Il parco dei Nebrodi
Il parco dei Nebrodi, separa il mare Tirreno dall'Etna , con una vista mozzafiato sulle isole eolie, è suddiviso in quattro zone, funzionali alla conservazione e, quindi, alla valorizzazione delle risorse che costituiscono il patrimonio dell’area protetta.
I monti Nebrodi o Caronie sono una catena montuosa che assieme alle Madonie ad ovest e ai Peloritani ad est, costituiscono l’Appennino Siculo.
Essi s'affacciano, a nord, direttamente sul Mar Tirreno, a volte quasi a strapiombo; il loro limite meridionale è costituito dall’Etna, dalla quale sono separati dal fiume Alcantara e dall’altro corso il Simeto, il principale fiume della Sicilia.

La zona A (di riserva integrale), comprende i sistemi boschivi alle quote più elevate, le uniche stazioni siciliane di tasso ed alcuni affioramenti rocciosi. Oltre i 1200 metri sul livello del mare, sono localizzate varie faggete , mentre a quote comprese fra gli 800 e i 1200 metri, sui versanti esposti a nord, e tra i 1000 e i 1400 metri, sui versanti meridionali, è dominante il cerro. Ampie aree per il pascolo s’aprono, inoltre fra faggete e cerrete.
La zona B (di riserva generale) include le rimanenti formazioni boschive ed ampie aree destinate al pascolo, localizzate ai margini dei boschi. Sono, inoltre, presenti limitate zone agricole ricadenti in aree caratterizzate da elevato pregio naturalistico e paesaggistico.
La zona C (di protezione), comprende nove aree, strategicamente distribuite sul territorio, in cui sono ammesse le attività rivolte al raggiungimento d’importanti finalità del parco quale, ad esempio, la realizzazione di strutture turistico-ricettive e culturali.
La zona D (di controllo) costituisce la fascia esterna dell’area protetta consente il passaggio graduale nelle aree a più alta valenza naturalistica.
tel. 0941 702524
info@parcodeinebrodi.it
Punti d'interesse nel parco dei nebrodi
Obelisco di Nelson a 1553 metri s.l.m.
È la stele che si trova in località Serra del Mergo e nota come Obelisco di Nelson lungo il Sentiero delle Sorgenti.
Ai piedi dell'obelisco ci si può fermare per ammirare il panorama tutt'intorno.
Questa stele fu fatta erigere nel 1905 dal Duca Alexander Nelson-Hood in onore del padre morto un anno prima.
Alla base si può notare una grossa lapide che porta una scritta in latino che ci ricorda che essa fu messa nell'anno 1905 in memoria di Alessandro Nelson Hood, a qualche chilometro dal Castello di Maniace, in Contrada Serra del Mergo (1553 s.m.) sul limite più alto e settentrionale della ducea,, nelle vicinanze di Serra del Re (1754 m.) e della zona di Foresta Vecchia, dal Duca Alexander Nelson-Hood in onore del padre morto un anno prima.
Alla base una grossa lapide, ormai consunta dal tempo, porta scolpita una scritta in latino che ci ricorda che essa fu messa nell'anno 1905 in memoria di Alessandro Nelson Hood (IV Duca di Bronte, foto a sinistra), "illustre discendente dell'eroe immortale del Nilo".
Castello dell'Impallaccionata a 837 m.slm
Meglio conosciuto con il nome di Casina di pietratagliata, nei pressi di Portella Pomo, è un elegante edificio nobiliare a corpo unico, realizzato con blocchi di pietrame squadrato da maestri scalpellini.
Esso costituisce un valido esempio della tipologia costruttiva dell'inizio del secolo. L'edificio è immerso in una cerreta, la struttura risulta essere un tipico esempio di costruzione aristocratico-rurale dei primi del novecento, destinata a residenza estiva.
S. Croce di Santo Stefano 882 metri s.l.m.
Posto sulla sommità di un monte dal quale si gode di una splendida veduta sulle lussureggianti valli dominate dai Nebrodi e dalle Madonie, il Santuario Letto Santo nel territorio di Santo Stefano di Camastra è da sempre un luogo sacro e di culto meta di pellegrinaggi in montagna.
Di probabile origine normanna. Dal Santuario si domina un'ampia fascia della costa tirrenica e i boschi del Parco dei Nebrodi; dal piazzale antistante sono visibili sia la Rocca di Cefalù che Capo d'Orlando, inoltre si possono vedere direttamente gli abitati di Caronia, S.Fratello, Mistretta, Reitano, Motta d'Affermo, Tusa e Pollina, nonché l'abitato di S.Stefano di Camastra e gran parte del suo territorio. Il complesso odierno, la cui risistemazione risale al XIX secolo è costituito da una chiesa ad una sola navata con annessa canonica e locali che in origine dovevano essere d'uso conventuale.
Cappella delle Tre Vergini a 1325 metri s.l.m.
Luogo di culto immerso nel cuore del Parco nel territorio di Tortorici.
Si tratta di una cappella votiva che prende il nome dalla leggenda che narra come in località Acquasanta un Moro aggredì tre vergini. Una delle tre morì; le altre due, miracolate, si salvarono. Sul luogo della tragedia venne costruita una Cappella al cui interno un pozzo di acqua sulfurea.
Ogni anno all’alba della prima domenica di agosto, da tutti i paesi dei Nebrodi e non solo, numerosi devoti a piedi o a cavallo si recano alla Cappella delle Tre Vergini per partecipare alla Santa Messa, pregare e rivolgere invocazioni davanti al piccolo altare. Secondo la tradizione, la polla d’acqua sulfurea, entra in effervescenza quando esaudisce le preghiere di chi si accosta con umiltà e sincera fede.
Grotta del Lauro 1132 metri s.l.m.
Interessante grotta che si trova sul massiccio del Monte Crasto.
Raggiungibile da un sentiero adatto ad escursionisti esperti la grotta è accessibile solo con l'ausilio degli accompagnatori. La grotta presenta spettacolari formazioni calcaree che formano stalagmiti e stalattiti di rara bellezza.
Cristo Il Signore della Montagna
Cristo Il Signore della Montagna a Cesarò
Parco avventura nebrodi adventure park a Longi
Leccete di Zerbetto,
Malo Passo,
Fossa del Lupo,
Lago Biviere,
Lago Maulazzo,
Bosco di Mangalaviti ,
Serra del Re (1754 m.),
Monte Soro (1847 m.),
Bosco della Tassita,
Rocche del Crasto,
Monte San Fratello
Cascate del Catafurco
Lago Cartolari
Pizzo Fau (1686 metri)
Serra Pignataro (1661 metri)
Le vostre escursioni naturalistiche guidate in Sicilia
La Sicilia, è una terra che offre innumerevoli opportunità di escursionismo. Si può camminare all'ombra di faggete, scendere in profondi canyon, scalare vulcani, montagne, ma anche camminare lungo affascinanti tratti costieri.
Le associazioni, consentono di godere al meglio con la loro esperienza delle località, degli aspetti naturalistici, archeologici, alla scoperta dei borghi senza dimenticare l'enogastronomia locale per un turismo esperienziale a tutto tondo, qui ... >>>
La Sicilia è anche terra di cammini o trekking
Molti parlano della bellezza paessaggistica, gastronomica ed artistica, dei borghi, dei beni Patrimonio Unesco. Vi aggiungo che si può anche camminare e ripercorrere numerosi cammini presenti in Sicilia sulle orme di antiche trazzere o di antichi percorsi.
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Sono 24 i Comuni il cui territorio ricade all’interno dell’area protetta del Parco dei Nebrodi:
- 19 in provincia di Messina - Acquedolci, Alcara Li Fusi, Capizzi, Caronia, Cesarò, Floresta, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mistretta, Raccuja, Sant’Agata Militello, Santa Domenica Vittoria, San Fratello, San Marco d'Alunzio, Santo Stefano di Camastra, San Teodoro, Tortorici, Ucria
- 3 in provincia di Catania - Bronte, Maniace, Randazzo
- 2 in provincia di Enna - Cerami, Troina

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Mistrétta comune della Città Metropolitana di Messina, 900 m s.m., patrono: san Sebastiano 20 gennaio e 18 agosto.
Centro situato sul versante settentrionale dei monti Nebrodi, nel cui parco regionale è compreso. L'abitato, attraversato dalla strada statale Centrale Sicula
Nei secoli la sua posizione strategica è stata fondamentale, è da sempre la porta d’ingresso occidentale del Parco dei Nebrodi, punto di passaggio tra il massiccio centrale della Sicilia e il Tirreno, nota anche come sella dei nebrodi, si trova nel territorio del Parco dei Nebrodi.
Mistretta si trova a metà strada tra Palermo e Messina, dall’alto dei suoi 1000 metri sul livello del mare, il panorama che si può ammirare dalle parti più alte del paese è spettacolare: lo sguardo spazia dai boschi dei Nebrodi fino all’orizzonte, dove si possono ammirare sullo sfondo le isole Eolie.
Mistretta è stata fin dalle sue origini un cittadina di passaggio per la sua posizione strategica, furono gli Arabi a costruire il nucleo originario della Fortezza oggi solo ruderi dominano la cittadina.
La città di Mistretta insorse e, nel 1282, i cittadini di Mistretta si unirono alla rivolta dei Vespri siciliani. Sotto i Borbone, assunse un ruolo ancora più centrale in quanto elevata nel 1812 a capoluogo dell'omonimo distretto.
Dopo i “Vespri Siciliani”, con gli Aragonesi Mistretta diventò città demaniale, il Settecento rappresentò per la città un periodo di benessere: divenne una base commerciale grazie all’esportazione dei suoi prodotti.
Alla fine dell’Ottocento la presenza dell’architetto Basile – chiamato per la progettazione del cimitero – fu fondamentale per l’assetto della Mistretta che conosciamo oggi, con la costruzione di fontane, larghi, piazze, pubblici passeggi e l’abbellimento della Villa Garibaldi, un giardino meraviglioso proprio nel centro del paese (che non potete perdervi!).
Le chiese di Mistretta sono una più bella dell’altra: c’è la Chiesa di Santa Caterina di Amestrata, che risale al XIII secolo, e rappresenta sicuramente il nucleo più antico del borgo; c’è la Chiesa di San Giovanni, trasformata dall’ex sinagoga; e poi quella piccola perla della Chiesa Madre Santa Lucia, stretta da due torri con un portale seicentesco in pietra, con stili architettonici diversi e preziose opere dei Gagini.
Chiesa della Madonna della Luce, situata ai piedi del castello, forse lungo la strada che dal mare portava alla cittadina, la chiesa fu probabilmente fondata tra il XIV e il XVI secolo. Vi si venera sull'altare maggiore, almeno dalla seconda metà del '400, un'immagine della Madonna in trono che allatta il Bambino ( Virgo lactans ) di gusto tardogotico
Tra i monumenti più importanti c’è Porta Palermo, l’imponente arco d’ingresso della città, circondata da cinta murarie, elemento di protezione da eventuali attacchi esterni. Poi ci sono i Palazzi: Palazzo Tita (1885) con il portale impreziosito con meduse e mostri marini; Palazzo Salamone-Giaconia (1600) ristrutturato nel 1865, Palazzo Russo (1775), con portale ad arco a tutto sesto in pietra arenaria con alla sommità l’aquila rampante dello stemma nobiliare.
Il castello nel 1500 fu ridotto a carcere, poi i mistrettesi stessi nel 1600 distrussero ciò che ne rimaneva, e nel tempo i ruderi del castello e le rocce vicine vennero usati come cava di pietra per la costruzione delle case del paese.
Numerosi i Musei, n cui vi sono documentati cicli produttivi, le attività lavorative e artigianali,
LA FESTA DI SAN SEBASTIANO
Di particolare importanza, in paese, è la festa di San Sebastiano che si svolge due volte l’anno con una particolarissima processione: il 20 Gennaio secondo il giorno di festa della chiesa e il 18 Agosto in cui il santo si commemora in Oriente.
L'8 settembre si svolge la Festa della Madonna della Luce, con la Sfilata dei Giganti, che rimandano alla tradizione di Mata e Grifone, i due mitici fondatori di Messina.
Le celebrazioni, tra le più caratteristiche della Sicilia, vedono protagonista la statua della Madonna della Luce, portata in processione per le vie di Mistretta insieme a una coppia di guerrieri Giganti, ovvero le statue in vetroresina di Kronos (il Tempo), che impugna una spada sguainata, e Mithia (il Mito), che reca sulla mano destra spighe e fiori di campo.
Questa particolare usanza trae origine dalla leggenda secondo cui un'immagine sacra della Madonna fu ritrovata insieme ad alcune ossa umane di notevoli dimensioni, attribuite a due giganti posti a guardia della Vergine. per festeggiare l’arrivo della Madonna a Mistretta. I Giganti si esibiscono nella loro ballata rituale, il ballo è esteriorizzazione del sentimento religioso in cui paganesimo e cristianesimo, popolare si fondono.
La ballata è speranza, è preghiera, è pantomima del corteggiamento.
A pochi passi dai boschi incontaminati del Parco dei Nebrodi, il paese può vantare un sito naturalistico tutto da scoprire.
A circa quattro chilometri dal suo centro abitato, nella valle sottostante Montepiano, si trovano infatti le cascate di Mistretta, un vero e proprio capolavoro della natura. Nel raggio di meno di 500 metri se ne trovano altre sei, ciascuna con una propria caratteristica conformazione, le cui altezze oscillano dai 5 ai 25 metri. La maggior parte delle cascate si trova lungo due torrenti, che scorrono poco distanti l’uno dall’altro quasi paralleli: uno spettacolo da non perdere.
Molto apprezzati sono i dolci prodotti a Mistretta, uno da non perdere è la “pasta reale”, un caratteristico ed elegante dolce tipico della produzione amastratina. Preparato con pasta di mandorle, il dolce poggia su una base di pasta frolla sulla quale sono sovrapposte le figure modellate a mano, si fa cuocere pochi minuti dentro il forno e si cosparge di zucchero a velo. C’ è stato un tempo in cui veniva consegnato un vassoio o ,guantiera, in casa di una famiglia, ed era l’invito di partecipazione al matrimonio. Oggi il vassoio di dolci è stato sostituito dalla partecipazione scritta.
Per ricevere maggiori informazioni turistiche per visitare i Comuni del Parco quali la storia i monumenti da visitare:
Appunti di viaggio, l'accoglienza, dove mangiare, lasciate un suggerimento
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