Il fischietto siciliano in terracotta
Pubblicato in Feste sagre festività · Venerdì 03 Gen 2025 · 3:30
Tags: fischietto, siciliano, terracotta, strumento, a, fiato, tradizione, siciliana, friscalettu, frischiettu, artigiani, bancarelle, chiese, giocattoli, sonori
Tags: fischietto, siciliano, terracotta, strumento, a, fiato, tradizione, siciliana, friscalettu, frischiettu, artigiani, bancarelle, chiese, giocattoli, sonori
Il fischietto siciliano in terracotta
Il fischietto siciliano in terracotta è un vero e proprio simbolo della nostra tradizione, un oggetto che riporta alla mente ricordi di feste, giochi e risate dei bambini. Ognuno di questi fischietti, realizzati a mano da abili artigiani, racconta una storia: c'è chi li usa per accompagnare le danze popolari, chi per fare un po' di musica tra amici. E non dimentichiamo i colori vivaci che li rendono ancora più affascinanti.
Passeggiando tra le bancarelle dei mercatini siciliani, è impossibile non fermarsi a scegliere il proprio fischietto preferito, un piccolo tesoro della nostra cultura.
Il fischietto siciliano è uno strumento a fiato tipico della tradizione siciliana.
A seconda del territorio può assumere nomi diversi, viene chiamato “friscalettu”, “frautu”, “fischiettu”, “frischiettu”, o “faraùtu”, c'è stato un tempo in cui si vedevano bancarelle di artigiani venditori, posti davanti alle chiese con sgargianti fischietti in terracotta, che davano aspettative all'infanzia con i loro colori, giocattoli sonori.
Il fischietto affonda le sue origine nella cultura rurale e pastorale
Nel territorio di Agrigento, la produzione del fischietto siciliano si trasforma, da semplice attività ricreativa, in una vera e propria attività di artigianato.
Per la realizzazione dei fischietti venivano usati i ritagli di argilla, non più utilizzabili per altri lavori, che venivano pressati all’interno di calchi cosparsi di polvere di gesso.
Il decoro del fischietto siciliano avveniva a freddo, con colori ad acqua, terra e anche tempere.
La varietà dei colori era limitata e si basava su quelli fondamentali: rosso, giallo, blu e verde, nero o marrone.
Il fischietto veniva applicato sul retro della statuetta, all’altezza della vita per le figure umane, in corrispondenza della coda per le figure di animali. I manufatti erano caratterizzati inizialmente da raffigurazioni zoomorfe dalle simbologie di natura propiziatoria.
Ad Agrigento il soggetto tipico del fischietto siciliano è San Calogero, il patrono della città.
A Sciacca sono molto diffusi alcuni ceramisti storici realizzano fischietti a soggetto animale di piccole dimensioni: pesci, maialini, ricci, ochette, galletti stilizzati, secondo uno stile personale che in qualche modo si stacca dalla tradizione.
A Caltagirone, erano anticamente giochi per i bambini e venivano venduti in occasione delle feste cittadine: ai bambini veniva concesso di suonare il fischietto durante le processioni del santo.
Accanto alla produzione di vasi, tegole, suppellettili e stoviglie di uso domestico, il figulo (dal latino “figulus”, vasaio), ha sempre affiancato la creazione di “giocattoli rompitimpani” (i “tintinnabula” di età romana) destinati soprattutto al diletto dei bambini.
Troviamo anche il Fischietto ad acqua in terracotta tradizionale, riproduce un suono unico e divertente simile al cinguettio di un uccellino. Bisogna riempire l'interno di acqua e soffiare dal beccuccio per riprodurre il suono.
Il periodo di massima diffusione dei fischietti è stato tra la fine dell’ottocento e gli anni 50.
Venivano donati ai bambini in un giorno di festa, quasi sempre all’approssimarsi della primavera e della Pasqua, insieme adi dolci pasquali.
In Sicilia erano molto in uso i fischietti che riproducevano immagini di Santi protettori e si vendevano in occasione delle feste patronali. Pitrè scrive a tal proposito: “Fischiano: in Caltagirone la Immacolata, S. Giacomo, S. Francesco di Paola; S. Michele Arcangelo in Caltanissetta , Agostino Novelli in Termini; la Madonna di Mezz’Agosto in Trapani; S. Giovanni Battista a Marsala; S. Vito a Mazara; S. Calogero a Girgenti, Naro, Sciacca, Aragona; S. Lucia a Siracusa; S. Corrado a Noto; S. Giorgio a S. Pietro nell’alta, Madonna di Valverde dei Miracolie bassa Modica e sono fatti di creta”.
A Caltagirone, la Rassegna dei Fischietti
Le prime due edizioni del 1988 e del 1989 sono state dedicate ai Santi con il fischio.
Museo della Fotografia e Mostra del Fischietto di terracotta di Caltagirone.
Fonti di questo articolo:
- La ceramica in Sicilia: https://www.clicksicilia.com/blogclicksicilia/blog/?la-ceramica-in-sicilia-dalle-origini-ad-oggi
- Museo della fotografia e del fischietto: https://www.facebook.com/museofischietto/
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