Riti e tradizioni della Settimana Santa in Sicilia - Feste e Sagre in Sicilia

Feste e sagre in Sicilia

Benvenuti su "Feste e Sagre in Sicilia", la vostra guida turistica per scoprire le tradizioni popolari dell'isola. Qui troverete una vasta selezione di feste, sagre, eventi e manifestazioni che animano la
Sicilia durante tutto l'anno. Dalle antiche usanze alle celebrazioni più moderne, vi condurremo in un viaggio attraverso le colorate e coinvolgenti manifestazioni che caratterizzano la cultura siciliana.
Scopri il fascino del passato, con le rievocazioni storiche, i cortei storici in abiti medievali in Sicilia.
Cerca per vivere momenti di aggregazione unici e scoprire la vera anima dell'isola.


Vai ai contenuti

Riti e tradizioni della Settimana Santa in Sicilia

I riti della Settimana Santa in Sicilia sono l'insieme delle manifestazioni religiose organizzate nei diversi paesi e città della Sicilia da parte delle diocesi delle varie parrocchie e soprattutto delle locali confraternite in occasione della Pasqua. Ad oggi si contano 83 località che celebrano i riti sull'Isola.

Questi antichi riti, parte integrante del patrimonio religioso e culturale siciliano, vogliono rappresentare i momenti più significativi della Passione di Gesù Cristo, descritti nei Vangeli.

La Pasqua cristiana

La Pasqua cristiana, infatti, viene festeggiata la domenica successiva al primo plenilunio di primavera.

il primo giorno della settimana è la domenica.
Ecco perché è proprio dalla domenica che inizia la Settimana santa ed è dalla domenica che inizia la nostra analisi della sua struttura.

La Settimana santa inizia con la Domenica delle palme. In questo giorno si celebra l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, in trionfo in sella a un asino, acclamato come messia e figlio di Davide da una folla che lo saluta agitando rami di palma.

Domenica delle palme: perché si chiama così, quando cade e cosa si festeggia

Il lunedì è il giorno dell’amicizia: Gesù lo trascorre a Betania, in compagnia di Marta, Maria e Lazzaro. Il giorno inizialmente non era considerato parte del calendario liturgico, come i successivi martedì, mercoledì e venerdì.
Martedì è il giorno dello sdegno. Inizialmente, era dedicato alla lettura della lavanda dei piedi. Oggi, invece, è tradizione situare in questo giorno il famoso episodio di Gesù che, sdegnato per aver visto il tempio trasformato in un luogo di mercato, rovescia i banchi dei venditori e dei cambiavalute.
Il tradimento di Gesù da parte di Giuda, invece, avviene di mercoledì. Non stiamo parlando del famoso bacio dell’apostolo, ma della prima fase del tradimento: per trenta denari, Giuda si accorda per fare arrestare Gesù e consegnarlo ai suoi nemici.
Giovedì santo: in origine era l’unica grande celebrazione della Settimana santa, che prevedeva la commemorazione di tre fatti: l’istituzione dell’Eucaristia, la benedizione degli oli santi e la riconciliazione dei penitenti. La sera si celebra la messa in Cena Domini, per ricordare l’Ultima cena, e viene effettuata la lavanda dei piedi, in memoria di quella praticata da Cristo ai suoi discepoli.
Durante il venerdì santo si celebra la morte di Gesù sulla croce, la Passione e, per ricordare le sofferenze patite nel percorso verso il Calvario, è tradizione effettuare la Via Crucis. Altra tradizione è quella di effettuare il digiuno ecclesiastico e astenersi dalle carni.
Sabato santo: nel corso della giornata, tradizionalmente, l’eucaristia non viene celebrata, mentre si celebra la liturgia delle Ore, la preghiera ufficiale della Chiesa cattolica che consiste nel canto dei salmi, dei cantici e degli inni, con aggiunta di preghiere e letture.
Durante la notte si tiene la veglia pasquale, la celebrazione più importante di tutto l’anno liturgico. La veglia celebra la resurrezione di Cristo (liturgia del fuoco) e ripercorre gli eventi principali della salvezza dell’Antico Testamento; i fedeli rinnovano le promesse del battesimo.
Così si conclude la Settimana santa: la domenica di Pasqua non ne fa parte, ma la segue, celebrando il compimento pieno della Resurrezione di Cristo.

La Domenica delle Palme

La processione della Domenica delle Palme. Tale ricorrenza è comune al resto dell'Italia ed a tutta la Cristianità, ma in Sicilia si svolge con particolare enfasi, con rievocazioni figurate, eredi di tradizioni di teatro religioso tardomedievali. Durante la processione, in quasi tutti i paesi della Sicilia, si utilizzano i ramoscelli di ulivo e anche foglie di palma, artisticamente intrecciate in forme tradizionali, che vengono portate in processione, generalmente da fanciulli. Praticamente solo a tale scopo venivano coltivate, in luogo assolato e protetto alcuni esemplari di palma da dattero o altre varietà che in Sicilia non hanno mai fruttificato. Ugualmente utilizzate, soprattutto in passato, fronde di alberi sempreverdi come l'alloro. Tali fronde assumono un valore magico-religioso apotropaico e vengono conservate tutto l'anno per preservare dai rischi di malattie e disgrazie.

In alcune processioni si rievoca l'ingresso di Gesù a Gerusalemme. Per esempio a Caltanissetta dove nel pomeriggio della Domenica delle Palme il centro della città è attraversato dalla processione di un simulacro di Cristo su una barca interamente ricoperta di fiori. Altrove, come a Enna, la processione prevede la presenza di figuranti appartenenti alle varie confraternite, che rappresentano l'arrivo del Messia nella città santa. Uno dei confratelli, rappresentante Gesù, monta su un asinello, preceduto da dodici compagni, rappresentanti gli apostoli, che reggono ramoscelli di ulivo.

Il Lunedì Santo

Il Lunedì Santo, ma anche il Martedì e il Mercoledì, in molte località si svolgono processioni da parte delle varie Confraternite che organizzano cortei sacri con le statue da loro custodite o che le caratterizzano nell'intitolazione. In tali occasioni i santi destinatari del culto locale vengono integrati nei riti della Settimana Santa.

A Randazzo si svolge la prima processione della Settimana Santa organizzata dalla confraternita Maria Ss. Addolorata. La processione partendo da piazza San Pietro si dirige verso la Basilica minore di Santa Maria Assunta per far visita al SS. Sacramento, ascoltare la predica del predicatore e ricevere la Benedizione Eucaristica. Al termine la processione riprende per tornare nella chiesa da dove è partita.

Il Martedì Santo

A Caltanissetta "La Scinnenza" è una rappresentazione sacra che inizia la sera del Martedì Santo nel centro storico con la recita del processo a Gesù seguito da altri momenti della Via Crucis. Accompagnati dalle bande musicali, gli attori in costume rievocano i vari momenti della Passione di Gesù, che culminano nella vera e propria Scinnenza (dalla lingua siciliana scinniri che significa scendere), ovvero la deposizione di Gesù dalla croce.

Già nel Medioevo esistevano tali rappresentazioni a Caltanissetta, che si svolgevano nei quattro venerdì di marzo che precedevano la Settimana Santa. La prima vera rappresentazione con molti attori ebbe luogo nel 1840 ma l'anno successivo, a causa di gravi disordini generati dalla grande folla, venne abolita. Ripresa con successo nel 1957 per iniziativa dei salesiani e poi nel 1972, la Scinnenza si svolse ogni anno la sera del Sabato Santo per le vie del centro storico. Dal 2006 la manifestazione è stata spostata al Martedì Santo per volere del clero.

A Randazzo si svolge la seconda processione della Settimana Santa organizzata dalla confraternita Maria Ss. Annunziata. La processione partendo dalla chiesa dell'Annunziata si dirige verso la Basilica minore di Santa Maria Assunta per far visita al SS. Sacramento, ascoltare la predica del predicatore e ricevere la Benedizione Eucaristica. Al termine la processione riprende per tornare nella chiesa da dove è partita.

A Trapani vi è la Processione della Madonna della Pietà, detta popolarmente "dei Massari".

Il Mercoledì Santo

A Caltanissetta, il Mercoledì Santo di mattina vi è la solenne e famosa processione che si svolge dal 1500: tutte le categorie artigianali realmente operanti sul territorio, che anticamente costituivano la milizia urbana della città feudale, guidate dal loro capitano - che riceve simbolicamente le chiavi della città - sfilano con le bandiere, per rendere onore al Santissimo Sacramento, portato in processione dal Vescovo. Nel pomeriggio dello stesso giorno vi è la processione con 19 piccoli simulacri, che una volta erano portati a spalla dai lavoranti e ragazzi di bottega. Nei giorni precedenti il Venerdì Santo, che rappresenta il tempo della crocifissione e morte, si svolge in molti paesi della Sicilia la processione del "Cristo alla colonna".
A Castellammare del Golfo ha luogo la sacra rappresentazione della Passione di Cristo che dalla chiesa madre si snoda per le vie del centro e culmina all'arena delle Rose. La Sacra rappresentazione è narrata dal testo in dialetto siciliano ecce homo di Francesco Leone.
A Trapani ha luogo la processione della "Madre Pietà del Popolo". La vara è composta da un simulacro costituito da due dipinti incastonati e contrapposti, uno raffigurante il volto della Madonna, l'altro quello del Cristo.

Il Giovedì Santo

I "Sepolcri", allestimenti all'interno delle chiese per l'adorazione a partire dal Giovedì Santo. Elemento particolare è la presenza negli altari predisposti per tali allestimenti, di vasetti con germogli di grano fatti crescere al buio ("i lavureddi" cioè "piccole messi") che alcuni studiosi riferiscono a tradizioni elleniche. Le spighe di grano verdi sono inoltre presenti in altri momenti delle manifestazioni religiose.
La messa in Coena Domini che si svolge il Giovedì Santo e durante la quale si svolge il rito del lavaggio dei piedi degli Apostoli rappresentati da anziani confratelli e la rappresentazione dell'Ultima Cena.
Il Giovedì Santo è il giorno più famoso della Settimana Santa di Caltanissetta. Le strade del centro vedono una grandissima animazione: sfilano in processione i 16 Gruppi Sacri chiamati Vare, che rappresentano, in un certo qual modo, le stazioni della Via Crucis. Le Vare, opera per la maggior parte di Francesco e Vincenzo Biangardi, scultori napoletani della seconda metà dell'Ottocento, sono maestose in quanto accolgono ciascuna diversi personaggi in grandezza naturale. Tutte sono accompagnate da una banda e tutte le sedici bande suonano contemporaneamente durante il percorso. Ogni Vara, decorata di luci e di fiori, è accompagnata da un corteo di devoti, dal ceto dei proprietari, da portatori di candele e di fiaccole. È una processione molto amata dalla città e che attrae moltissimi turisti, tanto che la folla fa ala sino a notte tarda, lungo tutto il percorso. Pur avendo origini settecentesche, la processione ha assunto la forma attuale negli anni del grande sviluppo dell'attività zolfifera.
A Castellammare del Golfo avviene la firriata di li chiese che consiste nella visita dei sepolcri allestiti in tutte le chiese cittadine. Lo spostamento tra una chiesa e l'altra avviene a piedi.
A Marsala è il giorno della processione della Sacra Rappresentazione della Passione del Signore. Si tratta di una rappresentazione vivente della passione e morte di Gesù Cristo, ed è una delle processioni più antiche d'Italia.
A Troina si svolgono "i sepulcri" (sepolcri), allestiti nelle parrocchie della città e visitati dalla gente, ed è tradizione visitare l'oratorio dei bianchi (SS. Sacramento), chiamato così per via del colore delle mantelle della confraternita, per ultimo in quanto custodisce il simulacro della Madonna Addolorata e del Cristo morto portati in processione l'indomani il Venerdì Santo.

Il Venerdì Santo

Il Venerdì Santo è caratterizzato dalla processione del Cristo Morto. La processione è caratterizzata in genere dalla presenza non solo del Crocefisso o del Cristo morto adagiato su di una lettiga o in un'urna di vetro ("cataletto"), ma anche dei "Misteri" come l'Ecce Homo, e della statua della L'Addolorata.

Spesso tale processione è preceduta o seguita dalla processione della "Cerca" che si svolge anch'essa quasi sempre al Venerdì Santo (spesso di mattina) e che vede il simulacro della Madonna "cercare" Cristo a volte inutilmente, a volte incontrando (Cerda) il Cristo morto; in questo caso la processione prende il nome di "Giunta" (Licodia Eubea). A volte tale "cerca" si svolge al sabato (Cassaro).

Il Sabato Santo

A Randazzo l'ultima processione della Settimana Santa si svolge in mattinata. Dalla chiesa di san Nicola esce la processione del Cristo Morto comunemente chiamata U Signuri ndo catalettu. La processione gira tutte le chiese della città e il simulacro è preceduto da un corteo di bambini e ragazzi vestiti con abiti di un tempo che rappresentano i personaggi che hanno accompagnato Gesù nella sua vita.

La Domenica di Resurrezione

La processione dell'"Incontro" chiamata in vario modo: "u Scontru" (Cassaro), u 'Ncontru (Ribera), "u 'Ncuontru" (Petralia Sottana, Motta d'Affermo), "a Giunta" (Aidone), "a Junta" (Caltagirone), "a Paci" (Biancavilla, Comiso), che inizia generalmente molto presto la mattina di Pasqua, con la statua della Madonna che va lungamente in cerca del figlio. Dopo un lungo itinerario, che spesso procede con rituale lentezza, avviene l'incontro tra la statua del Cristo risorto e quella della Madonna per la quale spesso viene prevista una subitanea metamorfosi con la sostituzione della statua o del manto (Ribera, Alcara li Fusi) e volo di colombe (Aragona), per esprimere il potere di rinascita della Resurrezione. La tradizione dell'"Incontro" è presente anche in Calabria con in nome di "affruntata" o "cumprunta"[6]. Probabilmente il rito dell'"incontro" è derivato da sacre rappresentazioni quattrocentesche. Non mancano casi in cui il simulacro della Madonna si china o si sporge a baciare Cristo o altri in cui è trasformato in una sorta di automa con braccia mobili che possono alzarsi a benedire.
L'incoronazione della Vergine Addolorata. La sera di Pasqua alla statua della Madonna Addolorata viene messa sul capo la corona che porta durante l'anno ma che viene tolta il Venerdì Santo come segno luttuoso per la morte del Figlio (Corleone).
La domenica di Pasqua a Trapani la statua del Cristo risorto, dalla chiesa del Purgatorio, raggiunge in processione la cattedrale dove viene celebrato il solenne pontificale della mattina di Pasqua.
A Troina la mattina della domenica di Pasqua, si svolge "l'Ncuontru" (l'incontro): la processione del Cristo risorto e della Madonna SS. di Pasqua, molto suggestiva e partecipata, che richiama molte persone da ogni parte della Sicilia, e a cui partecipano le tre più importanti e antiche confraternite della città (San Silvestro monaco basiliano, San Giuseppe e Maria SS. Annunziata), che si riuniscono ognuna nella propria chiesa, e successivamente tutte assieme raggiungono la chiesa di Santa Lucia, da dove, nell'omonima piazza viene effettuato il saluto da parte delle confraternite al Cristo risorto. Prima di dare inizio alla processione il parroco della parrocchia di San Matteo, cui fa parte la chiesa di Santa Lucia, introduce un'omelia dopodiché ha inizio la processione; la Madonna SS. di Pasqua inizia la processione dalla chiesa di San Nicolò a Scalforio, le due processioni culminano con l'incontro in piazza Conte Ruggero davanti alla cattedrale tra il suono festoso delle campane e dei tamburi, il saluto degli stendardi delle confraternite e gli applausi della gente gioiosa, a incontro avvenuto l'arciprete della città introduce un'omelia, dopo l'omelia i due simulacri si accompagnano nella chiesa di Santa Lucia. La domenica successiva (domenica in Albis), si svolge la processione dell'ottava di Pasqua, a cui partecipa la confraternita di San Rocco, con la Madonna SS. di Pasqua che dalla chiesa di Santa Lucia, fa rientro alla chiesa di San Nicolò a Scalforio.
Altri elementi ricorrenti sono:
I "Misteri" sono statue lignee o di stucco, che richiamano i vari momenti della Passione di Cristo (Gesù alla colonna della flagellazione, Gesù schernito, Ecce Homo, Gesù caricato della croce, Gesù crocifisso, Gesù morto posto in una lettiga), che vengono mostrate e portate in processione in vari momenti durante la Settimana Santa (Ispica, Caltanissetta, Trapani, Biancavilla, Barcellona Pozzo di Gotto e tantissime altre località). In alcuni casi, come nelle processioni di Enna, oppure nella processione del Mercoledì Santo di Assoro la rappresentazione effettiva dei momenti della passione viene sostituita da oggetti simbolici (la lancia, il martello, la corona di spine, ecc.).
I crocefissi "snodabili", in cui arti mobili che rendono possibile la rappresentazione della Crocefissione e della Deposizione, in cui il simulacro di Cristo viene tolto della croce e deposto in una lettiga. Tale particolare tradizione era comune in tutta Italia nel Medioevo e sopravvive in Sardegna ed in alcuni centri della Sicilia (Avola, Corleone, Licodia Eubea, Biancavilla, Leonforte, Mussomeli, Gela) che conservano esemplari di questa particolare opera d'arte. Ad Acate, paesino situato nel libero consorzio comunale di Ragusa, è tradizione fare I sette parti, una rappresentazione sacra che narra la crocifissione di Gesù.
A Caltanissetta nel Venerdì Santo, giorno di dolore e di lutto, la città assiste compostamente alla processione con un piccolo crocifisso ligneo del XV secolo, oggetto di grande venerazione da parte dei nisseni che gli hanno dato il titolo di Cristo nero. La processione è accompagnata da un gruppo di uomini scalzi, vestiti di una tunica viola, che cantano in un antico dialetto le lamentanze che parlano della triste vicenda della morte di Cristo sulla Croce. Fino a qualche anno fa il gruppo dei ladanti o lamentatori era costituito dai raccoglitori di verdure selvatiche, i più poveri tra i poveri che si tramandavano oralmente questa antica tradizione. Oggi la devozione si è allargata e tanti nisseni, di tutti i ceti sociali che entrano a far parte del gruppo dei ladanti.

A Castellammare del Golfo il pomeriggio del Venerdì Santo, tradizionalmente, dalla chiesa madre si snoda la processione della vara con il Cristo morto, seguita dalla Vergine Addolorata. La processione attraversa le vie del centro e rientra in chiesa madre nella tarda serata. Tipico è il rosario in dialetto castellammarese che irrompe il silenzio.

A Erice il venerdì pomeriggio vi è una processione della "Via Crucis". Fino al 1856 era mista, composta da statue lignee" e da personaggi viventi. Da allora è solo di sei gruppi scultorei in legno che girano per le stradine della città.

A Enna la Processione del Venerdì Santo inizia con l'urna del Cristo Morto portata verso il Duomo, poi con la Confraternita della Passione che porta i cosiddetti "misteri", ovvero i simboli per fare memoriale della passione di Cristo e con il fercolo della Madonna Addolorata. L'intera processione poi dal Duomo giunge al cimitero storico per la benedizione, per poi tornare in Duomo.

A Gela, la mattina del Venerdì Santo il simulacro del Cristo in cartapesta del XVIII secolo procede verso il Calvario, svestito e issato sulla Croce, ove rimarrà sino al tramonto, toccante momento in cui avviene la deposizione nell'Urna. Il Cristo morto viene così riportato in processione fino alla Chiesa Madre, seguito dall'Addolorata. Caratteristico è "U lamentu", coro funebre che accompagna il viaggio del Cristo.

A Randazzo nella giornata del Venerdì Santo si svolgono ben due processioni: la prima si svolge in mattinata dove esce il simulacro del SS. Crocifisso e visita tutti i sepolcri della città. Comunemente questa processione viene chiamata U Signuri chi spascia i saburchi. In serata si svolge la processione più importante, imponente e maestosa di tutta la Settimana Santa. I pesanti simulacri del Cristo Crocifisso e di Maria Addolorata vengono portati da un centinaio di devoti che indossano un sacco bianco e vengono precedute da tutte le confraternite della Città con a capo la confraternita organizzatrice Maria SS. Addolorata. La processione si snoda lungo il tragitto tradizionale all'interno del centro storico accompagnata da colpi a cannone e la cosiddetta moscatteria e dalla banda musicale e incrocia le tre chiese maggiori della Città e i tre monasteri di clausura che una volta erano presenti. I punti cruciali della processione sono: a scinnuta di san Marturu, l'incontro tra i due simulacri in piazza San Giorgio, il passaggio davanti alla Basilica minore di Santa Maria Assunta e la maestosa chianata di san Marturu. La processione parte alle ore 20 da piazza san Pietro e si ritira nella stessa piazza dopo la mezzanotte.

A Trapani da oltre 400 anni, alle 14 comincia la processione dei Misteri per concludersi oltre ventiquattro ore dopo. L'origine è spagnola e, infatti, ha analogie importanti con le celebrazioni andaluse. La processione, composta da ben venti Gruppi Sacri, viene considerata una delle più lunghe manifestazioni religiose italiane (sia per numero dei gruppi sia per durata), e soprattutto una tra le più antiche. La processione che parte dalla Chiesa delle Anime del Purgatorio, percorre le principali vie cittadine. Essa rappresenta una ricostruzione della "Via Crucis", e termina dopo 24 ore la mattina del Sabato Santo.

A Troina la sera del Venerdì Santo si svolge una processione molto suggestiva, che ha inizio dall'oratorio del SS. Sacramento della cattedrale verso le 19:00, e fa rientro di nuovo all'oratorio, in tarda sera verso le 11:30, le portatrici si riuniscono nella parrocchia di San Matteo e dopo la messa in processione con la confraternita del SS. Salvatore dalla propria chiesa arrivano in cattedrale, e con i portatori già in nell'oratorio, si dà inizio alla processione che commemora le stazioni della Via Crucis: la processione del "Signuri do Vienniri Santu e a Madonna Addulurata" (Signore del Venerdì Santo e la Madonna Addolorata), portati rispettivamente dagli uomini l'urna del Cristo morto e dalle donne il simulacro dell'Addolorata; apre la processione la confraternita del SS. Salvatore, seguita da numerosi portatori e da altrettanto numerose portatrici, con i simulacri e il gruppo bandistico della città a suonare le marce funebri, sul sagrato delle chiese lungo il tragitto della processione vengono allestiti degli altarini, la processione inizia e si conclude con un'omelia dell'arciprete della città.

Le confraternite

Nelle varie manifestazioni sono presenti degli appartenenti alle varie confraternite, che sono spesso i soggetti organizzatori dei riti. I confratelli sono coperti dal tradizionale abito penitenziale costituito da tonaca e cappuccio, spesso detto babbalucco.

I Sampauluna

La presenza dei simulacri di altri santi, oltre quelli normalmente coinvolti nelle rappresentazioni della Settimana Santa. Nella parte meridionale dell'isola compaiono spesso sotto forma di "giganti" (Barrafranca), localmente detti santuna (Aidone) o sanpauluna (San Cataldo), ed in particolare durante la processione dell'"Incontro". Rappresentano soprattutto gli Apostoli (Aidone, Barrafranca, San Cataldo, Monterosso), ma anche solo San Pietro (Caltagirone), San Pietro e Paolo (Aragona), San Giovanni, San Michele Arcangelo (nell'agrigentino). In alcuni casi, come a Riesi i "Sanpauluna" sono stati aboliti perché le autorità ecclesiastiche ritenevano che avessero un carattere carnevalesco e poco dignitoso. La presenza dei giganti è da riferirsi sia ad antichi miti mediterranei, sia ad analoghi elementi processionali presenti in Spagna o nelle Fiandre, regioni con cui la Sicilia ha avuto intensi scambi culturali.

Le rappresentazioni

La rappresentazione della Passione in rappresentazioni di tipo teatrale, derivanti forse dalle sacre rappresentazioni medievali note come "misteri" e vive in Sicilia tra XIV e XV secolo.
Per esempio a Barrafranca "A Vasacra" fa rivivere la Passione e la Morte di Nostro Signore, con scenari costruiti in varie zone della città. A Ispica si fa rivivere la Passione di Cristo in una meravigliosa Via Crucis Vivente che si svolge l'ultimo Venerdì di Quaresima presso la Basilica della S.S. Annunziata.
Appunti di viaggio, l'accoglienza, dove mangiare, lasciate un messaggio
Non sono presenti ancora recensioni.
0
0
0
0
0
Torna ai contenuti