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Marsala, la fontana del vino, le architetture barocche, il vino Marsala

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Marsala, la fontana del vino, le architetture barocche, il vino Marsala

Il blog di clicksicilia, curiosità per turisti
Pubblicato in Arte contemporanea · Sabato 05 Mar 2022 · Tempo di lettura 4:15
Tags: MarsalafontanadelvinoarchitetturebarocchevinoliquorosoMarsala

Marsala e la fontana del vino di Fiume

Marsala e la fontana del vino, realizzata nel 1978 da Salvatore Fiume simboleggia, con la Baccante ed un asino scalciante che porta sulla groppa una botte, la generosità di una terra vocata all’agricoltura. Il gruppo scultoreo vuole evidenziare la coltivazione della vite e la produzione del vino. L’asino, è quell'elemento fondamentale nella vita contadina di un tempo, simbolo di trasporto nel territorio.

La Fontana è situata in piazza Francesco Pizzo a Marsala ed è a dir poco mastodontica e bizzarra.
È scolpita in bronzo e ritrae una baccante, che rappresenta il vino, e un asino che porta una botte sul dorso.
È stata scolpita da Fiume ed intendeva risaltare, la tradizione vinicola, ed il valore del lavoro contadino nel panorama economico marsalese.
Salvatore Fiume nato a Comiso, è stato un pittore italiano. Fu anche scultore, architetto, scrittore e scenografo.
Dai suoi 22 ugelli doveva sgorgare vino.

La stessa fontana lancia principalmente due messaggi: il primo è rappresentato dalla baccante, e dai suoi seni usciva vino, non madre pronta a nutrire i figli con il latte materno, ma l’abbondanza del vino in questa terra, dove il Marsala è uno dei vini liquorosi più famosi al mondo e uno dei simboli più importanti della Sicilia.
La seconda allegoria è l'asino che rappresenta la "macchina da lavoro", capaci di ragliare e di cacciarsi le mosche con la coda, anticamente i contadini si servivano nelle campagne per lavorare.
Lo scultore siciliano Salvatore Fiume la donò alla città per omaggiare una terra dalla grande vocazione vinicola, circondati da vigneti e cantine.

Per i più curiosi non è l'unica statua dedicata all’asino, lo scultore Pietro Giambelluca, ha scolpito la Madre Madonita in groppa a una mula, per collocarla all’ingresso di Isnello. La giovane figura femminile, protegge il figlio in un abbraccio che diventa carezza e speranza in un avvenire per lui meno pesante o, quanto meno, sereno e radioso.
Lo stesso sant’Eligio, protettore degli asini, non ha mai fatto una grinza nel vedersi raffigurato dall’iconografia devota siciliana nell’atto di benedire un cavallo mutilato.

Marsala è anche vino, architetture barocche e mulini a vento e saline, gli arabi che gli dettero il nome: Marsa Allah significa Porto di Allah, a seguire i normanni e gli spagnoli che costruirono le sue chiese barocche.

Sono gli inglesi che inventarono a fine Settecento il Marsala, il vino liquoroso che rese la cittadina siciliana famosa nel mondo per il suo vino liquoroso.
Il vino Marsala fu creato dall'inglese John Woodhouse che, arrivato in città nel 1773, apprezzò il Perpetum, il corposo e dolce vino locale, e ne inviò alcuni barili a Londra dopo averci aggiunto acquavite per conservarlo. Il risultato fu uno vino liquoroso che conquistò i palati britannici. Chi è interessato all'enologia siciliana non può perdere una visita presso la cantina di Donna Fugata, che ha rivoluzionato il settore rivalutando un vitigno come il Nero d'Avola.

Ua delle cose da fare a Marsala è fare tappa nelle cantine dei Florio, la più famosa famiglia dell'isola che nell'Ottocento, ma questa è un altra storia.

Un altro luogo da non perdere è la visita allo Stagnone con le sue saline tra i mulini a vento, uno dei paesaggi più spettacolari della Sicilia, da non perdere il tramonto sul sito archeologico di Mozia. La si può raggiunge in barca, l’isola di Pantaleo dove si trovano le rovine di Mozia. Nell'Ottocento l'isola fu acquistata da Joseph Whitaker, il nipote di un produttore inglese di vino Marsala appassionato di archeologia.

Marsala è anche famosa, perché qui sbarcò Garibaldi con i Mille.

Non vi abbiamo ancora parlato del centro storico della facciata barocca del Santuario dell'Addolorata, di in piazza della Repubblica, il fulcro della città, con la Loggia, il palazzo del Settecento con cortili porticati e una torre con orologio, sede del Municipio.
La Chiesa Madre dedicata a San Tommaso di Canterbury. Il tempio che oggi appare con una facciata barocca è frutto della trasformazione nel XVII secolo del duomo normanno costruito nel 1172. al suo interno, tre navate con 16 colonne in marmo ospita due statue di Antonello e Domenico Gagini, e nel transetto un dipinto di Antonello Riccio del Cinquecento.
Da visitare il Museo degli Arazzi, la Chiesa del Purgatorio, con l'elaborata facciata barocca a due ordini e di fronte una fontana del Settecento.

Una visita al Parco Archeologico sul promontorio con l'annesso Museo Archeologico, tra i reperti c'è il relitto di una nave punica. vicino al museo si trova la Chiesa di San Giovanni, costruita sulla Grotta della Sibilla scavata nella pietra e decorata con affreschi bizantini.


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