Caltanissetta feste, sagre e tradizioni storiche - Feste e Sagre in Sicilia

Feste e sagre in Sicilia

Benvenuti su "Feste e Sagre in Sicilia", la vostra guida turistica per scoprire le tradizioni popolari dell'isola. Qui troverete una vasta selezione di feste, sagre, eventi e manifestazioni che animano la
Sicilia durante tutto l'anno. Dalle antiche usanze alle celebrazioni più moderne, vi condurremo in un viaggio attraverso le colorate e coinvolgenti manifestazioni che caratterizzano la cultura siciliana.
Scopri il fascino del passato, con le rievocazioni storiche, i cortei storici in abiti medievali in Sicilia.
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Caltanissetta feste, sagre e tradizioni storiche

Caltanissetta feste, sagre ed eventi

Caltanissetta feste, sagre ed eventi, per chi ama scoprire il territorio, le manifestazioni tradizionali, sono legate ai prodotti della terra, alla cultura ed alla musica popolare, alla fede ai lavori artigianali, un appuntamento folcloristico stimolante, soprattutto se si tratta di manifestazioni legate alle stagioni dell’agricoltura, ai prodotti tipici, alle radici più caratteristiche della cultura contadina, rievocazioni storiche che si tengono annualmente, dedicate alla valorizzazione e conservazione, delle tradizioni.

Ogni Comune ogni Paese ha le proprie specialità, eventi popolari legati alla religiosità, celebrazioni hanno l'apice nella processione in onore del beato con la partecipazione dei dei fedeli, si avrà la possibilità di conoscere le prelibatezze del paese, i suoi prodotti tipici offerti in degustazioni, l'artigianato locale, conoscere la cucina locale, si potrà approfittare per una visita in una cantina vinicola, godere delle bellezze naturali, le mostre.
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Pasqua 24 - 31 marzo a  Caltanissetta

Le celebrazioni della Settimana Santa a Caltanissetta hanno inizio il Mercoledì Santo con la Processione della Real Maestranza, processione di 400 persone delle più antiche corporazioni artigiane. Il momento centrale e più significativo è però la sera del Giovedì Santo, quando entrano in scena le "Vare" o "Misteri", sorta di carri su cui vengono montati imponenti gruppi scultorei in legno, cartapesta e gesso. Questi gruppi rappresentano per lo più un momento della via Crucis; alcuni di essi però riproducono dipinti famosi, come quelli della Cena e della Deposizione. Il Giovedì si svolge la Processione delle vare, 16 gruppi statuari a grandezza naturale che sfilano per le vie della città dal crepuscolo sino a qualche ora dopo la mezzanotte. Il Venerdì Santo, Processione del Cristo Nero, un piccolo Crocifisso che sarebbe stato ritrovato in una grotta tra due candele accese. Al tramonto il crocifisso viene portato a spalla e a piedi scalzi dai 'fogliamari', i vecchi raccoglitori di verdure selvatiche. La Settimana Santa si chiude con il corteo della Domenica di Pasqua e la Messa alla fine della celebrazione liturgica, il Capitano restituisce le chiavi della città al Sindaco, mentre fuori, tra il suono delle campane e i mortaretti, vengono liberate le colombe bianche, simbolo della pace.


Il Vnerdì Santo processione con il Cristo Nero a Caltanissetta

Si racconta che, nei primi del '600, alcuni raccoglitori di erbe amare, detti appunto "fogliamari" scoprirono in una grotta vicino Sabucina un crocifisso con due candele accese. Lo raccolsero e lo portarono a Caltanissetta nella chiesa di san Nicolò, dove è ancora conservato. Divenne il patrono della città fino a quando non vi fu il miracolo di san Michele Arcangelo, in occasione della peste. Tuttavia la dedizione al "Signore della città" rimase forte e si tramanda fino ai giorni nostri.
Si chiama "Cristo Nero" perché la croce è di un ebano particolarmente scuro e le fogge sono piuttosto sproporzionate, tanto che si immagina non sia opera di un artista, comunque rappresenta uno dei simulacri più antichi del meridione.
Molto interessante il rito della processione che si sviluppa secondo schemi precisi, di origine antichissima.
Al tramonto i "fogliamari" addobbano il crocifisso con fiori particolari. Quindi intonano "ladate" di origine medievale in versi senza metrica né rima e "lamitanzi", lamentele in dialetto antico con ritmo arabo, eseguito da sole voci maschili, colme di dolore e rassegnazione per la morte di Gesù. C'è una "primavuci", primavoce, che racconta la passione, ed ogni frase viene completata da una "contravuci", al quale fanno eco tutti gli altri con un coro di "ah" che ne manifesta il dolore. Alla fine tutti gridano: - E gridammo tutti... Viva a misericordia di Diu! -
La processione del Cristo Nero, scortato dalla Real Maestranza (è un'antica milizia cittadina composta da artigiani divisi in dieci corporazioni e risale al '700) in lutto, dal Vescovo, le autorità civili e militari, la banda ed i devoti si snoda per il centro storico, nel silenzio assoluto, con le candele sui balconi delle vie e il profumo d'incenso che si spande nell'aria.  

Festa di San Michele Arcangelo 29 settembre  a Caltanissetta

In occasione della festa, la statua seicentesca dell'Arcangelo sfila per le vie della città. La venerazione dei nisseni nei confronti dei loro santo protetto si è sempre manifestata con gran fede e in passato c'era tra i devoti chi osservava un particolare digiuno a partire dal primo lunedì dopo Pasqua. Questa pratica doveva essere rinnovata sempre nello stesso giorno e per nove anni consecutivi, al termine dei quali venivano fatte nove candele da accendere al momento della morte della persona che in vita aveva osservato il digiuno, al fine di farle ottenere la protezione e la compagnia degli angeli nel momento del trapasso. Il 29 settembre, in occasione della festa, la statua dell'Arcangelo, risalente al 1600 e scolpita da Stefano Rivolsi, viene portata in processione dalla cattedrale al santuario di San Michele, dove rimane per alcuni giorni, durante il pellegrinaggio dei fedeli. Si narra che lo scultore provò molte volte a plasmare il volto del Santo, ogni volta restando insoddisfatto. Dopo vari tentativi, stremato, si addormentò e al suo risveglio trovò il volto del Santo già scolpito e bellissimo.
“San Michele di maggio"
L' 8 Maggio celebrazioni in ricorrenza dell’apparizione di San Michele Arcangelo, al quale i nisseni sono profondamente devoti. Secondo la leggenda questo era apparso a un frate cappuccino annunciando che avrebbe protetto la città. Quando nel 1625 dilagò nella città la peste, le mura della città furono difese da guardie, poste proprio lì per impedire agli appestati di accedervi, sempre secondo la leggenda, San Michele fulminò uno di questi nell'atto di entrare. Il Santo patrono viene portato in processione dalla Cattedrale Santa Maria La Nova in Piazza Garibaldi fino alla Chiesa San Michele dove attenderà fino al 22 maggio.


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