Provola dei Nebrodi, formaggio - Bere e mangiare in Sicilia

Bere e mangiare in Sicilia

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Preparati a deliziare il tuo palato con le specialità siciliane e a vivere momenti indimenticabili in compagnia dei tuoi cari. Benvenuto nel paradiso della buona cucina!
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Provola dei Nebrodi, formaggio

Provola Siciliana
  
Attrezzature storiche: Tina di legno, bastone di legno “rotula” contenitore di legno “mastredda”, piccolo tino di legno o rame stagnato per filare “staccio”,bastone di legno “manovella”. Fuoco diretto legna-gas. Brevi cenni storici: La provola siciliana assieme al caciocavallo è uno dei formaggi più antichi dell'isola. Essa differisce dal caciocavallo per pezzatura, forma, e dal punto di vista tecnologico, per una ridotta durata della salatura e della stagionatura.
 
Tipologia: Formaggio a pasta filata..
 
Area di produzione: L'intero territorio siciliano.
Caratteristiche del prodotto: Forma a pera. La crosta è sottile, liscia e di colore giallo ambrato. La pasta è  di colore giallo paglierino, compatta. L'odore è gradevole ed il sapore dolce e delicato. Pesa circa 1 Kg.
Provola dei Nebrodi
È un tradizionale caciocavallo siciliano prodotto artigianalmente dai casari dei monti Nebrodi, che si tramandano la tecnica di caseificazione di padre in figlio. Le dimensioni variano a seconda dell’area di produzione, si va dal chilogrammo nei Nebrodi Nord Occidentali (area di Mistretta, Castel di Lucio, Caronia), al chilogrammo e mezzo, quasi due chili nei Nebrodi Centrali (area di Floresta, Ucrìa, Castell’Umberto) per arrivare ai cinque chili nei Nebrodi Orientali (Basicò, Montalbano Elicona).
Territorio interessato alla produzione: Ucria, Montalbano Elicona, Basicò, Floresta, Tortorici, Patti, San Piero Patti, Librizzi, Galati Mamertino, Alcara Li Fusi, Roccella Valdemone, Tripi, Mirto, Longi, Castell'Umberto, S. Teodoro, Naso, S. Fratello, Caronia, Cesarò, Capizzi, Mistretta, Santa Domenica Vittoria, Raccuia.
La forma è ovoidale, con la classica testina dei caciocavalli (utilizzata per legare le forme e appenderle). Si produce con latte vaccino crudo coagulato con il caglio di agnello o di capretto e poi filato (gettando acqua calda sulla massa). Prima della filatura la pasta della Provola dei Nebrodi è manipolata a lungo: una tecnica simile a quella usata per impastare il pane, grazie alla quale il formaggio tende a sfogliarsi in bocca.
Le forme hanno crosta liscia, lucida, di colore paglierino ambrato. Il sapore varia dal dolce al piccantino, con il progredire della stagionatura. È un ottimo formaggio da tavola, ma è anche utilizzato come ingrediente in alcuni piatti tipici.

Sebastiano Agostino Ninone
Mirto (Me)
via S. Rocco, 15
tel. 0941 919403
338 5787033
agostino@lapaisanella.com

Fratelli Borrello
Sinagra (Me)
contrada Forte, 7
tel. 0941 594844 - 594436
333 1690200
f.lli_borrelllo@virgilio.it
Provola
  
Territorio interessato alla produzione: Monti Sicani, Cammarata, S. Giovanni Gemini.
 
Descrizione sintetica del prodotto: Formaggio a pasta filata a forma di pera.
 
Descrizione delle metodiche di lavorazione e stagionatura: Il latte portato alla temperatura di 37°C  si fa  coagulare mediante l'aggiunta di caglio d'agnello, per circa 60 minuti. Dopo di che avviene la rottura della cagliata fino a fargli assumere un aspetto granuloso. Durante la rottura viene aggiunta acqua ad una  temperatura di circa 80°C. Lasciata riposare per circa 10 minuti avviene la precipitazione della cagliata sul fondo della tina facendo affiorare così il siero del latte. La cagliata che è rimasta nella tina viene tirata fuori manualmente e fatta riposare per un periodo medio di 24 ore, da questo momento inizia il processo naturale di acidificazione. Successivamente con l'aggiunta dell'acqua calda inizia la filatura e viene lavorata fino ad ottenere una massa ben amalgamata. Una volta strizzata, in modo da far uscire il siero, viene tagliata a pezzetti dalle dimensioni desiderate. Ogni pezzetto verrà lavorato fino ad ottenere una forma a pera ed immersa in salamoia satura per un periodo dipendente dalla pezzatura. Ottenuta la caciotta viene legata ad una estremità e posta a  cavallo di una trave di legno in locali freschi e ventilati.
Provola delle Madonie
Un po’ più schiacciata e panciuta della cugina, la non molto lontana provola dei Nebrodi, si produce all’interno di una delle aree più ricche di biodiversità d’Italia: le Madonie. Una terra montuosa a ridosso del mare: dalle sue alture lo sguardo spazia fino all’Etna, alla catena dei Nebrodi e alle isole Eolie.

Area di produzione: Monti Madonie (S. Mauro Castelverde, Gangi, Collesano, Caltavuturo, Scillato, Polizzi Generosa, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Alimena, Blufi, Bompietro, Isnello, Gratteri, Castelbuono, Geraci Siculo, Polina, Castellana Sicula).

Si tratta di un tipico formaggio vaccino a pasta filata; ha la forma di un fiasco panciuto e la crosta liscia e sottile di color giallo paglierino. Il latte, crudo e intero, è riscaldato a 37-38°C nella tradizionale tina di legno, ad esso si aggiunge caglio ovino in pasta. Una volta raggiunta la densità voluta, si rompe la cagliata in grani delle dimensioni di una nocciola e la si lascia riposare per un tempo variabile, versando acqua o siero caldi. La massa è poi messa ad asciugare su un tavolone di legno e tagliata in fette sottili che vengono poste nella tina e bagnate con acqua a 85°C. A questo punto si effettua la filatura della pasta, maneggiandola con le mani e con l’aiuto di un bastone. Quando raggiunge una buona elasticità si formano delle piccole pere (la provola classica è tondeggiante, con “collo” molto corto) che, legate a due a due e appese a cavallo di una pertica, stagionano per almeno 10, 15 giorni in ambienti freschi e aerati. Esiste anche una versione leggermente affumicata. La provola delle Madonie è compatta, tenera, elastica, di sapore dolce e delicato. E’ ottima accompagnata con il buonissimo pane di grano duro della zona prodotto con lievito naturale (lu criscenti) e cotto a legna. Quando è fresca, badate a non coprire i suoi fragranti sentori lattei: in questo caso scegliete vini molto leggeri e secchi; per restare sui vitigni locali, provate un Inzolia. Se invece ha una buona stagionatura, abbinatela al classico Nero d’Avola.

Grazia Sandra Invidiata
Collesano (Pa)
contrada Santa Anastasia
tel. 0921 661536
328 4723440
inv.sandra@inwind.it
www.azagricolainvidiata.com

Vincenzo Barreca
Geraci Siculo (Pa)
contrada Abbate
tel. 335 8262671 - 338 4892199
info@aziendabarreca.com
www.aziendabarreca.com
Provola dei Monti Sicani o “Caciotta”
 
 Territorio interessato alla produzione: Comuni areale dei Monti Sicani a cavallo delle province di Palermo ed Agrigento.
 
Descrizione sintetica del prodotto: Formaggio a pasta filata ottenuto da latte vaccino crudo, con la tradizionale forma a pera, che viene consumato fresco dopo pochi giorni dalla produzione.
 
Pesa circa 900-1000 grammi.
 
Descrizione delle metodiche di lavorazione e stagionatura: Viene prodotta con tecniche tradizionali, il latte coagula in una tina a 34-37°C e con caglio di agnello o di capretto. La cagliata dopo la cottura è posta a spurgare e successivamente ad acidificare per circa 24 ore. Successivamente viene filata e lavorata manualmente per ottenere la tipica forma a pera. La salatura avviene in salamoia satura per un tempo variabile da 4 a 6 ore. Il prodotto, legato ad una estremità, viene posto in locali freschi e ventilati.
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