Farmacie storiche da scoprire in Sicilia

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Farmacie storiche da scoprire in Sicilia

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Farmacie storiche da scoprire in Sicilia

Inizialmente l’arte degli Spezieri formava un’unica confraternita con il medesimo statuto, ma dal XIV secolo si divise in due rami: gli Spezieri da medicine e gli Spezieri da grosso; questi ultimi si differenziavano in Droghieri, Spezieri da confetti, Cereri, Raffinatori da zuccaro, Mandoleri.
Gli Spezieri da medicine o farmacisti, quando preparavano i farmaci, dovevano fare giuramento, come indicato nello statuto, di “non dare, né far dare, né insegnare a dare” medicine velenose.
La figura dello speziale rappresentava quella dell’odierno farmacista. Si occupava della preparazione di medicamenti e della vendita di spezie ed erbe. Lo speziale era una persona di grande cultura. Conosceva bene i prodotti e le reazioni chimiche e anche le proprietà delle piante. Nacque quindi la farmacologia e poi la farmacia.
Sin dal Medioevo, a Firenze, erano state istituite le Sette Arti Maggiori, ovvero corporazioni delle arti e dei mestieri. Si trattava di associazioni laiche che riunivano gli appartenenti ad una stessa categoria professionale o chi esercitava lo stesso mestiere.
Alcune farmacie siciliane, sono state “botteghe” in cui si preparavano prodotti per la cura e la salute.

Farmacia Teresi, Palermo

A Palermo in via Maqueda è di passaggio per chiunque attraversi il centro storico di Palermo, la Farmacia Teresi custodisce al suo interno arredi e scaffalature risalenti agli anni della sua costruzione, era in attività già nel 1852 e nacque come “costola” del laboratorio settecentesco che operava all’interno del vicino convento di Sant’Antonio di Padova.
Era di proprietà degli ex monaci Rizzuto che, seppur abbandonata la vita conventuale, continuarono a produrre ricette galeniche e medicamenti secondo le antiche formule. Nel 1894 la farmacia fu acquistata da Ignazio Teresi e tutt’oggi è gestita dall’erede della famiglia Teresi.

Farmacia Cirincione, Cefalù

Un’altra delle farmacie più antiche d’Italia, gestita da ben 150 anni dalla stessa famiglia, è la Farmacia Cirincione di Cefalù che sin dalla sua fondazione occupa la storica sede nel centralissimo corso Ruggero, aperta nel 1820, la Farmacia Cirincione mantiene un aspetto squisitamente settecentesco con gli arredi e i decori originali in stile “veneziano”.


Antica Farmacia Cartia, Scicli

A Scicli, l’, meglio conosciuta come “la farmacia di Montalbano”,  splendida bottega fondata nel 1902 da Guglielmo Cartia, un vero e proprio museo che conserva al suo interno i barattoli originali con le essenze naturali, le ampolle, le boccette, i bilancini e perfino un antico registratore di cassa.
Oggi l’Antica Farmacia Cartia è gestita dall’associazione culturale ,  oltre la chiesa di San Giuseppe e la chiesa rupestre del Calvario.

La farmacia storica della famiglia De Gaetani, sita nel cuore del centro storico catanese, in particolare nel quartiere della Civita, a pochi passi da Piazza Teatro Massimo, ha aperto le proprie porte per far conoscere la sua storia e attività all’interno del festival de “Le vie dei Tesori” edizione 2021. Scopriamo la storia di quest’antica farmacia.

Farmacia storica De Gaetani, Catania

Si tratta di una delle rare è una delle poche farmacie in Italia ad avere conservato l’originario cognome. La Reale Farmacia del Regno delle due Sicilie, questa la denominazione ufficiale, fu fondata nel 1794 da Salvatore De Gaetani, figlio dell’aromatario Domenico che apparteneva all’ordine dei frati Riformati di Aci Catena, cittadina in provincia di Catania.


Antica Farmacia a Roccavaldina

Ma il vero gioeille, un vero e proprio museo anche l’, che custodisce uno dei più bei corredi farmaceutici del 16esimo secolo esistenti al mondo: ben 238 vasi di varia forma e dimensioni realizzati nel 1580 a Urbino, nell’officina di Antonio Patanazzi.
Fiasche, brocchette, anfore e albarelli che rappresentano un prezioso esempio di arte ceramistica italiana di epoca rinascimentale, finemente decorati con interessanti accostamenti di forme e colori e con dipinti raffiguranti soggetti mitologici, biblici e storici.
Questa “spezieria” apparteneva alla Confraternita del Santissimo Sacramento ma, con la soppressione delle corporazioni religiose del 1882, la città di Roccavaldina rischiò di perderla per sempre. Per fortuna dopo trasferimenti e restauri, nel 1968 tornò nelle mani del Comune che oggi l'ha resa fruibile ai visitatori.


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