Il sacrario militare la chiesa di Santa Chiara i pannelli di Santa Sofia e l’avvento della Navigazione

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Il sacrario militare la chiesa di Santa Chiara i pannelli di Santa Sofia e l’avvento della Navigazione

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Il sacrario militare la chiesa di Santa Chiara ed i pannelli di Santa Sofia e l’avvento della Navigazione a vapore ad Enna

Se ti trovi a passeggiare per le strade di Sicilia, non puoi perderti il sacrario militare nella chiesa di Santa Chiara, ad Enna, un luogo che racconta storie di fede e di sacrificio. Originariamente un monastero delle Clarisse, questo edificio affascinante ha visto passare generazioni di religiosi e la sua storia è intrisa di eventi significativi, come l'arrivo dei Gesuiti, che hanno lasciato un segno profondo nella cultura locale. Oggi, le cappelle che un tempo ospitavano le suore sono diventate loculi per i soldati caduti, rendendo questo luogo un tributo toccante a chi ha dato la vita per la patria. E non dimentichiamoci dei pannelli della Chiesa di Santa Sofia, che ci raccontano dell’avvento della navigazione a vapore: un’epoca che ha cambiato per sempre il modo di viaggiare e di connettersi. Insomma, un viaggio tra storia e memoria che merita di essere vissuto.

Di Enna sappiamo che venne liberata dai Romani, che dovettero affrontare poi una guerra servile con un assedio che durò due anni, organizzato dallo schiavo Euno.

Gli arabi arrivarono nell’859 facendola diventare sede di un Emiro. In seguito fu conquistata dai Normanni, e da qui tutte le altre dominazioni. Il nome probabilmente deriva dai Sicani, per i Romani fu "Castrum Hennae", una fortezza per la sua posizione, con il tempo, per un’errata interpretazione dell’Etimo divenne Castrogiovanni, nome che rimase fino al 1927.

Non siamo qui per parlarvi della città Umbilicus Siciliae, perché gli Arabi segnarono nelle carte geografiche come ideale spartiacque tra la Val Demone e la Val di Noto.
Siamo qui perché in una Chiesa situata sull’asse di via Roma, che è l’arteria principale di Enna e si snoda per diversi chilometri, attraversando i quartieri più antichi ed emblematici della città. Lungo i suoi lati, si ergono notevoli edifici di varie epoche e stili architettonici, dal barocco al neoclassico, dal gotico al moderno, oltre a tantissime piazze, come Piazza Matteotti, Piazza Vittorio Emanuele II, Piazza VI Dicembre e Piazza Umberto I, il castello di Federico, la torre ottagonale di Federico, la Fontana del ratto di Proserpina e potremmo continuare, li vicino alla chiesa Madre ed alle residenze nobiliari, c’è una chiesa oggi adibita a Sacrario Militare dei caduti, fronte piazza Napoleone Colajanni uomo ennese e politico.

La sua storia inizia con l’insediamento della Compagnia di Gesù in questa edificio donato insieme con una cospicua rendita, dalla Nobildonna Costanza Rotundo, I Gesuiti formarono preti di alta cultura, anche se questo portò alla loro espulsione dalla Sicilia nel 1767 accusati di “prevaricare la legge ed insediare lo stato, distruttori della religione, corruttori della gioventù.
Nel 1779 che diventò Monastero delle Clarisse, la Chiesa conserva ancora le splendide inferriate dalle quali le suore di clausura potevano ascoltare la Messa.
Oggi è un sacrario militare con le cappelle diventate loculi per i soldati caduti in guerra.

Ma quello di cui desideriamo portarvi a conoscenza è l’interno settecentesco, uno straordinario pavimento in mattonelle di Maiolica con due grandi Mosaici rappresentanti uno la Chiesa di Santa Sofia, l’altro l’Avvento della Navigazione a Vapore.

Questo pavimento straordinario testimonia che la Chiesa fu oggetto di particolare attenzione da parte del committente. Passiamo ad analizzare i due pannelli, nel primo si vede Santa Sofia colpita da un fulmine, come a voler dimostrare l’ira di Dio contro una chiesa divenuta moschea.
La Basilica di Istanbul ebbe varie distruzioni e rifacimenti, tra cui uno nel 1849, accompagnato da grandi festeggiamenti islamici, una data molto vicina alla realizzazione del pannello che porta in basso "1852".
Nel secondo, è rappresentata la prima nave a vapore che fu realizzata nel Regno delle Due Sicilie, nel cantiere di Vigliena, vicino Napoli.
La Nave fu la prima a solcare il mare Mediterraneo nel 1818 con questo sistema di propulsione e fu chiamata Ferdinando I. Fu una grande scoperta e realizzazione, che ispirerà la Sicilia dove nascerà la Società Sicula Transatlantica, con lo scopo di creare un collegamento diretto Palermo New York.
Il primo Transatlantico fu finanziato dai Florio il “Sicilia” che partì a marzo del 1854 da Palermo arrivando a luglio nella città statunitense per festeggiare “ l’Indipendence Day”.
Nel pavimento della chiesa, il pannello riproduce il primo piroscafo a vapore partito da Napoli, si distingue persino il golfo della città.

La stravaganza consiste nel perché un pannello in una città siciliana così lontana dal mare, in una Chiesa, ha nel proprio pavimento questi pannelli.


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