Ettore de Maria Bergler, uno dei principali esponenti della pittura Liberty d’inizio Novecento

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Ettore de Maria Bergler, uno dei principali esponenti della pittura Liberty d’inizio Novecento

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Pubblicato in Arte contemporanea · Giovedì 26 Gen 2023
Tags: EttoredeMariaBergleresponentedellapitturaLibertypitturainizioNovecentoPalermo

Ettore de Maria Bergler, uno dei principali esponenti della pittura Liberty d’inizio Novecento

Il Liberty o stile floreale, trae ispirazione dalla natura. Allievo del paesaggista Francesco Lojacono a Palermo, città dove viveva la sua famiglia, frequentò a Napoli e Firenze gli studi di artisti del periodo, entrò in con­tatto con l’ambiente dei Macchiaioli e con le correnti artistiche più aggiornate del tempo.
Con questo repertorio partecipò alle principali mostre in Italia e all’estero e prese parte alla Biennale di Venezia tra il 1901 e il 1912.
Alla Biennale del 1903, nella sala del Mezzo­giorno, oltre a un quadro, Luci vespertine, era esposta una scrivania in mogano, prodotta dalla casa Ducrot di Palermo su disegno di Ernesto Basile, con figure in bronzo di Antonio Ugo, per la quale De Maria Bergler aveva eseguito dipinti all’interno degli sportelli.
L’opera venne acquistata dal Ministero della Pubblica Istruzione e destinata alla futura Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, ove è tuttora conservata.
Alla Biennale del 1909 una trentina di suoi dipinti dai titoli emblematici fu accolta nella sala “Bellezze della Sicilia”, interamente dedicata a De Maria Bergler, con decorazioni e arredi eseguiti da Ducrot su disegno di Basile.
La sua fama resta legata anche all’intensa attività di decoratore; si ricordano le sovrapporte nel salone della Direzione della Cassa di Risparmio di Palermo, ma soprattutto gli straordinari affreschi di gusto floreale della sala da pranzo del Grand Hotel Villa Igiea di Palermo, ancora in collaborazione con Basile incaricato da Ignazio Florio del progetto di ristrutturazio­ne dell’edificio e Ducrot.

Villa Igiea a Palermo

Con la sua arte conquistò i Florio e Basile: chi fu il pittore simbolo del Liberty a Palermo
I suoi affreschi si trovano anche al Teatro Massimo e a Villa Igiea. Ettore De Maria Bergler, grazie a Ignazio Florio, strinse un’importante collaborazione con Ernesto Basile
Appassionato di storia, arte e folklore di Palermo Mentre in Europa si respirava una ventata culturale e artistica nuova, Palermo conosceva Ernesto Basile, l’artista più rappresentativo di questa nuova visione artistica di fine Ottocento e inizi Novecento chiamata Art Nouveau in Francia, Modernismo in Spagna e Modern Style in Inghilterra.
Tale arte coinvolgerà sia l’architettura che la pittura e le arti applicate. In Italia la conosceremo col nome di Liberty e a Palermo vi sarà uno sviluppo artistico del tutto originale. In città il Liberty si manifesterà soprattutto con la costruzione di nuove ville private. Non ultimo ovviamente lo stabilimento balneare di Mondello in perfetto stile Liberty, decorato nella facciata con mostri marini e altri fregi che rimandano sempre alla tematica marina.

A giocare un ruolo fondamentale per l’importazione di questa nuova arte fu senza dubbio la committenza contemporanea, in special modo quella dei Florio, ma anche dei Whitaker e di altri nobili e altoborghesi del tempo.
Tra le ville più rappresentative realizzate da Ernesto Basile c’è sicuramente il “Villino Florio” all’Olivuzza e Villa Igiea. Ci appare come un castelletto grigio con torri circolari svettanti e tetti spioventi decorati con ghirigori in ferro battuto. Da una cancellata in ferro decorata si accede ad un giardino con una moltitudine di specie vegetali che circonda la villa. Dopo recenti restauri dello stesso giardino si è leggermente ridotto.
Gli interni rigorosamente in legno e le vetrate colorate hanno tutti un rimando alla natura, i motivi floreali si perdono nell’infinità dei dettagli.
Villa Igiea, iniziata lo stesso anno del Villino Florio (1899), sancisce definitivamente il rapporto tra Ernesto Basile e Ignazio Florio, il quale, su consiglio del dottor Vincenzo Cervello, costruisce «il primo centro terapeutico» per malattie polmonari, incentivato in particolar modo dalla malattia prima e dalla morte poi della figlia Giovanna. Ignazio acquista quindi il parco di Villa Belmonte all’Acquasanta compresa una villa in stile neogotico appartenuta all’ammiraglio Cecil Downville.
La scelta del nome “Villa Igiea” nasce di fatti dalla sua prima destinazione come luogo di cura e riposo, in quanto Hygiea è la “salutis dea”, figlia di Asclepio dio della medicina. Gli alti costi fecero si che venne trasformato in un grande albergo all’interno del quale i Florio si erano riservati una loro residenza. Il Grand Hotel Villa Igiea fu inaugurato il 19 dicembre del 1900.
È in questa occasione che nasce una delle collaborazioni artistiche più riuscite a Palermo tra architettura e pittura, tra Ernesto Basile ed Ettore De Maria Bergler.

Il ritratto di Donna Franca Florio

Il connubio tra questi due artisti si sviluppò sempre grazie a Ignazio Florio. Per lui, anzi per donna Franca, Bergler realizza nel 1893 un ritratto straordinario, forse meno noto di quello di Giovanni Boldini, di recente venduto all’asta.

Ritratto di Giovanna Florio

È il delizioso ritratto di Giovanna, la primogenita di Ignazio e Franca Florio, eseguito l’anno della sua prematura scomparsa.

Bergler aveva partecipato all’esposizione nazionale di Palermo, curata dal Basile e pochi anni prima decorò “La Sala d’Estate” di Villa Amalfitano Whitaker.

Teatro Massimo

Grazie a questa decorazione Ettore De Maria acquisirà grande notorietà nel panorama decorativistico palermitano che lo porterà a far parte di una larga schiera di pittori decorativisti convocati da Ernesto Basile per la realizzazione del Teatro Massimo, dopo la morte del padre. Per il “tempio della musica” di Palermo, Ettore decorerà il Palco Reale, il salotto annesso, la Sala degli Spettacoli e la Sala Pompeiana. Le decorazioni sono tripudi floreali e cantorie di donne angeliche musicanti e danzanti tipiche dello stile pompeiano.

Ma il vero connubio artistico all’insegna del “nuovo stile” tra Basile e Bergler, che coinvolgerà anche la ditta Ducrot, avverrà tra il 1899 e il 1900, nella magnifica Villa Igiea, in particolare in quella che conosciamo come la sala Basile.
In questa ambientazione si cala il genio di Ettore De Maria Bergler, coadiuvato da altri pittori. Sfruttando soltanto tre pareti utili, delle quali due corte e una lunga, Ettore crea un mondo fantastico abitato da fate e ninfe in una perenne primavera. Nelle pareti corte Bergler dipinge l’allegoria del “Profumo del mattino” e del “Profumo della sera”. A definirli sono ovviamente il sole nascente per il mattino e la falce della luna per la sera. In entrambi gli affreschi, vivono delle meravigliose donne eleganti ed estremamente sensuali, dalle vesti scollate, alcune interamente nude e coricate in mezzo ad una fioritura di Iris, gigli e papaveri e alla presenza di animali, quali cigni e pavoni sullo sfondo di laghi e vallate sfumate.
Sulla parete lunga è l’affresco di “Floralia” che presenta da un lato una donna meravigliosa che tiene tra le mani un lunghissimo rampicante di rose fiorite circondata da ancelle riverenti e dall’altro un ramificato albero di melograno nei pressi di un lago dal quale paiono uscire, come ninfee che prendono vita, due incantevoli donne dai lineamenti angelici.

Sala del Consiglio” della Cassa di Risparmio di Palermo

Ettore De Maria Bergler toccherà punti più alti nella pittura simbolista anche nelle decorazioni della “Sala del Consiglio” della Cassa di Risparmio di Palermo (1912) prima di tornare ad appassionarsi al paesaggio e alla tradizione dell’Ottocento. Morirà celibe nel 1938.
La Galleria d'arte moderna di Palermo, oltre a quelli già ricordati, conserva un nutrito gruppo di suoi dipinti
Basile e Bergler lasciano una Palermo capitale del nuovo stile. Si delinea uno scenario internazionale in cui le ricerche artistiche siciliane, dall’Eclettismo al Liberty, si rivelano in sintonia con l’Avanguardia europea.
Si contrappone l’Eclettismo messinese del post terremoto del 1908, cioè l’imitazione degli stili del passato


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