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Il torrone siciliano

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Il torrone siciliano

Il blog di clicksicilia, curiosità per turisti
Pubblicato in Street Food, Vino, Birra, Dolci · Sabato 28 Set 2024 · Tempo di lettura 2:30
Tags: torronesicilianoSiciliaCaltanissettapasticceritradizioneCubaitatorronenissenopistacchiomieledisullamandorle

Il torrone siciliano


Se c'è una cosa che non puoi perdere quando sei in Sicilia, è sicuramente il torrone.
Questo dolce, che affonda le radici nella tradizione nissena, è un vero e proprio capolavoro di sapori e colori.
Immagina di assaporare la dolcezza del miele di sulla, il croccante delle mandorle e il profumo intenso del pistacchio, tutti insieme in un unico morso. I pasticceri torronari di Caltanissetta continuano a mantenere viva questa tradizione, creando la famosa Cubaita e il classico torrone nisseno. Ogni pezzo è una piccola opera d'arte che racconta la storia e la cultura di una terra ricca di sapori.
Non dimenticare di portarne a casa un po' come souvenir, perché il torrone siciliano è un viaggio di gusto che vale la pena di condividere.

In Sicilia, e più anticamente a Caltanissetta, i pasticceri torronari continuano la tradizione nissena con la produzione della Cubaita insieme al classico torrone nisseno che si caratterizza per il verde del pistacchio, il giallo del miele di sulla e per il bianco le mandorle; tutti ingredienti tipici delle campagne nissene.
I turrunari si tramandano da famiglia in famiglia questa artigianalità, creavano per le feste annuali questo tipico dolce artigianale, oggi lo si trova quasi tutto l'anno, è un dolce che  si trova nelle bancarelle allestite per le feste cittadine.

Il torrone di Caltanissetta è un prodotto dolciario tipico della città di Caltanissetta. Questo tipico torrone si caratterizza per la lunga cottura, circa otto ore, e per la presenza, principalmente, di mandorle, pistacchi e miele locale.

Il torrone va considerato come tipico della tradizione alimentare del mediterraneo, non nasce in Sicilia, ma viene adottato come dolce e venduto durante le feste natalizie nelle strade intorno alle chiese. Il ruolo della cucina spagnola nella nascita del torrone è dovuto alla lenta cottura in opportune caldaie (bassine dove il miele dopo ore di cottura  incorpora la frutta secca aggiunta, vetrificando la consistenza dell'impasto che diventa croccante.

I territori nisseni erano ricchi, oltre che di mandorleti, di pistacchieti, detti fastucchere, dalla parola fastuca che deriva, secondo un'ipotesi linguistica contestata da alcuni, dall'arabo (fustuaq).

Il torrone di Caltanissetta entra a far parte della progettualità del Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo, entrando così all’interno del paniere della dieta mediterranea, grazie anche al suo riconoscimento come Presidio Slow Food a vantaggio del territorio.

Dal settembre 2022 è in corso l'iter per il riconoscimento da parte di Slow food come prodotto di presidio tutelato; ciò insieme all'attivazione di un percorso burocratico per il riconoscimento dell’IGP; IGP di cui al 2022 godono solo due torroni in Europa. Il tutto nell'ambito di un progetto di sviluppo della città, che vuole diventare: la citta del torrone.


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