Testa di Turco di Scicli o Castelbuono
Pubblicato in Street Food, Vino, Birra, Dolci · Sabato 07 Dic 2024 · 5:45
Tags: Testa, di, Turco, Scicli, dolce, tradizioni, Castelbuono, storia, paesaggi, turismo, consigli, esplorazione
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Testa di Turco: Scicli vs Castelbuono, dove andare prima per scoprire questo dolce ?
Se sei pronto per un'avventura che ti lascerà senza fiato, la Testa di Turco è il dolce preparato in diverse occasioni a Scicli ed a Castelbuono.
Cogliamo l'occasione per visitare queste località, con la storia che affonda le radici nei secoli.
Mentre passeggi, potrai scoprire le tradizioni locali che rendono questi luoghi ancora più affascinanti.
Non dimenticare di portare la macchina fotografica: ogni angolo è perfetto per uno scatto.
E se hai fame, ci sono tante delizie culinarie da assaporare.
La Testa ‘i turcu”, dolce della tradizione di Castelbuono come di Scicli
Quando si parla di Testa di turco, si parla di bignè, farciti di crema pasticcera o ricotta, a forma di turbante, simbolo della Festa della Madonna delle Milizie di Scicli, siamo nel consorzio di Ragusama quando si parla di Testa ‘i Tùrchi si fa riferimento ad un dolce di origine araba, del comune di Castelbuono, questa volta siamo nel consorzio di Palermo.
La testa di Turco a differenza di quella sciclitana, è un dolce al cucchiaio che si prepara durante il periodo di Carnevale, composto da sfoglie o “scorce“, sfoglie di pasta fritta, la "scorcia fritta" è leggerissima e non assorbe olio durante la rapida frittura,
alternate a strati di crema al latte aromatizzata alla cannella e limone, con una variante al cacao in polvere.
La leggenda popolare narra che la “Testa di Turco” venne elaborata in occasione della sconfitta degli Arabi da parte dei Normanni e che i castelbonesi festeggiarono la liberazione con la preparazione di questo dolce tipico.
Questo dolce viene servito nello "spillungo" cioè in un piatto, da portata, ovale, in italiano sperlunga e sta ad indicare il tipico piatto da portata con le sponde solo leggermente rialzate.
Dobbiamo anche tenere in considerazione il tempo in cui fu inventato questo dolce e che lo zucchero come il cacao erano alla portata di pochissimi.
Una leggenda popolare, inoltre, narra che la “Testa ‘i Turcu, che viene servito nello “spillungo“, un piatto da portata ovale, nacque a causa della sconfitta degli Arabi da parte dei Normanni e, quindi, può essere considerata, anche, simbolo di liberazione.
La storia della “Testa ‘i Turcu” è :
“C’era una volta un piccolo e ridente paesello dolcemente adagiato sul Colle di san Pietro, ai piedi del Monte Milocca. Come fu e come non fu, il clima mite lo rese capitale del Principato dei Ventimiglia. Per ossequiare il sincretismo tra le culture dell’epoca, nacque un dolce popolare semplice semplice, ma gustoso: “La Testa ‘i turcu”. Vari miti e leggende, da sempre, aleggiano sulla scelta di questo nome che rispecchia le fattezze del dolce. Distese di profumata crema di latte su croccante sfoglia fritta e tanta tanta cannella da spolverare per appagare tutti i sensi prim’ancora che il palato. Un po’ come le tipiche “fontanelle” della testolina pelosetta di un bimbo appena nato e non battezzato (quindi “turcu” ovvero non cristiano). Era il dolce delle feste, dall’Immacolata al Carnevale. Ogni famiglia ha il suo “fanguottu” apposito, che si tramanda con il suo ingrediente segreto“.
Si racconta anche che un giovane castelbuonese, Rosario Cucco, partecipando alla settima edizione di Bake-off-Italia – Dolci in forno, ha portato, nel più bello dei modi, la Testa di Turco, il dolce della sua città, che, però, è stato definito, infelicemente, dal giudice, “pappetta“, mostrando la sua inesperienza nel liquidare così un dolce povero, pregno di storia e significato.
La Testa ‘i turcu”, dolce della tradizione di Scicli
Testa di turco di Scicli è il dolce legato alla Festa delle Milizie di Scicli, a base di aqua, farina e strutto, simile ad un grosso bignè. Da non confondersi alla con la Testa dei Turchi di Castelbuono, la testa di Turco di Scicli, è un dolce devozionale, ripieno di crema di ricotta o di crema ma grande almeno il triplo di un un classico bignè.
Come abbiamo precedentemente letto la testa dei Turchi di Castelbuono è tipica del Carnevale.
Successivamente a Scicli arrivò per conto della famiglia Penna un pasticcere Napoletano, (siamo negli anni Venti) e ne perfezionò le dosi e la ricetta. Poi fù la volta di Giovannino Neri e perfezionò la ricetta utilizzata tutt’ora
A Scicli, e ci troviamo nelle città metropolitana ragusana, la testa di turco è legata all’antico ricordo della vittoria dei cristiani sui turchi, avvenuta nel 1091 ad opera di Ruggero d’Altavilla.
La sua forma, infatti ricorda un Turbante, il tipico copricapo dei Turchi.
In occasione della Festa della Madonna Milizie, per la Santa co-Patrona di Scicli, si organizza la “Sagra della testa di turco”.
Questo dolce tipico di Scicli, a base di pasta choux è generalmente ripieno di ricotta vaccina o di crema.
Anche se il dolce in realtà nasce per Carnevale, ultimamente questo dolce tradizionale associato alla Festa della Madonna delle Milizie, lo si trova farcito con diverse creme, come il cannolo.
La Festa delle Milizie di Scicli
Si narra che nel 1901, nel borgo di Donnalucata, si svolse una battaglia tra Normanni e Saraceni.
Alla fine trionfarono i Normanni, grazie a un intervento divino: proprio la Madonna (delle Milizie), in sella al suo cavallo bianco, sarebbe intervenuta e avrebbe sconfitto i turchi, i musulmani presenti nell'isola.
A Scicli per ricordare la Battaglia si celebra la Festa della Madonna delle Milizie e la Testa di Turco di Scicli, nacque per ricordare la battaglia, il dolce ricorda il copricapo dei Saraceni.
A Scicli, negli ultimi anni la festa della Madonna delle Milizie, che si tiene la terza domenica di Maggio, dopo anni di silenzio è ritornata in auge. La sera del sabato, presso la piazza principale della città, Piazza Italia, si svolge la sacra rappresentazione dell’evento. La rappresentazione teatrale vede fronteggiarsi gruppi di Saraceni, contro gruppi di Cristiani i Normanni. Dopo lunghe trattative sul controllo del territorio, si addiviene ad una battaglia. La Battaglia simulata si conclude con l’intervento miracoloso della Vergine Maria che scesa dal Cielo in groppa ad un Bianco Cavallo, libera la città dall’assedio straniero. La festa è arricchita da una grande fiera e dalla Sagra delle Teste di Turco.
Fonti di questo articolo:
- Itinerario barocco Vval di Noto: https://www.clicksicilia.com/itinerarisicilia/itinerario-barocco-val-di-noto.php
- Ragusa itinerari e luoghi: https://www.clicksicilia.com/itinerarisicilia/ragusa-itinerari-e-luoghi.php
- Palermo itinerari e luoghi: https://www.clicksicilia.com/itinerarisicilia/palermo-itinerari-e-luoghi.php
- Bere e mangiare in Sicilia: https://www.clicksicilia.com/beremangiaresicilia/
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