costa Ionica

: situate nel mar Tirreno. 7 isole di origine vulcanica: Alicudi, Filicudi, Lipari, Vulcano, Salina, Panarea e infine Stromboli. si parte da Milazzo con l'aliscafo o il traghetto, saranno una tappa perfetta se vi piace la forza della natura. Stromboli e Vulcano con i loro crateri ancora attivi vi lasceranno senza parole.

Messina Sicilia Orientale

Messina capoluogo della Città Metropolitana omonima, 3 m s.m., patrono Madonna della Lettera 3 giugno.
situata sulla costa occidentale dello stretto omonimo, tra il porto e le estreme propaggini nordorientali dei monti Peloritani.
Danneggiata da più terremoti, ultimo quello del 1908, venne interamente ricostruita.
Fondata dai Siculi con il nome di Zancle, che nella loro lingua significava falce, venne ripopolata da coloni greci venendo rinominata Messana.
Tra l'1 e il 3 giugno 1955 la città ospitò la Conferenza di Messina, passo decisivo verso la formazione dell'Euratom e della CEE.

Il duomo, ricostruito dopo il terremoto del 1908 e i bombardamenti del 1943. La parte inferiore della facciata, con i tre portali cinquecenteschi dalle belle forme gotiche, appartiene alla costruzione originaria. Nell'interno, a tre navate con colonne ad archi ogivali e soffitto in legno, si trovano molte opere d'arte, tra cui la statua di San Giovanni Battista di Antonello Gagini (1525), la lastra tombale dell'arcivescovo Palmieri (sec. XII, la più antica scultura della chiesa), il cenotafio dell'arcivescovo Guidotto De Tabiatis (sec. XIV), il ricchissimo altare maggiore con baldacchino (realizzato nei sec. XVII-XVIII e ricomposto dopo il 1943), un paliotto in argento e rame dorato di Filippo Juvara e il sepolcro dell'arcivescovo Pietro Bellorado (1513); la parte meno danneggiata è la cappella del Sacramento, in cui si trova un mosaico originale del Trecento. La chiesa custodisce inoltre il Tesoro del duomo, con circa 400 opere di orafi e argentieri messinesi (sec. X-XX), tra cui è la Manta d’oro della Madonna della Lettera (1668), vero capolavoro del fiorentino Innocenzo Mangani.
Adiacente alla chiesa è il campanile cuspidato, con orologio astronomico, il campanile del duomo di Messina è il campanile a torre dell'orologio dell'omonimo duomo. Ospita l'orologio astronomico più grande e complesso del mondo, costruito a Strasburgo nel 1933, commissionato dall'arcivescovo Angelo Paino alla ditta Ungerer di Strasburgo, in cui automi vari (figure simboliche del tempo, dei giorni e delle stagioni, nonché scene evangeliche), si animano a ore fisse, è visitabile, ed a mezzo giorno si può assistere al movimento delle statue che sono allocata nella sua facciata.

La piccola chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani (sec. XII) è stata restituita alle forme originarie da vari restauri condotti nel sec. XX.
Unica testimonianza di arte gotica siciliana è la chiesa di Santa Maria degli Alemanni, edificata nel sec. XIII
la restaurata fontana di Orione, in piazza del Duomo (1547-53), e quella del Nettuno (1557), in piazza Unità d'Italia;
la chiesa e il monastero di Montevergine,
la chiesa di San Giovanni di Malta

Basilica di Sant'Antonio di Padova (Messina)
La basilica santuario minore di Sant'Antonio di Padova e Sacro Cuore di Gesù è un luogo di culto cattolico di Messina, situato in via Santa Cecilia.
Dopo il terremoto del 1908, fu costruito l'attuale santuario, al posto della precedente chiesa, per volontà del messinese sant'Annibale Maria Di Francia, fondatore delle congregazioni religiose dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino Zelo. L'edificio sorge nel quartiere Avignone  https://www.basilicaantoniana.it/

Il sacrario di Cristo Re è un edificio religioso di Messina, il tempio fu edificato sui resti del castello di Matagrifone del quale è pervenuta, inglobata alla base, una delle torri. Progettato da Giovanni Battista Milani nel 1937, troneggia sulla città con la sua grande cupola e le sue forme richiamano l'architettura del messinese Filippo Juvarra,
L'edificio è stato realizzato in stile barocco e si presenta a forma ottagonale irregolare con una grande cupola segnata da otto costoloni, alla base dei quali ci sono otto statue di bronzo di Teofilo Raggio, raffiguranti: le tre virtù teologali Fede, Speranza e Carità; le quattro virtù cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza; l'allegoria della Religione, che le comprende tutte. Sulla cupola si sovrappongono una lanterna alta sei metri, una palla del diametro di un metro e sopra di tutto una croce.
Nella scalinata d'ingresso è collocata la statua di Cristo Re, opera eseguita da Tore Edmondo Calabrò. Sul portale le allegorie dell'Europa e di Messina.
Il sacrario custodisce i resti di 1288 caduti del secondo conflitto mondiale: 161 gli ignoti, gran parte dei quali uccisi durante la difesa della Sicilia, e 110 caduti nel primo conflitto mondiale.
Sulla torre ottagonale è collocata una campana col diametro di 2,80 metri, pesante 130 quintali, ricavata dalla fusione del bronzo dei cannoni nemici sottratti nella guerra del 1915-18: è la terza campana d'Italia per grandezza e ogni sera, al tramonto, i suoi rintocchi ricordano i Caduti di tutte le guerre.
Dal belvedere antistante, intitolato a Giovanni Angelo Montorsoli, si gode il panorama dello Stretto e della città.

La chiesa gerosolimitana e palatina di San Giovanni di Malta - San Placido e Compagni Martiri è un luogo di culto di Messina ubicato in via San Giovanni di Malta. Appartenente all'arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, vicariato di Messina Centro sotto il patrocinio della Madonna della Lettera. Un tempo era abbazia benedettina, prima edificata in Sicilia.
Il tempio, dal punto di vista storico, artistico e religioso risulta uno dei più importanti complessi monumentali della città, nonostante i danni della natura e malgrado le gravi mutilazioni architettoniche.

Monastero di Montevergine - S. Eustochia
Il complesso religioso costituito dalla chiesa e dal monastero fondato da Santa Eustochia fu ingrandito e modificato diverse volte.
Dopo il terremoto del 1908, che risparmiò gran parte della chiesa dove è conservato il corpo incorrotto della Santa, fu restaurato l’edificio sacro e riaperto al culto nel 1929. L’interno risulta suggestivo per le imponenti ma armoniose linee architettoniche e ricco per la presenza di molte tarsi marmoree.   https://eustochia.jimdofree.com/

Di rilievo anche il quadro raffigurante San Francesco che riceve le Stimmate, opera ottocentesca, di Michele Panebianco e quello con San Biagio dipinto da Gaetano Corsini nel 1931.

Nei locali che conducono alla cappella superiore che custodisce il corpo incorrotto di S. Eustochia è possibile ammirare alcuni oggetti di grande interesse artistico e devozionale.  

La galleria Vittorio Emanuele III di Messina venne progettata da Camillo Puglisi Allegra e costruita tra il 1924 e il 1929.
Unica nel suo genere nel Meridione insieme alla galleria Umberto I di Napoli, alle decorazioni lavorarono gli scultori Antonio Bonfiglio ed Ettore Lovetti, i quali s'ispirarono, insieme a Puglisi Allegra, al Settecento siciliano.

la chiesa di San Paolino (o Santa Rita), che conserva all'interno preziosi stucchi e affreschi del primo Settecento.
Significativo il Cimitero Monumentale (1872), progettato da Leone Savoia, e il teatro Vittorio Emanuele di Pietro Valente, inaugurato nel 1852.

Il palazzo del Monte di pietà, fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1908. Restaurato nuovamente nel 1979, è utilizzato per manifestazioni culturali, spettacoli e mostre, soprattutto il cortile e la scalea.

Al turista che giunge a Messina via mare la prima visione prima di entrare nel porto è quella della monumentale stele votiva che s’innalza maestosa sulla punta estrema del braccio di S. Raineri. In cima, la Madonna della Lettera benedice la città.  ul circolare forte Campana del Castello del Santissimo Salvatore spicca l’iscrizione VOS ET IPSAM CIVITATEM BENEDICIMUS, parole tradotte in latino e tratte dalla Lettera che Maria di Nazareth consegnò ad una delegazione messinese che l’andò a trovare in Palestina nell’anno 42 d.C.
Voluta da Mons. Angelo Paino, Arcivescovo di Messina, la statua è opera di Tore Edmondo Calabrò.

Museo Interdisciplinare Regionale di Messina
Il Museo Regionale vanta preziose opere d'arte; tra le più significative si annoverano mosaici, sculture e pitture bizantine e di epoca normanna, un trittico trecentesco di scuola senese, formelle settecentesche in bronzo dorato, polittici del Quattrocento di epoca catalana e opere di Antonello da Messina (polittico di San Gregorio, 1473), Gerolamo Alibrandi, Caravaggio (Adorazione dei pastori e Resurrezione di Lazzaro, opere del 1609), Polidoro da Caravaggio, Antonello Gagini, Francesco Laurana e Mattia Preti.

Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Lucio Barbera”   https://www.facebook.com/p/Galleria-dArte-Moderna-e-Contemporanea-Lucio-Barbera-100054487298925/

Museo del Duomo   https://www.messinarte.it/

Nella frazione di Gesso si trova il Museo “Cultura e Musica Popolare dei Peloritani”, che espone un'insolita raccolta di strumenti musicali popolari siciliani e oggetti utilizzati dai pastori, tipici della zona peloritana.   http://www.museomusicapeloritani.it/

Nel periodo di ferragosto vi si svolgono due singolari cerimonie: la Cavalcata dei Giganti (13 e 14 agosto), in cui una coppia di statue equestri, in legno e cartapesta, Mata e Grifone, rappresentanti i mitici fondatori della città, viene fatta sfilare per le vie del centro;
il giorno dell'Assunta, il 15 agosto, la Processione della Vara, un'enorme costruzione piramidale, nella quale prendono posto anche personaggi viventi, con meccanismi mobili e figure sospese, che rappresenta la morte della Vergine e la sua assunzione in cielo.

Castelmola, Sicilia Orientale o costa Ionica

Castelmòla comune della Città Metropolitana di Messina,  529 m s.m., patrono San Giorgio (23 aprile).
La chiesa di San Giorgio (costruita forse nel sec. XVII), che incorpora una torre campanaria e una navata trasversale, custodisce dipinti coevi.
La chiesa di  San Nicolò di Bari, fu ricostruita nel 1935 su una struttura del sec. XVI.
Sulla scorciatoia che porta a Taormina s'incontra la piazzetta-belvedere con la piccola Chiesa di S. Biagio semplice e umile, la prima sorta a Castelmola dopo l'arrivo di S. Pancrazio a Taormina.

Castelmola : fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.
La cittadina è a vocazione turistica, da non perdere un caffe al

La città di Castelmola nasconde uno stretto legame con il famoso romanzo di D. H. Lawrence "L'amante di Lady Chatterley". Il romanzo, pubblicato nel 1928 e successivamente ritirato per oscenità, è ispirato dalla condotta licenziosa della baronessa tedesca. Si racconta che durante il loro soggiorno a Taormina, Frieda, ebbe modo di esprimere la propria esuberante sensualità, tra i vigneti e le cascine delle campagne di Castelmola.

Florence Trevelyan era una nobildonna inglese che si stabilì a Castelmola in seguito al suo matrimonio con il professor Cacciola, fece costruire il suo paradiso su queste pendici. La comoda e piccola casetta in pietra locale, abbellita da vialetti, aiuole e spianate lastricate e ancora oggi visibile, all'ombra dei pini, sul belvedere panoramico. La Trevelyan fece rimboschire le montagne in boschi di eucalipti, castagni e querce. Contribuì alla realizzazione della villa comunale di Taormina e delle due casette per i giochi dei bambini. Progettò, inoltre, la mulattiera di Scalazze: una scorciatoia per raggiungere Monte Venere.

Parco le Gole dell’Alcantara, Sicilia Orientale o costa Ionica

: la natura ha dato il meglio di sé,l' acqua nel corso dei millenni ha plasmato il territorio formando questo paradiso naturale. Tra le varie attività che si possono fare alle Gole dell’Alcantara troviamo escursioni di vari livelli di difficoltà, trekking sul fiume, rafting e molto altro.
Il fiume Alcantara scorre tra pietra lavica che forma il suo alveo caratteristico. Sul territorio di Motta Camastra in località Fondaco Motta si trova la gola più imponente e famosa dell'Alcantara, lunga per più di 6 km ma percorribile in modo agevole per i primi 3.

Savoca e la Sicilia Orientale

Sàvoca comune della Città metropolitana di Messina, 303 m s.m., patrono: santa Lucia seconda domenica di agosto
la quattrocentesca chiesa di San Michele, con due bei portali gotici e, all'interno, una tavola coeva raffigurante il santo,
la chiesa madre dedicata a Santa Maria in Cielo Assunta (sec. XVI), con un bel portale rinascimentale, due porte minori e una torre campanaria del Quattrocento,
la chiesa dei Cappuccini (sec. XVI) con una tavola del sec. XV di Antonino Giuffrè.
La Chiesa di San Nicolò a Savoca, edificata nel XIII secolo, presentava affreschi di notevole pregio in stile bizantino. Dopo il XVII la
chiesa subì un rimaneggiamento a seguito del quale essa assunse un'architettura settecentesca.
Del castello normanno restano le rovine.

Nel 1971 furono girate a Savoca alcune famose scene del notissimo film il "Padrino". Oggetto delle riprese furono la chiesa di San Nicolò, le vie del Centro storico, e il Palazzo Trimarchi dove, tra l'altro, fu riprodotto il Bar Vitelli, citato nel romanzo di Mario Puzo. Oggi, Savoca, grazie ai suggestivi luoghi ed in particolare il Bar che mantengono ancora le caratteristiche architettoniche ed estetiche del tempo in cui furono girate le famose scene, https://barvitelli.it/

Kontiland è un parco artistico culturalein miniatura dedicato alla Sicilia situato a Savoca. Il parco è costruito interamente all'aperto, https://www.kontiland.com/

La Nino Ucchino Steel Art Gallery è il laboratorio di Nino Ucchino. L’artista siciliano è diventato famoso in tutto il mondo per le sue statue realizzate con un materiale molto insolito: l’acciaio inox. L’ingresso del suo studio si trova proprio all’ingresso del borgo di Savoca. All’interno è possibile ammirare diverse sue sculture e dipinti.   https://www.facebook.com/steelartgallery/


Taormina e la Sicilia Orientale

Taormìna comune della città Metropolitana  di Messina, 204 m s.m., patrono San Pancrazio 9 luglio,
si protende nel mar Ionio con il capo Taormina, a N della foce del fiume Alcantara, nel cui parco regionale dell'Alcantara è compresa, è stata definita “perla dello Ionio”,  è stata un'importante meta del Grand Tour,  http://www.parcoalcantara.it/

Ben conservato è il teatro greco, riedificato in epoca romana (sec. II a. C.), con la cavea in parte scavata nella roccia e la scena fiancheggiata da due ambienti destinati agli attori. Romani sono l'odeon, piccolo edificio teatrale, alcuni ambienti termali di epoca imperiale, e i resti dell'imponente naumachia, poderosa costruzione in mattoni con nicchie.

La trecentesca badia vecchia, nel palazzo dei duchi di Santo Stefano (sec. XIII, ospita oggi la Fondazione Giuseppe Mazzullo), nel quattrocentesco palazzo Corvaja (sede del Museo Siciliano di Arte e Tradizioni Popolari) e nel palazzo Ciampoli (sec. XV), tutti in stile gotico-catalano, realizzati con l'uso combinato di calcare e lava e caratterizzati da bifore e fregi.

Medievale è l'ex chiesa di Sant'Agostino (sec. XV). La costruzione merlata duecentesca del duomo fu completamente ristrutturata in epoca rinascimentale (sec. XV-XVI); nell'interno, a tre navate, sono numerose opere d'arte tra cui spiccano la Visitazione (sec. XV) di Antonio Giuffrè , una Madonna quattrocentesca in alabastro, un polittico con Madonna col Bambino e santi (1504) di Antonello da Saliba e una scultura (Sant’Agata, sec. XVI) di Martino Montanini.
Della cinquecentesca chiesa di San Domenico, distrutta dai bombardamenti dell'ultima guerra, rimangono il campanile e il convento.

Fra giugno e agosto si svolge il Festival Taormina Arte, dedicato, oltre che all'arte in generale, in particolare alla musica, al teatro e al cinema.

Divenendo luogo di residenza del turismo elitario, inizialmente proveniente soprattutto dall'Inghilterra come Florence Trevelyan (1852-1907), figlia di Edward Spencer Trevelyan (1805-1854) e di Catherine Ann Forster (1815-1877). Dopo un lunghissimo viaggio e di un ritorno in patria, Trevelyan decise di ritornare e di vivere a Taormina che trasformò radicalmente insieme al suo circondario, sposando poi Salvatore Cacciola, professore di chirurgia all'università di Bologna, sindaco di Taormina per oltre un ventennio tra alterne vicende, nonché dapprima Gran Maestro Massone ed infine illuminato teosofista. Miss Florence Trevelyan Trevelyan dapprima aiutò La Floresta ad ampliare gratuitamente il primo albergo di Taormina, l'Hotel Timeo, e in seguito acquistò lo scoglio di S. Stefano, trasformandolo in un paradiso terrestre soprannominato poi Isola Bella, fece realizzare tra il 1897 ed il 1898 il Parco che battezzò “Hallington siculo”

TaoBuk,Taormina Book festival - Festival internationale del libro di Taormina a giugno. Il Festival presenta un programma ricco di incontri letterari, proiezioni cinematografiche, mostre e momenti musicali , https://www.taobuk.it/

Taormina Arte da ad agosto. Rassegna di spettacoli, dedicata a Cinema, Teatro, Musica, Danza, ed Opera lirica, ricca di grandi appuntamenti e di spettacoli prestigiosi, che si svolge a Taormina, presso il Teatro Antico. Nella splendida cornice del Teatro Antico i Nastri D'Argento, manifestazione durante la quale vengono premiati il miglior film dell'anno,

Taormina Jazz Festival . La manifestazione si propone di promuovere il jazz come forma d'arte, celebrandone la ricca varietá tra gli standard tradizionali e le innovazioni musicali.

Taormina Film Fest 24 giugno-1 luglio 2023, il principale evento cinematografico dell’estate italiana, all'interno della rassegna Taormina Arte. Nella splendida cornice del Teatro Antico i Nastri D'Argento, https://taorminafilmfestival.com/

Acireale, Sicilia Orientale o costa Ionica

Acireale comune della Città Metropolitana  di Catania, 161 m s.m., patrono Santa Venera 26 luglio
Una passeggiata lungo il Corso Vittorio Emanuele per ammirare i monumenti che via via si incontrano: S. Antonio di Padova, il Palazzo Comunale, la Chiesa di S. Sebastiano, fino al Duomo ed oltre, ma tanti altri sono gli edifici civili ed ecclesiastici meritevoli di essere cercati tra le strette vie del centro storico, il Palazzo del Comune, il Palazzo Modò.

Il Duomo dedicato all'Annunciata e a Santa Venera (sec. XVI-XVII, rimaneggiato nel Settecento), dal magnifico portale sovrastato da un'edicola con statue, dove si conservano il simulacro argenteo della santa e alcuni affreschi settecenteschi di Pietro Paolo Vasta; la secentesca basilica dei Santi Pietro e Paolo ha la facciata in pietra bianca di Siracusa affiancata da un campanile settecentesco
La basilica di San Sebastiano, anch'essa del sec. XVII ma restaurata dopo il terremoto del 1705, ha una facciata barocca preceduta da una sinuosa balaustrata, con dieci statue, alla cui sommità si eleva la loggetta campanaria.

È famoso il Carnevale, il più pittoresco della regione, con grandi carri allegorici e infiorati preparati da numerosi artigiani. https://www.facebook.com/fondazionecarnevaleacireale ,

A maggio Festival della Granita. Ad Acireale 'A Nivarata, il rito della Granita Siciliana. L’evento prenderà vita lungo le vie del centro della città, ricco di storia, di eredità culturali, architettoniche, naturalistiche e gastronomiche, https://www.nivarata.it/

Sagra del Polpo sabato 22 luglio 2023 nella magnifica cornice del borgo di Pozzillo, la manifestazione ogni anno attira migliaia di visitatori tra curiosi e appassionati. In piazza S. Margherita Regina

Sagra "Il Sapore del Pesce spada" a luglio a Stazzo, frazione marinara di Acieale. La manifestazione è organizzata dall’ Ass. Culturale "La Vela D'Oro". Nella splendida cornice del mare di Stazzo

Festa del Pescatore ad agosto anima il borgo marinaro di Santa Maria la Scala, frazione del comune di Acireale

Fiera dello Jonio ad Acireale a settembre, presso il centro storico di Acireale una delle più antiche e importanti fiere Siciliane. Nasce nel 1932, in ricordo dell’antica Fiera Franca di Santa Venera concessa con privilegio nel 1422 da Alfonso il Magnanimo. Che si svolgeva nel territorio delle Aci per il baratto dei prodotti dell'Etna. La manifestazione si terrà nel centro storico, https://www.facebook.com/fieradellojonio

Ad Acireale alla storia si affianca spesso la leggenda, soprattutto nel mito della fondazione. Tra le leggende Aci e Galatea, l'avventura di Odisseo contro il ciclope Polifemo, un bosco nato dalla vendetta di Zeus contro dei giganti e una leggenda relativa alla fuga dell'esercito cartaginese davanti a una colata dell'Etna.

Acireale, la seconda città siciliana, dopo Palermo, a poter godere di un cinematografo dal 5 febbraio 1897, ha ospitato il set di alcuni importanti film
Acireale : Il centro di Acireale è la Piazza del Duomo, su cui si affacciano alcuni degli edifici più importanti della città, tra cui la Chiesa Cattedrale, la Basilica dei Santi Pietro e Paolo,
Catania
capoluogo della Città Metropolitana omonima, 7 m s.m., patrono Sant’ Agata 3-5 febbraio
alle propagini meridionali dell'Etna,
la città, ricostruita nel Settecento su piano regolatore dell'architetto Giovanni Battista Vaccarini, si evidenzia per i suoi edifici barocchi, che sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO,
in occasione della Festa di Sant'Agata, patrona della città, si svolgono due solenni processioni in cui il busto in argento della santa, contenente le sacre reliquie e preziosamente addobbato, viene accompagnato da una folla di devoti, con indosso il tradizionale abito bianco, detto “sacco”, e da undici candelore che rappresentano le corporazioni di mestiere della città

Catania è la seconda città della Sicilia per grandezza e numero di abitanti. L'antica Katane, fondata fra la pianura e il mare Ionio dai coloni di Naxos.
Ricostruita quasi interamente dopo il sisma del 1693 ha assunto la tipica fisionomia barocca che contraddistingue le città della Sicilia orientale.
Catania è la seconda città della Sicilia per grandezza e numero di abitanti. L'antica Katane, fondata fra la pianura e il mare Ionio dai coloni di Naxos, è diventata la più dinamica fra le città siciliane. È sede della più antica Università dell'Isola. La presenza dell'Etna, il vulcano attivo più grande d'Europa, ha connotato la sua storia di eruzioni e terremoti.
Ricostruita quasi interamente dopo il sisma del 1693 ha assunto la tipica fisionomia barocca che contraddistingue le città della Sicilia orientale. Lo schema cittadino settecentesco, di grande modernità e libertà compositiva, contempla l'uso della pietra lavica per le sue costruzioni che insieme al candore di stucchi e marmi definisce l'unicità architettonica del tessuto urbano.

Piazza Duomo - via Garibaldi - Castello Ursino - la Pescheria, Catania
Piazza Duomo è il nucleo più antico della città. Qui si ammirano la fontana dell'Elefante, la Cattedrale barocca dal nucleo normanno, il Seminario dei Chierici, il Palazzo Municipale o degli Elefanti, la fontana dell'Amenano e porta Uzeda. Si prosegue per via Garibaldi con i suoi palazzi Pardo, Marletta, l'intervallo di piazza Mazzini, Asmundo di Gisira, la casa di Giovanni Verga in via Sant'Anna, e le chiese della Madonna dell'Aiuto e Santa Chiara in via San Giovanni. Nelle vicinanze sono il federiciano Castello Ursino, Museo Civico, la chiesa di Santa Maria dell'Indirizzo, le Terme dell'Indirizzo ed il mercato della Pescheria.

Piazza Duomo - Teatro Massimo - palazzo Biscari, Catania
Percorrendo via Vittorio Emanuele verso il mare si osserva, a sinistra, la chiesa di Sant'Agata alla Badia. Proseguendo per piazza Scammacca si giunge al Teatro Massimo "Vincenzo Bellini" e ritornando per via Landolina s'arriva a palazzo Biscari, sede dell'omonimo museo ed alla chiesa di San Placido. Nelle vicinanze è la villa Pacini, giardino pubblico sotto le arcate della marina. Riprendendo via Vittorio Emanuele si osservano palazzo Valle, Collegio dei Nobili e palazzo Guttadauro di Reburdone. Da qui è possibile visitare i vicoli della Civita, popolare quartiere, dove è la casa del Vaccarini in via San Francesco di Paola.

Piazza Duomo - via Etnea - piazza Stesicoro - via Crociferi - piazza Dante, Catania
Salendo per via Etnea s'incontra piazza Università, con i palazzi dell'Università, di Sangiuliano e Gioeni e subito dopo la chiesa della Collegiata. Inoltrandosi nelle via limitrofe si osservano la chiesa
dell'Ogninella e la chiesa dei Frari sino ad arrivare a piazza Manganelli dove sono visibili l'omonimo palazzo, il retro di palazzo Carcaci e la chiesetta di San Michele. Ritornando ai Quattro Canti si risale via Etnea sino a piazza Stesicoro con il monumento a Bellini, palazzo Paternò del Toscano, i resti dell'Anfiteatro romano con lo sfondo della chiesa di San Biagio o Sant'Agata alla Fornace. Si prosegue per la salita San Camillo sino a Sant'Agata al Carcere. Si ritorna per via Manzoni e via Penninello con il palazzo della Prefettura, da qui una scalinata conduce a via Crociferi, strada barocca che dalla salita di via Sangiulano conduce a via Vittorio Emanuele sino al monumento a Dusmet. La via Crociferi è sede di fastose chiese quali la Badia grande, San Benedetto, San Francesco
Borgia, San Giuliano, il Collegio gesuitico, il convento dei Crociferi, e costituisce l'ambiente urbano più rappresentativo della magniloquenza architettonica della città settecentesca. Superato l'ex Collegio dei Gesuiti e l'arco di San Benedetto s'intravede sulla destra il Teatro greco-romano e l'Odeon e poco più avanti il complesso termale in via della Rotonda. Proseguendo per via Teatro greco si arriva a piazza Dante ed al complesso dei Benedettini di San Nicolò l'Arena, oggi facoltà di Lettere, con l'annessa chiesa di San Nicolò.

Piazza Stesicoro - Villa Bellini - via XX Settembre - la Fiera, Catania
Da piazza Stesicoro su per la salita San Camillo dove si osserva palazzo Borsa e, più avanti, San Domenico fuori le mura. Riscendendo si prosegue per via Sant'Euplio con le omonime catacombe; da qui sino a Piazza Roma dove si entra nella Villa Bellini, Giardino pubblico della città. Si esce dal giardino in via Etnea e, subito a destra si nota il palazzo delle Poste. Si risale per via Etnea sino a viale XX Settembre e lo si percorre sino a piazza Verga, con il Tribunale e la fontana dei Malavoglia; si svolta per via Ventimiglia e si percorre via Umberto sino alla Fiera, vasto mercato popolare a ridosso della chiesa del Carmine.

I Viali - piazza Europa - Ognina, Catania
Per viale XX Settembre verso il mare tra gli edifici otto-novecenteschi, si giunge in corso Italia. Rilevanti villa Miranda, il palazzo delle Scienze, villa Manganelli. In piazza San Francesco d'Assisi è il Museo Emilio Greco. In fondo piazza Europa è il belvedere sulla scogliera lavica, da dove inizia il Lungomare sino al borgo di Ognina.

Il castello Ursino di Catania fu costruito da Federico II di Svevia nel XIII secolo. Il maniero ebbe una certa visibilità nel corso dei Vespri siciliani, come sede del parlamento e, in seguito, residenza dei Sovrani di Sicilia della dinastia aragonese fra cui Federico III. Oggi è sede del Museo civico della città etnea, formato principalmente dalle raccolte Biscari e dei Benedettini.   https://museocivicocastelloursino.comune.catania.it/

La festa di Sant'Agata, patrona di Catania, è una festa patronale tra le più belle al mondo, dal 3 al 5 febbraio tre giorni di culto, devozione, folclore, tradizioni. Nei giorni della festa la tradizionale Fiera di S. Agata.  
Il 4 febbraio è il giorno più emozionante, perché segna il primo incontro della città con la santa Patrona.   
Sul fercolo del 5 febbraio, i garofani rossi del giorno precedente (simboleggianti il martirio), vengono sostituiti da quelli bianchi (che rappresentano la purezza). Nella tarda mattinata, in cattedrale viene celebrato il pontificale. AI tramonto ha inizio la seconda parte della processione che si snoda per le vie del centro di Catania, attraversando anche il Borgo, il quartiere che accolse i profughi da Misterbianco dopo l’eruzione del 1669.   La festa di sant’Agata è inscindibile dalla tradizionale sfilata delle candelore, enormi ceri rivestiti con decorazioni artigianali, puttini in legno dorato, santi e scene del martirio, fiori e bandiere. Le candelore precedono il fercolo in processione, perché un tempo, quando mancava l’illuminazione elettrica, avevano la funzione di illuminare il passo ai partecipanti alla processione. Sono portate a spalla da un numero di portatori che, a seconda del peso del cero, può variare da 4 a 12 uomini.
I luoghi di Culto di Sant'Agata
La Cattedrale di Sant'Agata - Busto reliquiario di Sant'Agata di Giovanni di Bartolo (1373, sacello della cappella di Sant'Agata) - Scrigno delle reliquie di Sant'Agata, fine XV secolo/XVI secolo con rifacimenti del XVIII (sacello della cappella di Sant'Agata).

Sant'Agata al Carcere - Chiesa che è stata costruita davanti al carcere dove la santa patrona della città, S. Agata fu rinchiusa durante il processo, portata dopo il martirio, guarita dall'apostolo Pietro e dove esalò l'ultimo respiro il 5 febbraio 251 d.C. - All'esterno del carcere, a sinistra dell'attuale porta di accesso, un concio di pietra lavica conserva, secondo la tradizione, le orme impresse di S. Agata.

Chiesa Sant'Agata la Vetere - Sarcofago dove è sepolto il corpo della giovane martire.  https://www.festadisantagata.it/

Ursino Buskers Festival internazionale di arti di strada della città di Catania. Come ogni anno, nel mese di settembre, le vie e le piazze intorno al Castello Ursino   https://www.facebook.com/ursinobuskers

BeerCatania “Pub Edition”, Festival delle Birre Artigianali e delle eccellenze del territorio a novembre a Catania. Appuntamento con la migliore selezione di birrifici artigianali e local food.   https://www.facebook.com/BeerCatania/

Catania Vinile - Fiera del Disco a Catania 16-17 dicembre 2024 – Centro commerciale Centro Sicilia SP54 Misterbianco.   https://www.ernyaldisko.com/

Il Bureau del Turismo:
Via Vittorio Emanuele II, 172 - 95131 Catania
Orario di apertura: da Lunedì a Sabato 8.00 - 19.00;
Domenica 8.30 - 13.30
Numero Verde gratuito 800 841 042
Tel.:  +39 095 742 55 73
Email: bureau.turismo@comune.catania.it
Coordinate gps: 37.5029560237711,  15.088611245155334

Parco naturale del vulcano Etna, Sicilia Orientale o costa Ionica

Parco naturale del vulcano Etna, nel corso dei millenni, ha plasmato buona parte della Sicilia Orientale.
Luogo dove si scia in inverno a pochi passi dal mare, per visitarlo non serve fare trekking di ore ed ore, potrete usufruire della funivia, e sarete nella condizione di visionare parte della Sicilia e della costa calabra.   https://www.funiviaetna.com/   https://parcoetna.it/

Vulcano attivo della Sicilia nord orientale, il più elevato d'Europa, chiamato anche Mongibello, dall'arabo Gebel, monte, si affaccia al mar Ionio a E e alla piana di Catania a S, ed è delimitato dal corso del fiume Alcantara a N e da quello del fiume Simeto a W e SW, i quali hanno talora scavato il loro letto nelle colate laviche, dando così origine a gole strette.

Le eruzioni etnee sono conosciute e descritte fin dall'antichità, tanto che il monte era indicato come la “fucina di Vulcano”. Una grandiosa eruzione avvenne nel 1669 e la colata lavica, distrutti molti villaggi e colture, seppellì parte della città di Catania e raggiunse il mare.

Caltagirone, Sicilia Orientale o costa Ionica

Caltagirone comune della Città Metropolitana di Catania, 608 m s.m., patrono San Giacomo 25 luglio
L'aspetto barocco degli edifici dovuto alla ricostruzione settecentesca viene esaltato dall'impianto urbanistico medievale, con strade tortuose e scalinate, l'opera architettonica più spettacolare è la scalinata di Santa Maria del Monte, costruita nel 1608 su progetto di Giuseppe Giacalone, ha 142 scalini e unisce la città alta alla città bassa, superando un dislivello di circa 50 metri; il rivestimento ceramico, del sec. XX, con decorazioni geometriche, floreali e figurative, rappresenta in successione gli stili arabo, spagnolo e rinascimentale, ripercorrendo la storia della tradizione ceramica locale.

Durante la festa patronale a giugno, si ripete la tradizione della “Luminaria”: la grandiosa scalinata di Santa Maria del Monte viene illuminata da migliaia di lucerne a olio che formano disegni ornamentali; sempre sulla scalinata viene allestita in maggio “La Scala Infiorata”, fino ai primi di giugno, un omaggio alla Madonna di Conadomini, compatrona della Città di Caltagirone. Lungo la monumentale Scala di Santa Maria del Monte, sarà visibile l’Infiorata, con piante e fiori dalle varie sfumature di colore a comporre un disegno ogni volta diverso.

La Corte Capitaniale opera dei Gagini, il Palazzo Senatorio, sede della Galleria Sturzo, il palazzo Gravina, con decorazioni a grottesche, e l'ex carcere Borbonico, che ospita il Museo Civico.
I giardini pubblici furono realizzati su progetto di G. B. Basile, da cui si accede al Museo della Ceramica.
La chiesa Santa Maria del Monte, conserva la bizantina Madonna di Conadomini, chiesa San Giacomo, di origine normanna ma rifatta tra i sec. XVII e XVIII, a tre navate, custodisce preziose opere d'arte, tra cui lo stemma marmoreo della città, l'arca argentea con le reliquie del santo, il portale delle reliquie e l'arco della cappella del Sacramento,
la chiesa del Gesù, decorata, con una Natività di scuola fiamminga e una Pietà di F. Paladino,
la chiesa di San Giorgio, con il campanile medievale e una Trinità, tavola fiamminga,
la chiesa del Salvatore, a pianta ottagonale, che conserva le spoglie di don Luigi Sturzo,
la chiesa di San Francesco, originaria del sec. XIII, con la sagrestia gotica.
Il duomo di San Giuliano, risalente al periodo normanno, fu ricostruito all'inizio del sec. XX.

è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, insieme ad altre città del Val di Noto

Siracusa l’isola di Ortigia e la Sicilia Orientale
Siracùsa capoluogo del Libero Consorzio Comunale omonimo, 17 m s.m., patrono Santa Lucia 13 dicembre.
Città della Sicilia posta sulla costa sudorientale dell'isola, la città si presenta quindi divisa in due parti: Ortigia, che ha conservato in parte l'aspetto barocco conferitole dalle ristrutturazioni seguite al terremoto del 1693, e la città moderna,
La chiesa di San Giovanni Evangelista, di cui resta parte del colonnato centrale, è affiancata dall'ingresso che conduce alla cripta di San Marciano, primo vescovo della città, da cui si accede alle catacombe di San Giovanni, la chiesa di Santa Lucia, risalente al sec. VI, ricostruita dai Normanni nel sec. XII e rimaneggiata nel Seicento; conserva della struttura normanna le absidi semicircolari, il portale e parte del campanile, mentre il rosone è del sec. XIV.
Sotto la chiesa e la piazza antistante si trovano le catacombe di Santa Lucia, Santuario della Madonna delle Lacrime, costituito da un'ampia cripta (1966-68), sormontata da un'alta costruzione a forma di cono (74 m), consacrata nel 1994 . A Ortigia, sulla piazza del duomo, significativo complesso di architettura barocca, prospettano il Palazzo Arcivescovile, rinascimentale ma rimaneggiato nel Settecento, il medievale palazzo Beneventano del Bosco, la chiesa di Santa Lucia alla Badia, distrutta dal terremoto del 1693 e ricostruita nel sec. XVIII.
La maestosa cattedrale, nelle sue forme attuali, è il risultato della sovrapposizione di diverse strutture, la più antica delle quali corrisponde al grande tempio dorico di Atena (sec. V a. C.), le cui colonne sono incorporate nelle mura esterne dell'edificio. La fastosa facciata barocca, a due ordini separati da una balaustra in ferro battuto, con colonne corinzie e profonde cornici, è opera di Andrea Palma (1725-53) e l'interno, a tre navate, custodisce preziose opere d'arte, tra cui il ciborio di Luigi Vanvitelli (1752), San Zosimo, tavola con fondo in oro attribuita ad Antonello da Messina e statue di Antonello Gagini (Santa Lucia, 1526, Madonna della Neve, 1512). Sotto il Palazzo del Senato, sede municipale, chiamato anche “palazzo Vermexio”, i resti di un tempio ionico arcaico. Al centro di piazza Archimede, su cui prospettano numerosi edifici signorili, tra cui il palazzo Lanza-Bucceri (sec. XV), è la splendida fontana di Artemide, restaurata, che rappresenta la metamorfosi della ninfa Aretusa. L'imponente castello Maniace, eretto nel sec. XIII per volere di Federico II sull'estrema punta dell'isola di Ortigia, conserva la poderosa mole a pianta quadrata, con quattro torrioni cilindrici e portale gotico.
tra maggio e giugno, ogni anno, nel teatro greco del Parco archeologico della Neapoli, si rinnova la tradizione del teatro classico, con il ciclo delle rappresentazioni organizzate dall'Istituto Nazionale del Dramma Antico INDA.
A dicembre, in occasione della Festa di Santa Lucia, patrona della città, e in virtù di un gemellaggio con Stoccolma, Siracusa ospita la Settimana Svedese, con varie manifestazioni artistiche e culturali.
A 8 km dall'abitato è il castello Eurialo (sec. IV a. C.).

La necropoli rupestre di Pantalica

La necropoli rupestre di Pantalica, insignita, insieme con la città di Siracusa, del titolo di Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO per l'alto profilo storico, archeologico, speleologico e paesaggistico. Il sito si trova su un altopiano, circondato da canyon formati nel corso dei millenni da due fiumi, l'Anapo e il Calcinara.
Pantalica, da una parola araba che significa “grotta”, spettacolare necropoli situata lungo la Valle dell’Anapo che con le sue 5 mila tombe si classifica come più vasta del bacino mediterraneo. Grazie ai fiumi Anapo e Calcinara, che scorrono lungo due cave ai lati di essa, la necropoli è intrisa di un fascino e una poesia innegabili, e a renderla ancor più preziosa ci sono le rovine del palazzo del principe, l’Anaktoron, risalente al XII secolo a.C.

Noto e la Riserva di Vendicari, Sicilia Orientale o costa Ionica

Noto e la Riserva di Vendicari. Ci troviamo nella Val di Noto, famosa per il barocco siciliano, non  avrete che l’imbarazzo della scelta sui monumenti in arte barocca. Noto in particolare, patrimonio UNESCO, con le sue chiese è sicuramente il fiore all’occhiello di questa zona interna siciliana. Le otto città barocche della valle sono: Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli, tutte esistenti già durante il Medioevo, ma vennero ricostruite, in parte o completamente, dopo il catastrofico terremoto del 1693 seguendo il modello stilistico predominante all’epoca.

Nòto comune del libero consorzio comunale di Siracusa, 152 m s.m., patrono San Corrado Confalonieri 19 febbraio e ultima domenica di agosto,

Noto, il suo centro storico è stato dichiarato patrimonio dell'umanitàda parte dell'UNESCO, insieme con le altre città tardo barocche del Val di Noto,

Noto antica el'area archeologica di Castelluccio, è un piccolo gioiello barocco arroccato su un altopiano che domina la valle dell'Asinaro, il terremoto del 1693, che in questa parte di Sicilia portò
distruzione morte, ma diede impulso alla ricostruzione. L'antica Noto è a una decina di chilometri a nord-ovest, le rovine sommerse nella vegetazione.

Noto antica
Percorrenza Km 25.
Dal centro storico di Noto si procede verso la zona collinare di San Corrado fuori le mura, superato lo stupendo santuario della Madonna della Scala, a circa 3 Km. si ammirano il monte Alveria e le possenti mura cinquecentesche di Noto Antica. Il primo insediamento umano si fa risalire alla cultura castellucciana, ossia all’Età del Bronzo Antico (XVIII - XV sec. a.C.). Dalla stradina, prima di arrivare al piccolo ponte sul torrente Salitello, si può ammirare la necropoli sicula appartenente, secondo il Bernabò Brea, al quarto periodo (730 - 650 a.C.), chiamato del Finocchito, caratterizzato da tombe scavate nella roccia. Sempre lungo il banco roccioso di destra, prima di arrivare alla porta della Montagna, si possono visitare la Grotta del Carciofo, catacomba ebraica che riporta il candelabro a sette bracci, e l’ampia Grotta dalle Cento Bocche, catacomba bizantina.
Varcata la Porta d’entrata dell’antica Noto, a sinistra si apre un grande ambiente incorporato dalle mura, che era la Sala d’Armi con le scuderie, a destra si eleva il Castello con la Torre Maestra voluta nel 1431 dal Duca di Noto Don Pietro d’Aragona, feudatario della Città e fratello del Re Alfonso V il Magnanimo.
Sotto il castello si può visitare una catacomba cristiano-bizantina con arcosoli, scavata nella roccia (VI - VII secolo); subito dopo, sempre a destra, si trova una tomba greco-classica, scavata sotto il Castello.
Al culmine della salita si può ammirare la Valle del Carosello, dove nasce l’Asinaro, e sotto la montagna vi sono le Concerie delle pelli scavate dagli Arabi.
Lungo la strada, a sinistra si apre il sito dell’Ospedale di S. Martino, più conosciuto come Ospedale di S. Maria di Loreto, collegato ad una struttura scavata nella roccia, forse un Oratorio.
Procedendo ancora nel nostro viaggio dentro la Noto Antica, si arriva al palazzo dei baroni di Belludia, di fronte si scorgono i pilastri della Chiesa gesuitica con i ruderi del Collegio, voluto dal barone di Buxello Don Carlo Giavanti.
E’ una bella passeggiata quella che ci conduce alla Piazza Maggiore, il cuore della città nel Cinquecento, sito abbellito da artistiche fontane, e in particolare da quella con la statua del Laocoonte, opera pregevole dell’architetto netino Don Giovanni Manuella, disegnatore dell’Arca argentea di S. Corrado. A destra si trova un altarino con edicola realizzato a ricordo dell’Antica Città.
Dalla Piazza Maggiore si gira a sinistra ed in seguito sempre a sinistra, si arriva al Ginnasio ellenistico-jeroniano (III sec. a.C.), dove i giovani netini si esercitavano nelle attività ginniche: la struttura era stata, in parte, scavata nella roccia e in parte completata in muratura.
L’architrave del Ginnasio riportava la dedica al re siracusano Ierone II e fu rinvenuta e censita dallo studioso tedesco Georg Kaibel, epigrafista, fu asportata nel 1894 a cura del Comune di Noto, ed è esposta nel Museo Civico.
Nell’area sud-orientale del monte, negli Orti del Carmine, si possono visitare due grandi ambienti scavati nella roccia nel III sec. a.C. ed utilizzati come Heroa, un culto orientale degli eroi domestici, e rilevabile nelle nicchie scavate nella roccia ad edicole e coperte con le "pirakes", tavolette votive, in marmo scolpito o in legno dipinto.
Ritornando nella Piazza Maggiore, si prosegue diritto fino all’Eremo di S. Maria della Provvidenza (1723), dal quale si può ammirare la Valle del Durbo o dei Platani. La chiesa è piccola, graziosa e a navata unica.
I palazzi sono maestosi, tutti costrui nella pietra calcarea locale, tenera e compatta, candida e rosata alla luce del tramonto. La città viene costruita come se fosse una scenografia, giocando con le linee e le curvature delle facciate, con le decorazioni delle mensole, i riccioli e le volute, i mascheroni, i putti, i balconi dai parapetti in ferro battuto.
L'asse principale è corso Vittorio Emanuele, scandito da tre piazze in ognuna delle quali si trova una chiesa: S. Francesco all'Immacolata, preceduta da un'imponente scalinata, il Monastero dei SS. Salvatoreo, il Convento di S. Chiara. Piazza Municipio è la più maestosa e movimentata delle tre piazze: si di essa si erge la Cattedrale dall'ampia facciata, scandita da due campanili, che lascia intravedere i resti della cupola. Ai lati della cattedrale il Palazzo Vescovile (XIX sec.) e Palazzo Landolina di Sant'Alfano, sul lato opposto le armoniose linee curve di Palazzo Ducezio.

L'area archeologica del Castelluccio
Lasciando Noto Antica, s’imbocca, a sinistra, la strada provinciale per Testa dell’Acqua, agglomerato rurale a 4 Km. di distanza, quindi si imbocca la strada per Rigolizia, e dopo 3 Km. si vede la segnaletica turistica per l’ex-feudo del Castelluccio, già dei marchesi Di Lorenzo. La zona, denominata Cava della Signora, fu esplorata da Paolo Orsi sul finire dell’Ottocento.
Ai lati del monte si apre una vasta necropoli, interessante per le tombe a grotticella artificiale o a forno, dove, secondo il rito del tempo, venivano seppelliti i defunti con i corredi funerari.
I materiali rinvenuti sono esposti nel Museo Archeologico Regionale "Paolo Orsi" di Siracusa.
Di fronte al cancello degli scavi, tramite una scaletta si giunge ad una struttura, una sorta di vestibolo dell’Oratorio bizantino, chiamato Grotta dei Santi. La grotta, scavata in periodo bizantino, presenta una pianta circolare con al centro un pilastro che regge il soffitto, alto 2 metri. All’interno si trova un ciclo pittorico che va dall’VIII secolo fino al Cinquecento. Tra gli affreschi eseguiti sul pilastro è pregevole quello della Madonna, significativo il Gesù Crocifisso, tra immagini sbiadite a causa dell’umidità della parete.
Ancora più giù si può visitare la catacomba detta del Ciclope, al cui esterno si rilevano resti di tombe paleocristiane.
Ripercorrendo la medesima strada per Testa dell’Acqua, giù verso la Serra del Vento, sulla strada per Noto, ci si imbatte nella stradina del Finocchito, villaggio siculo risalente al IV periodo siculo (730- 650 a.C.).

Noto La villa romana del Tellaro
Distanza da Noto Km.10
Dal centro città immettendosi sulla strada Noto - Pachino, si arriva al ponte sul Tellaro, per poi deviare a destra. A circa 100 metri, in contrada Caddeddi, si trova la Villa Romana del Tellaro (IV secolo), pregevole per i mosaici pavimentali.
Per gli esperti sono i pavimenti musivi più belli e artistici d’Italia e sono divisi in vari registri musivi, che rappresentano scene di caccia, il riscatto del corpo di Ettore ed altri temi. La datazione della Villa è legata al rinvenimento di monete di Imperatori Romani del IV sec. d.C. La Villa probabilmente aveva una superficie di circa 5 mila mq. Fu distrutta da un incendio.

Noto I Santuari di San Corrado e della Madonna della Scala
Lasciato l’abito periferico a nord della città, per la strada statale 287, si incontrano numerosi santuari. Il primo ambiente religioso è l’ex Eremo di S. Giovanni in Lardìa, che ospita i Monasteri delle Suore Carmelitane Scalze e delle Suore Benedettine. La strada si snoda ad anse fino a S. Corrado fuori le mura (Km 4 circa), luogo di villeggiatura per molte famiglie netine. Nella parte alta si può visitare la chiesetta dedicata a Maria S. Assunta, e poi, scendendo nella Valle dei Miracoli.
Vi si ritirò il frate francescano Corrado Confalonieri, nobile piacentino, poi canonizzato e riconosciuto come Patrono di Noto. Attraverso un vialetto si procede verso l’Eremo e poi il Santuario settecentesco, che include la grotta che ospitò il Santo, la chiesa, dalla facciata in stile barocco.
Nella chiesetta il visitatore può ammirare la Grotta della preghiera, che ospita la statua marmorea del Patrono, opera pregevole dello scultore Giuseppe Fortunato Pirrone, e la pala dell’altare maggiore raffigurante "La Vergine con il Bambino e S. Corrado", opera del Conca. Alla sinistra della chiesa, sotto l’altare, si trovano i resti mortali di S. Leonzio Martire. Altre curiosità sono costituite dal piccolo Museo degli ex-voto, ricco di prodotti di vario tipo.

La terza domenica di maggio si svolge l'attesa manifestazione della Primavera Barocca, con eventi, concerti, mostre artigianali, cortei in costume d'epoca e la suggestiva “Infiorata

Marzamemi, Sicilia Orientale o costa Ionica

Borgo marinaro di Marzamemi, dotato di un piccolo porto costruito nell'Ottocento, sorge il secentesco palazzo dei principi di Villadorata; molti locali pubblici sono stati ricavati dagli ambienti dell'antica tonnara attorno cui sorse il borgo.

Pachino comune del libero consorzio di comuni di Siracusa, 65 m s.m., patrono Maria Santissima Assunta 15 agosto, Marzamemi e una frazione

Marzamemi : è molto caratteristica, con la sua piazza estremamente romantica, una cena in questo luogo non può mancare, frazione balneare del comune di Pachino, la tonnara di Marzamemi era la più rilevante della Sicilia orientale, molto suggestivo è anche l’Isolotto Brancati, o Isola Piccola, che sorge di fronte al porto. Su questo spuntone di roccia emerso dal mare è stato costruito un elegante villino dalle pareti rosse, Per qualche ora di relax immersi nel verde visitate la Riserva di Vendicari3, a pochi chilometri da Marzamemi. I prodotti tipici di questo villaggio di pescatori sono la bottarga e la ventresca di tonno rosso, si teneva il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera ideato e diretto dal regista Nello Correale in piazza Regina Margherita e nella Tonnara a Marzamemi, con proiezioni di film e cortometraggi provenienti dalle diverse zone del mondo, http://www.cinefrontiera.it/, si tiene il https://marzamemicinefest.it/
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