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La storia della Torre Pandolfina a Sambuca di Sicilia! Situata nella pittoresca contrada Adragna, questa masseria è un angolo di bellezza e curiosità che non puoi perderti. Pronto a esplorare?

Scopri Calatafimi Segesta, un gioiello della Sicilia. In questo post, ti parleremo della storica Battaglia di Calatafimi del 1860 e di come questo piccolo comune racchiuda un grande pezzo di storia. Pronto a fare un tuffo nel passato?
Ma Calatafimi è anche famosa per il Tempio di Segesta, un imponente tempio dorico del V secolo a.C., uno dei meglio conservati dell’antichità. Oltre al tempio, Segesta ospita un teatro greco
Ma Calatafimi è anche famosa per il Tempio di Segesta, un imponente tempio dorico del V secolo a.C., uno dei meglio conservati dell’antichità. Oltre al tempio, Segesta ospita un teatro greco

Poggioreale, la Città Fantasma e la nuova Poggioreale
Poggioreale, conosciuta come la "Città Fantasma", è un luogo che affascina e inquieta allo stesso tempo.
Qui, il tempo si è fermato, con le strade e gli edifici abbandonati che raccontano storie di un passato ricco di vita, stravolto dal terribile terremoto del 1968.
Poggioreale, conosciuta come la "Città Fantasma", è un luogo che affascina e inquieta allo stesso tempo.
Qui, il tempo si è fermato, con le strade e gli edifici abbandonati che raccontano storie di un passato ricco di vita, stravolto dal terribile terremoto del 1968.

Scopri con noi la storia affascinante della stigghiola, un piatto che affonda le radici nell'antica Sicilia greca. Un viaggio tra tradizione e sapori che non puoi perderti
Scopri la storia affascinante dei coltelli siciliani, simboli di tradizione e cultura. In questo post, esploreremo il duello con il coltello e i codici cavallereschi che lo accompagnano. Un viaggio tra curiosità e leggende
Pietro Giambelluca nasce a Isnello il 22 dicembre 1927, trascorre la sua infanzia tra Isnello e Cammisini, nel viale che conduce al centro abitato di Isnello vediamo lo straordinario monumento alla "Madre Madonita" in grandezza reale del 1987. La giovane figura femminile, viene portata lentamente da un cavallo.
Timballo di riso al forno o sartù di riso
Sartù, il timballo partenopeo con "sorpresa", la deliziosa ricetta napoletana nacque per mascherare il sapore del riso a corte, nel XVIII secolo, ai tempi del regno di Ferdinando I di Borbone, la corte partenopea non amava consumare riso.
Sartù, il timballo partenopeo con "sorpresa", la deliziosa ricetta napoletana nacque per mascherare il sapore del riso a corte, nel XVIII secolo, ai tempi del regno di Ferdinando I di Borbone, la corte partenopea non amava consumare riso.
Dei costumi tipici siciliani di alcuni è rimasto soltanto un ricordo, ma aiuta a conoscere una tradizione, una cultura ed è sicuramente il costume tradizionale.
Oggi i costumi tradizionali vengono soprattutto indossati durante celebrazioni particolari, feste religiose ed eventi, magari per rievocare una parte di storia.
Oggi i costumi tradizionali vengono soprattutto indossati durante celebrazioni particolari, feste religiose ed eventi, magari per rievocare una parte di storia.
Scopri con noi le meraviglie della Testa di Turco tra Scicli e Castelbuono.
In questo post ti porteremo a esplorare la storia, le tradizioni e i paesaggi mozzafiato di questi due luoghi incantevoli. Non perderti i nostri consigli su cosa vedere e fare.
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Scopri la storia affascinante di Alexander Hardcastle e la sua Villa Aurea, immersa nella splendida Valle dei Templi ad Agrigento. Un viaggio tra arte, cultura e bellezze naturali che non puoi perderti.
Jeannette Villepreux, la Dame de l’Argonaute
Il soprannome con cui Jeannette passa alla storia, quello di “Dame de l’Argonaute”, è dovuto a uno strano mollusco da lei studiato, una specie di polpo presente nello stretto di Messina.
Il soprannome con cui Jeannette passa alla storia, quello di “Dame de l’Argonaute”, è dovuto a uno strano mollusco da lei studiato, una specie di polpo presente nello stretto di Messina.

Scopri la magia dei presepi di Caltagirone, la storia di queste opere d'arte uniche, i materiali utilizzati e i segreti per realizzarli. Un viaggio tra tradizione e creatività che non puoi perdere.
Scopri la deliziosa pignolata messinese, un dolce che racconta la tradizione siciliana. Ti porteremo a conoscenza del perchè la pignolata messinese è bicolore.
Scopri con noi i luoghi incantevoli che hanno ispirato il mito della dea Venere. Tra storia, bellezze naturali e curiosità, ti porteremo in un viaggio affascinante tra le meraviglie della Sicilia. Non perderti questa avventura.
Il sacrario militare nella chiesa di Santa Chiara ad Enna ed i pannelli della Chiesa di Santa Sofia e l’altro con l’avvento della Navigazione a Vapore.
La sua storia inizia con l’insediamento della Compagnia di Gesù in questa edificio donato insieme con una cospicua rendita, dalla Nobildonna Costanza Rotundo, I Gesuiti formarono preti di alta cultura, anche se questo portò alla loro espulsione dalla Sicilia nel 1767 accusati di “prevaricare la legge ed insediare lo stato, distruttori della religione, corruttori della gioventù.
Nel 1779 che diventò Monastero delle Clarisse, la Chiesa conserva ancora le splendide inferriate.
Oggi è un sacrario militare con le cappelle diventate loculi per i soldati caduti in guerra.
La sua storia inizia con l’insediamento della Compagnia di Gesù in questa edificio donato insieme con una cospicua rendita, dalla Nobildonna Costanza Rotundo, I Gesuiti formarono preti di alta cultura, anche se questo portò alla loro espulsione dalla Sicilia nel 1767 accusati di “prevaricare la legge ed insediare lo stato, distruttori della religione, corruttori della gioventù.
Nel 1779 che diventò Monastero delle Clarisse, la Chiesa conserva ancora le splendide inferriate.
Oggi è un sacrario militare con le cappelle diventate loculi per i soldati caduti in guerra.
In moto fino alla Mongolia, cosi la sua storia è diventa un film: «Altrove, sembra l’unica via per la felicità…»
L’ex pallavolista Federico Marretta ha percorso 26mila chilometri da solo in moto fino alla Mongolia, non è il primp e non sarà l'ultimo, le pagine delle riviste ce ne raccontano, ma lui è un siciliano, evviva il campanilismo.
L’ex pallavolista Federico Marretta ha percorso 26mila chilometri da solo in moto fino alla Mongolia, non è il primp e non sarà l'ultimo, le pagine delle riviste ce ne raccontano, ma lui è un siciliano, evviva il campanilismo.
Catenanuova e l'aneddoto del fiume di latte
A Catenanuova in provincia di Enna, si racconta l’aneddoto del Fiume di Latte, qui si trova un’antica masseria chiamata Fondaco Cuba. Questa masseria ha una storia che si intreccia con una leggenda e un fiume che è diventato incredibilmente bianco: il fiume di latte
A Catenanuova in provincia di Enna, si racconta l’aneddoto del Fiume di Latte, qui si trova un’antica masseria chiamata Fondaco Cuba. Questa masseria ha una storia che si intreccia con una leggenda e un fiume che è diventato incredibilmente bianco: il fiume di latte
Le dominazioni in Sicilia: dai Bizantini ai giorni nostri
La Sicilia Bizantina (535 d.C. – 963 d.C.) Nel 535 d.C. il generale Belisario, mandato da Giustiniano Imperatore d’Oriente, conquista l’isola che dal 555 d.C. passa definitivamente sotto il dominio Bizantino.
La Sicilia Bizantina (535 d.C. – 963 d.C.) Nel 535 d.C. il generale Belisario, mandato da Giustiniano Imperatore d’Oriente, conquista l’isola che dal 555 d.C. passa definitivamente sotto il dominio Bizantino.
La Storia della cuccia, il dolce di Santa Lucia, il 13 dicembre cade la celebrazione di Santa Lucia, una festa che anticipa il Natale, in Sicilia.
Francavilla di Sicilia, comune nel messinese, perchè si chiama così, tra storie e leggende
Le protagoniste sono una bella fanciulla e la sua ancella. Scopriamo uno di quei racconti: la leggenda della bella Angelina, il cui nome è legato al borgo di Francavilla di Sicilia, ci troviamo in un comune della città metropolitana di Messina. Il nome del comune, sarebbe un omaggio a una storia d’amore.
Le protagoniste sono una bella fanciulla e la sua ancella. Scopriamo uno di quei racconti: la leggenda della bella Angelina, il cui nome è legato al borgo di Francavilla di Sicilia, ci troviamo in un comune della città metropolitana di Messina. Il nome del comune, sarebbe un omaggio a una storia d’amore.
Tra cantastorie, cuntastorie e pupari siciliani
Il cantastorie, cuntastorie e pupari, nella tradizionale figura, eta un intrattenitore ambulante, che si spostava di città in città e di piazza in piazza raccontando una favola, una storia, un fatto, con l’aiuto del canto e spesso di un cartellone in cui sono raffigurate le scene salienti del racconto. Si posizionavano nelle piazze dei paesi e cantavano o raccontavano le loro storie, antiche o attuali, vere o immaginarie, o composte per l’occorrenza.
Incursioni di pirati, miracoli di santi e vite esemplari di devoti, tra vittorie lacrime, sconfitte, molte sono state le storie oggetto di interesse di tanti cantastorie e poeti popolari siciliani Ogni occasione era buona per i cantastorie per comporre, adattare vecchi canti o cunti.
Il cantastorie, cuntastorie e pupari, nella tradizionale figura, eta un intrattenitore ambulante, che si spostava di città in città e di piazza in piazza raccontando una favola, una storia, un fatto, con l’aiuto del canto e spesso di un cartellone in cui sono raffigurate le scene salienti del racconto. Si posizionavano nelle piazze dei paesi e cantavano o raccontavano le loro storie, antiche o attuali, vere o immaginarie, o composte per l’occorrenza.
Incursioni di pirati, miracoli di santi e vite esemplari di devoti, tra vittorie lacrime, sconfitte, molte sono state le storie oggetto di interesse di tanti cantastorie e poeti popolari siciliani Ogni occasione era buona per i cantastorie per comporre, adattare vecchi canti o cunti.
La storia delle confraternite siciliane, tra scopi funzioni e manifestazioni religiose
Le confraternite nascono in Sicilia, per imitazione della città di Roma, prima in Francia e dopo in Europa, dove ne vengono fondate molte, la più antica risale al 1264 sotto il titolo del Gonfalone.
Nelle processioni i Confratelli avevano il compito di portare le torce, lo stendardo, la croce, il baldacchino.
In realtà non bisogna fermarsi all’apparenza, la confraternita era una struttura sociale che operava nel quadro di uno Stato che non garantiva affatto ai sudditi, protezioni sociali e previdenziali. In altre parole, a nessun artigiano piccolo o grande, era assicurata la paga in caso di malattia, figurarsi quella della pensione qualora ci arrivavano, o di un periodo di inattività lavorativa comunque coperta da reddito.
Le confraternite nascono in Sicilia, per imitazione della città di Roma, prima in Francia e dopo in Europa, dove ne vengono fondate molte, la più antica risale al 1264 sotto il titolo del Gonfalone.
Nelle processioni i Confratelli avevano il compito di portare le torce, lo stendardo, la croce, il baldacchino.
In realtà non bisogna fermarsi all’apparenza, la confraternita era una struttura sociale che operava nel quadro di uno Stato che non garantiva affatto ai sudditi, protezioni sociali e previdenziali. In altre parole, a nessun artigiano piccolo o grande, era assicurata la paga in caso di malattia, figurarsi quella della pensione qualora ci arrivavano, o di un periodo di inattività lavorativa comunque coperta da reddito.
Borgo o feudo TUDIA a Castellana Sicula
Tudia, dall'arabo tutia gelso, ha un'origine che si perde nei tempi lontani. Se ne ha notizia già dal 1200, quando insieme ai feudi di Chibbò, Manchi, Vicaretto ed altri otto feudi, costituiva l'immensa baronia di Castel Belìci. In tempi più recenti fu di proprietà dei Principi Filangeri di Couteaux (1800) per poi passare in seguito a un matrimonio tra le famiglie, ai Conti Tasca e quindi per compravendita alle famiglie Pucci e Di Salvo (1920). Oggi Tudia ospita un moderno agriturismo e commercia prodotti bio.
Il "Feudo Tudia" non è solo parco, piscina e ristorante; l'azienda agricola, estesa 250 ettari, con la sua viabilità interna è percorribile in tutta la sua estensione.
Tudia, dall'arabo tutia gelso, ha un'origine che si perde nei tempi lontani. Se ne ha notizia già dal 1200, quando insieme ai feudi di Chibbò, Manchi, Vicaretto ed altri otto feudi, costituiva l'immensa baronia di Castel Belìci. In tempi più recenti fu di proprietà dei Principi Filangeri di Couteaux (1800) per poi passare in seguito a un matrimonio tra le famiglie, ai Conti Tasca e quindi per compravendita alle famiglie Pucci e Di Salvo (1920). Oggi Tudia ospita un moderno agriturismo e commercia prodotti bio.
Il "Feudo Tudia" non è solo parco, piscina e ristorante; l'azienda agricola, estesa 250 ettari, con la sua viabilità interna è percorribile in tutta la sua estensione.
Pasta alla Paolina, ricetta e storia del piatto del monastero
La pasta alla Paolina è semplice, ma con una storia molto particolare.
Viene condita con, salsa di pomodoro e acciughe salate, e aromatizzata con cannella, chiodi di garofano, pan grattato e basilico.
Si narra che a inventarla fu un frate, il perché è presto detto, la ricetta nasce a Palermo ad opera di un frate appartenente all’Ordine dei Minimi fondato da San Francesco di Paola.
La pasta alla Paolina è semplice, ma con una storia molto particolare.
Viene condita con, salsa di pomodoro e acciughe salate, e aromatizzata con cannella, chiodi di garofano, pan grattato e basilico.
Si narra che a inventarla fu un frate, il perché è presto detto, la ricetta nasce a Palermo ad opera di un frate appartenente all’Ordine dei Minimi fondato da San Francesco di Paola.
Il vino meriterebbe una migliore considerazione soprattutto quando si parla di profumati Passiti di Pantelleria e Malvasia delle Lipari, senza dimenticare il Moscato di Noto e di Siracusa
Il vino e la vite hanno accompagnato la storia della Sicilia dai suoi albori fino ai tempi recenti. Si ritiene che furono introdotte dai Fenici. Viti e viticoltura e gettarono le basi della futura ricchezza enologica della Sicilia, i Greci introdussero le loro tecniche.
Il vino e la vite hanno accompagnato la storia della Sicilia dai suoi albori fino ai tempi recenti. Si ritiene che furono introdotte dai Fenici. Viti e viticoltura e gettarono le basi della futura ricchezza enologica della Sicilia, i Greci introdussero le loro tecniche.