Sicilia e Folklore i balli

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Sicilia e Folklore i balli

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Pubblicato in Cultura e Società · Mercoledì 30 Ago 2023
Tags: SiciliaFolkloreballimusicapopolaretradizioneoralecantopopolaretamburellomarranzanodanzatradizionaleballid'arte

Sicilia e Folklore i balli

Nel corso dei secoli, in Sicilia si sono succedute una moltitudine di civiltà, ognuna con una tipica manifestazione musicale. Risulta pertanto complicato rintracciare le origini della musica popolare siciliana. In generale, è possibile affermare che il canto popolare siciliano è nato dalla tradizione orale.
I canti venivano tramandati da villaggio a villaggio, da paese a paese e assumevano di volta in volta un aspetto differente, dando vita a numerose varianti. Gli strumenti più utilizzati sono il tamburello, il marranzano o scacciapensieri e lo zufulo simile a un flauto.
Alle figurazioni di danza tradizionale, che era formalizzata da un codice di gesti e movimenti radicati nell’esperienza di vita comunitaria, con valenze rituali, s’incominciano, a preferire i “balli d’arte”, espressioni di una emancipazione, illusoria, per uscire dalla condizione di marginalità.
Sull’orizzonte di vita agro-pastorale tra eventi epocali che muteranno nel profondo gli stili di vita, e di conseguenza i modelli culturali dominanti, muta anche il linguaggio dei generi musicali e la danza popolare.
Una prima tipologia musicale legata alla tradizione siciliana è costituita dai canti di lavoro. Venivano eseguiti durante i lavori quotidiani per coordinare al meglio i vari gruppi di lavoro. Alcuni antichi mestieri, come ad esempio la battitura del frumento, producevano rumore e ciò serviva a creare la base per il ritmo. Infine, i canti di dolore venivano effettuati senza musica e si riferivano al dolore dei condannati a morte.

Al fine di riproporre questo patrimonio di canti, di musiche e danze appartenenti alla tradizione siciliana, vengono realizzati dei Raduni Folkloristici Regionale.

La tarantella
La tarantella o balletto era una danza generalmente ballata in coppia: potevano eseguirla sia un uomo e una donna, sia due uomini o due donne, il ballo era costituito da una parte sul posto con passi o “mosse” di una certa perizia e da giri in tondo o sottobraccio. Erano frequenti lo scambio di ballerini, gli incitamenti e le provocazioni del pubblico. In alcune zone la tarantella è stata contaminata dal ballo legato, così che viene detta tarantella, una specie di polka “figurata”.
Il termine tarantella deriva da taranta, una parola che indicava l’insetto tarantola, un ragno velenoso. Gli antichi sostengono che, danzavano la taranta le persone che erano state morse dal ragno velenoso.
La tarantella veniva danza nelle feste pubbliche pagane, e in seguito al medioevo, questo ritmo frenetico di danza venne considerato come una pratica volta alla guarigione, una specie di esorcismo con il quale si potevano scacciare i demoni, che venivano rappresentati dal ragno velenoso.

La controdanza
La contraddanza era una famiglia di balli basata sulla disposizione a schiere contrapposte dei ballerini: si ballava in numero minimo di quattro fino a otto dodici persone, tutte disposte per coppie miste. Erano previste alcune figure ricorrenti come l’incontro, la catena, il ponte, il passeggio e i giri sottobraccio, La cuntradanza è una sorta di nucleo essenziale di quadriglia, infatti anch’essa veniva spesso comandata da u mastru di ballu. Viene eseguita durante il periodo di Carnevale.

Ballu a chiovu
Il ballo a chiovu è una tarantella nata in origine tra i contadini siciliani che veniva eseguita durante il periodo della mietitura. Dopo una dura e lunga giornata di lavoro, i contadini si riunivano nei campi e iniziavano a ballare la tarantella a chiovu sulle note prodotte da tipici strumenti. Questo tipo di ballo siciliano è caratterizzato dal fatto che i piedi, con una specie di salterello, battono sempre nel medesimo punto.

U Roggiu
E’ un altro ballo tipico siciliano, molto simile al ballu a chiovu. Anche questa tarantella veniva eseguita sull’aia ma veniva ballata durante il periodo della vendemmia.

Fasola della Tubiana
E’ un ballo tipico della tarantella siciliana, che veniva eseguito durante il periodo di Carnevale

‘U nozzu
E’ una danza siciliana con una storia molto particolare. Questa tarantella veniva eseguita dagli uomini per corteggiare le loro donne sulle note del canto “u toccu”. Il canto solitamente veniva eseguito dagli uomini, con boccali di vino mentre giocavano a carte. Quindi, per far colpo sulle donne improvvisavano questo tipo di danza.

Lanzet
E’ un antico ballo siciliano che risale ai primi dell’ottocento, ma ancora ampiamente diffuso nella zona di Tortorici in provincia di Messina. Questa tarantella veniva ballata da coppie di pastori formate da soli uomini.

Jolla
Anche questa è una danza molto antica, che trova le sue origini fra i lavoratori siciliani e in particolare fra i pastori e i pecorai. Da quest’ultimi veniva definita “lupulu” e di solito veniva ballata alla fine del lavoro durante le feste di paese.

Lo scotis
Altrove abbiamo trovato anche una particolare forma coreutica, detta anch’essa scotis o scotese, eseguita da tre ballerini (un uomo al centro e due donne ai lati) che si tengono con un fazzoletto: la struttura prevede due parti, i passi in avanti e dietro e i giri con ponti di braccia e passaggi alternati sotto.

Altri interessanti balli tradizionali di rappresentazione si sono conservati in Sicilia, grazie alla loro natura spettacolare, legati entrambi al carnevale e ai riti primaverili:

Il Tataratà
Il Tataratà, voce onomatopeica che ricorda il suono emesso dal tamburo, è una delle danze siciliane più antiche al mondo. Le origini di questa danza sono imprecisate, ma molti studiosi hanno sottolineato l’ipotesi che il Tataratà fosse legato alla danza dei Mori (musulmani) e dei Cristiani e alla loro pacifica convivenza.
Rappresentato a maggio a Casteltermini (AG) e consiste nell’unico esempio oggi noto di danza armata in Sicilia, appartenente alla diffusa famiglia coreutica delle moresche, con figure di combattimento eseguite da un gruppo di uomini armati di sciabola ricurva o scimitarra. Ciò che è certo è che oggi questa danza viene eseguita da uomini armati con delle spade e corone di fiori sulla testa.

Il ballo della cordella
Il ballo della cordella, si esegue ancora oggi a Petralia Sottana (PA) in agosto con annesso corteo nuziale; è un ballo con intreccio di nastri colorati che dodici coppie legano in vario modo attorno ad un palo centrale e che poi, con un percorso identico in direzione opposta, sciolgono.

Molto importanti sono anche i canti di Natale.
Le Novene di Natale sono dei canti narrativi suddivisi in nove parti e raccontano le storie legate alla natività.  Il contenuto e i personaggi sono presi direttamente dai Vangeli. Oggi questi brani sono legati alla religione, ma rappresentano anche un’occasione di incontro per le persone che si raccolgono nelle piazze o nelle chiese.  Una delle novene più interessanti è quella di Giacomo D’Orsa intitolata “Curteggiu de li pasturi a lu Santu Bambino Gesù” da cui hanno preso origine successive varianti.

Maggiori informazioni: FITP https://fitp.org/ Federazione Italiana Tradizioni Popolari

Fonti di questo articolo:


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