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La chiesa dei Santi Euno e Giuliano, oggi sconsacrata e trasformata in spazio espositivo, sorge nel cuore della Kalsa. Fu costruita tra il 1651 e il 1658 dalla Confraternita dei Portantini, detti anche conduttori di sedie volanti: trasportatori che, tra il XIII e il XVIII secolo, accompagnavano i passeggeri su speciali seggiole con aste, talvolta dotate di baldacchini. Questa pratica, nota come “sedie volanti”, scomparve con l’avvento dei moderni mezzi di trasporto.
L’edificio, di piccole dimensioni, presenta un elegante prospetto con portale a frontone curvilineo e una loggetta che un tempo ospitava il campanile. Subì gravi danni durante i bombardamenti del 1943.
L’edificio, di piccole dimensioni, presenta un elegante prospetto con portale a frontone curvilineo e una loggetta che un tempo ospitava il campanile. Subì gravi danni durante i bombardamenti del 1943.

Un capitolo oscuro e affascinante della storia di Palermo, che ancora oggi riecheggia nelle sue vie più antiche.
Nel settembre del 1866, a pochi anni dall'Unità d'Italia, Palermo divenne il teatro di una violenta insurrezione popolare passata alla storia come la "Rivolta del Sette e Mezzo". Questo nome deriva dalla sua breve ma intensa durata: circa sette giorni e mezzo di scontri.
Nel settembre del 1866, a pochi anni dall'Unità d'Italia, Palermo divenne il teatro di una violenta insurrezione popolare passata alla storia come la "Rivolta del Sette e Mezzo". Questo nome deriva dalla sua breve ma intensa durata: circa sette giorni e mezzo di scontri.

Scopri Calatafimi Segesta, un gioiello della Sicilia. In questo post, ti parleremo della storica Battaglia di Calatafimi del 1860 e di come questo piccolo comune racchiuda un grande pezzo di storia. Pronto a fare un tuffo nel passato?
Ma Calatafimi è anche famosa per il Tempio di Segesta, un imponente tempio dorico del V secolo a.C., uno dei meglio conservati dell’antichità. Oltre al tempio, Segesta ospita un teatro greco
Ma Calatafimi è anche famosa per il Tempio di Segesta, un imponente tempio dorico del V secolo a.C., uno dei meglio conservati dell’antichità. Oltre al tempio, Segesta ospita un teatro greco
Arte moderna e musei d'arte moderna in Sicilia
La Sicilia moderna, non è solo isole, barocco, templi e mare, sono tanti e importanti i maestri che hanno lasciato il segno sul territorio siciliano e le cui opere meritano una visita.
Quando pensiamo al patrimonio architettonico di una regione come la Sicilia i primi esempi che ci vengono in mente sono senza dubbio riferiti all’antichità ed al barocco: il Duomo di Siracusa e il Tempio di Selinunte, il Barocco in Val di Noto e l’arte Arabo-Normanno a Palermo.
La grandezza di questi esempi mette in secondo piano il periodo, moderno e contemporaneo, così per citare alcuni esempi di arte moderna, di musei moderni citiamo recuperi e nuove realizzazioni.
La Sicilia moderna, non è solo isole, barocco, templi e mare, sono tanti e importanti i maestri che hanno lasciato il segno sul territorio siciliano e le cui opere meritano una visita.
Quando pensiamo al patrimonio architettonico di una regione come la Sicilia i primi esempi che ci vengono in mente sono senza dubbio riferiti all’antichità ed al barocco: il Duomo di Siracusa e il Tempio di Selinunte, il Barocco in Val di Noto e l’arte Arabo-Normanno a Palermo.
La grandezza di questi esempi mette in secondo piano il periodo, moderno e contemporaneo, così per citare alcuni esempi di arte moderna, di musei moderni citiamo recuperi e nuove realizzazioni.
Gangi ed il minotauro raffigurato nello stemma del paese
Dedalo una volta giunto in Sicilia, stanco delle angherie del loro sovrano, decisero di restarvi. Si stabilirono quindi sul monte da cui sgorgava l’antico fiume Engio e fondarono la città di Engyon, dalla quale sarebbe sorto il borgo di Gangi, e a ricordo delle loro origini scelsero come simbolo della città un Minotauro che si ristora, pacifico e mite, presso una fonte. Quest'immagine è ancora oggi presente nello stemma della città.
Dedalo una volta giunto in Sicilia, stanco delle angherie del loro sovrano, decisero di restarvi. Si stabilirono quindi sul monte da cui sgorgava l’antico fiume Engio e fondarono la città di Engyon, dalla quale sarebbe sorto il borgo di Gangi, e a ricordo delle loro origini scelsero come simbolo della città un Minotauro che si ristora, pacifico e mite, presso una fonte. Quest'immagine è ancora oggi presente nello stemma della città.
Pantelleria, l’isola del vino delle meraviglie che ha sedotto gli Dei, è un’isola abitata e colonizzata nei secoli ed ognuno ha lasciato tracce evidenti nella sua storia, tra le quali le tipiche abitazioni dette ‘dammusi’, i giardini panteschi, muri circolari di pietra lavica costruiti intorno agli alberi per proteggerli dal vento
Novecento Italiano una storia dal 25 marzo al 31 agosto
La mostra ospitata nelle Sale Duca di Montalto di Palazzo Reale presenta un racconto che non ha la pretesa di essere esaustivo, ma vuole mostrare la grandezza del nostro patrimonio creativo attraverso un viaggio tra i più grandi artisti.
La mostra ospitata nelle Sale Duca di Montalto di Palazzo Reale presenta un racconto che non ha la pretesa di essere esaustivo, ma vuole mostrare la grandezza del nostro patrimonio creativo attraverso un viaggio tra i più grandi artisti.