Capperi siciliani
Pubblicato in Street Food, Vino, Birra, Dolci · Sabato 05 Ott 2024 · 4:15
Tags: capperi, siciliani, prodotti, naturali, piante, paesaggi, sapore, boccioli, cucunci, frutti, di, cappero
Tags: capperi, siciliani, prodotti, naturali, piante, paesaggi, sapore, boccioli, cucunci, frutti, di, cappero
Capperi siciliani, il gusto unico della Sicilia
I capperi siciliani sono davvero un tesoro della nostra terra.
Raccolti a mano con tanta cura, non solo arricchiscono i nostri piatti con il loro sapore unico, ma raccontano anche storie di tradizione e passione.
E non dimentichiamo i cucunci, quei frutti un po' più rari ma altrettanto deliziosi, che possono sorprendere il tuo palato con note di sapore inaspettate.
I capperi non sono solo un ingrediente, ma un vero e proprio simbolo della nostra cultura gastronomica
Capperi siciliani, prodotti naturale con le piante che sono parte integrante di tanti celebri paesaggi e dal sapore inconfondibile.
Della pianta si consumano i boccioli, detti capperi, e più raramente i frutti, noti come cucunci o frutti di cappero. Entrambi si conservano sott'olio, sotto aceto o sotto sale.
La coltivazione del cappero ha origini antiche, si tratta di una pianta resistente, in grado di nascere su rupi, falesie e vecchie mura, creando lunghi rami, con foglie verdissime, piantarla è molto difficile, si crede che i semi vengano lasciati dalle lucertole nelle fessure e da questo nasce la pianta.
Quando si parla di capperi, si pensa immediatamente alla Sicilia, in particolare alle isole di Salina e Pantelleria, due centri di produzione di qualità. La raccolta si effettua nel periodo che parte da fine maggio e può proseguire oltre agosto, ogni 8-10 giorni. Ci si sveglia prestissimo, perché bisogna evitare il sole più caldo. Dopo essere stati raccolti, i capperi vengono stesi al fresco, per impedirgli di sbocciare. Dopo qualche ora si separano i capperi dai capperoni quelli sul punto di sbocciare.
Il passaggio successivo è la salatura.
Il primo riconoscimento Igp per i capperi siciliani è arrivato per il cappero di Pantelleria. Il terreno dell’isola, di origine vulcanica e molto arido, è ideale per la sua coltivazione. La raccolta si effettua a mano e in modo scalare. Recente a maggio 2020 è la creazione della Dop Capperi delle Eolie. Il disciplinare prevede che si possano coltivare capperi su tutte le isole dell’arcipelago. La produzione, attualmente, si attesta su 600-700 quintali l’anno e circa la metà proviene da Salina. Anche i capperi hanno le loro proprietà. Gli antichi romani producevano un vino medicato, lasciando macerare i boccioli con bacche di ginepro, per due mesi.
Per celebrare la bontà dei capperi siciliani, si svolge ogni anno a Salina la Festa del cappero in fiore, ogni prima domenica di giugno. Location dell’evento è piazzetta Sant’Onofrio, nella frazione di Pollara. Le signore dell’isola preparano i piatti tipici della cucina eoliana, come paste condite con olio, tonno e capperi o con il pesto dei boccioli, le insalate, le salse, i totani ripieni, crostini e acciughe.
Una piccola curiosità: vanno provate anche le foglie di cappero, messe sott’olio o fritte in pastella, che accompagnano i piatti da un punto di vista estetico, ma anche con il sapore.
Alcuni capperi vengono invece lasciati sui cespugli per lasciare che gli stami si trasformino in frutto, conosciuto come cucunci, per poi fiorire una decina di giorni più tardi. Il fiore del cappero è noto come l’Orchidea delle Eolie per i suoi meravigliosi petali color rosa pallido che vengono raccolti all’alba.
Quando il profumo è più intenso il fiore viene utilizzato per aromatizzare la grappa.
A Pantelleria, il Cappero Fest non è una semplice festa; è un vero e proprio omaggio alle tradizioni agricole e culturali di Pantelleria. Il cappero pantesco, noto per il suo sapore unico, prodotto coltivato con grande dedizione sulle terre vulcaniche dell’isola, L'isola raggiunge un'altitudine di 836 m sul livello del mare con la Montagna Grande. Il porto dell'isola permette il collegamento regolare con il porto di Trapani. Pantelleria è dotata di un aeroporto ed è collegata all'Italia continentale con voli di linea.
Abbiamo stimolato la vostra curiosità perché non un’occasione per visitare l’isola di Salina e le Eolie.
La frazione di Pollara, Comune di Malfa, si trova sull'isola di Salina, nell'arcipelago delle isole Eolie.
Sorge sui resti un antico cratere vulcanico parzialmente sprofondato. A testimonianza della sua esistenza ecco Il faraglione che di fronte si erge dal mare, “il guardiano” che protegge questa frazione.
Il piccolo paese si è formato attorno alla chiesa di Sant’Onofrio, risalente al 1853. All’interno troviamo la statua dell’immacolata di Sant’Onofrio, il pavimento originario risalente ai tempi dell’edificazione di questa chiesa.
Pollara è famosa anche per la sua scogliera, ritratta da Massimo Troisi ne “Il Postino”, il film che racconta l’esilio del famoso poeta cileno Pablo Neruda a Capri, ma non è l’unico film ad averla resa celebre: anche Nanni Moretti l’ha resa immortale nel film “Caro Diario”.
Fonti di questo articolo:
- Salina e le isole Eolie: https://www.clicksicilia.com/isoleinsicilia/salina-isola.php
- Salina Proloco: https://www.facebook.com/SalinaProLoco/
- Pantelleria l'isola: https://www.clicksicilia.com/isoleinsicilia/pantelleria-isola.php
- Cappero fest: https://www.facebook.com/p/Cappero-FEST-100040334931472/
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