Santa Flavia turismo - Città, Comuni e Paesi di Sicilia

Città e Comuni in Sicilia

Benvenuti su "Città, Comuni e Paesi di Sicilia", la guida turistica per scoprire le meraviglie dell'isola più affascinante del Mediterraneo. Da monumenti storici a panorami mozzafiato, da parchi archeologici a teatri greco-romani, lo stile barocco e tanto altro ancora: qui troverai tutto ciò che rende la Sicilia unica. Preparati a immergerti nella sua storia millenaria, ad assaporare la sua cucina deliziosa e a perderti tra le stradine pittoresche dei suoi comuni. Scopri con noi le bellezze nascoste e lasciati incantare dalla magia di questa terra ricca di tradizioni e cultura.
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Santa Flavia turismo

SUL TERRITORIO, NEL COMUNE DI SANTA FLAVIA

Villa Spedalotto

VILLA SPEDALOTTO
Villa Spedalotto è una residenza di villeggiatura situata su una collina ai margini della piana di Solanto, circondata da oliveti e agrumeti. La casa, ad un piano, è costruita attorno ad una corte aperta, con due corpi di servizio che si dipartono dal corpo principale, al centro del quale si trova un pronao in stile Neoclassico. Commissionata nel 1783 da don Barbaro Arezzo all’architetto Giovanni Emanuele Incardona (o Cardona, attivo a Palermo dal 1775 al 1820), fu costruita tra il 1784 ed il 1793.

Il progettista fu allievo dell’architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia, il massimo esponente del Neoclassicismo in Sicilia. Nel 1790, ancora in costruzione, fu acquistata da Onofrio Emanuele Paternò, Barone di Spedalotto. Gli interni sono affrescati in uno stile tra il Neoclassico-Pompeiano e l’Impero, e sono attribuiti ad Elia Interguglielmi.

Nel 1845 fu posta l’attuale pavimentazione della terrazza, in maioliche bicrome bianche e blu di Vietri, mentre tra il 1900 ed il 1902 furono sostituiti i pavimenti all’interno. La parte centrale del prospetto, parzialmente danneggiata da un bombardamento aereo alleato nel 1943, fu ricostruita nel 1945.

Dal 9 ottobre al 9 dicembre 1799, sono stati ospitati i principi reali ereditari Francesco di Borbone (futuro Re Francesco I) con la consorte Maria Clementina d’Asburgo, e la figlia Maria Carolina (futura Duchessa di Berry). La famiglia reale, fuggita da Napoli per la rivoluzione del 1799, era divisa tra Villa Spedalotto (i principi reali) e Villa Valguarnera (i sovrani Ferdinando I e Maria Carolina).

Successivamente vi soggiorneranno Francesco II di Borbone, duca di Calabria, e Luigi Filippo d’Orleans, futuro re dei Francesi. Una tradizione vuole che in questa Villa sia nato, nel 1810, Ferdinando II di Borbone Re delle Due Sicilie, ma la storiografia ufficiale lo indica nato a Palermo, a Palazzo Reale.

Durante gli anni 70 del XIX secolo vi soggiornò spesso l’astronomo gesuita padre Angelo Secchi che, amico del Marchese di Spedalotto, usava la terrazza per le sue osservazioni.

Il 30 marzo 1987, nella cappella della Villa, è stato celebrato il matrimonio tra il duca d’Aosta Amedeo di Savoia e Silvia Paternò dei Marchesi di Regiovanni, Marchesi di Spedalotto e Conti di Prades (Palermo, 31 dicembre 1953).

Nel 1991 è stata la location per alcune scene del film Johnny Stecchino di Roberto Benigni. (Proprietà privata)

VILLA SAN MARCO  
San Marco
San Marco

Venne edificata nel 1673 intorno ad una preesistente torre d’avvistamento del XVI secolo per il controllo di piantagioni di “cannamele” (canna da zucchero). Progettista fu l’architetto Domenico Cirrincione, frate domenicano, incaricato da Vincenzo Giuseppe Filingeri, Conte di San Marco, Principe di Mirto e Grande di Spagna.

È un raro esempio di architettura civile di stile Manierista, che fonde elementi militari (bastioni angolari, merli, ponte levatoio, alte mura di cinta), a caratteri tipici dell’architettura residenziale (scalone monumentale a doppia rampa, balconi, cappella).

Da due portali monumentali si accede ai giardini recintati, denominati “floretta” e “fruttiera”, dove sono presenti alberi dalle dimensioni monumentali.

Durante la seconda guerra mondiale lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, cugino dei Filingeri per parte di madre, soggiornò in questa Villa. (Proprietà privata)

villa valdina

VILLA VALDINA
Villa Valdina è una la residenza di villeggiatura, costruita tra il XVII ed il XVIII secolo dai Papè Principi di Valdina, Protonotari del Regno. Si trova al centro della piana di Solanto, circondata da un grande fondo agricolo che ne lambisce gli estremi, il Castello dal lato mare, e l’antica Consolare de Spuches a monte.

Intorno all’originaria torre quattrocentesca fu edificata una grande villa barocca con due corti, una ovale di servizio ed una quadrata privata. Intorno alla casa furono piantati i giardini, riccamente decorati da vasi e fontane. Uno dei giardini cinto da mura, racchiude la deliziosa Cappella “Rocaille” della villa, con il prospetto ricoperto da conchiglie incastonate. Pietro Novelli detto il “Monrealese”, allievo palermitano di Antoon van Dyck, fu ospite del Principe di Valdina per qualche mese nel 1631.

Per sdebitarsi dell’ospitalità (era fuggito da Palermo), decoró l’interno del muro di cinta del giardino della cappella, con le stazioni della Via Crucis, e l’interno della Cappella con affreschi sulla Natività. Gli affreschi sul muro sono stati quasi cancellati dal tempo, mentre quelli della cappella sono stati trasportati su tela negli anni Settanta.

Una lapide ricorda che il re Ferdinando III di Borbone fu ospite di questa villa in due diversi momenti, il 7 maggio 1779 e una seconda volta il 6 maggio 1780, per “venationis causa” (caccia). (Proprietà privata)
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