Nel 1770, la Sicilia era un'isola di contrasti, governata dai Borbone ma con un'identità forte e radicata. In questo scenario, chiese e monasteri non erano solo luoghi di culto, ma veri e propri centri di potere, protezione e vita sociale. Un aspetto cruciale di questa influenza era l'asilo religioso, un diritto millenario che offriva rifugio a chi fuggiva dalla giustizia secolare.

Immunità del luogo sacro: Le chiese, i monasteri, i conventi e persino i cimiteri annessi erano considerati luoghi sacri. Questo status conferiva loro un'immunità locale o territoriale, che li rendeva inviolabili. Le forze dell'ordine e le autorità civili non potevano entrare in questi spazi con la forza per arrestare una persona senza il permesso dell'autorità ecclesiastica.
Il fischietto siciliano in terracotta
Il fischietto siciliano è uno strumento a fiato tipico della tradizione siciliana.
A seconda del territorio può assumere nomi diversi, viene chiamato “friscalettu”, “frautu”, “fischiettu”, “frischiettu”, o “faraùtu”, c'è stato un tempo in cui si vedevano bancarelle di artigiani venditori, posti davanti alle chiese con sgargianti fischietti in terracotta, che davano aspettative all'infanzia con i loro colori, giocattoli sonori.
Il fischietto siciliano è uno strumento a fiato tipico della tradizione siciliana.
A seconda del territorio può assumere nomi diversi, viene chiamato “friscalettu”, “frautu”, “fischiettu”, “frischiettu”, o “faraùtu”, c'è stato un tempo in cui si vedevano bancarelle di artigiani venditori, posti davanti alle chiese con sgargianti fischietti in terracotta, che davano aspettative all'infanzia con i loro colori, giocattoli sonori.