Jeannette Villepreux, la Dame de l’Argonaute
Pubblicato in Cultura e Società · Lunedì 04 Nov 2024 · 3:45
Tags: Jeannette, Villepreux, Dame, de, l’Argonaute, mollusco, polpo, stretto, di, Messina, storia, scienza, ricerca, biologia, marittima
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Jeannette Villepreux, la Dame de l’Argonaute
Jeannette Villepreux, conosciuta come la "Dame de l’Argonaute", è una figura affascinante che ha lasciato un segno importante nel mondo della scienza. Immaginate una donna del XIX secolo, nel cuore della Sicilia, che si dedica con passione allo studio dei molluschi, in particolare di un polpo che vive nello stretto di Messina. La sua curiosità e determinazione l’hanno portata a scoprire e documentare comportamenti unici di queste creature, contribuendo così alla conoscenza scientifica dell'epoca. Oggi, il suo lavoro non è solo un tributo alla sua genialità, ma anche una fonte d'ispirazione per tutte le donne che vogliono intraprendere un percorso nel mondo della scienza e della ricerca.
La Dame de l’Argonaute, la francese nel 1818, quando arriva dalla Francia a Messina per sposare il mercante inglese James Power, che ha conosciuto probabilmente a Parigi, Jeannette Villepreux non ha ancora 24 anni, è una brodeuse, sicuramente molto brava se appena due anni prima in un atelier parigino ha realizzato alcuni dei ricami dell’abito da sposa della principessa Maria Carolina di Borbone, nipote del re delle Due Sicilie, per le nozze con il duca di Berry, nipote del re di Francia Luigi XVIII1.
A Messina dove aveva il futuro marito aveva i propri interessi, la Villepreus il 4 marzo 1818, nella chiesa di S. Giovanni Evangelista della città peloritana, Jeannette sposò James, diventando Lady Power.
Venticinque anni dopo, quando lascerà definitivamente Messina e la Sicilia insieme al marito, Jeannette è ormai un’affermata studiosa di scienze naturali, (1794-1871) la prima e più importante studiosa del mare, nel mondo, divenuta scienziata in Sicilia.
La città di Messina, dove l'acquario fu inventato, realizzerà negli spazi dell’ex Fiera ha intitolato a Jeannette Villepreux Power l'acquario comunale.
Il soprannome con cui Jeannette passa alla storia, quello di “Dame de l’Argonaute”, è dovuto a uno strano mollusco da lei studiato, una specie di polpo presente nello stretto di Messina. Quando i cefalopodi nuotano tutti insieme in superficie, le conchiglie sembrano delle barchette in cui le membrane finali dei tentacoli, spinte dal vento, svolgono il ruolo delle vele: proprio per questo aspetto, che fa pensare a una piccola flotta in navigazione, era stato dato a questi molluschi il nome dei mitici Argonauti che avevano accompagnato Giasone alla ricerca del vello d’oro.
Jeannette è un’affermata studiosa di scienze naturali, partì dal presupposto che “la mancanza d’esperienza era la causa della divergenza d’opinioni” ideò e fece costruire da artigiani locali delle gabbie che da lei presero il nome , da immergere nel mare e nelle quali osservare la fauna marina nel suo habitat naturale e l’importanza di un nuovo metodo di studio basato sull’osservazione diretta.
Oggi la Villepreux è considerata una grande scienziata e una pioniera della biologia marina. Inoltre, le gabbie da lei ideate sono all’origine dei moderni acquari, che fino ad allora non esistevano. Fu infatti proprio Jeannette a coniare il termine aquarium.
Negli ultimi anni prima di lasciare l’isola, gira per la Sicilia, nasce il suo Itinerario della Sicilia e la sua interessantissima Guida della Sicilia.
Non si trattava di una semplice guida turistica, ma di un’attenta, minuziosa rassegna della storia, dei costumi, dell’arte e, naturalmente, della fauna e della flora. E’ la prima volta che uno scrittore straniero, e per di più donna, descrive in tutti i particolari naturalistici, storici e folkloristici, i paesi con le loro bellezze paesaggistiche. La scrittrice è la prima, ad esempio, a parlare del famoso Trittico fiammingo di Polizzi. Quando, nel 1842, il volume fu edito per la prima volta, si era ad un anno prima che la nostra studiosa lasciasse la Sicilia. Ben un secolo e mezzo più tardi, nel 1995, ne fu fatta una riproduzione anastatica dall’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Messina, Società messinese di Storia Patria.
Jeannette Villepreux Power ha saputo dunque abbinare l’amore per la scienza a quello per la storia, l’arte, la letteratura, mostrando lo straordinario patrimonio di bellezze naturalistiche e artistiche, spesso nascoste in paesi di montagna ignorati e dimenticati, mai visitati dagli scrittori stranieri del Grand Tour e mai citati in opere letterarie.
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