Il parco naturale dei Nebrodi - Parchi naturali in Sicilia

Parchi naturali in Sicilia

Se siete appassionati di trekking e amate la natura, siete nel posto giusto, in queste pagine vi parleremo dei parchi naturali in Sicilia, delle riserve dove potrete  
immergervi nella bellezza incontaminata dell'isola. Scoprirete luoghi mozzafiato, sentieri panoramici e una varietà di flora e fauna unica al mondo. Dalle maestose montagne dell'Etna alle incantevoli riserve marine di Vendicari e dello Zingaro, la Sicilia offre un'esperienza indimenticabile per gli amanti dell'avventura e della natura. Preparatevi a esplorare questi angoli di paradiso e a vivere emozioni autentiche in uno dei luoghi più belli d'Italia.
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Il parco naturale dei Nebrodi

Il parco dei Nebrodi

Il parco dei Nebrodi, separa il mare Tirreno dall'Etna , con una vista mozzafiato sulle isole eolie, è suddiviso in quattro zone, funzionali alla conservazione e, quindi, alla valorizzazione delle risorse che costituiscono il patrimonio dell’area protetta.
I monti Nebrodi o Caronie sono una catena montuosa che assieme alle Madonie ad ovest e ai Peloritani ad est, costituiscono l’Appennino Siculo.
Essi s'affacciano, a nord, direttamente sul Mar Tirreno, a volte quasi a strapiombo; il loro limite meridionale è costituito dall’Etna, dalla quale sono separati dal fiume Alcantara e dall’altro corso il Simeto, il principale fiume della Sicilia.

La zona A (di riserva integrale), comprende i sistemi boschivi alle quote più elevate, le uniche stazioni siciliane di tasso ed alcuni affioramenti rocciosi. Oltre i 1200 metri sul livello del mare, sono localizzate varie faggete , mentre a quote comprese fra gli 800 e i 1200 metri, sui versanti esposti a nord, e tra i 1000 e i 1400 metri, sui versanti meridionali, è dominante il cerro. Ampie aree per il pascolo s’aprono, inoltre fra faggete e cerrete.

La zona B (di riserva generale) include le rimanenti formazioni boschive ed ampie aree destinate al pascolo, localizzate ai margini dei boschi. Sono, inoltre, presenti limitate zone agricole ricadenti in aree caratterizzate da elevato pregio naturalistico e paesaggistico.

La zona C (di protezione), comprende nove aree, strategicamente distribuite sul territorio, in cui sono ammesse le attività rivolte al raggiungimento d’importanti finalità del parco quale, ad esempio, la realizzazione di strutture turistico-ricettive e culturali.

La zona D (di controllo) costituisce la fascia esterna dell’area protetta consente il passaggio graduale nelle aree a più alta valenza naturalistica.

tel. 0941 702524
info@parcodeinebrodi.it

Punti d'interesse nel parco dei nebrodi


Obelisco di Nelson a 1553 metri s.l.m.

È la stele che si trova in località Serra del Mergo e nota come Obelisco di Nelson lungo il Sentiero delle Sorgenti.
Ai piedi dell'obelisco ci si può fermare per ammirare il panorama tutt'intorno.
Questa stele fu fatta erigere nel 1905 dal Duca Alexander Nelson-Hood in onore del padre morto un anno prima.
Alla base si può notare una grossa lapide che porta una scritta in latino che ci ricorda che essa fu messa nell'anno 1905 in memoria di Alessandro Nelson Hood, a qualche chilometro dal Castello di Maniace, in Contrada Serra del Mergo (1553 s.m.) sul li­mi­te più alto e setten­trionale del­la ducea,, nelle vicinanze di Serra del Re (1754 m.) e della zona di Foresta Vecchia, dal Duca Alexander Nelson-Hood in onore del padre morto un anno prima.
Alla base una grossa lapide, ormai consunta dal tempo, porta scolpita una scritta in latino che ci ricorda che essa fu messa nell'anno 1905 in memoria di Alessandro Nelson Hood (IV Duca di Bronte, foto a sinistra), "illustre discendente dell'eroe immortale del Nilo".

Castello dell'Impallaccionata a 837 m.slm

Meglio conosciuto con il nome di Casina di pietratagliata, nei pressi di Portella Pomo, è un elegante edificio nobiliare a corpo unico, realizzato con blocchi di pietrame squadrato da maestri scalpellini.
Esso costituisce un valido esempio della tipologia costruttiva dell'inizio del secolo. L'edificio è immerso in una cerreta, la struttura risulta essere un tipico esempio di costruzione aristocratico-rurale dei primi del novecento, destinata a residenza estiva.

S. Croce di Santo Stefano 882 metri s.l.m.

Posto sulla sommità di un monte dal quale si gode di una splendida veduta sulle lussureggianti valli dominate dai Nebrodi e dalle Madonie, il Santuario Letto Santo nel territorio di Santo Stefano di Camastra è da sempre un luogo sacro e di culto  meta di pellegrinaggi in montagna.
Di probabile origine normanna. Dal Santuario si domina un'ampia fascia della costa tirrenica e i boschi del Parco dei Nebrodi; dal piazzale antistante sono visibili sia la Rocca di Cefalù che Capo d'Orlando, inoltre si possono vedere direttamente gli abitati di Caronia, S.Fratello, Mistretta, Reitano, Motta d'Affermo, Tusa e Pollina, nonché l'abitato di S.Stefano di Camastra e gran parte del suo territorio. Il complesso odierno, la cui risistemazione risale al XIX secolo è costituito da una chiesa ad una sola navata con annessa canonica e locali che in origine dovevano essere d'uso conventuale.

Cappella delle Tre Vergini a 1325 metri s.l.m.

Luogo di culto immerso nel cuore del Parco nel territorio di Tortorici.
Si tratta di una cappella votiva che prende il nome dalla leggenda che narra come in località Acquasanta un Moro aggredì tre vergini. Una delle tre morì; le altre due, miracolate, si salvarono. Sul luogo della tragedia venne costruita una Cappella al cui interno un pozzo di acqua sulfurea.
Ogni anno all’alba della prima domenica di agosto, da tutti i paesi dei Nebrodi e non solo, numerosi devoti a piedi o a cavallo si recano alla Cappella delle Tre Vergini per partecipare alla Santa Messa, pregare e rivolgere invocazioni davanti al piccolo altare. Secondo la tradizione, la polla d’acqua sulfurea, entra in effervescenza quando esaudisce le preghiere di chi si accosta con umiltà e sincera fede.

Grotta del Lauro 1132 metri s.l.m.

Interessante grotta che si trova sul massiccio del Monte Crasto.
Raggiungibile da un sentiero adatto ad escursionisti esperti la grotta è accessibile solo con l'ausilio degli accompagnatori. La grotta presenta spettacolari formazioni calcaree che formano stalagmiti e stalattiti di rara bellezza.

Cristo Il Signore della Montagna

Cristo Il Signore della Montagna a Cesarò

Parco avventura nebrodi adventure park a Longi


Leccete di Zerbetto,
Malo Passo,
Fossa del Lupo,
Lago Biviere,
Lago Maulazzo,
Bosco di Mangalaviti ,
Serra del Re (1754 m.),
Monte Soro (1847 m.),
Bosco della Tassita,
Rocche del Crasto,
Monte San Fratello
Cascate del Catafurco
Lago Cartolari
Pizzo Fau (1686 metri)
Serra Pignataro (1661 metri)

Le vostre escursioni naturalistiche guidate in Sicilia

La Sicilia, è una terra che offre innumerevoli opportunità di escursionismo. Si può camminare all'ombra di faggete, scendere in profondi canyon, scalare vulcani, montagne, ma anche camminare lungo affascinanti tratti costieri.
Le associazioni, consentono di godere al meglio con la loro esperienza delle località, degli aspetti naturalistici, archeologici, alla scoperta dei borghi senza dimenticare l'enogastronomia locale per un turismo esperienziale a tutto tondo,

La Sicilia è anche terra di cammini o trekking

Molti parlano della bellezza paessaggistica, gastronomica ed artistica, dei borghi, dei beni Patrimonio Unesco. Vi aggiungo che si può anche camminare e ripercorrere numerosi cammini presenti in Sicilia sulle orme di antiche trazzere o di antichi percorsi.
Sono itinerari capace di unire borghi, territorio a paesaggi meravigliosi, che si incontrano nel corso di questi cammini.
Viaggierete alla scoperta di una Sicilia fuori dalle rotte più frequentate, percorsi tra luoghi più conosciuti ed altri meno noti, i cammini dell'isola
Sono 24 i Comuni il cui territorio ricade all’interno dell’area protetta del Parco dei Nebrodi:

- 19 in provincia di Messina - Acquedolci, Alcara Li Fusi, Capizzi, Caronia, Cesarò, Floresta, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mistretta, Raccuja, Sant’Agata Militello, Santa Domenica Vittoria, San Fratello, San Marco d'Alunzio, Santo Stefano di Camastra, San Teodoro, Tortorici, Ucria

- 3 in provincia di Catania - Bronte, Maniace, Randazzo

- 2 in provincia di Enna - Cerami, Troina
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Mistrétta comune della Città Metropolitana di Messina, 900 m s.m., patrono: san Sebastiano 20 gennaio e 18 agosto.
Centro situato sul versante settentrionale dei monti Nebrodi, nel cui parco regionale è compreso. L'abitato, attraversato dalla strada statale Centrale Sicula
Nei secoli la sua posizione strategica è stata fondamentale, è da sempre la porta d’ingresso occidentale del Parco dei Nebrodi, punto di passaggio tra il massiccio centrale della Sicilia e il Tirreno, nota anche come sella dei nebrodi, si trova nel territorio del Parco dei Nebrodi.

Mistretta si trova a metà strada tra Palermo e Messina, dall’alto dei suoi 1000 metri sul livello del mare, il panorama che si può ammirare dalle parti più alte del paese è spettacolare: lo sguardo spazia dai boschi dei Nebrodi fino all’orizzonte, dove si possono ammirare sullo sfondo le isole Eolie.
Mistretta è stata fin dalle sue origini un cittadina di passaggio per la sua posizione strategica, furono gli Arabi a costruire il nucleo originario della Fortezza oggi solo ruderi dominano la cittadina.

La città di Mistretta insorse e, nel 1282, i cittadini di Mistretta si unirono alla rivolta dei Vespri siciliani. Sotto i Borbone, assunse un ruolo ancora più centrale in quanto elevata nel 1812 a capoluogo dell'omonimo distretto.
Dopo i “Vespri Siciliani”, con gli Aragonesi Mistretta diventò città demaniale, il Settecento rappresentò per la città un periodo di benessere: divenne una base commerciale grazie all’esportazione dei suoi prodotti.

Alla fine dell’Ottocento la presenza dell’architetto Basile – chiamato per la progettazione del cimitero – fu fondamentale per l’assetto della Mistretta che conosciamo oggi, con la costruzione di fontane, larghi, piazze, pubblici passeggi e l’abbellimento della Villa Garibaldi, un giardino meraviglioso proprio nel centro del paese (che non potete perdervi!).

Le chiese di Mistretta sono una più bella dell’altra: c’è la Chiesa di Santa Caterina di Amestrata, che risale al XIII secolo, e rappresenta sicuramente il nucleo più antico del borgo; c’è la Chiesa di San Giovanni, trasformata dall’ex sinagoga; e poi quella piccola perla della Chiesa Madre Santa Lucia, stretta da due torri con un portale seicentesco in pietra, con stili architettonici diversi e preziose opere dei Gagini.
Chiesa della Madonna della Luce, situata ai piedi del castello, forse lungo la strada che dal mare portava alla cittadina, la chiesa fu probabilmente fondata tra il XIV e il XVI secolo. Vi si venera sull'altare maggiore, almeno dalla seconda metà del '400, un'immagine della Madonna in trono che allatta il Bambino ( Virgo lactans ) di gusto tardogotico

Tra i monumenti più importanti c’è Porta Palermo, l’imponente arco d’ingresso della città, circondata da cinta murarie, elemento di protezione da eventuali attacchi esterni. Poi ci sono i Palazzi: Palazzo Tita (1885) con il portale impreziosito con meduse e mostri marini; Palazzo Salamone-Giaconia (1600) ristrutturato nel 1865, Palazzo Russo (1775), con portale ad arco a tutto sesto in pietra arenaria con alla sommità l’aquila rampante dello stemma nobiliare.

Il castello nel 1500 fu ridotto a carcere, poi i mistrettesi stessi nel 1600 distrussero ciò che ne rimaneva, e nel tempo i ruderi del castello e le rocce vicine vennero usati come cava di pietra per la costruzione delle case del paese.

Numerosi i Musei, n  cui vi sono documentati cicli produttivi, le attività lavorative e artigianali,

Di particolare importanza, in paese, è la festa di San Sebastiano che si svolge due volte l’anno con una particolarissima processione: il 20 Gennaio secondo il giorno di festa della chiesa e il 18 Agosto in cui il santo si commemora in Oriente.

L'8 settembre si svolge la Festa della Madonna della Luce, con la Sfilata dei Giganti, che rimandano alla tradizione di Mata e Grifone, i due mitici fondatori di Messina.
Le celebrazioni, tra le più caratteristiche della Sicilia, vedono protagonista la statua della Madonna della Luce, portata in processione per le vie di Mistretta insieme a una coppia di guerrieri Giganti, ovvero le statue in vetroresina di Kronos (il Tempo), che impugna una spada sguainata, e Mithia (il Mito), che reca sulla mano destra spighe e fiori di campo.
Questa particolare usanza trae origine dalla leggenda secondo cui un'immagine sacra della Madonna fu ritrovata insieme ad alcune ossa umane di notevoli dimensioni, attribuite a due giganti posti a guardia della Vergine. per festeggiare l’arrivo della Madonna a Mistretta. I Giganti si esibiscono nella loro ballata rituale, il ballo è esteriorizzazione del sentimento religioso in cui paganesimo e cristianesimo, popolare si fondono.
La ballata è speranza, è preghiera, è pantomima del corteggiamento.

A pochi passi dai boschi incontaminati del Parco dei Nebrodi, il paese può vantare un sito naturalistico tutto da scoprire.

A circa quattro chilometri dal suo centro abitato, nella valle sottostante Montepiano, si trovano infatti le cascate di Mistretta, un vero e proprio capolavoro della natura. Nel raggio di meno di 500 metri se ne trovano altre sei, ciascuna con una propria caratteristica conformazione, le cui altezze oscillano dai 5 ai 25 metri. La maggior parte delle cascate si trova lungo due torrenti, che scorrono poco distanti l’uno dall’altro quasi paralleli: uno spettacolo da non perdere.

Molto apprezzati sono i dolci prodotti a Mistretta, uno da non perdere è la “pasta reale”, un caratteristico ed elegante dolce tipico della produzione amastratina. Preparato con pasta di mandorle, il dolce poggia su una base di pasta frolla sulla quale sono sovrapposte le figure modellate a mano, si fa cuocere pochi minuti dentro il forno e si cosparge di zucchero a velo. C’ è stato un tempo in cui veniva consegnato un vassoio o ,guantiera, in casa di una famiglia, ed era l’invito di partecipazione al matrimonio. Oggi il vassoio di dolci è stato sostituito dalla partecipazione scritta.
Acquedolci comune della Città Metropolitana di Messina, 15 m s.m., patrono San Benedetto il Moro 5 aprile, si affaccia sulla costa tirrenica settentrionale siciliana, di fronte alle Isole Eolie, e si sviluppa alle falde del maestoso monte San Fratello.
La Chiesa Madre dedicata alla SS. Annunziata eretta nel 1692 che conserva una statua di S. Gaetano con il Bambino, opera di Filippo Quattrocchi (XVIII secolo
Il Monte è un massiccio calcareo (710 mt) ospita la suggestiva Grotta di San Teodoro, ruderi del vecchio castello, all'interno del quale sono ancora riconoscibili le cantine, gli appartamenti privati del Barone e i saloni.
Borgo San Giuliano, uno degli otto borghi rurali costruiti in Sicilia dall’Ente di colonizzazione,
Sagra del Grano e del Castrato a San Teodoro (Messina), evento enogastronomico e culturale
Alcara li Fusi comune della Città metropolitana di Messina, 400 m s.m., patrono San Nicolò Politi 3-5 maggio e 17-18 agosto
Del castello Turio, forse arabo, distrutto da un terremoto nel sec. XV, rimangono i resti di una torre quadrata; ai suoi piedi si trova la monumentale fontana Abate (o dei sette cannoli). La chiesa madre di Maria Santissima Assunta ha un tiburio ottagonale ed è affiancata da un campanile con merli e cuspide; conserva una grandiosa urna d'argento con le reliquie di san Nicolò Politi, opera del catanese Paolo Guarna (1581). La chiesa di San Pantaleone risale al sec. XVII.
Il Lago Maullazzo è un piccolo lago artificiale di circa 5 ettari ricadente nel comune di Alcara Li Fusi, posto alle pendici di Monte Soro. La Grotta del Lauro costituisce un polo di straordinaria attrazione per le innumerevoli stalattiti, stalagmiti e colonne dalle forme più svariate. In essa è presente anche un tipo di concrezione mammellonare formata da spessi strati di calcite, trasparente nel suo interno. Le Rocche del Crasto sono formazioni rocciose di natura calcarea dell'era mesozoica ricadenti nel territorio dei comuni di Alcara Li Fusi, Longi e San Marco d'Alunzio, ad un'altezza di 1315 m s.l.m., sui monti Nebrodi.
Il 24 giugno si celebra la Festa de’ Muzzuni, una celebrazione di antiche origini pagane legata al raccolto.
Nei dintorni si trovano i resti del monastero basiliano di Santa Maria del Rogato, l'eremo di San Nicolò Politi (sec. XII)
Nebrodi Gusto, uno straordinario ‘Viaggio’ nei Sapori e nei saperi della Sicilia,
Capizzi, comune della Città metropolitana di Messina, 1100 m s.m., patrono San Giacomo 26 luglio
La Chiesa Madre, con facciata del locale Pietro del Campo (1800), conserva un portale gotico del 1234 e un fonte battesimale medievale appartenenti alla costruzione primitiva. Nella chiesa di San Giacomo è una statua attribuita ad Antonello Gagini (sec. XV-XVI), mentre in quella di Sant'Antonio Abate si trova una tela del Patania (1842). Annesso alla chiesa è l'oratorio della Compagnia del Santissimo Sacramento. Eleganti palazzi nobiliari dei sec. XVII, XVIII e XIX abbelliscono l'abitato.
Nella notte fra il 31 agosto e il 1° settembre si celebra la Festa di Sant'Antonio: la tradizione vuole che i devoti viaggino a cavallo o sui muli fino ai boschi in contrada Cannella.

La Festa di San Giacomo Apostolo Maggiore, patrono di Capizzi in provincia di Messina, è una delle feste più particolari e antiche della Sicilia. Il suo culto risale al tempo dei Normanni, quando fu edificato l'attuale Santuario di San Giacomo.

Il corteo con figuranti in costume d’epoca ricorda il soggiorno di Pietro II d’Aragona a Capizzi nel XIV secolo e si svolge il 22 luglio di ogni anno. Il Re istituì una Fiera franca, esente da dazi e imposte, e quale segno di questo grande privilegio, donò alla città il Vessillo con il suo stemma a sottolineare che il tutto si sarebbe svolto sempre sotto la sua egida. I capitini in segno di gratitudine per questa grande concessione, ogni anno durante la festa di San Giacomo portavano in solenne processione fino al Castello il Vessillo. La manifestazione si articola in due momenti: in mattina l’autorità ecclesiastica consegna il Real Vessillo all’autorità civile che lo colloca nella zona del Castello dove prima insisteva la Chiesa della Maddalena - Cappella Regia. Nel tardo pomeriggio lo stesso Vessillo viene riconsegnato all’autorità religiosa e verrà issato sul campanile del Santuario di San Giacomo, dove sventolerà per tutto il periodo dei festeggiamenti.

Dal 16 al 24 luglio si svolge la novena. All'alba del giorno 25 luglio, numerosi fedeli scalzi fanno U viaggio in onore al Santo per chiedere grazie, o per sciogliere voti. Il 24 luglio si svolge la Processione delle Reliquie del Santo, il 26 luglio la Processione del fercolo del Santo Protettore, sorretto a spalla da molti devoti, per le vie del paese: tradizionali Miracoli, consistenti nell’abbattimento di un muro. Il fercolo, per l’occasione, viene utilizzato a mo’ di ariete mediante il quale viene abbattuto il muro di una casetta. La leggenda vuole che là, grazie all’intervento miracoloso del Santo, sono stati sconfitti i saraceni, asserragliati dentro il loro luogo di culto.

La Processione delle Sante Reliquie, contenute in un'artistica teca di legno dorato, portate da un nobile spagnolo, Sancho d’Eredia, cavaliere aragonese a Capizzi nel XV secolo. Le reliquie sono portate in processione per le vie del Centro storico di Capizzi dalla Venerabile Confraternita di San Bartolomeo Apostolo e la Venerabile Confraternita di San Giacomo Apostolo Maggiore.

Il 26 luglio alle ore 11 circa solenne celebrazione della Messa in onore del Santo come il giorno precedente. Ma tutta la solennità di questa giornata si concentra nella lunga, faticosa ed estenuante processione con il fercolo, su cui troneggia maestoso e benedicente San Giacomo, che sorretto a spalla da molti devoti, specialmente giovani, percorre le vie e la periferia del Paese.

A Capizzi, in provincia di Messina torna il 20, 21 e 22 ottobre 2023 "Il Tartufo tra i sapori d’autunno" - Sagra del Tartufo dei Nebrodi, https://www.facebook.com/sagratartufocapizzi/
Caronìa comune della Città Metropolitana di Messina, 304 m s.m., patrono San Biagio 3 febbraio e seconda domenica di agosto
ben conservato è il castello di origine normanna, oggi di proprietà privata, al Castello appartiene una cappella, uno dei pochissimi esempi in Sicilia di cappelle normanne a tre navate. La centrale quasi doppia delle laterali con pilastri a base rettangolare, chiuse da tre piccole absidi semicircolari, originale architettura riconducibile a motivi e stili tipici delle chiese basiliano.

la chiesa madre è intitolata a San Nicolò di Bari (sec. XVII). Il bel portale in pietra, coevo, ha arco a tutto sesto e, all'interno, la volta è affrescata con il Paradiso di B. Ferro e A. Petringa (sec. XVIII).

Porcelli e Porcini, a Caronia ad ottobre la tadizionale "Festa del mangiare bene" dedicata al Suino nero, ai Funghi porcini, genuinità e tradizione alla manifestazione, dedicata alla gastronomia dei Nebrodi e visite guidate gratuite al Castello Normanno

Cesarò comune della Città Metropolitana di Messina, 1150 m s.m., patrono San Calogero 18 giugno e 21 agosto
Del castello si conservano scarsi resti.
La chiesa madre, barocca, custodisce un crocifisso quattrocentesco dipinto su tavola, un bellissimo sarcofago del Settecento che è stato realizzato da Giovanni Antonio Romano Colonna,
la Chiesa di San Calogero che, oltre ad essere riccamente adornata al suo interno, è nota anche per ospitare il fercolo di San Calogero, che è il Santo patrono del paese.
Palazzo Zito, la costruzione, ed in particolare i caratteri formali e stilistici, sono settecenteschi, i piani, hanno la caratteristica di avere le volte affrescate con scene di vita o di stampo bucolico e campestre.
il “Cristo sulla Montagna”, statua di bronzo che raffigura Gesù con le braccia aperte (altezza 5,50 m), che domina il paese di Cesarò.

Sagra del suino nero e del fungo porcino dei Nebrodi a Cesarò a novembre, possibilità di degustare le carni del suino nero, tipica razza allevata sui Nebrodi, e di assaporare la delicatezza e il profumo del porcino dei Nebrodi.

l Mercato della Terra dei Nebrodi si svolge a Cesarò ogni terza domenica del mese a partire dalle ore 10.00 presso la Villa Aldo Moro.
Floresta, tra arte cultura ed ambiente, si trova sui Monti Nebrodi, sullo spartiacque tra il mar Tirreno e il mar Ionio, sorge a 1275 m s.l.m. è il comune più alto della Sicilia, la festa Patronale dedicata a Sant’Anna si celebra il 26 luglio
È un comune del Parco dei Nebrodi, https://www.parcodeinebrodi.it/

Ottobrando a Floresta, una manifestazione dedicata ai prodotti tipici e al folclore nel comune messinese immerso nei Nebrodi. Tutte le domeniche di ottobre, la classica carrellata di sagre e prodotti tipici conditi con arte, cultura, spettacoli e stand gastronomici, regina dei prodotti tipici locali è la provola

Festa di Primavera a Floresta, passeggiata naturalistica guidata. Per chi ha voglia di trascorrere giornate a contatto con la natura, sarà possibile partecipare alle escursioni nel territorio florestano attraverso percorsi naturalistici,  lambisce anche il territorio del Parco Fluviale del fiume Alcantara di cui nel territorio del Comune, sgorga la sorgente. http://www.parcoalcantara.it/

Ottobrando, una manifestazione dedicata ai prodotti tipici e al folclore nel comune messinese immerso nei Nebrodi. Tutte le domeniche di ottobre nei giorni, classica carrellata di sagre e prodotti tipici conditi con arte, cultura, spettacoli e stand gastronomici.  https://www.facebook.com/prolocofloresta/

I Tholos di Floresta, noti anche come Cùbburi, sono delle costruzioni a cupola realizzate in pietra utilizzate un tempo come rifugio dai pastori.
Galati Mamertino è un comune della città metropolitana di Messina, alt 820 m.s.l.m. Patrono San Giacomo 25 luglio
La sua conformazione urbanistica ricorda un'aquila ad ali spiegate che spicca il volo in direzione settentrionale.

La chiesa madre, dedicata alla Madonna Assunta, è stata costruita del XV secolo. In stile rinascimentale, fu l'edificio di culto baronale. È divisa in tre navate da 12 colonne doriche (una per ogni apostolo), Antonello Gagini, ha consegnato alla storia alcune delle sue opere più significative, tra cui il gruppo della Trinità e il gruppo dell'Annunziata, vi è anche custodita la cappella di San Giacomo, dove al suo interno vi è il Santo patrono di Galati San Giacomo Apostolo.

Chiesa del Rosario, edificata intorno al 1530, ricoprì subito il ruolo di chiesa madre, prima sotto il nome di SS. Salvatore poi di S. Martino, sull'Altare Maggiore è presente una statua marmorea della Madonna delle Nevi, del Gagini.

Chiesa di S. Caterina, al suo interno sono presenti: una statua marmorea gaginiana della Santa del 1550, una statua lignea dell'Immacolata di Girolamo Bagnasco (XVI sec.) e un crocifisso ligneo del XVII secolo di Fra Umile da Petralia, opera di estrema bellezza e pregio.

Il palazzo del Principe è un'ispirazione di stampo tardo cinquecentesca, e fu costruito nella seconda metà del XVI secolo durante la Dinastia del Lanza.il palazzo inoltre è formato da numerose stanze, compreso il grande salone dove il Barone o il Principe, oltre alle feste, teneva i suoi consigli di Governo insieme coi Nobili e i Dignitari e nominava i Magistrati.

Festa d'Autnno, a Galati Mamertino, con degustazione di prodotti tipici galatesi, mercatini artigianali.

È un comune del Parco dei Nebrodi,   https://www.facebook.com/prolocogalatimamertino/
Lòngi comune della Città Metropolitana di Messina, 616 m s.m., patrono San Leone 20 febbraio, prima domenica di maggio e 23 agosto
Al Medioevo risalgono la torre campanaria di una chiesa distrutta e il castello, che sovrasta tutto l’abitato, appare sopraelevata da una parte rispetto al livello della strada. Ma, della lettura esterna e dalla planimetria, sembra solo un palazzo che nel tempo è stato fortificato per ragioni difensive
La chiesa della Santissima Annunziata (ricostruita nel sec. XIX), con campanile quattrocentesco, custodisce una Madonna gaginesca, un Ecce Homo ligneo barocco e un coro del sec. XVII.
La Chiesa Matrice, dedicata a S.Michele Arcangelo, costruita su un terrapiano, sovrasta la Piazza Umberto I° e vi si accede tramite due scalinate monumentali simmetriche in pietra marmorea locale.

Note di Gusto", percorsi naturali e "gastromusicali" all’interno dell’antico borgo,   https://www.facebook.com/strettadi.longi/

Sagra del suino nero dei Nebrodi a gennaio,  degustazione delle specialità culinarie preparate con il saporito suino nero, della porchetta, del prosciutto crudo
Militèllo Rosmarino comune della Città Metropolitana di Messina, 422 m s.m., patrono San Biagio 3 febbraio e 25 agosto
La chiesa di San Domenico conserva un sarcofago quattrocentesco scolpito.
Nella chiesa di San Sebastiano è una tela secentesca raffigurante la Madonna con i santi Sebastiano e Rocco.

Gustando Militello' Fiera del Gusto tra i Monti Nebrodi a Militello Rosmarino (Me), appuntamento con la tradizione ed i prodotti enogastronomici locali.   https://www.facebook.com/people/Gustando-Militello/100090991608184/
Sant'Àgata di Militèllo comune in provincia di Messina, 30 m s.m., patrono San Giuseppe 19 marzo
La chiesa madre (sec. XIX, terminata nel sec. XX), dedicata a San Giuseppe e a Santa Maria del Carmelo, conserva alcune statue di Salvatore Bagnasco.
Il castello Gallego è settecentesco, come pure la chiesa del Carmelo, affiancata da un campanile a vela.
Palazzo Gentile ospita il Museo Etnoantropologico dei Nebrodi,

Fiera storica di Sant' Agata di Militello (ME) è la manifestazione più antica e importante per la comunità santagatese e il suo hinterland, oltre ad avere una grande importanza a livello nazionale. Sfilate di carrozze, calessi, carretti, strascini e cavalli. Si svolge due volte l'anno nei mesi di aprile e novembre, presso il lungomare di Sant'Agata Militello,

nel 1933 è nato Vincenzo Consolo, uno dei maggiori scrittori italiani del secondo Novecento.
Santa Doménica Vittòria comune della Città Metropolitana di Messina, 1027 m s.m., patrono Sant’ Antonio Abate prima domenica di settembre
chiesa dedicata a Santa Domenica, dal nome della principessa Vittoria Alliata di Villafranca

Sagra del Tartufo dei Nebrodi a dicembre

San Marco d'Alunzio comune in provincia di Messina, 540 m s.m., patrono San Marco 25 aprile, fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia, una veduta mozzafiato con le isole Eolie all’orizzonte, dell'antica città greca rimangono, nella parte bassa dell'abitato, alcune strutture del Tempio di Ercole. Di impianto bizantino sono la chiesa di San Teodoro, a croce greca, con all'interno decorazioni a stucchi e l'Annunziata, di impianto paleo-cristiano.
Dell'originaria struttura normanna della chiesa del Santissimo Salvatore, del XII secolo, sono rimaste all'interno le colonne, è a croce greca e decorata con disegni geometrici.
Da non perdere sono pure interessanti la Chiesa madre dedicata a San Nicola di Bari e la Chiesa dell'Aracoeli, edificate in pietra e marmo locale, e numerose chiese con preziosi dipinti, stucchi, affreschi e tele, opera di maestranze locali: chiesa di Sant'Antonio, chiesa di Sant'Agostino, chiesa di San Basilio, chiesa di Santa Maria dei Poveri, chiesa del Casile, chiesa di Gesù e Maria, chiesa di tutti i Santi, chiesa dei Quaranta martiri, chiesa di San Giuseppe, chiesa di San Giovanni, convento dei Padri Cappuccini, monastero delle Benedettine.

Il Primo Maggio "Bosco in Festa" a San Marco d'Alunzio, tradizionale scampagnata, visite guidate al patrimonio artistico e ai musei. Area attrezzata,  https://www.facebook.com/woodboscoinfesta/

Giornata Storica a San Marco d'Alunzio (Me) il 2 giugno 2023. Rievocazione Medioevale con delegazioni di cortei storici provenienti da tutta la Sicilia, giochi medievali, danze, musici e giocolieri.

San Marco Iron Fest - Biennale di Arte Fabbrile a San Marco DAlunzio. Tornano a sfidarsi gli artisti del ferro provenienti da tutto il mondo nello scenario unico di San Marco D'Alunzio in Sicilia.

Palio dell’Assunta a San Marco D'Alunzio, ”Rievocazione storica medievale” che ricorda l’arrivo del Conte Filingeri Riccardo a San Marco. Non è un caso che il Palio si svolga ad agosto, infatti il primo Conte di San Marco prende possesso della contea nei primi giorni di agosto del 1453 e il 15 agosto, in occasione della festa della Madonna Assunta omaggiava la Madonna e faceva divertire il popolo con un Palio.

L'ultimo venerdì di marzo si svolge la Processione dei Babbaluti, una tradizione che risale al Seicento, durante la quale 33 fedeli (tanti quanti gli anni di Cristo), incappucciati e con ai piedi solo delle calze di lana, portano in processione il crocifisso recitando una litania.

San Martino nel Borgo" di San Marco d'Alunzio, a novembre, vino, degustazioni, musica

San Fratello comune della Città Metropolitana di Messina, 675 m s.m., patrono San Benedetto il Moro 17 dicembre
Il paese conserva la medievale chiesa del Crocifisso, la chiesa delle Grazie (sec. XVIII) e la chiesa basiliana detta “dei Tre Santi” (Alfio, Filadelfio e Cirino), edificata nel sec. XII: ha navata unica, un transetto e tre absidi; un tamburo ottagonale sostiene la cupola.
Rinomata è la settembrina mostra del cavallo sanfratellano, razza che vive ancora in parte allo stato brado, attorno cui si è sviluppato un fiorente equiturismo. Durante la settimana santa si svolge la Festa dei Giudei, di origine medievale, durante la quale alcuni “disturbatori”, vestiti in abiti militareschi e mascherati, agiscono turbando l'armonia delle funzioni religiose.

Palio degli Aleramici , ad agosto, Gran Palio di San Filadelfio Cortei Storici, Mercati e Mostre Medievali a San Fratello. Il Gran Palio di San Filadelfo e Fiera dei Tre Santi a San Fratello San Fratello, rappresentazione in costume,   https://www.facebook.com/www.granpaliodisanfildelfo.it/

Rassegna Mosta mercato Cavallo Sanfratellano ad ottobre, manifestazione zootecnica,   https://www.facebook.com/visitsanfratello/

Martin Fest" a San Fratello, a novembre, l'evento che rende omaggio al vino novello. Buon vino e prodotti tipici,  https://www.facebook.com/smarinareistheway/
San Teodòro comune della Città Metropolitana di Messina, 1150 m s.m., patrono San Gaetano 7 agosto.
chiesa madre di Maria Santissima Annunziata (1692), la chiesa di San Teodoro e i resti di una torre.
Tortorìci comune della Città metropolitana di Messina, 468 m s.m., patrono San Sebastiano 20 gennaio.
L'abitato conserva la chiesa di San Nicolò, a navata unica e bel soffitto ligneo, la chiesa di San Francesco, di architettura arabo-normanna, e la chiesa della Badia (sec. XVIII) con un'Annunciazione di scuola gaginesca.
Il Comune di Tortorici, grazie alla presenza di numerosi boschi ricchi di noccioleti sparsi in tutte le sue numerose borgate, venivae soprannominata la Città della Nocciola, venendo inoltre ricordata come Città delle Campane, inoltre si producevano seta e profumi, nel convento dei francescani vi era una scuola di filosofia e teologia.
Tanto splendore fu cancellato da una alluvione che nella notte del 6 giugno 1682 cancellò buona parte della città. Con l'inizio del secolo i professionisti s allontanano gli artigiani sopraffatti dai prodotti dell’industria, si allontanano, i contadini, abbandonano la coltivazione dei noccioleti.
La natura, la vegetazione, i numerosi laghi (Badessa, Trearie, Cartolari) fanno del vallone Calagni con Tortorici un paese ad attrazione turistica, dove si può godere delle bellezze naturali e si possono ammirare i monumenti e le opere pervenuti dal passato, Chiese e Monumenti, un centro storico fatto di un dedalo di viuzze dove ammirare le chiavi di volta delle porte in pietra finemente istoriata.
Esiste il Mulino delle Ferriere il Museo etnofotografico Franchina – Letizia, l' Antica fonderia delle campane, suggestiva la lunga festa in onore di S. Sebastiano inizia il primo gennaio con il suono della campana e l'esposizione del Santo alla Città.
Sagra dell’Ortica e delle erbe spontanee, incontri, dibattiti e degustazione di piatti a base di verdure spontanee di Sicilia e di prodotti locali.   https://www.facebook.com/people/Associazioni-Riunite-Pro-Tortorici/100072135906787/   https://www.facebook.com/CentrodiStoriaPatria/
ad agosto Nte vaneddi i Turturici tra arte cultura, itinerante tra le piazze e nei caratteristici vicoli del centro storico di Tortorici   https://www.facebook.com/tortorici.ntevaneddi/    https://www.facebook.com/giovanioricensi/
Cibo e Territorio - La tradizione è Salute" a Tortorici a novembre  https://www.facebook.com/tortorici.libero.it/
Ucrìa comune della Città Metropolitana di Messina, 710 m s.m., patrono Signore della Pietà 14 settembre
la chiesa madre, con facciata in pietra arenaria ed elegante portale e all'interno una statua cinquecentesca raffigurante l'Annunziata.
Mostra & Sagra dei Funghi ad Ucria (ME) il 28 ottobre 2023. La sagra si svolge ogni anno generalmente durante l'ultimo week end di ottobre,  https://www.facebook.com/Ass.micologica.ucria/
Bronte è un comune del Parco dell'Etna e del Parco dei Nebrodi conosciuto per la varietà del pistacchio verde di Bronte,  
Il Santuario di Maria Santissima Annunziata di Bronte, Patrona con San Biagio della città, è uno dei più antichi monumenti religiosi della Città. Il santuario sorge al margine ovest del paese, nella parte inferiore del antico centro storico.
La Chiesa della SS. Trinità a Bronte è la Chiesa Matrice della città e l'edificio Sacro più importante sia da un punto di vista architettonico, sia storico che documentale.

Il Museo del Carretto Siciliano Gullotti comprende, oltre ai meravigliosi Carretti Siciliani, carrozze e calessi, una notevole quantità di opere tra sponde, casci i fusu, ruote, ornamenti dei cavalli, pennacchi, giare e tanto altro, tutto facente parte del tradizionale folklore siciliano e del mondo del Carretto Siciliano e dei sui Carrettieri.

l'ammiraglio britannico Horatio Nelson fu insignito del titolo di duca di Bronte nel 1799 da Ferdinando I delle Due Sicilie con una donazione significativa di terreni, fra cui il Castello e la chiesa di Santa Maria nei pressi di Maniace.

Sagra del Pistacchio ad ottobre, a Bronte, la tradizionale manifestazione dedicata all'oro verde DOP del comune etneo: il pistacchio, il suo gioiello gastronomico. Durante la manifestazione saranno organizzate visite guidate del centro storico di Bronte, mostre, convegni, spettacoli e altri eventi collaterali.   https://www.facebook.com/expo.pistacchio.bronte.dop

L’Obelisco, fu fatto erigere dal duca di Nelson per delimitare la ducea nel 1905. Questo luogo offre l’occasione per poter ammirare una spettacolare veduta dei Nebrodi, spaziando dal Lago Tre Arie alla Serra del Re alla vetta di Monte Soro, con il Mongibello che sovrasta in lontananza.

Maniace comune della Città Metropolitana di Catania, 787 m s.m., patrono San Sebastiano 20 gennaio.
La chiesa dell'abbazia, esempio di architettura tardo normanna, ha un bellissimo portale ogivale di marmo con capitelli figurati e, all'interno, il soffitto in legno in gran parte originario.


Randazzo comune della Città Metropolitana di Catania, 765 m s.m., patrono Maria Santissima Assunta 15 agosto, il suo territorio al Parco Regionale dell’Etna, a quello dei Nebrodi ed al Parco Fluviale dell’Alcantara.

La cattedrale di Santa Maria, che conserva dell'originaria costruzione normanno-sveva (1217-39) le absidi e i muri laterali, ha in stile catalano i portali e le finestre laterali a baldacchino (sec. XV); la facciata e il campanile sono del 1852-63; all'interno si custodiscono numerose opere d'arte tra cui un Crocifisso di fra' Umile da Petralia, tele secentesche e diversi dipinti ottocenteschi di Giuseppe Velasquez.

La chiesa di San Nicolò, restaurata dopo i bombardamenti del 1943, è il rifacimento (sec. XVI-XVII) di un edificio trecentesco di cui conserva la parte absidale; all'interno si possono vedere rilievi scultorei di Giacomo e Antonello Gagini (tra cui le Scene della Passione, 1535) e una bella tavola quattrocentesca (Deposizione).
Lo splendido campanile costruito a strisce alterne di lava e calcare (sec. XIV) caratterizza la chiesa di San Martino, nella quale si conservano una vasca battesimale marmorea del 1447, una Vergine della Misericordia della scuola dei Gagini e un tabernacolo in marmo del sec. XV.

La Chiesa di San Martino di Randazzo la struttura originaria, che consiste nella sola navata centrale, risale al V secolo. Nel XII secolo, la chiesa fu poi ampliata con due ulteriori navate, mentre una quarta fu aggiunta nel corso del 1600. Attualmente, la chiesa di san Martino mostra prevalentemente uno stile barocco.
Sulla sua elegante facciata, formata in gran parte da blocchi di pietra lavica, spicca la presenza di 12 miniature in arenaria che rappresentano santi e martiri. E’ evidente la sua somiglianza con la Chiesa di San Nicola opera dell’architetto Andrea Calamech, alla quale presumibilmente l’artista ignoto di questa chiesa si è ispirato.
Alto ben 41 metri, il campanile della chiesa di San Martino è considerato dagli esperti tra i più belli della Sicilia. Il campanile, posto alla sinistra della chiesa, presenta una perfetta combinazione degli stili arabo-normanno e gotico. E’ suddiviso in quattro piani: il primo, il più antico che risale alla prima metà del XII secolo, presenta feritoie e monofore a sesto acuto; il secondo, con l’orologio, Fonte Battesimale, l’Acquasantiera a forma di calice di giglio, la statua della Madonna della Misericordia di scuola gaginesca del secolo XVI e la statua della Madonna delle Grazie di Vincenzo Gagini del secolo XVI. E’ inoltre presente un polittico di Antonello di Saliba del XV secolo, allievo di Antonello da Messina, con la Madonna tra Santa Maddalena e Santa Marta.

Il Palazzo Finocchiaro (1509) rappresenta un singolare esempio di transizione stilistica dal gotico al Rinascimento.

Nel Museo archeologico, situato nel palazzo Vagliasindi, sono esposti i reperti della necropoli greca di Sant'Anastasia (sec. V-II a. C.).

Il Museo della Musica e della Liuteria di Randazzo ha sede un antico edifico del XIII secolo, https://www.secolibui.com/

Ai margini della piazza di San Nicolò è possibile passeggiare in una delle più suggestive vie del paese: la Via degli Archi.
Presso il palazzo comunale, ex convento dei frati minori, divenne tale dopo il 1866. Particolare attenzione merita il chiostro interno con una cisterna al centro della corte e la sequela di archi che abbraccia il tutto. Proprio davanti all’ingresso del Palazzo potete ammirare il gruppo bronzeo Pace, Amore e Libertà, opera di uno scultore randazzese.

Festa Medievale nel centro storico di Randazzo a luglio, rievocazione storica della permanenza di Bianca di Navarra.
La manifestazione è organizzata dall'Associazione Sicularagonensia, una tra le realtà più interessanti nel panorama delle rievocazioni storiche della Sicilia.
Il programma prevede uno spettacolare corteo storico oltre a rappresentazioni teatrali, musiche, esibizioni di danze medievali, animazione giullaresca (giocoleria, trampoleria, acrobatica, giochi di fuoco) e gruppi di sbandieratori e di tamburi. Non può mancare l'apertura delle "taverne" che propongono squisite cene medievali.  https://www.facebook.com/sicularagonensia

Cerami comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 970 m s.m., patrono San Sebastiano 20 gennaio e ultima domenica di agosto, è l'unico comune dell'ennese a essere compreso nel Parco Regionale dei Nebrodi.
In stile barocco sono le chiese del paese la chiesa madre di Sant'Ambrogio, che custodisce una statua della Madonna del Rosario di Antonello Gagini,
la chiesa del Carmine, che conserva un Crocifisso di fra' Umile da Petralia,
la chiesa di San Benedetto o dell'Abbazia, in agosto si svolge la Festa di San Sebastiano, con esibizione delle grandi bandiere di alloro, costruite per l'occasione.

Sagra del "Cavatieddu" di Cerami a settembre.
La tradizionale sagra du "Cavatìeddu Atturratu" (dolce tipico), è un'importante manifestazione gastronomica.
Nel corso della serata, il Peperone di produzione locale, arrostito sulla brace e condito con olio e sale sarà accompagnato dal Cavatieddu, dolce tipico di antichissima ricetta, un biscotto imbevuto di acqua e zucchero, ricoperto con granella di mandorle tostate e tritate, cannella e zucchero.
Troina comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 1121 m s.m., patrono: san Silvestro da Troina 2 gennaio, fa parte del club dei borghi più belli d'Italia,
Nel Parco dei Nebrodi, in un territorio ricco di boschi e pascoli, sorge il borgo di Troina, tra chiese, palazzi e i resti della cinta muraria, ricordiamo che Troina fu protagonista di un importante combattimento della Seconda Guerra Mondiale: qui si svolse la storica battaglia che, dall’1 al 6 agosto 1943, vide combattere americani e tedeschi, giorni cruenti, di battaglia, terribili, furono immortalati dal fotografo Robert Capa, www.robertcapatroina.it

Troina, fra le varie strutture, spicca la Cattedrale della Beata Assunta, facilmente riconoscibile dalla grande torre campanaria in stile normanno, resti delle fortificazioni normanne, costruita nel 1078-80 per volere del conte Ruggero e rifatta nei sec. XV e XVIII, mantenendo parti della struttura originaria, al suo interno numerosi tesori artistici appartenenti a diverse correnti artistiche e a diverse culture, da quella bizantina a quella francese, l’Oratorio con i suoi pavimenti in ceramica salentina e i suoi numerosi stucchi dorati. A ridosso del convento dei Padri Carmelitani, con un campanile cuspidato del 1597 che finisce a cono, rivestito di piastrelle di maiolica.

Molteplici i conventi, fra i vari i più importanti oggi ruderi, sono il convento di San Michele Nuovo e di San Michele Vecchio, nei pressi di quest’ultimo convento è anche presente una particolare croce, la croce della Timpa si erge infatti sopra una colonna seicentesca,

La Chiesa di Sant'Agostino sorge nel pianoro a nord sotto la Chiesa Madre. Essa è annessa all'omonimo Convento dei Padri Agostiniani. Codesta Chiesa viene segnalata perché nello stesso punto dove essa sorge vi era la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo nel 170 d.C. e quindi una fra le più antiche costruzioni religiose della Sicilia. Successivamente, nel 1502, l’edificio diviene residenza dei frati Agostiniani. In passato nella chiesa era molto venerato San Nicola da Tolentino
La costruzione dell’edificio, in forma ottagonale e preceduta da un piccolo vestibolo, è caratteristica della fine del diciottesimo secolo. La struttura presenta una facciata a due ordini architettonici, in stile neoclassico. Il convento, costituito da due corpi volumetrici, è scandito in tre ordini architettonici. Nella sagrestia della chiesa una lastra tombale di stile barocco rivela la presenza di una cripta cimiteriale. La particolarità del Convento è data dal suo essere cinto da qualcosa come quaranta loggiati.

il Castello Normanno, struttura militare risalente al 1061 circa.

La chiesa di San Silvestro. Costruita laddove nella seconda metà del XIII secolo fu rinvenuto in circostanze miracolose il corpo di San Silvestro Monaco, patrono del borgo: la grotta del ritrovamento, insieme all’antica chiesetta di San Bartolomeo, è stata accorpata all’attuale basilica, col coro tardo-rinascimentale in noce intagliata, le colonne corinzie monolitiche in pietra locale e la cappelletta a forma di cripta col corpo del patrono. Il tempio ha una struttura basilicale a tre navate. Al centro del transetto si erge la cupola sorretta da un tamburo quadrangolare. La chiesa custodisce la statua in marmo bianco di San Silvestro, riferibile alla scuola del Gagini.

La chiesa bizantina di Santa Maria della Catena edificata su un complesso termale romano e del convento basiliano di San Michele “il Vecchio”

Chiesa di San Nicolò Scalforio
Risalente al periodo medievale, l’edificio possiede una torre campanaria con un sottopassaggio che corrispondeva ad una delle antiche porte di accesso alla citta-castello normanna. La chiesa, a mononavata, ha al proprio interno un pregevole altare principale e quattro laterali risalenti al Settecentesco. Custodisce, inoltre, quattro dipinti e un Crocifisso ligneo di buona fattura.

Il Festino di San Silvestro a Troina - Edizione 2022 ha inizio il 19 Maggio 2022 e termina il 12 Giugno 2022.
Dalla penultima Domenica di Maggio alla prima di Giugno, sfilano, come se suddivisi in ceti sociali, poveri, nobiltà e clero.
Il regno di Silvanum è in silva ed è nell'alloro che il rapporto tra fedele e santo si concretizza, unico testimone del debito rimesso, prova di un pellegrinaggio votivo già svolto.

Sono tre i momenti religiosi salienti del Festino:
Festa dei Rami

Pellegrinaggio a piedi dalla Basilica di San Silvestro a Troina fino ai lontani boschi dei Nebrodi dove i fedeli raccolgono ramoscelli di alloro con cui sfilano la domenica lungo le via del paese.
Festa della 'Ddarata

Pellegrinaggio a cavallo con tragitto simile al precedente. Anche i fedeli 'ddarara rientrano attraversando lo storico ponte di Faidda e sfilando, la Domenica, con gli animali bardati di alloro.
Discesa e Salita Fercolo

Processione del Simulacro del Santo, dalla Chiesa Madre a quella a lui dedicata, in una sfarzosa Vara settecentesca attraversando la tradizionale Fiera di Giugno.

Altri eventi del Festino di San Silvestro non prettamente religiosi sono:
La Kubbàita

Cavalcata medievale con lancio di torroni e dolciumi. La storica cavalcata ricorda l'ingresso di Carlo V in città nel 1535. In memoria di tale evento un gruppo di cavalieri, in costumi spagnoleggianti, apre il corteo precedendo tre protagonisti: tre cavalieri vestiti con ricchi costumi cinquecenteschi e su cavalli bardati finemente. Ogni cavaliere porta con sé una bisaccia piena di torroni e dolciumi, che verranno successivamente distribuiti alla folla di partecipanti.
Vastedda cu Sammucu, sagra dedicata a questo prodotto tipico per eccellenza nella tradizione gastronomica di Troina.

Ponte Medievale di contrada Failla

A pochi chilometri dal centro abitato vi è il lago Sartori o lago di Ancipa

Sagra della "Vastedda cu sammucu" a giugno, durante le tradizionali feste in onore di San Silvestro, Patrono di Troina (EN). Chi soggiorna a Troina può avere il piacere di gustare dei piatti unici nel loro genere, caratteristici di una cucina legata ancora ad ambienti agro-pastorali, propri delle zone montane; tra questi primeggiano alcuni piatti rustici, come la “vastedda cu sammucu”, denominata anche “vastedda ‘nfigghiulata”, e gli “'nfasciatieddi”. https://www.facebook.com/enjoytroina/

Troina buona in tutti i sensi" l'evento si svolgerà nella cittadina normanna a novembre, esposizione e vendita di prodotti agroalimentari tipici locali e attività di show cooking da parte dei ristoratori.

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