Itinerario dell'Eloro - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

Se vuoi visitare la Sicilia e non sai da dove iniziare. Siamo qui per aiutarti. Scopri le migliori destinazioni in Sicilia e pianifica il tuo viaggio.

Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.  
Con i nostri itinerari e le nostre raccomandazioni locali, potrai vivere un'esperienza autentica e indimenticabile in questa meravigliosa isola mediterranea.
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La zona che fa capo al Comprensorio Eloro, comprende i cinque comuni a sud della Provincia di Siracusa: Avola, Noto, Rosolini, Pachino e Portopalo di Capo Passero, posti nell’estremo lembo meridionale della costa orientale siciliana.
Antica città della costa sud-orientale della Sicilia, allo sbocco del fiume omonimo, chiamato oggi Tellaro nel primo tratto, poi Abisso, la città di Eloro fu la prima colonia di Siracusa, che la fondò alla fine dell'VIII sec. a.C., sulla sponda sinistra del fiume Tellaro, allo scopo di estendere il suo dominio sulla Sicilia sud-orientale, la Villa Romana del Tellaro, l'eremo di Santa Croce, il Palmento Rudinì, le chiese rupestri, le tonnare.

Le risorse, sono rappresentate sia dalle aree di rilevanza ambientale, come le riserve naturali (i.e. Vendicari, o cava Grande del Cassibile) o le aree protette (i.e. Isola delle Correnti; ecc.),  l’ampio patrimonio architettonico e storico-archeologico che caratterizza fortemente il territorio (il Barocco, che ha fatto della città di Noto la Capitale Mondiale del Barocco, ma che è presente ampiamente anche ad Avola; gli scavi di Eloro, le necropoli disseminate nel territorio e molti altri).

Il territorio è piuttosto vasto, vari sono gli ambienti ed i paesaggi che s’incontrano nel percorrerlo. Si va da un ambiente costiero e marino a vaste zone interne che presentano ancora un territorio in parte intatto; agli ambienti urbani, vari per dimensioni, caratteristiche e portato storico-culturale ed architettonico; ai paesaggi rurali dell’interno, caratterizzati dalla presenza di vasti altipiani punteggiati da antiche masserie.

Sono presenti due importanti borghi rurali, San Paolo, oggi pressoché disabitato, e Testa dell’Acqua, che è dotato di servizi di interesse pubblico (una farmacia, la guardia medica, una scuola elementare) e che d’estate ospita numerosi villeggianti, prevalentemente provenienti dal territorio di Noto. Numerose le frazioni sparse per il territorio, ciascuna con elementi di rilevante interesse naturalistico, storico ed archeologico.

Elementi caratteristici del paesaggio dell’interno sono le numerose Grotte di epoca paleolitica (Grotta di Calafarina) e Cave, profonde ferite degli altipiani calcarei, spesso di straordinario valore paesaggistico e naturalistico, e con numerose emergenze archeologiche (Cava Grande del Cassibile, Cava Paradiso), soprattutto riferite all’architettura rupestre appartenente ad un lungo periodo che va dalla preistoria fino all’età bizantina.

Il territorio offre inoltre un patrimonio artistico, antropologico-culturale, architettonico, archeologico ed eno-gastronomico di rilievo. Non possono mancare i vini in una terra dove i vigneti baciati dal sole, producono un’uva intensa.

Per ciò che concerne i porti esistenti, questi non hanno le caratteristiche di porti commerciali, essendo per lo più utilizzati da pescatori locali e da diportisti, ma che sono, tuttavia, molto rilevanti per una possibile valorizzazione turistica.

Avola e l'Eloro

Avola comune del libero consorzio di comuni di Siracusa, 40 m s.m., patrono Santa Venera ultima domenica di luglio,
Il centro storico di Avola ha una particolare ed originale forma esagonale, di chiara ispirazione rinascimentale. All’interno di questo esagono vi è una rete di strade ortogonali. Le due strade principali, Corso Vittorio Emanuele e Corso Garibaldi, si incontrano al centro, nella piazza principale, Piazza Umberto I, e dividono la città in 4 quartieri.
A Piazza Umberto I si trova la chiesa madre S. Nicolò, oggi dedicata a S. Sebastiano.
Nei punti terminali della croce formata dalle due strade principali, ci sono altre 4 piazze, con altrettante chiese.

Da vedere la Chiesa di Santa Venera, la Chiesa di S. Antonio Abate, la Chiesa della SS. Annunziata o Badia, la Chiesa di San Giovanni Battista. Oltre alla chiese è possibile visitare il Palazzo di Città, il Vecchio Mercato ed il Teatro Garibaldi.
I principali monumenti della città sono la chiesa madre, dedicata a San Nicola di Bari con corpo centrale a torre e, all'interno, un organo settecentesco;
il palazzo Sutri, la chiesa di Sant'Antonio Abate, la chiesa dei Cappuccini, eleganti edifici in stile liberty,

Prima del terremoto del 1693 l’antica città di Avola sorgeva attorno al monte Aquilone, in una zona più elevata e panoramica.
Avola Antica è il santuario della Madonna delle Grazie, sorto sulle fondamenta dell'antico convento dei Cappuccini distrutto dal terremoto del 1693.

La Riserva Naturale di Cavagrande del Cassibile è considerata una delle meraviglie della Sicilia, sia dal punto di vista storico, sia dal punto di vista naturalistico.
Dal punto di vista storico perché qui si trovano i resti della necropoli delle popolazioni indigene, la Grotta della Cunziria.
Dal punto di vista naturalistico perché il fiume Cassibile, che scorre nell’altipiano Ibleo, crea dei piccoli laghetti, incastonati tra le rocce, nel punto più alto si può ammirare l’Etna.

Il Museo della Mandorla e delle Tradizioni Avolesi https://museodellamandorladiavola.wordpress.com/

Gran Carnevale di Avola. La festa di Carnevale rappresenta da parecchi anni un appuntamento importante per la Città di Avola, creando nei giorni che vanno dal giovedì grasso al martedì successivo significativi momenti di festa che si conclude la notte del martedì con il rogo del pupazzo rappresentante Re Carnevale, consistenti nella sfilata i carri allegorici, carri infiorati, gruppi mascherati, nel concorso poesie dialettali e in altre manifestazioni.
Il programma, in genere, prevede quattro giorni di festa. Nel pomeriggio del Sabato Grasso, comincia a girare per le vie cittadine il pupazzo, detto Re Carnevale, al suono della banda musicale. La domenica pomeriggio ha luogo una grandiosa sfilata di carri allegorici e infiorati, gruppi mascherati e talvolta carretti siciliani.  http://www.carnevalediavola.com/

Sagra del Pesce Spada ad Avola, ad agosto. Il tradizionale appuntamento estivo, organizzato annualmente in agosto dall'associazione Club Musica Sound, prevede l’allestimento di stand con degustazione di prodotti a base di pesce spada. Spettacoli Musicali, Animazione.  https://www.facebook.com/assessoratospettacoloavola/

Sagra Sapori Antichi dei Monti Iblei ad ottobre, Avola Antica. Degustazioni di prodotti tipici del territorio, Mercato manufatti artigianali. https://www.facebook.com/assessoratospettacoloavola

Noto e l'Eloro

Nòto comune del libero consorzio comunale di Siracusa, 152 m s.m., patrono San Corrado Confalonieri 19 febbraio e ultima domenica di agosto,

Noto, il suo centro storico è stato dichiarato patrimonio dell'umanitàda parte dell'UNESCO, insieme con le altre città tardo barocche del Val di Noto,

Noto antica el'area archeologica di Castelluccio, è un piccolo gioiello barocco arroccato su un altopiano che domina la valle dell'Asinaro, il terremoto del 1693, che in questa parte di Sicilia portò
distruzione morte, ma diede impulso alla ricostruzione. L'antica Noto è a una decina di chilometri a nord-ovest, le rovine sommerse nella vegetazione.

Noto antica
Percorrenza Km 25.
Dal centro storico di Noto si procede verso la zona collinare di San Corrado fuori le mura, superato lo stupendo santuario della Madonna della Scala, a circa 3 Km. si ammirano il monte Alveria e le possenti mura cinquecentesche di Noto Antica. Il primo insediamento umano si fa risalire alla cultura castellucciana, ossia all’Età del Bronzo Antico (XVIII - XV sec. a.C.). Dalla stradina, prima di arrivare al piccolo ponte sul torrente Salitello, si può ammirare la necropoli sicula appartenente, secondo il Bernabò Brea, al quarto periodo (730 - 650 a.C.), chiamato del Finocchito, caratterizzato da tombe scavate nella roccia. Sempre lungo il banco roccioso di destra, prima di arrivare alla porta della Montagna, si possono visitare la Grotta del Carciofo, catacomba ebraica che riporta il candelabro a sette bracci, e l’ampia Grotta dalle Cento Bocche, catacomba bizantina.
Varcata la Porta d’entrata dell’antica Noto, a sinistra si apre un grande ambiente incorporato dalle mura, che era la Sala d’Armi con le scuderie, a destra si eleva il Castello con la Torre Maestra voluta nel 1431 dal Duca di Noto Don Pietro d’Aragona, feudatario della Città e fratello del Re Alfonso V il Magnanimo.
Sotto il castello si può visitare una catacomba cristiano-bizantina con arcosoli, scavata nella roccia (VI - VII secolo); subito dopo, sempre a destra, si trova una tomba greco-classica, scavata sotto il Castello.
Al culmine della salita si può ammirare la Valle del Carosello, dove nasce l’Asinaro, e sotto la montagna vi sono le Concerie delle pelli scavate dagli Arabi.
Lungo la strada, a sinistra si apre il sito dell’Ospedale di S. Martino, più conosciuto come Ospedale di S. Maria di Loreto, collegato ad una struttura scavata nella roccia, forse un Oratorio.
Procedendo ancora nel nostro viaggio dentro la Noto Antica, si arriva al palazzo dei baroni di Belludia, di fronte si scorgono i pilastri della Chiesa gesuitica con i ruderi del Collegio, voluto dal barone di Buxello Don Carlo Giavanti.
E’ una bella passeggiata quella che ci conduce alla Piazza Maggiore, il cuore della città nel Cinquecento, sito abbellito da artistiche fontane, e in particolare da quella con la statua del Laocoonte, opera pregevole dell’architetto netino Don Giovanni Manuella, disegnatore dell’Arca argentea di S. Corrado. A destra si trova un altarino con edicola realizzato a ricordo dell’Antica Città.
Dalla Piazza Maggiore si gira a sinistra ed in seguito sempre a sinistra, si arriva al Ginnasio ellenistico-jeroniano (III sec. a.C.), dove i giovani netini si esercitavano nelle attività ginniche: la struttura era stata, in parte, scavata nella roccia e in parte completata in muratura.
L’architrave del Ginnasio riportava la dedica al re siracusano Ierone II e fu rinvenuta e censita dallo studioso tedesco Georg Kaibel, epigrafista, fu asportata nel 1894 a cura del Comune di Noto, ed è esposta nel Museo Civico.
Nell’area sud-orientale del monte, negli Orti del Carmine, si possono visitare due grandi ambienti scavati nella roccia nel III sec. a.C. ed utilizzati come Heroa, un culto orientale degli eroi domestici, e rilevabile nelle nicchie scavate nella roccia ad edicole e coperte con le "pirakes", tavolette votive, in marmo scolpito o in legno dipinto.
Ritornando nella Piazza Maggiore, si prosegue diritto fino all’Eremo di S. Maria della Provvidenza (1723), dal quale si può ammirare la Valle del Durbo o dei Platani. La chiesa è piccola, graziosa e a navata unica.
I palazzi sono maestosi, tutti costrui nella pietra calcarea locale, tenera e compatta, candida e rosata alla luce del tramonto. La città viene costruita come se fosse una scenografia, giocando con le linee e le curvature delle facciate, con le decorazioni delle mensole, i riccioli e le volute, i mascheroni, i putti, i balconi dai parapetti in ferro battuto.
L'asse principale è corso Vittorio Emanuele, scandito da tre piazze in ognuna delle quali si trova una chiesa: S. Francesco all'Immacolata, preceduta da un'imponente scalinata, il Monastero dei SS. Salvatoreo, il Convento di S. Chiara. Piazza Municipio è la più maestosa e movimentata delle tre piazze: si di essa si erge la Cattedrale dall'ampia facciata, scandita da due campanili, che lascia intravedere i resti della cupola. Ai lati della cattedrale il Palazzo Vescovile (XIX sec.) e Palazzo Landolina di Sant'Alfano, sul lato opposto le armoniose linee curve di Palazzo Ducezio.

L'area archeologica del Castelluccio
Lasciando Noto Antica, s’imbocca, a sinistra, la strada provinciale per Testa dell’Acqua, agglomerato rurale a 4 Km. di distanza, quindi si imbocca la strada per Rigolizia, e dopo 3 Km. si vede la segnaletica turistica per l’ex-feudo del Castelluccio, già dei marchesi Di Lorenzo. La zona, denominata Cava della Signora, fu esplorata da Paolo Orsi sul finire dell’Ottocento.
Ai lati del monte si apre una vasta necropoli, interessante per le tombe a grotticella artificiale o a forno, dove, secondo il rito del tempo, venivano seppelliti i defunti con i corredi funerari.
I materiali rinvenuti sono esposti nel Museo Archeologico Regionale "Paolo Orsi" di Siracusa.
Di fronte al cancello degli scavi, tramite una scaletta si giunge ad una struttura, una sorta di vestibolo dell’Oratorio bizantino, chiamato Grotta dei Santi. La grotta, scavata in periodo bizantino, presenta una pianta circolare con al centro un pilastro che regge il soffitto, alto 2 metri. All’interno si trova un ciclo pittorico che va dall’VIII secolo fino al Cinquecento. Tra gli affreschi eseguiti sul pilastro è pregevole quello della Madonna, significativo il Gesù Crocifisso, tra immagini sbiadite a causa dell’umidità della parete.
Ancora più giù si può visitare la catacomba detta del Ciclope, al cui esterno si rilevano resti di tombe paleocristiane.
Ripercorrendo la medesima strada per Testa dell’Acqua, giù verso la Serra del Vento, sulla strada per Noto, ci si imbatte nella stradina del Finocchito, villaggio siculo risalente al IV periodo siculo (730- 650 a.C.).

Noto La villa romana del Tellaro
Distanza da Noto Km.10
Dal centro città immettendosi sulla strada Noto - Pachino, si arriva al ponte sul Tellaro, per poi deviare a destra. A circa 100 metri, in contrada Caddeddi, si trova la Villa Romana del Tellaro (IV secolo), pregevole per i mosaici pavimentali.
Per gli esperti sono i pavimenti musivi più belli e artistici d’Italia e sono divisi in vari registri musivi, che rappresentano scene di caccia, il riscatto del corpo di Ettore ed altri temi. La datazione della Villa è legata al rinvenimento di monete di Imperatori Romani del IV sec. d.C. La Villa probabilmente aveva una superficie di circa 5 mila mq. Fu distrutta da un incendio.

Noto I Santuari di San Corrado e della Madonna della Scala
Lasciato l’abito periferico a nord della città, per la strada statale 287, si incontrano numerosi santuari. Il primo ambiente religioso è l’ex Eremo di S. Giovanni in Lardìa, che ospita i Monasteri delle Suore Carmelitane Scalze e delle Suore Benedettine. La strada si snoda ad anse fino a S. Corrado fuori le mura (Km 4 circa), luogo di villeggiatura per molte famiglie netine. Nella parte alta si può visitare la chiesetta dedicata a Maria S. Assunta, e poi, scendendo nella Valle dei Miracoli.
Vi si ritirò il frate francescano Corrado Confalonieri, nobile piacentino, poi canonizzato e riconosciuto come Patrono di Noto. Attraverso un vialetto si procede verso l’Eremo e poi il Santuario settecentesco, che include la grotta che ospitò il Santo, la chiesa, dalla facciata in stile barocco.
Nella chiesetta il visitatore può ammirare la Grotta della preghiera, che ospita la statua marmorea del Patrono, opera pregevole dello scultore Giuseppe Fortunato Pirrone, e la pala dell’altare maggiore raffigurante "La Vergine con il Bambino e S. Corrado", opera del Conca. Alla sinistra della chiesa, sotto l’altare, si trovano i resti mortali di S. Leonzio Martire. Altre curiosità sono costituite dal piccolo Museo degli ex-voto, ricco di prodotti di vario tipo.

La terza domenica di maggio si svolge l'attesa manifestazione della Primavera Barocca, con eventi, concerti, mostre artigianali, cortei in costume d'epoca e la suggestiva “Infiorata

Rosolini e l'Eoloro

Rosolini comune del libero consorzio di comuni di Siracusa, 154 m s.m., patrono San Luigi Gonzaga prima domenica di agosto,
Sotto il castello dei Platamone (sec. XVII) è una chiesa-cripta paleocristiana (sec. V) a tre piccole navate, scavata nella roccia.
La chiesa madre di San Giuseppe dove è conservata la mandibola del protrono, San Luigi Gonzaga, che risale al diciassettesimo secolo. Anche il Santuario del Sacro Cuore e le Chiese di San Francesco e Santa Caterina meritano una visita per chi ama l’arte e l’architettura.
Rosolini è riconosciuta come "Città del Carrubo"

Sagra dell' Arancino Città di Rosolini ad agosto, l'evento clou dell'estate rosolinese. Musica, folclore, spettacoli, degustazione di prodotti tipici del territorio.  https://www.facebook.com/people/Sagra-Dellarancino/100070158812725/

Carrua Fest a settembre, La festa dedicata al Carrubo, attraverso una serie di iniziative, è un'occasione per promuovere il territorio, per far scoprire la gastronomia tipica di Rosolini, basata sulla carruba e i suoi derivati.   https://www.facebook.com/people/Pro-Loco-Rosolini-Citt%C3%A0-del-Carrubo/100083389624444/

Festa del Mosto a Rosolini, degustazione di prodotti tipici e spettacoli ad ottobre, l’appuntamento offrirà l’opportunità di degustare una vasta gamma di prodotti tipici della zona. I prodotti alimentari propri della Sagra, sono nella fattispecie: i mucatoli, i mustaccioli, la mostata, i biscotti a base di vino cotto e il vino cotto.

Pachino - Porto Palo di Capo Passero e l'Eloro

Procedendo verso sud per 4 km circa si raggiunge Pachino, centro di produzione vinicola. Da Pachino si raggiunge, dopo altri 7 km circa, Portopalo di Capo Passero, paese agricolo dal quale è possibile, lasciando la terraferma, raggiungere l’isola di Capo Passero sulla quale insiste il Forte Spagnolo che rappresenta uno degli avamposti militari più significativi tra quelli edificati nell’ambito del programma di costruzione di torri e forti costiere che nel XVI secolo interessò il territorio siciliano.

Pachino comune del libero consorzio di comuni di Siracusa, 65 m s.m., patrono Maria Santissima Assunta 15 agosto,
La chiesa madre, dedicata al Santissimo Crocifisso, risale al 1790; a un'unica navata, è una delle più tipiche espressioni del cosiddetto “barocco povero”, che caratterizza l'architettura dell'abitato.
fuori dell’abitato c’è la Torre Xibini, quattrocentesca, c’è il palmento Di Rudinì, uno dei più antichi stabilimenti di archeologia industriale presenti in Sicilia.
Nel borgo marinaro di Marzamemi, dotato di un piccolo porto costruito nell'Ottocento, sorge il secentesco palazzo dei principi di Villadorata; molti locali pubblici sono stati ricavati dagli ambienti dell'antica tonnara attorno cui sorse il borgo.

L'Isola di Capo Passero, con l’imponente fortezza Spagnola e le vicine, ma molto più piccole isole del territorio quali Vendicari, l'isola piccola di Marzamemi, l'isola grande del porto di Pachino e l'Isola delle Correnti, punto più a sud della Sicilia orientale che offre aspetti naturalistici.

Inverdurata di Pachino a maggio, tra storia, arte, miti e colori. Un insieme di spettacolo, cultura, tradizioni e produzione locale con l'obiettivo di diventare anche una rassegna culturale agroalimentare ed enogastronomica.   https://www.facebook.com/InverdurataPachino

Festa della Vendemmia, a settembre a Pachino, il paese del vino e la “Città dei palmenti”, la Festa della Vendemmia, vedrà la partecipazione delle aziende vinicole del territorio, non solo con i banchi d’assaggio dei loro vini, ma anche attraverso la prima edizione del “Palio della botte“. Non mancheranno concorsi gastronomici e fotografici, musica popolare e giochi antichi
Si potrà degustare anche la famosa “mustata” , http://www.vivivinumpachino.it/

Che sia ciliegino, tondoliscio o costoluto, il Pomodoro di Pachino Igp si riconosce al palato per il suo sapore dolce e intenso, per la consistenza fragrante e per la sua capacità di arricchire ogni piatto con note di sapore inconfondibili.   https://www.igppachino.it/

Portopalo di Capo Pàssero comune del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, 20 m s.m., patrono San Gaetano Thiene 7 agosto
Porto Palo di Capo Passero, siamo alla punta estrema dell’isola, proprio là dove si incontrano i due mari, lo Ionio da un lato e il Mediterraneo dall’altro: qui sorge questo borgo marinaro, il 23 marzo 1975 non divenne comune autonomo.
La chiesa parrocchiale (del 1812, ma in seguito ricostruita) è dedicata a San Gaetano Thiene.

L'imponente torre costiera (fine sec. XVII), eretta sui resti del castello-fortezza voluto da Carlo V nel sec. XIV, varie volte distrutto e riedificato,
il notevole castello Tafuri, costruito nella prima metà del sec. XX in uno stile che ricorda gli antichi castelli medievali e adibito ad albergo.
Notevole è il complesso della tonnara, la cui attività è documentata dalla seconda metà del Trecento; costituisce uno splendido esempio di archeologia industriale ed è composta dallo stabilimento per la lavorazione del tonno, dalla grande fornace, dai magazzini delle botti e del sale, dalla chiesa (sec. XVII), dalla residenza estiva del proprietario della tonnara e della sua famiglia e dalla casa del rais, colui che dirigeva la mattanza.

Cibo Corto - Cine Festival dei Due Mari – Sicilian Food Film Festival a Portopalo di Capo Passero ad agosto 2023. Degustazioni di buoni vini e schiticchi siciliani e cortometraggi unici per ogni cantina.   https://www.facebook.com/CiboCorto/

Mo'sta Fest a Portopalo di Capo Passero ad ottobre. Una tre giorni di altissimo livello culturale turistico dove è possibile degustare prodotti tipici della nostra terra come la mostarda,   https://www.facebook.com/people/MoSta-Fest/100071571978273/
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