Euno lo schiavo ricordato ad Enna

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Euno lo schiavo ricordato ad Enna

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Pubblicato in Cultura e Società · Martedì 28 Mar 2023
Tags: EnnacastellocastellodilombardiaadEnnaStatuadiEunoEunoloschiavoMorgantinaAidone

Euno lo schiavo ricordato ad Enna

Una statua si trova in prossimità del castello di Lombardia ad Enna, si tratta dello schiavo che osò sognare, Euno si è battuto per l'uguaglianza e per il diritto di scegliere.

Enna, l’ombelico della Sicilia o belvedere della Sicilia

Enna, l’ombelico della Sicilia o belvedere della Sicilia, Enna è il capoluogo di provincia più alto d’Italia, città ricca di palazzi e monumenti, come il Duomo, testimonianza dell’architettura medievale in Sicilia per le  sontuose celebrazioni della Settimana Santa, il Castello di Lombardia, e la torre ottagonale di Federico, oltre la Rocca di Cerere,  luogo religioso sin dal XIV secolo b.C. di cui si può ancora ammirare l’antico altare sacrificale, e la possibilità di godere di uno splendido panorama, il Santuario di Papardura Superiore, la Riserva Naturale Lago di Pergusa.

Il valore della vita e della libertà di Euno

Il valore della vita e della libertà di Euno, è rappresentato dalla sua bocca spalancata, sta gridando, le sue braccia hanno spezzato non una catena, ma mille catene. Ai suoi piedi una lapide commemorativa ci riporta ad un tempo lontano, tra un mito ed una leggenda, era il tempo in cui i Romani, dominavano da padroni in Sicilia. Questa scultura rappresenta una delle prime lotte per l’uguaglianza sociale in Sicilia.
Era originario della Siria, Euno lo schiavo che osò sognare, la condotta crudele dei suoi padroni, scatena le ire degli schiavi, che in breve tempo, elessero Euno a capo dell’ambizioso movimento di liberazione.
Ben presto la spinta sovversiva abbracciò gran parte dell’isola, osannato e rispettato come un vero Re, Euno raccolse intorno a sé sempre più uomini ed armi, dando vita ad un esercito che andava sbaragliando tutti i proprietari terrieri romani. La sua avanzata fu inesorabile, quasi quanto l’ispirazione prodotta in tutta la Sicilia: a dargli manforte, giunse un altro gruppo di schiavi rivoluzionari, quello agrigentino guidato da Cleone.
Dopo la caduta di Enna, la rivolta si diffuse rapidamente in tutta la Sicilia ed Euno si fece chiamare "Re Antioco", conquistando nuovi territori e coniando monete con il suo volto.
Nel 135 a.C fu inviato un contingente di 8.000 uomini: a dispetto delle attese, nei pressi di Tauromenium, oggi Taormina, l’esercito dei ribelli inflisse loro una sconfitta memorabile. Ci vollero tre anni perché la Città Eterna avesse ragione dei contadini ed è proprio a Castrogiovanni oggi Enna, dove il console Publio Rupilio, trucidò tutti i capi della rivolta.

Nel 1960, il comune di Enna, alle spalle del Castello che fu l’ultima roccaforte a cadere, dedicò a quegli eventi queste parole:
«L’umile schiavo Euno da questa Sicana Fortezza, arditamente lanciava il grido di Libertà per i compagni suoi, il diritto affermando di ogni uomo a nascere libero ed anche a liberamente morire».
Euno, oggi, richiama più il personaggio di una favola.

Solo Euno scampò momentaneamente alla morte: ma solo per trovarla, qualche anno dopo, presso le carceri di Morgantina, dopo essere stato catturato. Solo il massacro di Bronte ad opera delle truppe garibaldine, prima ancora delle perdite dovute ai Vespri, fu uno di tale violenza. Un monito terribile non cancellabile.

Morgantina città sicula

Morgantina è un'antica città sicula e greca, sito archeologico nel territorio di Aidone, comune italiano del libero consorzio comunale di Enna in Sicilia. Il parco archeologico di Morgantina è un caso raro in Sicilia di città abbandonata (la vita finisce nel I secolo d.C.). La città non ha subito tutte quelle trasformazioni dovute alle sovrapposizioni storiche. Il Teatro Antico di Morgantina dove sono stati consentiti di programmare più  eventi, prodotti dalle fondazioni e dagli enti teatrali pubblici regionali, presso i teatri antichi di Taormina, Morgantina, Catania, Tindari e la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina.



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