Gratia Plena, trekking da Messina a Lipari - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

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Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.  
Con i nostri itinerari e le nostre raccomandazioni locali, potrai vivere un'esperienza autentica e indimenticabile in questa meravigliosa isola mediterranea.
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Itinerario della fede Gratia Plena, da Messina a Lipari

Itinerario della fede Gratia Plena, un progetto sull’arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela: santuari, riti, opere architettoniche legate al culto mariano.
L’itinerario territoriale comprende l’intera arcidiocesi:
La Zona Pastorale di Messina e dei suoi villaggi all’interno della quale si trovano la Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta con la cripta, il campanile e il Museo del Tesoro del Duomo, il Santuario di S. Maria di Montalto, il Santuario di Sant’Antonio da Padova con il Museo di Sant’Annibale, i Santuari di S. Maria Pompei, S. Maria del Carmine, Madonna di Lourdes, S. Maria delle Grazie, S. Maria di Dinnammare;

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Taormina, il Santuario della Madonna della Rocca, la zona Pastorale Versante Ionico
La chiesetta della Madonna della Rocca o di S. Maria della Rocca, si trova sul ripido monte che sovrasta Taormina, sulla cui cima ci sono i ruderi di Castel Taormina, costruzione medievale risalente al periodo arabo-normanno (sec. XI-XII), e perciò chiamato anche “Castello Saraceno” e che al tempo dei Greci e dei Romani era l’Acropoli della città, ad una altitudine di 398 metri s.l.m.
La chiesetta di S. Maria della Rocca fu costruita sfruttando la conformazione a grotta della roccia lì esistente, tanto che parte del suo soffitto è costituito della roccia viva, la cosiddetta pietra di Taormina.
La presenza del dipinto sacro nella grotta, e certamente si sarà trattato di una icona bizantina, cioè una pittura su legno, si può giustificare dicendo vi era stato nascosto durante l’Iconoclastia (rottura di immagini sacre ) proclamata nei sec. VIII e IX da ben tre imperatori d’Oriente, e cioè Leone Isaurico, Costantino IV Copronimo e Leone IV, e che fosse rimasto dimenticato e abbandonato nella grotta, finché non lo vide il pastorello durante il temporale.

Taormìna comune della città Metropolitana  di Messina, 204 m s.m., patrono San Pancrazio 9 luglio, si protende nel mar Ionio con il capo Taormina, a N della foce del fiume Alcantara, nel cui parco regionale dell'Alcantara è compresa, è stata definita “perla dello Ionio”,  è stata un'importante meta del Grand Tour
Ben conservato è il teatro greco, riedificato in epoca romana (sec. II a. C.), con la cavea in parte scavata nella roccia e la scena fiancheggiata da due ambienti destinati agli attori. Romani sono l'odeon, piccolo edificio teatrale, alcuni ambienti termali di epoca imperiale, e i resti dell'imponente naumachia, poderosa costruzione in mattoni con nicchie.
La trecentesca badia vecchia, nel palazzo dei duchi di Santo Stefano (sec. XIII, ospita oggi la Fondazione Giuseppe Mazzullo), nel quattrocentesco palazzo Corvaja (sede del Museo Siciliano di Arte e Tradizioni Popolari) e nel palazzo Ciampoli (sec. XV), tutti in stile gotico-catalano, realizzati con l'uso combinato di calcare e lava e caratterizzati da bifore e fregi.
Medievale è l'ex chiesa di Sant'Agostino (sec. XV). La costruzione merlata duecentesca del duomo fu completamente ristrutturata in epoca rinascimentale (sec. XV-XVI); nell'interno, a tre navate, sono numerose opere d'arte tra cui spiccano la Visitazione (sec. XV) di Antonio Giuffrè , una Madonna quattrocentesca in alabastro, un polittico con Madonna col Bambino e santi (1504) di Antonello da Saliba e una scultura (Sant’Agata, sec. XVI) di Martino Montanini.
Della cinquecentesca chiesa di San Domenico, distrutta dai bombardamenti dell'ultima guerra, rimangono il campanile e il convento.
Fra giugno e agosto si svolge il Festival Taormina Arte, dedicato, oltre che all'arte in generale, in particolare alla musica, al teatro e al cinema.
Divenendo luogo di residenza del turismo elitario, inizialmente proveniente soprattutto dall'Inghilterra come Florence Trevelyan (1852-1907), figlia di Edward Spencer Trevelyan (1805-1854) e di Catherine Ann Forster (1815-1877). Dopo un lunghissimo viaggio e di un ritorno in patria, Trevelyan decise di ritornare e di vivere a Taormina che trasformò radicalmente insieme al suo circondario, sposando poi Salvatore Cacciola, professore di chirurgia all'università di Bologna, sindaco di Taormina per oltre un ventennio tra alterne vicende, nonché dapprima Gran Maestro Massone ed infine illuminato teosofista. Miss Florence Trevelyan Trevelyan dapprima aiutò La Floresta ad ampliare gratuitamente il primo albergo di Taormina, l'Hotel Timeo, e in seguito acquistò lo scoglio di S. Stefano, trasformandolo in un paradiso terrestre soprannominato poi Isola Bella, fece realizzare tra il 1897 ed il 1898 il Parco che battezzò “Hallington siculo”
Mongiuffi Melia, con i Santuari della Madonna della Catena e di S. Maria della Libera
Mongiuffi Melìa comune della Città Metropolitana di Messina, 375 m s.m., patrono San Sebastiano 20 gennaio.
Il Santuario, situato in contrada Fanaca, una vallata posta ai piedi di Monte Kalfa, è meta ogni anno di migliaia di visitatori e pellegrini che si recano in questo luogo per venerare la Statua della Madonna della Catena ospite del Santuario dal primo maggio alla prima domenica di settembre.

Il Santuario è inoltre rinomato per le bellezze naturalistiche che la vallata offre a coloro vogliono trascorrere del tempo immersi nella natura; insomma una vera oasi di pace e di tranquillità.

La chiesa di San Leonardo, a Mongiuffi, custodisce un altare marmoreo cinquecentesco
Roccafiorita, con il Santuario di S. Maria dell’Aiuto
Roccafiorita comune della Città Metropolitana di Messina, 723 m s.m., patrono San Giuseppe 19 marzo.
Sulla cima del monte Kalfa, da cui si gode un suggestivo panorama, sorge il santuario della Madonna dell'Aiuto (1945).
Castelmola, Antillo, Alì il Santuario di S. Maria del Bosco
Fiumedinisi, il Santuario di S. Maria Annunziata
Fiumedinisi comune della Città Metropolitana di Messina, 200 m s.m., patrono Maria Santissima Annunziata 25 marzo.
Il nucleo urbano conserva tracce di matrice islamica. Il duomo, dedicato alla Santissima Annunziata, si presenta nel rifacimento secentesco; custodisce una scultura lignea di Rinaldo Bonanno (sec. XVI) e una tela di G. B. Quagliata (sec. XVII).
La Chiesa di San Pietro, fu edificata presumibilmente nel XII sec., e nel XVI sec. fu notevolmente ingrandita e particolarmente abbellita, tanto da contendere il primato alla Chiesa Madre, l’elemento che ha un’importanza storica maggiore, è sicuramente il suo Campanile, è un’antica torre di avvistamento costruita nel XI sec. Si tratta di una delle costruzioni più antiche che si ritrovano nel perimetro urbano
Itala, il Santuario della Madonna della Lettera
Santa Teresa Riva, il Santuario di S. Maria del Carmelo

La Zona pastorale Versante Tirrenico:
Monforte San Giorgio con i Santuari di Santa Maria del Crispino e dell’Immacolata
Monfòrte San Giórgio comune della Città Metropolitana di Messina, 287 m s.m., patrono San Giorgio 23 aprile.
La chiesa madre di San Giorgio ha un bel portale tardogotico (1507); conserva un polittico di Antonello da Saliba (1530), un'Ultima cena marmorea, un coro, due organi e un'edicola lignei secenteschi e varie tele dei sec. XVI-XVII.
La chiesa di Sant'Agata ha un bel campanile del sec. XVI.
La secentesca chiesa dell'Oratorio è a pianta circolare, mentre quella di Gesù e Maria custodisce una tela di Gaspare Camarda (sec. XVII).

Tra le sagre di Gennaio in Sicilia la festa della katabba. Si tratta di una rievocazione storica, la più antica della Sicilia, che ricorda l’arrivo dell’esercito normanno con a capo Ruggero I d'Altavilla e la fuga degli invasori Arabi da Monforte San Giorgio. La sfilata che rievoca l’ingresso del Gran Conte Ruggero e della sua corte principesca a Monforte San Giorgio.

Santa Lucia del Mela, con il Santuario della Madonna della Neve
Santa Lucìa del Mèla comune della Città Metropolitana di Messina, 215 m s.m., patrono Santa Lucia 13 dicembre.
Del castello sussistono una torre a pianta pentagonale e un torrione cilindrico. Il titolo di Madonna della Neve, affonda le sue origini nei primi secoli della Chiesa ed è strettamente legato al sorgere della basilica di Santa Maria Maggiore in Roma considerata il più antico santuario mariano d'Occidente.
La torre quadrangolare pericolante è abbattuta per fare posto alla costruzione del Santuario. Nel 1674 al centro di una maestosa cornice barocca, è collocata la stupenda statua marmorea della "Madonna della Neve", opera di Antonello Gagini del 1529, l'altare maggiore è occupato da una grande composizione di legno intagliato e dorato di stile barocco settecentesco, ai lati due vani delimitati da ricche cornici di foglie d'acanto sormontate da conchiglie simbolo del pellegrinaggio terreno, ospitano le statue di Santa Lucia e San Biagio coopatroni della chiesa,[1] della concattedrale di Santa Maria Assunta e protettori della città.
La chiesa dell'Annunziata è tardomedievale, mentre il campanile fu eretto nel 1461 in quattro ordini; all'interno conserva due dipinti dei sec. XIV e XVI e un fonte battesimale del Quattrocento.
La cattedrale di Santa Maria Assunta, (medievale, ma ricostruita nei sec. XVI e XVII) ha l'interno a tre navate, con archi sorretti da colonne tuscaniche; custodisce pregevoli opere d'arte, tra cui il fonte battesimale, una statua gaginesca, un crocifisso del Cinquecento, un cero pasquale e un bel coro ligneo intagliato.
Convento di Santa Maria del Gesù rimangono il chiostro (sec. XVI) e la chiesa.
Chiesa dei Cappuccini: la Chiesa ed il convento dei cappuccini vennero edificati nel 1610 in posizione amena in prossimità delle mura della città. Nella chiesa si ammirano le luminose tele dell'”Assunzione”, di “Sant'Anna”, dell'”Adorazione dei Magi” e della “deposizione” di Fra Felice da Palermo (secolo XVIII); statua lignea di “San Felice da Cantalice” attribuita ad un frate cappuccino dello stesso convento (secolo XVII); tabernacolo ligneo (1685). Sotto la chiesa si trova la cripta con corpi mummificati di notabili. In un lungo corridoio del convento sono esposti alcune tele che raffigurano guarigioni per intercessione dei santi (ex voto). Dal 2016 è sede di un campus estivo internazionale per lo studio delle mummie.
Nel Palazzo Vescovile ha sede il Museo Diocesano.

Castroreale, Mesina itinerari e luoghi

Santuario Madonna del Carmine
Castroreale centro situato nei monti Peloritanioccidentali, 394 m s.m., 61,72 km², 2255 ab. (castrensi), patrono: san Silvestro 31 dicembre, fu sede di provincia,
la cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.
L'abitato conserva la torre di Federico II, resto del castello che il re aragonese costruì nel sec. XIV. La chiesa madre dell'Assunta ha impianto a croce latina ed è affiancata da un campanile cinquecentesco; custodisce due statue (Santa Caterina, 1534, e Santa Maria di Gesù, 1501), un'acquasantiera di Antonello Gagini e tele di Filippo Iannelli (sec. XVII). A Gagini si deve anche l'Annunciazione (1519) che si trova nella chiesa di Sant'Agata e il magnifico sepolcro di Geronimo Rosso esposto nel Museo Civico, allestito nell'oratorio di San Filippo Neri.
La chiesa di San Giovanni (sec. XVIII) è barocca, mentre quella del Santissimo Salvatore è stata ricavata nel sec. XIV da una preesistente moschea. Nella chiesa di Santa Maria degli Angeli è la Pinacoteca Parrocchiale che ospita soprattutto opere dei sec. XV e XVI e un notevole paliotto in argento di Filippo Juvara.

Festa del Santissimo Crocifisso o del cristo lungo,  23, 24 e 25 agosto, Appuntamenti della Settimana Santa, è un evento religioso popolare tipico finalizzato a rievocare e commemorare, quale forma di ringraziamento, l'estinzione dei focolai dell'epidemia di colera del 1854, il Cristo supera in altezza tutti gli edifici del paese, tranne il Duomo.
Castroreale jazz. Rassegna di musica jazz.

Il piccolo museo della moto

Biscotto d Badissa o Biscotto Castriciano. Biscotto tipico e caratteristico di antichissima tradizione, la cui ricetta e preparazione era legata all'attività delle suore clarisse del monastero di Santa Maria degli Angeli. Alla conoscenza, diffusione del prodotto è dedicata la Sagra del Biscotto Castricianu.

Montalbano Elicona, il Santuario della Madonna della Provvidenza
Montalbano Elicóna comune della Città Metropolitana di Messina, 920 m s.m., patrono San Nicola di Bari 6 dicembre.
Nel paese, dall'impianto medievale, sono la chiesa di Santa Caterina, che conserva una statua cinquecentesca della santa e la chiesa dello Spirito, entrambe trecentesche.
La chiesa madre, dedicata a San Nicola di Bari, custodisce un altare decorato da bassorilievi gagineschi (1587) e varie opere barocche, fra cui un baldacchino ligneo.
Il castello aragonese, restaurato, è del sec. XIV.
Montalbano ospita il "Museo fotografico dott. Eugenio Belfiore", presso il quale sono esposte oltre duecento opere fotografiche in bianco e nero che rappresentano più di un secolo di storia del paese e di tutta la Sicilia.
I Megaliti dell’Argimusco di Montalbano Elicona, sono roccioni di arenaria quarzosa, modellati in forme  suggestive, in contrada Argimusco, a circa 6 km da Montalbano, vicino al  Bosco di Malabotta.
L’Argimusco è strettamente connesso a livello paesaggistico alla Rocca Salvatesta, il cosiddetto Cervino di Sicilia, che domina il borgo di Novara di Sicilia, oltre ad una splendida veduta sul vulcano Etna.
La Zona Pastorale delle Isole Eolie:
Leni - Salina, i Santuari della Madonna del Terzito
Quattropani – Lipari, della Madonna della Catena.
Appunti di viaggio, l'accoglienza, dove mangiare, lasciate un suggerimento
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