Le isole Egadi in Sicilia
Benvenuti nel nostro sito "Isole minori in Sicilia da visitare almeno una volta". Oggi vi presentiamo l'arcipelago delle Isole Egadi in Sicilia. Scoprite l'incantevole bellezza di queste isole, un tesoro nascosto che merita di essere visitato almeno una volta nella vita. Immaginatevi immersi nelle acque cristalline, esplorando spiagge mozzafiato e godendo di panorami spettacolari. Le Isole Egadi vi offriranno un'esperienza indimenticabile, che vi farà innamorare della magia di questo luogo unico. Non perdete l'opportunità di vivere un'avventura straordinaria in Sicilia.
Le isole Egadi in Sicilia, l'arcipelago consta di tre isole e due isolotti, più una serie di scogli e faraglioni, ed è posto a circa 7 km dalla costa occidentale della Sicilia, fra Trapani e Marsala, in provincia di Trapani , costa nord-occidentale
L'arcipelago, in antico Aegates, è geologicamente collegato con la Sicilia, ed è formato dalle isole di Favignana, Levanzo e Marettimo e dagli isolotti di Formica e Maraone, al largo delle coste di Trapani e Marsala.
Favignana per la sua bellezza e la sua storia, profondamente legata al mare e alla pesca, è considerata la perla delle Egadi.
Favignana isola delle Egadi
Favignana, che deve il suo nome a un vento, il Favonio, assomiglia a una grande farfalla posata sul Mediterraneo. Favignana, che i Greci chiamarono Aegusa ed in epoca medievale prese l'attuale nome dal vento Favonio, assomiglia ad una grande farfalla venuta a posarsi placidamente sulle acque del Mediterraneo.
Ebbero un lungo periodo di decadenza sino all’acquisto da parte dei Florio nel 1874 che determinò il periodo più florido dell'isola.
Favignana, l'antica Aegusa degli antichi greci e romani, è la maggiore tra le isole dell'arcipelago. Da sempre abitata, sul monte Santa Caterina si aprono numerose grotte, della Pecora, dell'Ucceria, del Monte Faraglione, Giunta, Minguddi e Canalozzo, ove si sono rinvenuti reperti preistorici. I Fenici la chiamarono Katria, altri Capraria e Favoniana.
Favignana mostra le tracce della dominazione normanna nell'ancora visibile sistema difensivo dei forti di Santa Caterina e di San Giacomo, adibito a carcere. Sovrastante il porto è visibile Palazzo Florio che assieme alla chiesa di Sant'Antonio di Padova sono opere di Damiani Almeyda. Attorno alla settecentesca Matrice si è sviluppato l'abitato di Favignana.
La costa è sovrastata dalla dorsale montuosa che attraversa l’isola dalla quale spiccano: monte Santa Caterina, punta della Campana e punta Grossa.
Doppiata punta Faraglione si costeggia la piana coltivata del Bosco: si passano punta del Ferro e punta Sottile estremo Ovest dell’isola. Lungo la costa sud vi sono gli isolotti Galera, Galeotta e Prèveto. Costeggiando la pianura ad est si raggiunge punta Fànfalo, la più meridionale dell’isola. Da questa si ritorna al porticciolo passando per Cala Azzurra, Bue Marino, Cala Rossa, superando le cave di tufo a mare.
Appena arrivati sull’isola, troverete ad accogliervi il grande Ex Stabilimento Florio della Tonnara dove una volta avveniva la lavorazione e l’inscatolamento del tonno. Sempre vicino al porticciolo troverete il maestoso Palazzo Florio e dopo un piccolo tratto di strada, il carcere di San Giacomo.
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Palazzo Florio a Favignana
Il Palazzo Florio è uno splendido edificio in stile neogotico, costruito nel 1878 su progetto di uno dei più famosi architetti dell’epoca, Damiani Almeyda. Pur presentandosi esternamente come un palazzo signorile ed aristocratico, all’interno lo stile serioso del neogotico è reso più leggero e allo stesso tempo elegante dagli arredi in stile liberty e da splendidi ferri battuti, opera della fonderia Oreta dei Florio. Il palazzo era collegato da sotterranei ai Pretti dove erano collegate le cucine, le scuderie e le stanze della servitù. Il palazzo non fu solo la residenza della famiglia Florio, ma anche luogo dove venivano ospitati personaggi illustri invitati a Favignana.
Castello di Santa Caterina a Favignana
Ben visibile da Trapani e da Erice, a 310 metri di altezza sulla cima del Monte di Santa Caterina di Favignana sorge l'antico maniero, conosciuto come Castello di Santa Caterina. Costruito su una preesistente torre di avvistamento innalzata nel IX dai Saraceni, fu trasformato in fortino dai Normanni e nel XV secolo ampliato da Andrea Riccio, signore dell'isola. Il castello di pietra calcarea aveva forma rettangolare, il piano terra era infossato nella roccia ed era circondato da un piccolo fossato. Durante il dominio borbonico divenne prigione, nel 1860 fu in parte demolito e devastato dai rivoltosi, poi fu utilizzato come presidio militare. Oggi purtroppo è in stato di completo abbandono ma tuttavia accessibile, ed anche pericoloso.
Il castello di S. Giacomo a Favignana
Il castello di S. Giacomo è coevo a quello di S. Caterina e, secondo le ipotesi della storiografia locale, furono i Turchi, che per secoli avevano infestato i porti e le spiagge siciliane, ad indurre re Ferdinando il cattolico ad ordinare al signore di Favignana Andrea Riccio di fortificare l’isola e di rimettere in efficienza i castelli di S. Caterina, S. Giacomo e, forse, anche quello di S. Leonardo.
Sotto il governo dei Borboni il castello di S. Giacomo venne adattato a bagno penale e siccome il forte non sarebbe stato capace di contenere gran numero di servi di pena, si sentì la necessità di scavare nella roccia dalla parte opposta al castello a livello del pavimento del fossato quanti ambienti fosse possibile ricavarne. Sul limite estremo di tali nuovi dormitori, venne eretto un muro perimetrale di cinta che permetteva di vigilare l’esterno, mentre sul limite interno si alzò un muro. I dormitori incavati nella roccia ricevevano aria e luce solamente dai fossati ed erano quindi tetri e molto umidi. In questi locali erano ammassati i condannati ai lavori forzati. Oggi al castello si accede dal portone centrale del carcere, mentre ve n’è un altro alle spalle del carcere, usato per far entrare i parenti dei detenuti per le visite. Il carcere è circondato da un alto muro di cinta, varcato il quale, superato il portone, si è introdotti in un vialetto che conduce alla struttura antica del castello di S. Giacomo.
Castello di San Leonardo a Favignana
Castello di San Leonardo o forte di San Leonardo, fu ottenuto dall’ampliamento di una delle torri di avvistamento costruite dai Saraceni durante la loro dominazione (810), che il re normanno Ruggero fece trasformare in un castello, fu munito di una chiesetta. Fu adibita dai Pallavicino a deposito di materiale da pesca e successivamente ceduta da questi ultimi a un certo Leonardo Bertolino, che la trasformò elevandovi una casa.
Dopo l’unità d’Italia, il Comune di Favignana volle demolire il suddetto castello per ottenervi uno scalo di alaggio. Nel 1876 venne consentita la vendita del castello di San Leonardo a Ignazio Florio. Il castello venne demolito ed in quel punto fu edificata la palazzina su progetto dell’architetto palermitano Damiani Almeyda: l’attuale Palazzo Florio.
Festa del SS. Crocifisso, Favignana, 14 Settembre
A Favignana particolarmente sentita è la festa del SS. Crocifisso. Questa ricorrenza affonda le radici in una leggenda che risale ai primi del 1400: il ritrovamento da parte di un sordomuto di un’immagine del Cristo in Croce raffigurata nel tufo all’interno di una grotta nei pressi del cimitero. Questa miracolosa scoperta fece nascere una grande venerazione della croce da parte degli isolani, trasformandola nel principale oggetto di culto dell’isola. Nel luogo della scoperta fu edificata una chiesa. Nel XIX secolo un orefice trapanese commissionò una croce di legno sulla quale riprodusse l’originaria effige ritrovata nella grotta. Nel 1837 Favigana fu colpita dal colera, così gli isolani decisero di portare la Croce nella Chiesa Madrice, chiedendo l’intercessione per mettere fine alla piaga che stava colpendo la comunità e da quel momento il Crocifisso rimase nella chiesa. Da allora il 14 settembre di ogni anno il SS. Crocifisso viene portato in processione per le vie del paese e festeggiatp con giochi pirotecnici.
Madonna del Rosario, Favignana, Prima domenica di Ottobre
Altra festa sentita nell’isola di Favignana e quella della Madonna del Rosario, che si trova nell’omonima chiesa in contrada Piana, è considerata la protettrice dei pescatori. Viene festeggiata ogni anno con una processione che si svolge ogni prima domenica di ottobre e che termina al porto dove i pescatori suonano con le loro imbarcazioni in onore della Madonna.
L’Assunzione, Favignana e Marettimo, 14 e 15 Agosto
Il 14 e 15 agosto, sia a Favignana che a Marettimo, ha luogo la suggestiva processione di barche in mare in onore dell’assunzione della Vergine Maria. In particolare la notte del 14 agosto si accendono numerosi falò in onore della Madonna.
S.Giuseppe, Favignana, Levanzo e Marettimo, 18, 19 e 20 Marzo
La festa sicuramente più conosciuta è quella in onore del santo patrono di Marettimo San Giuseppe, che viene festeggiato in modo ricco anche a Favignana e a Levanzo.
Ha la durata di tre giorni (18, 19 e 20 marzo) ed inizia con la banda musicale che si esibisce per le vie del paese. La sera si svolge il rito della “Duminara”, durante la quale si bruciano in piazza tre fascine di legna che simboleggiano i componenti della Sacra famiglia. Nelle case è tradizione allestire l’altare di San Giuseppe, un altare votivo con l’effige del santo, e preparare i “panuzzi” , che vengono benedetti ed esposti sull’altare e su una tavola imbandita in onore del santo. Il giorno di San Giuseppe si allestisce in piazza un palco dove si svolge il tradizionale pranzo dei Santi, in occasione del quale vengono offerti ai presenti dolci caratteristici dell’isola. La processione, la distribuzione dei panuzzi, gli spettacoli e giochi di intrattenimento completano la festa in onore del Santo.
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